TR e la realtà

.. qual è la realtà che si cela dietro la serie? (indice aggiornato 02.2021)

Discussioni generali sul mondo di Tomb Raider, info, media e aiuti sui giochi ufficiali di TR / General discussion of the Tomb Raider's World, help, media and tips on official TR games
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Sala di Demetrio

Tomb Raider IV


Immagine
ΠΙΩ, (Pio), scritto in questo modo non significa appunto "pio", che è θεοσεβής. Come appare nello screen è il futuro di "bere"...


San Demetrio, ovvero San Demetrio di Alessandria (? – Alessandria d'Egitto, 231), fu vescovo di Alessandria d'Egitto dal 189 al 231.

Lo storico e architetto Sesto Africano, che visitò Alessandria ai tempi in cui quest'ultimo occupava la cattedra vescovile, riferisce nelle sue opere che Demetrio fu l'undicesimo vescovo dopo la morte di San Marco e che fu eletto a questo sacro ufficio durante l'impero di Commodo; la collocazione di questo avvenimento da parte di Eusebio di Cesarea durante gli anni dell'impero di Settimio Severo (Historia Ecclesiastica, VI, 2) è univocamente considerata dagli storici un errore. La Catholic Encyclopedia afferma che, dopo San Marco, "Demetrio è il primo vescovo di Alessandria di cui si sappia qualcosa", non essendoci alcuna reale documentazione storica riguardo ai suoi predecessori, dei quali il già citato Eusebio si è limitato a lasciare una scarna cronologia, ed essendo la vita di Aniano esposta unicamente in opere agiografiche o, come nel caso del Vangelo segreto di Marco, di dubbia rilevanza storiografica

La prima sua disposizione fu quella di inviare Pantaeno in India nella diocesi di Kerala. Da questo fatto gli storici ritengono che, al momento della nomina di Demetrio come vescovo, Pantaeno non fosse già più a capo della Scuola teologica di Alessandria e fosse già a lui succeduto Clemente. Quando anche quest'ultimo si ritirò (circa nel 203), Demetrio pose al suo posto Origene, che al tempo doveva avere solo diciotto anni.



Mentre Demetrio, che si era culturalmente formato da solo, prese parte alla sterile risoluzione del problema del Calcolo della Pasqua, che la Chiesa si trovò ad affrontare al tempo di Papa Vittorio I, il pensiero teologico di Origene si sviluppò rapidamente, arrivando ben presto ad oscurare quello del vescovo di Alessandria.

All'inizio della carriera del filosofo Demetrio incoraggiò questi, arrivando ad inviarlo presso il governatore d'Arabia, che aveva richiesto la sua presenza sia al prefetto che allo stesso Demetrio. Durante il saccheggio di Alessandria (215) da parte delle truppe di Caracalla, intervenute per sedare una rivolta popolare, Origene fuggì a Cesarea dove il vescovo della città gli chiese di recitare dei sermoni durante le messe. Saputo questo Demetrio scrisse a Origene rimproverandolo in quanto questa attività non poteva essere posta in essere da laici. Nonostante i Vescovi di Gerusalemme e di Cesarea cercassero di trattenerlo, il filosofo fu tuttavia richiamato ad Alessandria. I rapporti fra i due entrarono in tal modo in crisi.

Nel 230, poiché ad Origene fu richiesto di risolvere una disputa teologica ad Achea, questi prese la via per la Palestina senza aver ricevuto prima il permesso da Demetrio, facendosi inoltre ordinare prete a Cesarea (Eusebius, H.E. VI,23). Saputo di ciò Demetrio, considerando il comportamento del filoso un grave atto di insubordinazione, convocò un sinodo nel 231 che bandì Origene dalla comunità cristiana, quindi inviò questa condanna a tutte le Chiese. La chiesa di Roma accettò le decisioni del sinodo, ma quelle di Palestina, Fenicia, Arabia e Achaea le refiutarono. Da Cesarea Origene inviò quattro lettere in sua difesa attaccando Demetrio.

Il vescovo di Alessandria, dopo aver ostracizzato Origene, pose la Scuola teologica sotto il controllo di Eraclio che era stato il primo pupillo di quest'ultimo. Questo fu probabilmente l'ultimo atto del suo vescovado.
Viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e da quella copta.


Tomba di Semerkhet

Tomb Raider IV

Immagine

Semerkhet fu il settimo sovrano della I dinastia egizia.

Le poche informazioni che abbiamo sul regno di questo sovrano ci vengono dalla Pietra di Palermo. Anche a Semerkhet è attribuita una vittoria sugli Iuntyu, popolazione non del tutto identificata, insediata nel nord-est del delta del Nilo.

Sesto Africano scrive che ...annunciata da presagi funesti, durante il suo regno una grande calamità si abbatté sull'Egitto. In effetti nella Pietra di Palermo, malgrado sia danneggiata, sembra di poter leggere che la piena del Nilo nel 9º anno di regno sia stata rovinosa.

Semerkhet fece scalpellare il nome del suo predecessore Anedjib e della regina Merneith, sua madre, come fossero degli usurpatori ma Qa'a, suo successore, rispettò questi nomi facendo invece scalpellare quello di Semerkhet dando così l'impressione di considerare questi come usurpatore.



Fonte: Rosso Pompeiano forum




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Gab
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 7600
Iscritto il: 18 luglio 2011, 08:10

Re: TR e la realtà

Messaggio da Gab »

Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Aldwych

Tomb Raider III

Immagine

Originariamente consisteva in due linee ferroviarie metropolitane e due relative stazioni. Originariamente chiamata Strand Station aprì il 30 novembre 1907, ma risultò poco economica e cadde in disuso quasi subito, tanto che nel 1912 la stazione Nord e la relativa linea ferroviaria furono chuse. Negli stessi anni il nome fu cambiato in Aldwych Station. Il tratto ancora in funzione risultò ben presto superfluo, e Aldwych fu definitivamente chiusa nel 1940.

Alcune gallerie furono utilizzate come deposito negli anni seguenti, ma circa il 90% della metropolitana cadde in rovina.


La Valle dei Re e KV5

Tomb Raider IV


Immagine

Con il nome valle dei Re si vuole indicare un'area geografica dell'Egitto, situata vicino all'antica Tebe, l'odierna Luxor, il cui accesso è a meno di 3 km dalla riva occidentale del Nilo, di rilevante importanza archeologica.

Per un periodo di quasi 500 anni, a partire dalla XVIII sino alla XX dinastia, ovvero dal 1552 a.C. al 1069 a.C. venne scelta quale sede delle sepolture dei sovrani dell'antico Egitto, quelli che proprio a partire dalla XVIII dinastia prenderanno il nome da Per-Aa, ovvero la "Grande Casa", da cui il nostro termine di Faraoni.

La valle è conosciuta in arabo come Biban el-Moluk (بيبان الملوك) ovvero la valle delle "porte dei re" (dacché Bab significa "porta" e Biban ne è il suo plurale) e nelle sue tombe - sino ad oggi ne sono state rinvenute 63 - sono esclusivamente sepolti i sovrani del paese, mentre alle consorti reali ed ai principi era destinata un'altra area alquanto prossima: la cosiddetta Valle delle Regine (Ta-Set-Neferu).

Il nome ufficiale della valle nella lingua egizia era Ta-sekhet-a'at (il Grande Campo).

I fattori religiosi avrebbero a loro volta favorito la scelta della valle come luogo delle sepolture reali. Si consideri infatti che la dea Hathor, connessa all'idea di rinascita dei faraoni defunti, era considerata la protettrice dell'area montuosa tebana. La Valle è inoltre sovrastata da una montagna sacra, l'antica "Meret-Seger" ("Colei che ama il silenzio") la cui cima (Qurna in arabo) era conosciuta come Demenet ("La fronte") che dalla Valle, e solo da questa prospettiva, assomiglia ad una piramide.

Tuttavia, il termine "Valle", a ben guardare, potrebbe essere considerato errato giacché non si tratta di una sola valle, bensì di due, una occidentale ed una orientale. Mentre solo 4 sepolture sono state scoperte nella valle occidentale, 58 sono quelle ad oggi esistenti della orientale per un totale, come sopra accennato, di 62, non considerando altri scavi (i cosiddetti "pozzi") impiegati nell'antichità quali sepolture minori o di animali o come depositi.

Nonostante le predisposizioni di sicurezza, tuttavia, ed il servizio di guardia armata cui si è sopra fatto cenno, le tombe della Valle vennero tutte depredate già nell'antichità; la stessa tomba di Tutankhamon (KV62) era stata oggetto di ruberie tanto che, nonostante la completezza e la ricchezza delle suppellettili sepolcrali rinvenute da Howard Carter, si calcolò che oltre il 60% dei gioielli era stato asportato dai ladri che vi erano penetrati almeno due volte. In ogni occasione, i guardiani della Valle avevano provveduto a rimettere in ordine, per quanto possibile, ed a richiudere la tomba apponendo il sigillo della necropoli (uno sciacallo che sovrasta 9 prigionieri – i nemici dell'Egitto - legati per le braccia). Da notare che proprio la KV62 è l'unica tomba della Valle che ancora oggi è tale, ospitando le spoglie del faraone Tutankhamon.

