TR e la realtà
.. qual è la realtà che si cela dietro la serie? (indice aggiornato 02.2021)
- androme321
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Re: TR e la realtà
androme321 ha scritto:Infatti all'inizio il livello si ambientava proprio sul titanic
La cosa che mi colpisce è questa ricerca nei particolari, che vengono spesso ignorati. Gli intagli dei corrimano sono un esempio.
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Re: TR e la realtà
ma è fantastico
Re: TR e la realtà
Ci sono molti aspetti grafici "reali" ma questo della Maria Doria mi ha colpito tremendamente. Non oso pensare TRIV, quando torno a casa provo a vedere nell'enciclopedia dell'Antico Egitto...Zip 321 ha scritto:ma è fantastico
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Re: TR e la realtà
In effetti la Maria Doria giace sul fondo del mare divisa in due tronconi, uno dei quali rovesciato... esattamente come il Titanic
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Re: TR e la realtà
Nillc ha scritto:In effetti la Maria Doria giace sul fondo del mare divisa in due tronconi, uno dei quali rovesciato... esattamente come il Titanic
Ho visto ora che Wikipedia ha aggiornato il pezzo relativo alla Maria Doria-Titanic... però io ho preso le immagini prendendole da WadMerger anzi, se devo essere pignola, la Maria Doria come struttura (capovolta) ricorda più il Poseidon (il film catastrofico degli anni Settanta, non il remake farlocco)
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Re: TR e la realtà
Mitico film L'avventura del Poseidon
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Talos ha scritto:Girovagando per i livelli ambientati nel relitto della maria Doria ho notato degli oggetti d'arredamento identici a quelli presenti sul transatlantico più famoso della storia, il Titanic.
Verissimo , bellissima ricerca (e che occhio) TalosTalos ha scritto:La cosa che mi colpisce è questa ricerca nei particolari, che vengono spesso ignorati. Gli intagli dei corrimano sono un esempio.
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Re: TR e la realtà
Blu ha scritto:Mitico film L'avventura del Poseidon
Verissimo , bellissima ricerca (e che occhio) Talos
Già. Penso che per il fatto del "sottosopra" si siano ispirati al film "L'avventura del Poseidon" (se avete la possibilità di vederlo fatelo, merita davvero) e per il resto abbiano fatto un mix tra il Titanic (corrimano e finestre) e transatlantico anni 50 questo forse dopo aver cambiato data del "varo" della Maria Doria, trasformandole le textures (quelle dei quadri specialmente) in "Italian Style" (come chiamavano il tipo di navi transoceaniche come l'Andrea Doria negli anni Cinquanta)
Grazie Blu mi sa che fisso troppo i particolari perdendomi magari il resto delle cose
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Re: TR e la realtà
[youtube][/youtube]
Tour della "Maria Doria" (che in origine doveva essere proprio il Titanic") sulle note di alcune musiche del film del 1997. Alcune stanze e arredamenti sono tratti dal famoso transatlantico (come finestre e corrimani). Nota di merito va alla Sala da Tè della Doria (simile al Palm Court Cafè del Titanic). IL nome attuale della nave è ispirata alla nostrana Andrea Doria, affondata nel Luglio del 1956 al largo di New York dopo il sinistro provocato dalla Stockholm.
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Tour della "Maria Doria" (che in origine doveva essere proprio il Titanic") sulle note di alcune musiche del film del 1997. Alcune stanze e arredamenti sono tratti dal famoso transatlantico (come finestre e corrimani). Nota di merito va alla Sala da Tè della Doria (simile al Palm Court Cafè del Titanic). IL nome attuale della nave è ispirata alla nostrana Andrea Doria, affondata nel Luglio del 1956 al largo di New York dopo il sinistro provocato dalla Stockholm.
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Re: TR e la realtà
Isola di Melnikov
Tomb Raider II Gold
Melnikov è una misteriosa isola dell'arcipelago auletino, nel Mare di Bering, in Alaska. Non si sa se è realmente esistente oppure ispirata ad un'altra isola.