Le tombe della Valle non sono tutte abbellite con rilievi o dipinti, tuttavia, quando questi compaiono, si tratta nella maggior parte dei casi di testi sacri che entrano, dalla XVIII Dinastia, a far parte del corredo stesso delle sepolture regali e che debbono accompagnare il defunto nel suo viaggio nell'aldilà per consentirgli di “vivere” ancora nel mondo ultraterreno. Si concretizzano, generalmente, in raccolte di formule, o detti, o racconti incentrati sul viaggio notturno del Dio sole (nelle sue diverse manifestazioni) e della sua lotta con le forze del male (tra cui il serpente Apophis) che tentano, nottetempo, di fermarlo per non farlo risorgere al mattino. Normalmente indicati con il titolo di "Libro" sono, di fatto, rilievi parietali, o riportati sui sarcofagi o (raramente per ovvi motivi di fragilità del supporto) trascritti su papiro.


Nonostante l'affascinante storia della Valle, appare chiaro che essa poco o nulla offrirebbe, in sé, ad un ulteriore approfondimento tematico dacché la sua importanza non è intrinseca, ma deriva proprio dal suo contenuto, da quelle tombe le cui "porte" hanno dato il senso al suo nome arabo "Biban el-Moluk".

Tenendo presente quanto sopra detto per quanto riguarda la numerazione delle tombe (Wilkinson), la Valle dei Re ospita:

* KV1 Ramses VII (XX dinastia);
* KV2 Ramses IV (XX Dinastia);
* KV3 mai usata come sepoltura (forse per un figlio di Ramses III);
* KV4 ultima tomba scavata nella valle forse per Ramses XI (XX Dinastia);
* KV5 figli di Ramesse II (XIX dinastia);
* KV6 Ramses IX (XX dinastia);
* KV7 Ramses II (XIX dinastia);
* KV8 Merenptah (XIX dinastia);
* KV9 Ramses VI (XX dinastia);
* KV10 Amenmose (?), poi della Regina Takhat (XX dinastia);
* KV11 Ramses III (XX Dinastia);
* KV12 (?)
* KV13 Cancelliere Bay (XIX dinastia), poi principesse Mentuherkhepeshef e Amenherkhepeshef (XX dinastia);
* KV14 Sethnakht e Tausert (XIX dinastia);
* KV15 Seti II (XIX dinastia);
* KV16 Ramses I (XIX dinastia);
* KV17 Seti I (XIX dinastia);
* KV18 incompiuta (Ramses X ?);
* KV19 originariamente Ramses VIII, poi Mentuherkhepershef, figlio di Ramesse IX;
* KV20 originariamente Thutmosi I, poi Hatshepsut (XVIII dinastia);
* KV21 (?) conteneva due mummie femminili;
* KV22 iniziata sotto Thutmosi IV e finita sotto Amenhotep III (ancora in fase di scavo);
* KV23 Ay (XVIII dinastia);
* KV24 vuota;
* KV25 forse Amenhotep IV/Akhenaton (XVIII Dinastia);
* KV26 inutilizzata;
* KV27 inutilizzata;
* KV28 forse Thutmosi IV;
* KV29 ancora piena di detriti;
* KV30 vuota;
* KV31 ancora piena di detriti;
* KV32 Tia'a moglie di Amenhotep II (?);
* KV33 forse Thutmosi III, poi del Visir Rakhmira (inutilizzata);
* KV34 Thutmosi III (XVIII dinastia);
* KV35 Amenhotep II (XVIII Dinastia);
* KV36 Mahierpi (fanciullo dell'harem reale di Thutmose IV) (?);
* KV37 vuota;
* KV38 Thutmosi I (XVIII dinastia) (?);
* KV39 Amenhotep I (XVIII dinastia) (?);
* KV40 ancora piena di detriti;
* KV41 Regina Tetisheri moglie di Sequenenra Ta'o (XVII dinastia);
* KV42 destinata ad Hatshepsut-Meryet-Ra (moglie di Thutmosi III), poi Sennefer Sindaco di Tebe (XVIII dinastia);
* KV43 Thutmosi IV (XVIII dinastia);
* KV44 titolare sconosciuto, all'interno i resti di sette corpi differenti;
* KV45 Userhat (?) supervisore dei campi di Amon (XVIII dinastia);
* KV46 Yuya e Thuya, genitori della Regina Tye, moglie di Amenhotep III (XVIII dinastia);
* KV47 Siptah (XIX dinastia);
* KV48 Amenemipet, Visir e Governatore durante il regno di Amenhotep II (XVIII dinastia);
* KV49 vuota;
* KV50 ubicazione non nota: conteneva le mummie di un cane e di una scimmia;
* KV51 conteneva le mummie di tre scimmie, un babbuino, un ibis, e tre oche;
* KV52 ubicazione non nota: conteneva la mummia di una scimmia;
* KV53 ubicazione non nota;
* KV54 vuota, conteneva oggetti abbandonati dai ladri della KV62 di Tutankhamon;
* KV55 Amenhotep IV/Akhenaton (?); Smenkhkhara (?); Tye (?); Nefertiti (?) (XVIII dinastia);
* KV56 un figlio di Seti II (?);
* KV57 Haremhab (XVIII dinastia);
* KV58 deposito di corredo funebre (?);
* KV59 nessuna informazione;
* KV60 Sit-Ra, nutrice di Hatshepsut (XVIII dinastia); nascondiglio della mummia di Hatshepsut
* KV61 vuota;
* KV62 Tutankhamon (XVIII dinastia);
* KV63 sconosciuti (in fase di svuotamento marzo 2006).

Dopo il declino e la chiusura della Valle dei Re quale sito di sepoltura dei faraoni egizi, per oltre 500 anni se ne perse il ricordo, fino all'avvento dei primi "turisti" greci che giunsero sulla scia di Alessandro Magno. Dal III secolo a.C. al II secolo d.C. l'Egitto fu meta di curiosi ed appassionati - tra i quali non si può non ricordare l'Imperatore Adriano nel 130 - che già all'epoca si aggiravano tra le antiche vestigia con tanto di guida alla mano. Le guide più importanti sono sicuramente quella scritta da Diodoro Siculo (che visitò l'Egitto tra il 60 a.C. ed il 56 a.C.) e quella di Strabone (amico di Elio Gallo, prefetto d'Egitto durante il regno di Augusto, tra il 25 a.C. ed il 24 a.C.). Le loro informazioni si basavano sui racconti dei preti egizi che davano come esistenti nella valle 47 tombe secondo Diodoro Siculo e "circa 40" secondo Strabone.

Anche all'epoca esisteva la cattiva usanza di tracciare graffiti sui muri delle località visitate: sono circa 2000 quelli oggi a noi noti in greco e latino (vedi tabella sotto riportata), mentre altri ne esistono in fenicio, cipriota, licio ed in altre lingue straniere, senza menzionare il copto. In base a tali graffiti è possibile stabilire che il periodo in cui la valle era più frequentata dagli antichi "turisti" era il periodo invernale, da gennaio ad aprile (24 graffiti riportano tali date), mentre meno frequentate erano l'autunno, da settembre a dicembre (con 11 graffiti datati) e l'estate, da maggio ad agosto (10 graffiti).

Dopo il periodo che possiamo definire "turistico" greco-romano, la valle scompare quasi nell'oblio, fatte salve le comunità cristiano-copte, che occupano spesso le tombe già note e più facilmente raggiungibili, trasformandole, oltre che in abitazioni, in chiese. L'interesse turistico prosegue nei siti del Basso Egitto, a nord del paese, ed anche questo contribuirà a far dimenticare l'esistenza della Valle dei Re fino a che Abraham Ortelius, in una sua mappa del 1595, non identifica Luxor con l'omerica "Tebe dalle cento porte".

La prima visita di un viaggiatore europeo, ma senza particolare enfasi, sarà nel 1668 quella di Padre Charles Francois seguito - questa volta con maggior interesse tanto da fare connessioni storiche - da Padre Claude Sicard, capo delle missione gesuitica al Cairo il quale, visitata la valle nel 1708, viaggiò poi in Egitto dal 1714 al 1726. Pare che Padre Sicard avesse localizzato 10 tombe, ma gran parte delle sue carte è andata smarrita.

La prima pubblicazione organica sulla valle si deve tuttavia ad un inglese, Richard Pococke (successivamente vescovo di Meath, in Irlanda), che pubblicò nel 1742 Osservazioni sull'Egitto in cui precisò di aver visitato 15 tombe. A ricordo della sua missione nella Valle, egli lasciò un graffito il 16 settembre 1739 di cui oggi non si ha più traccia, ma che venne notato da un altro viaggiatore inglese, William Hamilton.

Nel 1768 sarà la volta di un viaggiatore scozzese, James Bruce, che seguì le orme di Pococke e visitò sicuramente nel 1790 la tomba di Ramses III nota anche con il nome, appunto, di "Tomba Bruce", ma anche con quello di "Tomba delle arpiste".

William George Brown, un esploratore anch'egli inglese (troverà poi la morte nel 1813 durante una missione verso Samarcanda), visiterà la Valle nel 1792 e lascerà il suo nome in una delle sale della tomba KV11 di Ramses III.

Nel 1798 Napoleone Bonaparte tentò l'avventura egiziana per assicurare alla Francia un passaggio verso le ricchezze dell'India attraverso Suez. Della sua Armata facevano parte anche 139 "Sapienti" il cui ruolo era, pur se alle dipendenze di un esercito in pieno assetto di guerra, quello di studiare ogni possibile aspetto geografico, storico, antropologico, del paese moderno, ma anche di quello antico. Tra tali saggi, ma in questo caso non facente parte del gruppo, figurava il barone Vivant Denon che nel 1802 pubblicò Voyages dans le Basse et la Haute Egypt, un resoconto che contribuì ancor di più a scatenare la passione europea, e non solo, per l'Antico Egitto.

La spedizione militare fu disastrosa: vinta la "battaglia delle piramidi", Napoleone entrò vittorioso al Cairo, ma solo otto giorni dopo l'ammiraglio britannico Orazio Nelson sbaragliò la flotta francese nella baia di Abukir e tagliò fuori l'armata napoloeonica dalla possibilità di rientrare in Francia per tre anni. Non si trattò, fortunatamente, di anni persi dal punto di vista storico, giacché i "sapienti", seppure ridotti di un terzo per perdite varie, proseguirono nella loro attività di studio e il 25 gennaio 1799 raggiunsero Tebe e la Valle dei Re. Gli studiosi - che nel frattempo avevano fondato l' "Istitut d'Egypte" - si appassionarono alla valle e a due di essi, Prosper Jollois ed Edouard de Villiers du Terrage, venne dato espresso incarico di "mappare" la valle e studiarla, tracciando planimetrie delle tombe e riportando disegni dei rilievi. La cartografia conseguente fu una delle più esatte, da quella "primitiva" di Pococke di circa 60 anni prima, e riportò l'ubicazione esatta di 16 tombe. Analogamente saranno perfetti, ed oggi unico ricordo in molti casi, i disegni dei rilievi tombali. Il lavoro di Jollois e de Villiers confluì poi nell'opera monumentale, voluta dallo stesso Napoleone, della Description de l'Egypte che venne pubblicata tra il 1809 ed il 1822 in 19 volumi.

La prima grande spedizione di tale genere può senz'altro identificarsi in quella che Ippolito Rosellini, professore di lingue orientali all'Università di Pisa, intraprese nel 1828 con il finanziamento del Granduca di Toscana. Del corpo di spedizione facevano parte, oltre lo stesso Rosellini, 12 tra architetti ed artisti nonché un giovane studioso destinato a diventare uno dei più grandi nomi dell'egittologia: Jean-Francois Champollion, il futuro decifratore della Stele di Rosetta e dei geroglifici.

La missione approdò a Luxor nel marzo del 1829, dopo tre mesi in Nubia, e si accampò, come era usanza all'epoca, nella tomba di Ramses VI (KV9). Nella Valle dei Re la spedizione sostò per due mesi, copiando e studiando i geroglifici, così che Champollion poté dimostrare l'esattezza della sua scoperta. Il lavoro di traduzione, verosimilmente molto intenso, arrivò persino a diventare noioso se uno dei partecipanti (Nestor l'Hôte, allievo di Champollion) annotò nel suo diario "Dio! i geroglifici sono davvero noiosi e depressivi! Ne siamo tutti stanchi!". La squadra di Rosellini e Champollion visitò 16 tombe della Valle principale da cui ricopiò tutti i rilievi che sarebbero poi confluiti nell'opera postuma di Champollion, pubblicata nel 1845, "Monuments de l'Egypte e de la Nubie". Precedentemente, nel 1832, Ippolito Rosellini aveva a sua volta pubblicato "I Monumenti dell'Egitto e della Nubia" in cui appaiono splendidi disegni ricchi del colore che all'epoca doveva essere ancora ben visibile sulle pareti delle tombe.



Fonti: Rosso Pompeiano forum e Wikipedia




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Atlantide

Tomb Raider 1 e Anniversary

Immagine

Atlantide (in greco Ἀτλαντίς, gen. Ἀτλαντίδος, "figlia di Atlante") è un'isola leggendaria, il cui mito è menzionato per la prima volta da Platone nei dialoghi Timeo e Crizia.

Secondo il racconto di Platone Atlantide sarebbe stata una potenza navale situata "oltre le Colonne d'Ercole", che avrebbe conquistato molte parti dell'Europa occidentale e dell'Africa novemila anni prima del tempo di Solone (approssimativamente nel 9600 a.C.). Dopo avere fallito l'invasione di Atene, Atlantide sarebbe sprofondata "in un singolo giorno e notte di disgrazia".

Il nome dell'isola deriva da quello di Atlante, il leggendario governatore dell'Oceano Atlantico, figlio di Poseidone, che sarebbe stato anche, secondo Platone, il primo re dell'isola.

Essendo una storia funzionale ai dialoghi di Platone, Atlantide è generalmente vista come un mito concepito dal filosofo greco per illustrare le proprie idee politiche. Benché la funzione di Atlantide sembri chiara alla maggior parte degli studiosi, essi disputano su quanto e come il racconto di Platone possa essere ispirato ad eventuali tradizioni più antiche. Alcuni argomentano che Platone si basò sulla memoria di eventi passati come l'eruzione vulcanica di Thera o la Guerra di Troia, mentre altri insistono che egli trasse ispirazione da eventi contemporanei come la distruzione di Elice nel 373 a.C. o la fallita invasione ateniese della Sicilia nel 415–413 a.C.

La possibile esistenza di un'autentica Atlantide venne attivamente discussa durante l'antichità classica, ma fu generalmente rigettata e occasionalmente parodiata da autori posteriori. Mentre si conosce poco durante il Medioevo, la storia di Atlantide fu riscoperta dagli umanisti nell'era moderna. La descrizione di Platone ha ispirato le opere utopiche di numerosi scrittori rinascimentali, come La nuova Atlantide di Bacone. Atlantide ispira la letteratura contemporanea, soprattutto quella fantasy, ma anche la fantascienza, i fumetti, i film, essendo divenuta sinonimo di ogni e qualsiasi ipotetica civiltà perduta nel remoto passato.



Fonte: Wikipedia




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Catacombe di Kom el-Shuqafa

Tomb Raider IV

Immagine

Il sottosuolo di Alessandria è crivellato da un vasto complesso di catacombe e cisterne, scoperte in modo fortunato nei primi anni del XX secolo, per via della scomparsa di un asino in una fossa improvvisamente apertasi nel terreno.

Situata a sud della colonna di Pompeo, il complesso di catacombe di Kom el-Shoqafa è la necropoli greco-romana più grande dell'Egitto. Arriva ad una profondità di oltre 30 m e si articola in tre livelli.

Per visitare le catacombe si scende su una scala avvolta intorno a un pozzo centrale nel quale venivano calati i corpi dei defunti. Questa immette alle tombe disposte sui tre livelli scavati nella roccia.

Sul primo livello si trova una sala rotonda centrale e una grande sala dei banchetti, il Triclinium, dove parenti e amici rendevano l’ultimo omaggio al defunto. Dalla notevole quantità di frammenti di vasellame ritrovata nel luogo deriva il nome arabo delle catacombe che significa "Collina dei cocci".

A est della rotonda c'è la Sala di Caracalla, un complesso funerario ancora più antico, dedicato a Nemesi, la dea dello sport. E’ diventato accessibile dalla camera principale quando alcuni ladri di tombe irruppero buttando giù il muro.

Un'altra scala scende al sepolcro centrale, situato nel secondo livello. Questo è il fulcro del complesso, la cui singolare decorazione è frutto della fusione di varie credenze e iconografie funerarie.

Su ambo i lati dell'ingresso, sotto teste di Medusa, due serpenti giganti - che secondo la mitologia greca avevano lo scopo di trasformare in pietra gli eventuali saccheggia tori - reggono la doppia corona dell'Egitto. La decorazione dei sarcofaghi e i rilievi incisi nei pareti mostrano un misto di stile egizio, romano e greco: accanto all'ingresso è raffigurato Anubi, dio dei morti, il cui corpo massiccio è qui stretto in una corazza da legionario romano.
Nel mezzo del sepolcro centrale una seconda rotonda scende al piano più basso, reso inaccessibile dalle inondazioni. Dalla camera funeraria si ramificano in tutte le direzioni passaggi che conducono a camere contenenti oltre trecento loculi.



Fonti: Rosso Pompeiano forum e Egittopercaso.net




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Ultima modifica di Talos il 01 gennaio 2012, 22:00, modificato 2 volte in totale.
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Piramide di Menkaure

Tomb Raider IV

Immagine

Menkaure, più noto col nome di Micerino (forma italianizzata del greco Mykerinos, che compare nelle opere dello storico greco Erodoto), fu il sesto sovrano della IV dinastia egizia.

Dall'analisi delle iscrizioni in nostro possesso, Menkaure risulterebbe figlio di Userib e della Sposa Reale Khamerernebti (I).

Sposò, forse per consolidare il suo diritto a regnare, la sorella Khamerernebti (II).

Tenendo conto che il suo monumento funebre rimase incompleto e che la datazione più alta per Menkaure è il suo undicesimo censimento del bestiame (di regola biennale), gli storici sono propensi ad attribuirgli un regno di 18 anni, in accordo con il Canone Reale, e alcune irregolarità nello svolgimento dei censimenti del bestiame.

Il complesso funebre di Menkaure di trova a Giza; la piramide, detta Menkaure è divino, più piccola di quella dei suoi predecessori, rimase incompleta nel rivestimento, che avrebbe dovuto essere interamente di granito rosso di Assuan, probabilmente a causa della prematura morte del sovrano.