Le Isole Aleutine (in inglese Aleutian Islands) sono un arcipelago amministrativamente controllato dall'Alaska (Stati Uniti d'America).
Di origine vulcanica, queste isole si sviluppano per 1.900 km lungo un asse approssimativamente semicircolare est-ovest che va dalla penisola dell'Alaska fino al largo della penisola della Kamčatka.
Le Aleutine separano l'oceano Pacifico settentrionale dal Mare di Bering, e si dividono in cinque sottogruppi: Fox, Four Mountains, Andreanof, Rat e Near.
Le Aleutine furono raggiunte nel 1741 dal navigatore russo Alexej Ilič Čirikov e da Vitus Bering, navigatore danese al servizio dei russi. Durante la seconda guerra mondiale, nel giugno del 1942, le forze giapponesi occuparono le isole di Attu e Kiska.
La campagna delle Isole Aleutine vide scontrarsi le forze statunitensi contro l'Impero giapponese, nelle uniche azioni di guerra anche terrestri che coinvolsero una area insulare degli Stati Uniti. Le Aleutine, sono una catena di isole che collegano il 49º Stato statunitense con la Kamchatka, e rappresentarono durante la seconda guerra mondiale, delle posizioni di importanza strategica, contese da entrambi gli schieramenti, nell'ottica della lotta nell'Oceano Pacifico. Le ostilità in questo settore si accesero quando il 3 giugno 1942, una piccola forza giapponesi occupò le isole di Attu e Kiska, ma la lontananza geografica delle isole e le difficoltà dovute al clima e all'orografia, fecero in modo che solo un anno dopo, le forze statunitensi, con grande sforzo, riuscirono a riconquistare le isole e cacciare gli invasori. Già nel 1935 il generale Billy Mitchell, indicò l'Alaska e le Isole Aleutine come importanti posizioni strategiche, per il dominio che potevano garantire sull'Oceano Pacifico, e appunto questa importanza, tra il 1942 e il 1943 rese queste isole un insolito teatro di scontro tra americani e giapponesi.
A causa della contemporaneità della campagna delle Aleutine, con battaglie molto importanti, quali Guadalcanal e Midway, questo conflitto "periferico" passò alla storia come la "battaglia dimenticata", considerata per molto tempo, erroneamente, un'azione diversiva giapponese
Fonte: Rosso Pompeiano forum e Wikipedia
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Tomb Raider II Gold
Melnikov è una misteriosa isola dell'arcipelago auletino, nel Mare di Bering, in Alaska. Non si sa se è realmente esistente oppure ispirata ad un'altra isola.
Le Isole Aleutine (in inglese Aleutian Islands) sono un arcipelago amministrativamente controllato dall'Alaska (Stati Uniti d'America).
Di origine vulcanica, queste isole si sviluppano per 1.900 km lungo un asse approssimativamente semicircolare est-ovest che va dalla penisola dell'Alaska fino al largo della penisola della Kamčatka.
Le Aleutine separano l'oceano Pacifico settentrionale dal Mare di Bering, e si dividono in cinque sottogruppi: Fox, Four Mountains, Andreanof, Rat e Near.
Le Aleutine furono raggiunte nel 1741 dal navigatore russo Alexej Ilič Čirikov e da Vitus Bering, navigatore danese al servizio dei russi. Durante la seconda guerra mondiale, nel giugno del 1942, le forze giapponesi occuparono le isole di Attu e Kiska.