Fonte: Rosso Pompeiano forum




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Gab
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 7600
Iscritto il: 18 luglio 2011, 08:10

Re: TR e la realtà

Messaggio da Gab »

Bellissima la descrizione di atlantide Talos.. sapevo ben poco.. :approved:
e le catacombe... divine :love:




Double Platinum Reviewer (504 Platinum Award) | Bronze Award 11 | | Silver Award 12 |
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Il Monastero

Tomb Raider II

Immagine

Vi sono quattro grandi monasteri in Tibet: Drepung, Sera, Ganden (o Gaden) e Samye.

Gaden

Per trovare l’origine del Monastero di Gaden bisogna risalire all’epoca del Buddha Shakyamuni, ossia a circa 2500 anni or sono. Si narra, infatti, nei Sutra, che un giovane una volta offrì al Buddha un rosario di cristallo, ricevendone in cambio una conchiglia. Il Buddha diede al ragazzo il nome di Sumatikirti e profetizzò che, in una vita successiva, quel giovane sarebbe rinato in Tibet e avrebbe diffuso ampiamente il Dharma, la dottrina salvifica.

Nel 1357, come profetizzato da Shakyamuni Buddha, Sumatikirti nacque in Tibet e gli fu dato il nome di Lobsang Dragpa, conosciuto poi come Tsong Khapa, dal nome del paese di nascita.
Fin da giovanissimo fu seguito da grandi Maestri e presto raggiunse una straordinaria formazione scritturale, accompagnata da realizzazioni progressivamente più alte, fino al Risveglio.
Nel 1409 fondò il monastero di Gaden, vicino a Lhasa. Sorse così la grande tradizione Ghelugpa del Buddhismo Tibetano all’interno della quale ebbero origine i lignaggi dei Dalai Lama e dei Panchen Lama.

Prima dell’invasione cinese del 1959, vivevano a Gaden più di 1600 monaci.
Poi, con l’inizio dell’occupazione, cominciò la distruzione sistematica della cultura e della tradizione Tibetana e Sua Santità il Dalai Lama Tenzin Gyalwa Gyatso dovette fuggire, insieme a un nutrito gruppo di abati, ghesce (dottori in dottrina Buddhista), monaci e laici.
In seguito all’esodo e dopo molte disavventure, finalmente un gruppo di lama e di monaci del Monastero di Gaden raggiunse Mundgod nell’anno 1969 e ivi cominciò la ricostruzione dei Centri Educativi su 107 acri di terreno boschivo concessi dal Governo Indiano nello stato del Karnataka, strappando la terra alla fitta foresta.
Furono anni di durissimo lavoro, compiuto con le mani e con strumenti primitivi ed improbabili. Moltissimi lama morirono giovani per la fatica, per gli stenti e per le malattie.
Intanto giungevano in continuazione dal Tibet altri esuli, monaci e laici, proprio come avviene tuttora. Nel 1982, finalmente, fu inaugurata da Sua Santità il Dalai Lama la prima ricostruzione del Monastero, compiuta con enorme sacrificio e con materiali poveri.
Il Monastero di Gaden è composto da due settori, per consentirne la gestione altrimenti problematica. La nostra sezione, denominata Gaden Jangtse (abbreviato in Gajang) conta ora circa 2.000 monaci, di cui oltre la metà sotto i 30 anni. I bambini sono alcune centinaia e la maggioranza dei giovani studenti sono orfani, semi orfani o appartenenti a famiglie molto povere.
Il College, che svolge anche una forte funzione sociale, impartisce l’istruzione fino al livello di Ghesce Lharampa (dottore in filosofia Buddhista); accanto alla formazione religiosa vi sono corsi di inglese, matematica e scienze sociali. Ora è attivo anche l’Istituto di Medicina Tibetana, da cui usciranno a dicembre i primi nove medici della nuova generazione, essendo appena stata recuperata questa preziosa specializzazione

Drepung

repung è il più grande monastero del Tibet, situato appena fuori la capitale, Lhasa. Viene soprannominato Mucchio di riso per l'essere costituito da un insieme caotico di costruzioni di colore bianco. Insieme a quelle dei monasteri di Ganden e Sera, la scuola di Drepung offriva il livello più alto di istruzione nei settori della filosofia e della teologia del Buddismo tibetano (Lamaismo) di scuola Gelug. Venne fondato nel 1416 da Jamyang Chojey, discepolo di Je Tsongkhapa, fondatore della scuola Gelug.

Custodisce molti tesori, o meglio, ciò che ne resta dopo la distruzione conseguente all'occupazione cinese. Al suo interno vivevano migliaia (forse 10000) di monaci, molti furono costretti poi a fuggire, i pochi rimasti vennero uccisi durante i bombardamenti cinesi, oppure sono stati imprigionati per reati di opinione. Da alcuni anni, i monaci sono tornati ad abitare il monastero, parzialmente restaurato.

Sera

Sera (Se ra Theng chen gling) è uno dei tre principali monasteri del Buddhismo tibetano di scuola Gelug, oltre a quelli di Ganden e Drepung. 'Sera' significa 'Siepe di Rose'. Si trova a Lhasa, Tibet. Dopo l'occupazione cinese del 1959, è stato ricostituito presso Bylakuppe, India.

Venne fondato nel 1419, da Jamchen Chojey (Sakya Yeshe), un discepolo di Tsong Khapa.

Come i monasteri Drepung e Ganden, ospitava tre collegi:

Sera Mey Dratsang, 1419, dove i monaci ricevevano l'istruzione di base. Sera Jey Dratsang, 1435, il più grande, riservato ai monaci pellegrini, specialmente mongoli. Ngagpa Dratsang, 1559, dove si insegnava la disciplina Gelukpa.

Nel 1959, Sera ospitava 5000 monaci. Sebbene gravemente danneggiato, conserva le strutture originali, ora restaurate. Attualmente ospita alcune centinaia di monaci.


Samye


Il monastero di Samye (bSam-yas) (in cinese: :桑耶寺)fu il primo monastero buddhista edificato in Tibet. Fu costruito verso il 788 sotto gli auspici del sovrano Trhisong Detsen.

Il sovrano Trhisong Detsen (Khri-srong lDe-btsan) (742 - 798), che già aveva proclamato il patrocinio del regno al Buddhismo, tentò di costruire il primo monastero buddhista in Tibet per creare una comunità monastica (Sangha) ed espandere l'influenza religiosa in Tibet, sino ad allora limitata al tempio del Jokhang a Lhasa, con funzioni circoscritte pressoché alla sola corte. A questo scopo chiamò il monaco Shantaraksita (750 - 802), già abate dell'università buddhista di Nalanda in India.
Questi individuò in Samye il posto propizio per fondare il monastero, ma dovette scontrarsi con la nobiltà locale di religione tradizionale che fieramente si opponeva al progetto. La tradizione narra di un terremoto che distrusse il primo tentativo di edificazione
Shantaraksita allora, nel 786, convinse il sovrano Trhisong Detsen ad invitare dall'Uddiyana in Tibet il già celebre siddha laico Padmasambhava.
La tradizione vuole che nel 787 sulla collina di Hepo Ri Padmasambhava, grazie alle arti magiche e all'uso del Vajrakila, riportasse la vittoria sui demoni che infestavano la valle di Samye. Questa vittoria simboleggia la sconfitta inflitta alle divinità del Tibet pre-buddhista, e probabilmente alla vittoria sui loro seguaci che si opponevano alla costruzione del monastero buddhista.
Shantaraksita poté quindi dare inizio a Samye, sotto la collina di Hepo Ri, ai lavori di costruzione del primo e più antico monastero buddhista in Tibet, di cui egli stesso divenne il primo abate.

Fu proprio presso il monastero di Samye che, dal 792 al 794, avvenne il celebre dibattito tra i sostenitori del buddhismo dhyana, ovvero sostenitori dell'illuminazione diretta attraverso la meditazione, per lo più monaci cinesi, e Kamalashila, allievo di Shantaraksita, sostenitore dell'illuminazione graduale e dell'importanza della via del Bodhisattva, sostenuto da monaci di origine indiana. Alla fine la vittoria indiana non fu disgiunta da motivazioni geopolitiche.

Nonostante il monastero di Samye sia riconosciuto come il più antico monastero Nyingmapa, tuttavia, dopo la seconda diffusione del buddhismo ad opera di Atisha, i monaci di Samye si schierarono con i lignaggi riformisti (dal XV secolo fu Sakyapa, attualmente è sede Gelugpa), pertanto non viene considerato tra i sei più importanti monasteri nyingmapa.

Il monastero di Samye si basa sulla pianta architettonica del monastero di Odantapuri nel Bihar in India. Il perimetro è segnato da un muro circolare che sorregge 108 chörten al cui interno si trovano molti cilindri da preghiera. Nell'area interna un tempo sorgevano 108 edifici (numero sempre con riferimento a Tara), la cui disposizione era simbolica. Attualmente solo alcuni edifici sono ancora esistenti.

Al centro del complesso si trova lo Ütse, l'edificio che simboleggia il monte Sumeru, l' axis mundi del Buddhismo tibetano. Al suo interno, al pianterreno, sono collocate le statue del primo abate, Shantaraksita, di Padmasambhava e di Trhisong Detsen, altre statue sono dedicate ai lama più illustri di tutti e quattro i lignaggi monastici del buddhismo tibetano. Nella sala più importante, il Jowo khang, si trova una statua del Buddha Sakyamuni (in tibetano: Sakya Thukpa) circondato da Bodhisattva. In una saletta attigua, il gönkhang (bgong khang), vi sono le statue irate dei dharmapala, divinità tutelari terrifiche già divinità pre-buddhiste convertite da Padmasambhava.

All'esterno del pianterreno si apre una cappella dedicata al bodhisattva Chenresig, rappresentato con undici teste e mille braccia.


Al primo piano ci sono gli appartamenti dedicati al Dalai Lama e una serie di statue e dipinti dedicati al Quinto Dalai Lama, a Padmasambhava e al khan mongolo Gushri; una cappella è dedicata ad Amitayus (tibetano: Tsepame). Al secondo piano si trovano delle statue del buddha trascendente Vairocana (tibetano: Namse). Al terzo piano si trova una statua di Kalacakra (tibetano: Dukhor), inteso sia come mandala che come testo tantrico. La statua rappresenta Kalacakra in Yab-yum con la sua prajña.

A nord dell' Ütse si trova il tempio della Luna, mentre a sud quello del Sole. A nord-ovest sorge uno stupa nero, a nord-est uno stupa verde, a sud-ovest uno stupa rosso e a sud-est uno stupa bianco. Questi sono attualmente tutti ricostruiti (in cemento).

Altri edifici nel monastero sono il Shetkhang, il collegio preposto agli insegnamenti; il Drayur Gyagar Ling, centro per le traduzione dei testi; il Jampa Ling dedicato a Manjusri, dove si tenne il 'dibattito di Samye' del 792 - 794; il Tsangmang Ling, la stamperia monastica; il Kordzo Pehar Ling dove aveva sede 'l'oracolo di stato' (Pehar) prima che fosse trasferito nei pressi di Lhasa nel monastero a lui dedicato di Nechung (per poi fuggire in India nel 1959).

A poca distanza dal monastero si trova la collina di Hepo Ri, luogo della vittoria di Padmasambhava da dove si scorge lo Yarlung Tsangpo, mentre a cinque ore di cammino si trovano le grotte dove Padmasambhava era solito meditare, a Chim-puk.



Fonte: Rosso Pompeiano forum




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

All Hallows

Tomb Raider III

Immagine

All Hallows è la più antica chiesa nella città di Londra risalente al 675 dC, fondata da un re sassone sul sito di un antico edificio romano (alcune tracce sono ancora visibili nella cripta), nel tempo ha subito nel tempo diverse trasformazioni e durante il regno di Edoardo IV fu il luogo prescelto per la sepoltura temporanea di tutti i criminali giustiziati pubblicamente nella Torre di Londra, cui la Cattedrale è vicina.

La chiesa fu gravemente danneggiata da un'esplosione nel 1650, ma è sopravvissuta al Grande Incendio, una delle più grandi calamità nella storia di Londra (dal campanile si narra che il cronista Samuel Pepys abbia osservato l'Incendio, poi in seguito descritto nel suo famoso Diario) e questo grazie all'ammiraglio William Penn, padre del famoso William Penn fondatore della colonia britannica della Pennsylvania, che demolì gli edifici circostanti per creare barriere antifuoco (procedura standard all'epoca per fermare la diffusione del fuoco)

Fu meno fortunata però durante la Seconda Guerra Mondiale, quando un bombardamento distrusse tutto tranne la Torre e le mura; la ricostruzione è stata lunga e la Cattedrale venne riconsacrata solo nel 1957.



Angkor Wat

Tomb Raider IV

Immagine

Angkor Wat (in lingua khmer Tempio della città) è un tempio khmer, all'interno del sito archeologico di Angkor, in Cambogia, nei pressi della città di Siem Reap. Fu fatto costruire dal re Suryavarman II (1113-1150).

Il re ordinò che la costruzione del gigantesco edificio partisse contemporaneamente dai 4 lati, così ché l'opera fu completata in meno di 40 anni.

L'ipotesi più probabile è che si tratti di un mausoleo, un luogo dove il re potesse essere venerato dopo la morte. Infatti, l'entrata principale è situata a ovest, come nei templi funerari, e non a est, come consuetudine per i templi indù.

Il tempio è a forma di rettangolo, lungo circa 1,5 km da ovest a est e 1,3 km da nord a sud; all'interno del fossato che circonda completamente il muro perimetrale di 3,6 km vi sono tre gallerie rettangolari, costruite una sopra l'altra. Al centro del tempio si trovano cinque torri.

Angkor Wat riassume due principali caratteristiche dell'architettura cambogiana: il tempio-montagna che si erge all'interno di un fossato e che simboleggia il Meru (la montagna degli dei nella religione indù. Il tempio, infatti è consacrato a Vishnu), e i successivi templi a galleria.

È diventato il simbolo della Cambogia, tanto che appare sulla bandiera nazionale ed è oggi il luogo del paese più visitato dai turisti. Secondo il Guinness dei primati, è il più vasto sito religioso al mondo.
image
La prima costruzione del tempio iniziò nella prima metà del XII secolo, durante il regno di Suryavarman II (1113-1150 circa), e fu dedicato a Vishnu. Non sono state trovate iscrizioni del periodo della fondazione, per cui il nome originale è oggi sconosciuto. È situato a 5,5 km a nord dell'odierna città di Siem Reap, e a sud-est della capitale precedente, che era a Baphuon. Sembra che alla morte del re i lavori si siano fermati, e alcuni bassorilievi siano rimasti incompiuti. Nel 1177 Angkor fu saccheggiata dai Chăm, tradizionali nemici dei Khmer. L'impero fu rifondato dal un nuovo re, Jayavarman VII, che stabilì la nuova capitale e il tempio dello stato rispettivamente a Angkor Thom e a Bayon, pochi chilometri a nord.


Nel XIV o XV secolo il tempio fu convertito al Buddhismo Theravada, e tale è rimasto fino ai nostri giorni. Angkor Wat si differenzia dagli altri templi di Angkor perché non è mai stato del tutto abbandonato, e inoltre il fossato esterno lo ha in un certo qual modo protetto dall'avanzare della giungla. Fino al XVI secolo il tempio era conosciuto come 'Preah Pisnulok', dal nome dato a Suryavarman dopo la sua morte. In questo periodo prese il suo nome moderno, che significa "Città Tempio". 'Angkor' è la forma dialettale della parola នគរ nokor che deriva dal sanscrito नगर nagara (capitale), mentre wat è il termine Khmer per tempio.
image
Uno dei primi visitatori occidentali del tempio fu Antonio da Magdalena, un monaco portoghese che lo visitò nel 1586 e affermò che "è una costruzione così straordinaria che è impossibile da descrivere con una penna, poiché non c'è un edificio simile al mondo. Ha delle torri e delle decorazioni e quanto di più raffinato che il genio umano possa immaginare." Tuttavia il tempio divenne popolare in Occidente solo alla metà del XIX secolo, dopo che Henri Mouhot pubblicò le sue note di viaggio. L'esploratore francese scrisse:
« Uno di questi templi (un rivale per quello di Salomone, ed eretto da qualche antico Michelangelo) potrebbe avere un posto d'onore accanto ai nostri edifici più belli. È più grandioso di qualsiasi cosa ci abbiano lasciato i greci o i romani, e contrasta tristemente con la situazione selvaggia in cui versa ora la nazione. »

Mouhot, come altri visitatori occidentali, non credette che i Khmer avessero potuto costruire il tempio, e ne sbagliò la datazione giudicando che fosse contemporaneo ai romani. La vera storia di Angkor Wat fu messa insieme solo dopo lunghi studi stilistici ed epigrafici che furono portati avanti con la sistemazione e il restauro dei siti dell'intera area di Angkor.

Angkor Wat richiese un notevole lavoro di restauro durante il XX secolo, in particolare la rimozione della terra e della vegetazione. I lavori furono interrotti durante la guerra civile e sotto il controllo dei Khmer rossi negli anni '70 e '80, anche se subirono relativamente pochi danni durante questo periodo, ad eccezione dei furti.

Il tempio è diventato il simbolo della Cambogia, e i cambogiani ne sono molto orgogliosi. Una rappresentazione di Angkor Wat è stata messa nella bandiera nazionale della Cambogia fin dalla sua creazione (nel 1863 circa).

Angkor Wat è il principale esempio dello stile classico dell'architettura Khmer, da cui ha preso il nome lo "stile Angkor Wat". Durante il XII secolo gli architetti Khmer divennero più abili rispetto ai predecessori nell'uso della pietra arenaria (al posto dei mattoni) come materiale principale per la costruzione di edifici. Altri templi in questo stile sono Banteay Samré, Thommanon, Chao Say Tevoda e i primi templi di Preah Pithu ad Angkor; fuori Angkor, Beng Mealea e parte di Phanom Rung e Phimai. Lo stile Angkor Wat fu seguito dal periodo cosiddetto Bayon, in cui alla qualità si preferì la quantità.

Angkor Wat è stato elogiato soprattutto per l'armonia del suo progetto, che è stato paragonato all'architettura degli antichi greci e romani. Secondo Maurice Glaize, un sovrintendente di Angkor della metà del XX secolo, il tempio "raggiunge una perfezione classica mediante una moderata monumentalità dei suoi elementi più belli e la collocazione precisa delle sue proporzioni. È un'opera di potenza, unità e stile".
image
Gli elementi architettonici che lo caratterizzano comprendono: torri ogivali a forma di bocciolo di loto, semi-gallerie per ampliare i corridoi, terrazze cruciformi che appaiono lungo l'asse principale del tempio. La maggior parte delle aree visibili sono di blocchi di pietra arenaria, mentre la laterite fu usata per il muro esterno e per le parti strutturali nascoste. Il legante usato per tenere insieme i blocchi non è stato ancora identificato, ma si pensa a delle resine naturali o alla calce spenta. Altri elementi del progetto sono stati persi a causa dei saccheggi e del tempo, inclusi gli stucchi dorati sulle torri, la doratura di alcune figure nei bassorilievi, i pannelli in legno dei soffitti e le porte. I tipici elementi decorativi sono devata (o apsara), bassorilievi, e l'uso esteso di scene narrative e floreali sui frontoni. La statuaria è abbastanza statica e meno gradevole dei periodi precedenti.