La campagna delle Isole Aleutine vide scontrarsi le forze statunitensi contro l'Impero giapponese, nelle uniche azioni di guerra anche terrestri che coinvolsero una area insulare degli Stati Uniti. Le Aleutine, sono una catena di isole che collegano il 49º Stato statunitense con la Kamchatka, e rappresentarono durante la seconda guerra mondiale, delle posizioni di importanza strategica, contese da entrambi gli schieramenti, nell'ottica della lotta nell'Oceano Pacifico. Le ostilità in questo settore si accesero quando il 3 giugno 1942, una piccola forza giapponesi occupò le isole di Attu e Kiska, ma la lontananza geografica delle isole e le difficoltà dovute al clima e all'orografia, fecero in modo che solo un anno dopo, le forze statunitensi, con grande sforzo, riuscirono a riconquistare le isole e cacciare gli invasori. Già nel 1935 il generale Billy Mitchell, indicò l'Alaska e le Isole Aleutine come importanti posizioni strategiche, per il dominio che potevano garantire sull'Oceano Pacifico, e appunto questa importanza, tra il 1942 e il 1943 rese queste isole un insolito teatro di scontro tra americani e giapponesi.
A causa della contemporaneità della campagna delle Aleutine, con battaglie molto importanti, quali Guadalcanal e Midway, questo conflitto "periferico" passò alla storia come la "battaglia dimenticata", considerata per molto tempo, erroneamente, un'azione diversiva giapponese
Fonte: Rosso Pompeiano forum e Wikipedia
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Re: TR e la realtà
Il video è stupendo Tal, brava!
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Re: TR e la realtà
Curiosità sul personaggio di Gianni Bartoli
Gianni Bartoli è un illusionista, ma in realtà sotto quelle vesti si nasconde il capo della setta conosciuta come Fiamma Nera.
L'unica sua rappresentazione è presente nel livello Teatro dell'Opera, dove appare il suo volto in una locandina sbiadita dal tempo. Ebbene, quella locandina è quasi del tutto identica ad una del famoso illusionista Harry Houdini.
Ehrich Weisz - questo è il primo nome di Harry Houdini, uno dei più grandi illusionisti di sempre - nasce il 24 marzo 1874 a Budapest (Ungheria).
Tra i molti prestigiatori che si sarebbero interessati allo spiritismo e avrebbero contribuito a svelarne i trucchi, il più famoso è senza dubbio lui, Houdini, il cui nome è sinonimo di magìa.
All'età di quattro anni si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti: in tale occasione la scrittura dei nomi viene modificata per essere resa più semplice ad una lettura "anglosassone", così il nome del piccolo Ehrich Weisz diventa Erik Weiss. La famiglia si stabilisce pprima ad Appleton, nel Wisconsin, dove il padre Mayer Samuel Weiss presta servizio nella locale congregazione ebraica riformata in qualità di rabbino. Poi nel 1887 Mayer si trasferisce a New York solo con il piccolo Erik; qui vivono in una pensione sulla 79ma strada, fino a quando la famiglia non sarà in grado di riunirsi in un alloggio definitivo.
Erik diviene un illusionista professionista nel 1891: sceglie il nome d'arte di Harry Houdini, come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin. Due anni più tardi riesce nell'intento di far diventare Harry Houdini il proprio nome legale.
Nel 1893 conosce Wilhelmina Beatrice Rahner (in arte Bess), illusionista di cui Houdini si innamora. Dopo un corteggiamento durato tre settimane la sposa: Bess sarà la sua personale assistente di scena per tutto il resto della carriera.
Houdini inizialmente studia i giochi di carte e le arti illusionistiche tradizionali, autoproclamandosi "re delle carte". La grande occasione arriva nel 1899 quando incontra lo showman Martin Beck. Beck rimane impressionato da un numero in cui Houdini si libera da un paio di manette, tanto che gli consiglia di concentrarsi sullo studio di quella tipologia di numeri, inserendo i suoi spettacoli in un circuito di spettacoli di varietà. Nel giro di pochi mesi Houdini si esibisce nei teatri più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 viene chiamato ad esibirsi in Europa.
Dopo quattro anni torna negli Stati Uniti. E il suo nome è già leggenda.
Si esibisce fino agli anni '20 in tutti gli Stati Uniti, mostrando la sua straordinaria abilità nel liberarsi di manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda, o immerso nell'acqua, o sotto gli occhi del pubblico.
Il suo numero più famoso è forse la "cella della tortura cinese dell'acqua", presentato a partire dal 1913, un numero in cui Houdini rimane sospeso a testa in giù, in una cassa di vetro e acciaio, piena d'acqua e chiusa a chiave.
Sempre negli anni '20 pubblica alcuni libri in cui svela i suoi trucchi: molti lucchetti e molte manette - spiega - possono venire aperti solo applicando ad essi una forza sufficiente in un modo piuttosto particolare, altri invece possono venire aperti con l'aiuto delle stringhe delle scarpe. Altre volte Houdini usava chiavi o bastoncini opportunamente nascosti. Era in grado di fuggire da un barile per il latte riempito d'acqua il cui tappo era legato ad un collare da lui indossato, perché il collare poteva essere staccato dall'interno. Quando era legato da corde o da una camicia di forza, riusciva a crearsi uno spazio per muoversi dapprima allargando spalle e torace, poi allontanando appena le braccia dal corpo e quindi disarticolando le spalle.
Il suo numero della camicia di forza inizialmente veniva eseguito dietro un sipario, da cui il mago balzava fuori nuovamente libero; poi Houdini avrebbe realizzato che senza il sipario il pubblico sarebbe rimasto più affascinato dalla sua personale lotta per liberarsi.
Benché non fosse facile, l'intero spettacolo di Houdini - compresi i numeri di evasione - veniva eseguito anche dal fratello Theo Weiss, in arte Hardeen. La grande differenza tra i due era nel numero della camicia di forza: Houdini disarticolava entrambe le sue spalle per uscirne, Hardeen era in grado di disarticolarne una sola.
Dopo la morte della madre cui era molto legato, negli anni '20 si interessa allo spiritismo, rivolgendosi a vari medium per cercare di mettersi in contatto con lei. Dopo aver presto scoperto che chi avrebbe dovuto aiutarlo in realtà cercava di imbrogliarlo, Houdini ingaggiò una vera e propria crociata furente contro lo spiritismo, tanto che dopo pochi anni, contribuirà in modo decisivo al declino e al discredito del movimento.
Houdini era solito recarsi nelle città in cui doveva tenere qualche spettacolo con uno o due di giorni di anticipo; indossando un travestimento faceva visita ai medium più famosi della città e chiedeva di contattare famigliari mai esistiti. Appena i medium cominciavano a raccontare dettagli su questi parenti immaginari Houdini li registrava come ciarlatani. Poi, la sera dello spettacolo, Houdini rivelava le sue visite ai medium della città e raccontava per filo e per segno gli imbrogli di cui era stato vittima.
Houdini entrerà a far parte anche del comitato di indagine sui fenomeni paranormali dello "Scientific American" (una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica), posizione che gli darà modo di esaminare molti medium (tra cui Nino Pecoraro, Margery e George Valiantine): diversi saranno i sotterfugi che scoprirà, usati per simulare fenomeni spiritici.
Per qualche anno Houdini intreccia un'amicizia con lo scozzese Arthur Conan Doyle; la moglie di quest'ultimo inizia a sostenere di aver ricevuto un messaggio dalla madre di Houdini: il messaggio sarebbe stato in lingua inglese, mentre la madre si esprimeva solo in ungherese; c'erano dei riferimenti al cattolicesimo, mentre lei era ebrea; infine il messaggio non conteneva particolari che solo il figlio poteva conoscere. Dopo questo episodio l'amicizia tra i due si raffredda fino a terminare. Conan Doyle rimane profondamente offeso ma Houdini di lui scriverà: "è un brav'uomo, molto brillante ma è maniacale quando si parla di spiritismo. Non essendo iniziato al mondo del mistero, non essendogli mai stati insegnati gli artifici della prestidigitazione, guadagnare la sua fiducia e ingannarlo era la cosa più semplice del mondo per chiunque".
In seguito alla rottura dell'appendice, Harry Houdini muore di peritonite all'età di 52 anni, il 31 ottobre 1926, nella notte di Halloween.