Angkor Wat è anche una delle ambientazioni di Illusion of Gaia, di Tekken e di Tomb Raider: The Last Revelation. In Eternal Darkness: Sanity's Requiem, un' ambientazione visitata più volte dal giocatore è un tempio in Cambogia nella regione di Angkor, avente uno stile molto simile a quello dell'Angkor Wat reale.



Fonti: Rosso Pompeiano forum, Wikipedia e towerbridge.org.uk / allhallowsbythetower.org.uk




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Seth e Horus

Tomb Raider IV

Immagine

Seth (anche Sutekh, Setesh o Set) è il dio del caos nella mitologia egizia, secondo la teogonia menphita sviluppata nel periodo tardo. Viene, di norma, raffigurato come un uomo con testa di animale, talvolta identificato con lo sciacallo o con la capra, più generalmente indicato semplicemente come "animale di Seth"; nelle raffigurazioni più antiche è invece raffigurato come animale.

Figlio di Geb, la terra (principio maschile) e Nut, il cielo (principio femminile), fratello di Osiride, Iside e Nefti (di cui era anche lo sposo), per gelosia organizzò una congiura mortale nei confronti del fratello Osiride che sarà poi vendicato dal figlio di quest'ultimo, Horo.

In origine Seth è una delle maggiori divinità dell'Alto Egitto del Periodo Predinastico, con la funzione di benigna divinità dei morti. La sua importanza diminuisce quando i re dell'Alto Egitto unificano le Due Terre ed impongono il loro dio, Horo, come divinità principale. Comunque per tutto il Regno Antico Seth mantiene una certa importanza e sul finire della II dinastia sostituisce il rivale nella titolatura reale (Peribsen), oppure si affianca ad Horo (Khasekhemwy).

Durante il periodo hyksos Seth verrà prescelto quale Dio dinastico ed associato alla divinità hurrita della tempesta Teshup.

Durante la XIX dinastia il nome di Seth torna a comparire nelle titolature reali come nomen (Seti I e Seti II). In questo periodo veniva raffigurato a prua dell'imbarcazione notturna di Ra, impegnata nella cattura del mostro serpente.

È stato la maggiore divinità degli Hyksos, come pure il protettore dei sovrani condottieri Ramessidi, divenendo infine la divinità dei paesi stranieri e quindi un dio ostile.

Seth è il Signore del deserto, adorato dai carovanieri che si spostavano tra un'oasi e l'altra. Seth è una divinità a tutti gli effetti, di pari potere agli altri e che merita adorazione per la sua possanza. Assolve, inoltre, anche compiti fondamentali: è il dio della guerra e della forza bruta, che insegna ad asservire nella lotta violenta per vincere in battaglia e trovare l'onore.

Seth è anche detto l'Ombita dalla città di Ombos sede originaria del suo culto.


Horus, che significa probabilmente "Il lontano", è una divinità celeste egizia che ha la sua ipostasi nel falco.

Horus è la forma latina del nome egizio Hr la cui lettura è Heru è il dio del cielo di Edfu

Il culto di Horus è attestato dal periodo predinastico fino all'epoca romana quando il suo culto viene unito a quello della madre Iside.
In epoca predinastica si ebbero, con molta probabilità, diverse divinità falco. La più importante delle quali era il dio-falco venerato nell'Alto Egitto.
Quando i sovrani del Basso Egitto unificano le Due Terre, Horus assume il carattere di Unificatore dell'Alto e Basso Egitto.
Il sovrano egizio è considerato la personificazione di Horus, ossia l'Horo vivente; la prima tra le molte titolature che identificano un sovrano dell'Egitto è il serekht ossia il nome-Horo caratterizzato appunto dal falco.

In alcuni miti, Horo è considerato figlio della dea-vacca Hathor, il cui nome significa letteralmente casa di Horo.
Il mito però maggiormente famoso è quello che lo vuole figlio di Osiride ed Iside e vendicatore del padre nei confronti di Seth, il quale gli tolse un occhio durante lo scontro.
Durante il lungo periodo della civiltà egizia l'Horo di Hierakonpolis assorbe, con un meccanismo di sincretismo, svariate altre divinità locali aventi caratteristiche simili che infine divennero aspetti diversi di una sola figura.

Le forme sincretiche più comuni erano:Harakhti, Hornedjitef, Harsiesi, Harmakhis, Haroeris, Harpocrates, Harsomtus e Hurum ma ve ne sono anche con gli dei solari Ra, Atum e Aton di cui la più conosciuta è quella di Ra-Harakhti.

I figli di Horo sono quattro divinità protettrici dei vasi canopi, i contenitori delle viscere nel processo di mummificazione.

Presso i Greci e i Romani fu noto con il nome di Arpocrate e rappresentato come un bambino con un dito in bocca, gesto interpretato come un invito al silenzio.

Dall'etimologia del nome e dal suo aspetto di uccello, si deduce che Horo fosse una divinità del cielo: i suoi occhi simboleggiano luna e sole, il cui viaggio nel cielo è dovuto al volo di Horo. Inoltre il mito dello scontro tra Horo e Seth spiega la minore luminosità della luna rispetto al sole col fatto che l'occhio lunare sarebbe quello staccato da Seth in combattimento e in seguito riposizionato dal dio della magia Toth.



Fonte: Wikipedia




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Pacifico del Sud- Oceania

Tomb Raider III

Immagine

Le Isole del Pacifico talvolta sono chiamate collettivamente anche Oceania (sebbene si definisca l'Oceania come comprendente anche l'Australasia e l'Arcipelago Malese).

Melanesia significa isole nere. Queste includono la Nuova Guinea (la più grande isola del Pacifico, che è divisa nella nazione sovrana della Papua Nuova Guinea e nelle province indonesiane di Papua e Papua Occidentale), la Nuova Caledonia, le Zenadh Kes (Isole dello Stretto di Torres), Vanuatu, le Figi e le Isole Salomone.
Micronesia significa piccole isole. Queste includono le Marianne, Guam, l'Isola di Wake, Palau, le Isole Marshall, Kiribati, Nauru* e gli Stati Federati di Micronesia. La maggior parte di esse giacciono a nord dell'equatore.
Polinesia significa molte isole. Queste includono la Nuova Zelanda, l'Arcipelago delle Hawaii, Rotuma, le Isole Midway, Samoa, le Samoa americane, Tonga, Tuvalu, le Isole Cook, Wallis e Futuna, Tokelau, Niue, la Polinesia francese e l'Isola di Pasqua. È la più grande delle tre zone.

Le isole della regione sono classificate in due gruppi, isole alte e isole basse. I vulcani formano le isole alte, che generalmente possono sostenere più persone e hanno un suolo più fertile. Le isole basse sono scogliere o atolli, e sono relativamente piccole e infertili. La Melanesia, la più popolosa delle tre regioni, contiene principalmente isole alte, mentre la maggior parte della Micronesia e della Polinesia sono piccole isole. In aggiunta, ci sono molte altre isole localizzate dentro i confini dell'Oceano Pacifico che non sono considerate parte dell'Oceania. Tali isole includono le Isole Galápagos dell'Ecuador; le Isole Aleutine in Alaska, Stati Uniti; le isole russe di Sakhalin e le Isole Kurili; Taiwan e altre isole della Repubblica di Cina; le Filippine; le isole nel Mar Cinese Meridionale, che comprendono le disputate Isole del Mar Cinese Meridionale; la maggior parte delle isole dell'Indonesia; e la nazione isola del Giappone, che include le Isole Ryukyu e l'arcipelago giapponese.

Nauru (insieme all'isola di Banaba di Kiribati) potrebbe essere calcolata come una specie di eccezione. Gli indigeni nauruani sono sia un mosaico che una mescolanza di gruppi di tutte e tre le categorie - con un'influenza culturale che deriva primariamente dalla Micronesia. Si diceva anche che l'isola fosse un punto estremo dell'"Impero Tu'i Tonga" e potrebbe di conseguenza condividere sottili aspetti culturali e, ovviamente, storici con la Polinesia. Infine, le persone parlano una lingua e hanno un numero di geni che non sono in comune con alcuna delle tre regioni. Delle tre, Nauru è meno simile alla Polinesia e alla Melanesia e, ai fini pratici, è o assegnata alla Micronesia o designata come un'entità separata (quest'ultima essendo la scelta più comune).



La Polinesia Francese


Immagine

Lara nella Gola di Madubu: che sia questa l'ultima traccia della civiltà scomparsa dalla Polinesia Francese?