Due settimane prima aveva subito un grave colpo all'addome, causato da uno studente di boxe della McGill University a Montreal. Questi lo andò a trovare nel suo camerino per mettere alla prova i suoi leggendari addominali; Houdini normalmente permetteva questo tipo di approccio, ma quella volta venne colto di sorpresa dal pugno del ragazzo e non ebbe il tempo di preparasi a ricevere il colpo.
Sarebbe poi venuto alla luce che non fu solo il colpo a provocare la morte dell'illusionista.
Dopo i funerali (tenutisi il 4 novembre a New York) a cui partecipano oltre duemila persone, la salma di Houdini viene sepolta accanto a quella dell'adorata madre, al Machpelah Cemetery nel quartiere Queens: il simbolo della Society of American Magicians è scolpito nella pietra.
Houdini scompare lasciando una personale lancia a favore degli oppositori dello spiritismo: poco prima di morire fa un patto con la moglie Bess dicendole che se fosse stato possibile l'avrebbe contattata dall'aldilà utilizzando un messaggio in codice convenuto tra loro due soli. Ogni notte di Halloween, per i successivi dieci anni, Bess avrebbe tenuto una seduta spiritica per verificare tale patto. Dopo l'ennesima fallimentare seduta, sul tetto del Knickerbocker Hotel di Los Angeles, nel 1936, Bess spegne la candela che aveva arso accanto alla fotografia di Houdini sin dal momento della sua morte.
Da allora sono numerosi i medium che hanno affermato di aver ricevuto messaggi da Houdini: nessuno ad ha tuttavia fornito la minima prova che ciò sia vero. Il giorno dell'anniversario della morte, ogni anno, la Society of American Magicians tiene una cerimonia in memoria di Harry Houdini che comprende una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito.
Fonte testo Houdini: Biografieonline.it
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Gianni Bartoli è un illusionista, ma in realtà sotto quelle vesti si nasconde il capo della setta conosciuta come Fiamma Nera.
L'unica sua rappresentazione è presente nel livello Teatro dell'Opera, dove appare il suo volto in una locandina sbiadita dal tempo. Ebbene, quella locandina è quasi del tutto identica ad una del famoso illusionista Harry Houdini.
Ehrich Weisz - questo è il primo nome di Harry Houdini, uno dei più grandi illusionisti di sempre - nasce il 24 marzo 1874 a Budapest (Ungheria).
Tra i molti prestigiatori che si sarebbero interessati allo spiritismo e avrebbero contribuito a svelarne i trucchi, il più famoso è senza dubbio lui, Houdini, il cui nome è sinonimo di magìa.
All'età di quattro anni si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti: in tale occasione la scrittura dei nomi viene modificata per essere resa più semplice ad una lettura "anglosassone", così il nome del piccolo Ehrich Weisz diventa Erik Weiss. La famiglia si stabilisce pprima ad Appleton, nel Wisconsin, dove il padre Mayer Samuel Weiss presta servizio nella locale congregazione ebraica riformata in qualità di rabbino. Poi nel 1887 Mayer si trasferisce a New York solo con il piccolo Erik; qui vivono in una pensione sulla 79ma strada, fino a quando la famiglia non sarà in grado di riunirsi in un alloggio definitivo.
Erik diviene un illusionista professionista nel 1891: sceglie il nome d'arte di Harry Houdini, come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin. Due anni più tardi riesce nell'intento di far diventare Harry Houdini il proprio nome legale.
Nel 1893 conosce Wilhelmina Beatrice Rahner (in arte Bess), illusionista di cui Houdini si innamora. Dopo un corteggiamento durato tre settimane la sposa: Bess sarà la sua personale assistente di scena per tutto il resto della carriera.