È un gruppo di isole polinesiane annesse dalla Francia durante il XIX secolo e chiamato, fino al 1958, «Possedimenti dell'Oceania»(Établissements de l'Océanie»). L'analisi e lo studio di reperti archeologici ritrovati sulle isole hanno reso possibile affermare che i primi uomini a sbarcare in Polinesia attorno al 500 d.C. furono un popolo sconosciuto e misteriosamente scomparso. La seconda ondata di immigrazione trovò i resti di questa civiltà. Secondo le leggende degli Inca, una seconda popolazione occupò la Polinesia attorno al 1100.



Fonte: Rosso Pompeiano forum




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Nevada

Tomb Raider III

Immagine

Il Nevada è uno stato situato negli Stati Uniti d'America occidentali. La popolazione dello stato nel 2000 era di 1.998.257 abitanti, mentre nel 2007 ha già superato quota 2.500.000, facendo del Nevada uno degli stati con il maggior incremento demografico degli interi USA.

"Nevada" è un aggettivo che in spagnolo significa innevato, coperto di neve. Il nome deriva dalla catena montuosa della Sierra Nevada nell'ovest dello stato. Gli abitanti di questo stato si chiamano Nevadans.

Il soprannome dello stato è "The Silver State" (Lo stato d'argento) e il suo motto è "All for our Country" (Tutto per il nostro paese). La canzone dello stato è "Home Means Nevada" di Bertha Raffetto. La frase "Battle Born" (nato in battaglia) appare sulla bandiera dello stato, un riferimento alla fondazione dello stato, avvenuta durante la Guerra di secessione americana (anche se nessuna battaglia di quella guerra ebbe luogo in questo stato).

Diverse unità della marina degli Stati Uniti hanno preso il nome di USS Nevada in onore dello stato.

Faceva parte della California, quando nel 1850, il Congresso USA creò il territorio dello Utah che includeva gli attuali stati dello Utah, Idaho e Nevada. Il 1859 vide la scoperta della Comstock Lode, una collina ricca di oro e argento, e nacque così Virginia City. La scoperta portò nello stato un flusso crescente di minatori, cercatori, mercanti e persone di ogni tipo che speravano di arricchirsi in fretta.

Il 2 marzo 1861, il Nevada si separò dal territorio dello Utah, adottando il nome attuale come territorio autonomo. Il 31 ottobre 1864 il Nevada divenne il trentaseiesimo stato dell'Unione. Un mito sopravvissuto ancora oggi nello stato sostiene che esso venne fondato nel bel mezzo della Guerra di secessione americana per fare in modo che gli stati dell'Unione potessero accedere più facilmente alle ricchezze delle sue miniere. Lo stato venne tuttavia fondato per ragioni più complesse, sia politiche sia economiche, fra le quali il bisogno dei Repubblicani moderati di ottenere ulteriori voti per la rielezione di Abramo Lincoln.

Per rispondere alla Grande depressione dei primi anni trenta, il Nevada legalizzò il gioco d'azzardo il 17 marzo 1931 con lo scopo di stimolare la crescita economica.

Una storia romanzata (ma basata su molti fatti reali) si trova nel libro che porta il nome dello stato, Nevada, scritto da Clint McCullough.

A causa dell'incredibile espansione di Las Vegas negli ultimi anni, si assiste a una progressiva divisione tra la politica del Nevada del Nord e e del Nevada del Sud. Il nord ha conservato a lungo il controllo delle posizioni chiave nel governo dello stato, anche se l'area di Las Vegas è più grande di diverse volte rispetto alla Contea di Washoe. Ciò ha causato un risentimento in entrambe le parti, in quanto il nord vede il sud come un potenziale gruppo di "prepotenti" che si basano sulla regola della maggioranza, mentre il sud considera il nord come la "vecchia guardia" che cerca di governare come in un'oligarchia. Queste dispute interne sono spesso sconosciute a chi proviene da altri stati.

In Nevada è in vigore la pena di morte; dal 1976 ad agosto 2004 si sono registrate 11 esecuzioni, mentre i detenuti nel braccio della morte sono 87.



Area 51


Tomb Raider III

Immagine

L'Area 51 consiste in una vasta zona militare operativa di 26.000 km2, situata vicino al villaggio di Rachel a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas, nel sud dello stato statunitense del Nevada. Nonostante sia situata nella vasta regione appartenente alla Nellis Air Force Base, le strutture nei pressi del Groom Lake sembrano essere gestite come se fossero un distaccamento dell'Air Force Flight Test Center della base aerea di Edwards nel Deserto del Mojave e, come tale, la base è nota con il nome di Air Force Flight Test Center (Detachment 3).

Le strutture della base sono anche note come "Dreamland", "Paradise Ranch", "Home Base", "Watertown Strip", "Groom Lake" e più recentemente "Homey Airport". Spesso i piloti militari chiamano lo spazio aereo attorno alla base come "The Box" (la scatola).

Gli elevati livelli di segretezza che circondano la base e il fatto che la sua esistenza sia solo vagamente ammessa dal governo statunitense ha reso questa base un tipico soggetto delle teorie del complotto e protagonista del folklore ufologico.

Nel corso del 2009 diversi ex-funzionari che hanno lavorato nell'Area 51 sono stati autorizzati a rilasciare dichiarazioni, affermando che l'Area serviva per lo sviluppo e il test di apparecchiature tecnologicamente all'avanguardia (jet militari, moduli lunari, ecc.) nella massima segretezza.

La base aerea di Groom Lake non è una base convenzionale e sembra utilizzata per lo sviluppo, il test e le fasi di addestramento di nuovi aerei. Quando questi velivoli vengono approvati dall'United States Air Force o da altre agenzie come la CIA, le loro operazioni vengono generalmente condotte da una normale base aerea militare. Tuttavia, è stato riferito che la base sia l'alloggiamento permanente di un piccolo numero di aerei sovietici, che vengono analizzati ed utilizzati per gli addestramenti.

I satelliti spia sovietici hanno ripreso immagini della base durante la Guerra Fredda, e successivamente anche satelliti ad uso civile hanno ottenuto immagini dettagliate della base e dell'ambiente circostante. Queste immagini permettono di fare poche conclusioni sulla base, poiché ritraggono solo una base, delle lunghe piste, gli hangar e il lago. Non consentono di provare nulla sulle strutture sotterranee.

Anche se non è contrassegnata con un identificativo ICAO, nel dicembre 2007 i piloti di aerei notarono che la base appariva nei loro sistemi di navigazione con il codice "KXTA"



Fonti: Rosso Pompeiano forum e Wikipedia




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Mida

Tomb Raider 1 e Anniversary

Immagine


Mida (in greco Μίδας, mentre il latino Mydas corrisponde ad un'errata trascrizione), figlio adottivo di Gordio e di Cibele, fu un mitico re della Frigia, in relazione con il personaggio storico di Mita, re di Mushki nell'Anatolia occidentale alla fine dell'VIII secolo a.C.

È molto celebre nella cultura occidentale il suo proverbiale "Tocco d'oro", la capacità di trasformare in metallo prezioso qualsiasi cosa toccasse, donatagli da Dioniso

Secondo la versione narrata da Ovidio nelle Metamorfosi, un giorno Dioniso aveva perso di vista il suo vecchio maestro e patrigno, Sileno.

Il vecchio satiro si era attardato a bere vino e si era perso ubriaco nei boschi, finché non fu ritrovato da un paio di contadini frigi, che lo portarono dal loro re, Mida (secondo un'altra versione, Sileno andò a finire direttamente nel giardino di rose del re).

Mida riconobbe Sileno e lo trattò affabilmente, ospitandolo nella sua reggia per dieci giorni e notti, mentre il satiro intratteneva il re ed i suoi amici con racconti e canzoni.

L'undicesimo giorno, Mida riportò Sileno in Lidia da Dioniso, il quale, felice di aver ritrovato il suo anziano tutore, offrì al re qualsiasi dono desiderasse. Mida, allora, gli chiese il potere di trasformare in oro tutto ciò che toccava. Il re si accorse presto però che in tal modo non poteva neppure sfamarsi, in quanto tutti i cibi che toccava diventavano istantaneamente d'oro. Rendendosi conto che la sua cupidigia di denaro lo avrebbe portato alla morte, implorò Dioniso di togliergli tale potere. Il dio, impietosito dal pentimento del re, esaudì la richiesta.

Mida fu successivamente punito da Apollo in quanto non lo aveva nominato vincitore in una gara musicale con Marsia (o Pan), con un paio di orecchie d'asino. Solo il barbiere del re era a conoscenza della cosa, ma il re gli intimò di non raccontare a nessuno la sua deformità, pena la morte. Costui tuttavia, non riuscendo a mantenere il segreto, andò a confessarlo in una buca presso uno stagno. In seguito su tale terreno nacquero delle canne e si dice che col vento sussurrassero: Re Mida ha le orecchie d'asino!.

Ebbe diversi figli fra cui Litierse e Ancuro.



Fonte: Wikipedia




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Antartide

Tomb Raider III

Immagine

L'ipotesi dell'esistenza di una Terra Australis, cioè di un vasto continente nell'estremo sud del mondo con lo scopo di "equilibrare" le terre del nord (Europa, Asia e Nord Africa), esisteva fin dai tempi di Tolomeo, che suggerì l'idea di simmetria di tutte le terre conosciute nel mondo. Rappresentazioni di una grande superficie meridionale erano comuni nelle mappe. Ancora nel tardo XVII secolo, dopo che gli esploratori avevano scoperto che il Sud America e l'Australia non erano parte del mitico "Antartide", i geografi credevano che il continente fosse molto più vasto rispetto alla sua dimensione reale.