Houdini inizialmente studia i giochi di carte e le arti illusionistiche tradizionali, autoproclamandosi "re delle carte". La grande occasione arriva nel 1899 quando incontra lo showman Martin Beck. Beck rimane impressionato da un numero in cui Houdini si libera da un paio di manette, tanto che gli consiglia di concentrarsi sullo studio di quella tipologia di numeri, inserendo i suoi spettacoli in un circuito di spettacoli di varietà. Nel giro di pochi mesi Houdini si esibisce nei teatri più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 viene chiamato ad esibirsi in Europa.
Dopo quattro anni torna negli Stati Uniti. E il suo nome è già leggenda.
Si esibisce fino agli anni '20 in tutti gli Stati Uniti, mostrando la sua straordinaria abilità nel liberarsi di manette, catene, corde e camicie di forza, spesso penzolando da una corda, o immerso nell'acqua, o sotto gli occhi del pubblico.
Il suo numero più famoso è forse la "cella della tortura cinese dell'acqua", presentato a partire dal 1913, un numero in cui Houdini rimane sospeso a testa in giù, in una cassa di vetro e acciaio, piena d'acqua e chiusa a chiave.
Sempre negli anni '20 pubblica alcuni libri in cui svela i suoi trucchi: molti lucchetti e molte manette - spiega - possono venire aperti solo applicando ad essi una forza sufficiente in un modo piuttosto particolare, altri invece possono venire aperti con l'aiuto delle stringhe delle scarpe. Altre volte Houdini usava chiavi o bastoncini opportunamente nascosti. Era in grado di fuggire da un barile per il latte riempito d'acqua il cui tappo era legato ad un collare da lui indossato, perché il collare poteva essere staccato dall'interno. Quando era legato da corde o da una camicia di forza, riusciva a crearsi uno spazio per muoversi dapprima allargando spalle e torace, poi allontanando appena le braccia dal corpo e quindi disarticolando le spalle.
Il suo numero della camicia di forza inizialmente veniva eseguito dietro un sipario, da cui il mago balzava fuori nuovamente libero; poi Houdini avrebbe realizzato che senza il sipario il pubblico sarebbe rimasto più affascinato dalla sua personale lotta per liberarsi.
Benché non fosse facile, l'intero spettacolo di Houdini - compresi i numeri di evasione - veniva eseguito anche dal fratello Theo Weiss, in arte Hardeen. La grande differenza tra i due era nel numero della camicia di forza: Houdini disarticolava entrambe le sue spalle per uscirne, Hardeen era in grado di disarticolarne una sola.
Dopo la morte della madre cui era molto legato, negli anni '20 si interessa allo spiritismo, rivolgendosi a vari medium per cercare di mettersi in contatto con lei. Dopo aver presto scoperto che chi avrebbe dovuto aiutarlo in realtà cercava di imbrogliarlo, Houdini ingaggiò una vera e propria crociata furente contro lo spiritismo, tanto che dopo pochi anni, contribuirà in modo decisivo al declino e al discredito del movimento.
Houdini era solito recarsi nelle città in cui doveva tenere qualche spettacolo con uno o due di giorni di anticipo; indossando un travestimento faceva visita ai medium più famosi della città e chiedeva di contattare famigliari mai esistiti. Appena i medium cominciavano a raccontare dettagli su questi parenti immaginari Houdini li registrava come ciarlatani. Poi, la sera dello spettacolo, Houdini rivelava le sue visite ai medium della città e raccontava per filo e per segno gli imbrogli di cui era stato vittima.
Houdini entrerà a far parte anche del comitato di indagine sui fenomeni paranormali dello "Scientific American" (una delle più antiche e prestigiose riviste di divulgazione scientifica), posizione che gli darà modo di esaminare molti medium (tra cui Nino Pecoraro, Margery e George Valiantine): diversi saranno i sotterfugi che scoprirà, usati per simulare fenomeni spiritici.