Le mappe europee continuarono a mostrare questo ipotetico territorio fino a quando le navi del capitano James Cook, HMS Resolution e HMS Adventure, non attraversarono il Circolo polare antartico il 17 gennaio 1773, nel dicembre 1773 e nuovamente nel gennaio del 1774. Cook in realtà era arrivato a circa 75 miglia (121 km) della costa antartica, prima di essere costretto a invertire la rotta di fronte ai ghiacci nel gennaio 1773. Il primo avvistamento confermato dell'Antartide è dibattuto fra 3 diversi equipaggi. Secondo diverse organizzazioni (National Science Foundation, NASA, Università della California (San Diego), e da altre fonti), le navi capitanate da tre uomini avvistarono il nuovo continente nel 1820: Fabian Gottlieb von Bellingshausen (capitano della Marina Imperiale Russa), Edward Bransfield (un capitano della Royal Navy), e Nathaniel Palmer (un cacciatore di foche statunitense). Von Bellingshausen il 27 gennaio 1820, tre giorni prima dell'avvistamento di Bransfield, e dieci mesi prima di Palmer (novembre 1820). Quel giorno le due navi della spedizione guidata da Von Bellingshausen e Mikhail Petrovich Lazarev raggiunsero un punto a di 32 km (20 miglia) del continente antartico e videro i campi di ghiaccio. Il primo sbarco documentato sulla terraferma avvenne con l'americano John Davis nell'Antartide occidentale il 7 febbraio 1821, anche se questa versione è contestata da alcuni storici.

Nel dicembre 1839 una spedizione salpò da Sydney, in Australia, e riferì la scoperta "di un continente antartico a ovest delle isole Balleny". Quella parte di Antartide venne in seguito denominata "Terra di Wilkes".

Nel 1841 l'esploratore James Clark Ross passa attraverso quello che è oggi conosciuto come il Mare di Ross e scoprì l'Isola di Ross. Navigò lungo un enorme muro di ghiaccio che venne successivamente nominato Ross Ice Shelf. I monti Erebus e Terror vennero dedicati alle due navi dalla sua spedizione: HMS Erebus e Terror. Mercator Cooper sbarcò nell'Antartide orientale il 26 gennaio 1853.

Durante la spedizione Nimrod guidata da Ernest Shackleton nel 1907, gli uomini guidati da T.W. Edgeworth David furono i primi a scalare il monte Erebus e a raggiungere il Polo Sud magnetico. Shackleton e altri tre membri della sua spedizione ottennero diversi primati tra il dicembre 1908 e il febbraio 1909: furono i primi uomini a percorrere la Ross Ice Shelf, i primi ad attraversare la catena dei Monti Transantartici (attraverso il ghiacciaio Beardmore). Il 14 dicembre 1911, una spedizione guidata da esploratore polare norvegese Roald Amundsen divenne il primo a raggiungere il Polo Sud geografico, utilizzando un percorso che parte dalla Baia delle Balene e il Ghiacciaio Axel Heiberg. Circa un mese più tardi, anche la sfortunata spedizione di Robert Falcon Scott raggiunse il polo ma i suoi cinque membri non sopravvissero al ritorno.

Richard Evelyn Byrd compì numerosi viaggi sull'Antartico in aereo negli anni 1930 e anni 1940. Condusse ampie ricerche geologiche e biologiche. Fu fino al 31 ottobre 1956 che non si rimise piede al Polo Sud; in quel giorno la US Navy group guidata da George J. Dufek vi atterrò con successo.




Fonte: Wikipedia




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Avatar utente
Talos
Master TR Player
Master TR Player
Messaggi: 11646
Iscritto il: 20 marzo 2009, 16:06

Re: TR e la realtà

Messaggio da Talos »

Il Fiume Gange

Tomb Raider III

Immagine

Il Gange (chiamato localmente Ganga, Devanagari गंगा) è un grande fiume del subcontinente indiano che scorre verso oriente attraversando le pianure del nord dell'India e il Bangladesh. Ha una lunghezza di 2.510 km e le sue sorgenti sono localizzate sul ghiacciaio di Gangotri nello stato indiano dell'Uttarakhand, nell'Himalaya centrale. Sfocia nel Golfo del Bengala con un ampio delta nella regione del Sundarbans. Per millenni ha goduto di una posizione preminente nella religione indù in India ed è adorato nella sua forma personificata della dea Ganga.

Il Gange assieme ai suoi affluenti possiede un bacino idrografico che si snoda su una superficie di circa un milione di chilometri quadrati, che supporta una delle regioni più densamente popolate del pianeta Terra. Quasi la metà della popolazione dell'India vive in un terzo del territorio del paese, compreso in 500 km dalla catena himalayana all'interno della Pianura del Gange.

Nel suo libro Discovery of India, Jawaharlal Nehru scrive:

The Ganges, above all is the river of India, which has held India's heart captive and drawn uncounted millions to her banks since the dawn of history. The story of the Ganges, from her source to the sea, from old times to new, is the story of India's civilization and culture, of the rise and fall of empires, of great and proud cities, of adventures of man…
Il Gange, soprattutto è il fiume dell'India, che ha preso prigioniero il cuore degli indiani e ne ha attratto innumerevoli milioni alle sue rive fin dagli albori della storia. La storia del Gange, dalla sua sorgente al mare, dai tempi antichi ai nuovi, è la storia della civiltà e della cultura dell'India, della nascita e della caduta di imperi, di grandi e fiere città, dell'avventura dell'uomo…

Situata sulle rive del fiume Gange, Varanasi è considerata da molti come la città più santa per l'Induismo. Al Gange si fa riferimento nel Rig-Veda, la prima tra le scritture indù. Appare nel nadistuti (Rig Veda 10.75), che elenca i fiumi da est a ovest. Anche nel Rig Veda 6.45.31, la parola Ganga è accennata, ma non è chiaro se il riferimento è al fiume.

Secondo gli indù il fiume Gange (che è femminile) è sacro. È adorato dagli indù ed è personificato come una dea Devi, che detiene un posto importante nella religione indù. Per gli Indù c'è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume (in particolare in talune occasioni) si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza. Le abluzioni mattutine e serali sono normalmente effettuate presso alcune strutture dedicate costituite da scalinate che terminano nel fiume, dette ghats. Molte persone compiono lunghi viaggi per immergere le ceneri della cremazione dei loro familiari nelle acque del Gange; si crede che questa immersione possa far salire l'anima al cielo. Numerosi luoghi sacri indù si trovano lungo le sponde del fiume Gange, tra cui Haridwar e Varanasi. Si ritiene che bere l'acqua del Gange farà sì che dopo l'ultimo respiro l'anima salirà al cielo.
Il Gange a Varanasi.

Gli induisti credono anche che la vita sia incompleta senza la balneazione nel Gange almeno una volta nella propria esistenza. Una buona parte delle famiglie indù tiene un flaconcino di acqua del Gange nella propria casa. Viene considerato prestigioso detenere l'acqua della Santa Ganga in casa, e in tal modo, se qualcuno sta morendo, sarà sempre in grado di bere la sua acqua. Molti indù credono che l'acqua della Ganga possa ripulire l'anima di una persona da tutti i peccati passati, e che possa anche curare i malati. Le antiche scritture ricordano che l'acqua del Gange porta le benedizioni dei piedi del Signore Vishnu; quindi la Madre Gange è anche conosciuta come Vishnupadi, che significa "proveniente dal piede di loto del Signore Supremo Sri Vishnu".

Alcune delle più importanti festività indù e raduni religiosi (intesi come culti) si celebrano qui. Varanasi ha centinaia di templi lungo le rive del fiume che vengono spesso inondati durante le piogge. Questa città, specialmente lungo le rive, è un importante luogo di culto indù e sede per la cremazione.

La mitologia indiana afferma che Ganga, figlia di Himavan, re della montagna, aveva il potere di purificare tutto ciò che toccava. Ganga veniva dal cielo e purificava il popolo indiano. Anche dopo il funerale, gli indiani spesso immergono i corpi dei loro morti nel fiume, ritenendo così di purificarli dai loro peccati.

Durante il primo periodo vedico, l'Indo e il fiume Sarasvati erano considerati i grandi fiumi. Ma più tardi il Gange assumerà il posto principale come mostrato dai suoi numerosi riferimenti.

Forse il primo occidentale a citare il Gange è stato Megastene. Lo ha fatto più volte nel suo lavoro “Indika”: l'India, ancora una volta, possiede molti e grandi fiumi navigabili che, dalle loro fonti in montagna si estendono lungo la frontiera settentrionale, attraversando il paese, e non pochi di questi, dopo essersi uniti gli uni con gli altri, rientrano nel fiume chiamato il Gange. Ora questo fiume, la cui sorgente è di 30 grandi stadi, scorre da nord a sud, e getta le sue acque nel mare che costituisce il confine orientale del Gangaridai, una nazione che possiede una grande forza dagli elefanti di grandi dimensioni. (Diodoro II.37.)

A Roma in Piazza Navona, la famosa scultura, la Fontana dei Quattro Fiumi disegnata da Gian Lorenzo Bernini e costruita nel 1651, simboleggia i quattro grandi fiumi di tutto il mondo (il Gange, il Nilo, il Danubio e il Río de la Plata), in rappresentanza dei quattro continenti allora noti.


Fonti: Rosso Pompeiano forum e Wikipedia




Golden Reviewer (106 Golden Award)
Rispondi