Per qualche anno Houdini intreccia un'amicizia con lo scozzese Arthur Conan Doyle; la moglie di quest'ultimo inizia a sostenere di aver ricevuto un messaggio dalla madre di Houdini: il messaggio sarebbe stato in lingua inglese, mentre la madre si esprimeva solo in ungherese; c'erano dei riferimenti al cattolicesimo, mentre lei era ebrea; infine il messaggio non conteneva particolari che solo il figlio poteva conoscere. Dopo questo episodio l'amicizia tra i due si raffredda fino a terminare. Conan Doyle rimane profondamente offeso ma Houdini di lui scriverà: "è un brav'uomo, molto brillante ma è maniacale quando si parla di spiritismo. Non essendo iniziato al mondo del mistero, non essendogli mai stati insegnati gli artifici della prestidigitazione, guadagnare la sua fiducia e ingannarlo era la cosa più semplice del mondo per chiunque".
In seguito alla rottura dell'appendice, Harry Houdini muore di peritonite all'età di 52 anni, il 31 ottobre 1926, nella notte di Halloween.
Due settimane prima aveva subito un grave colpo all'addome, causato da uno studente di boxe della McGill University a Montreal. Questi lo andò a trovare nel suo camerino per mettere alla prova i suoi leggendari addominali; Houdini normalmente permetteva questo tipo di approccio, ma quella volta venne colto di sorpresa dal pugno del ragazzo e non ebbe il tempo di preparasi a ricevere il colpo.
Sarebbe poi venuto alla luce che non fu solo il colpo a provocare la morte dell'illusionista.
Dopo i funerali (tenutisi il 4 novembre a New York) a cui partecipano oltre duemila persone, la salma di Houdini viene sepolta accanto a quella dell'adorata madre, al Machpelah Cemetery nel quartiere Queens: il simbolo della Society of American Magicians è scolpito nella pietra.
Houdini scompare lasciando una personale lancia a favore degli oppositori dello spiritismo: poco prima di morire fa un patto con la moglie Bess dicendole che se fosse stato possibile l'avrebbe contattata dall'aldilà utilizzando un messaggio in codice convenuto tra loro due soli. Ogni notte di Halloween, per i successivi dieci anni, Bess avrebbe tenuto una seduta spiritica per verificare tale patto. Dopo l'ennesima fallimentare seduta, sul tetto del Knickerbocker Hotel di Los Angeles, nel 1936, Bess spegne la candela che aveva arso accanto alla fotografia di Houdini sin dal momento della sua morte.
Da allora sono numerosi i medium che hanno affermato di aver ricevuto messaggi da Houdini: nessuno ad ha tuttavia fornito la minima prova che ciò sia vero. Il giorno dell'anniversario della morte, ogni anno, la Society of American Magicians tiene una cerimonia in memoria di Harry Houdini che comprende una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito.
Fonte testo Houdini: Biografieonline.it
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Ultima modifica di Talos il 23 settembre 2012, 22:23, modificato 1 volta in totale.
Re: TR e la realtà
Mi piace pensare, visto che Gianni Bartoli si ispira ad Houdini, che probabilmente il cognome di Gianni si sarebbe detto con la ''I'' finale accentata
Fantastica Ricerca!!!
Fantastica Ricerca!!!
Re: TR e la realtà
Naxheel ha scritto:Mi piace pensare, visto che Gianni Bartoli si ispira ad Houdini, che probabilmente il cognome di Gianni si sarebbe detto con la ''I'' finale accentata
Fantastica Ricerca!!!
Non penso, visto che avevano intenzione di fare qualcosa di prettamente "italico". Il cognome Bartoli era già stato scelto, solo dopo è stato optato il nome Gianni.
Girovagando sul web ho trovato quest'articolo (l'ho tradotto per comodità)
Un articolo pubblicato sulla rivista Gamesmaster ha dichiarato che uno degli elementi della storia poi scartato era riguardo a un mago morto chiamato Callistro. Questo può essere un errore totale dell'articolo o è in realtà una versione precedente del nome Gianni. Così, forse l'idea era quella di usare due nomi: un mago in realtà a capo di una "cupola" una volta conosciuto come Callistro Bartoli prima di diventare Gianni Bartoli per "ripulirsi"
Grazie^^
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