[Romanzo] Il vangelo di Anna

La seconda indagine del Commissario Polloni

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Nillc
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Messaggio da Nillc »

"Polloni, Polloni combinaguai..." :D




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overhill
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Messaggio da overhill »

Oggi Polloni e Rizzo avranno finalmente un incontro chiarificatore... ma sarà sufficiente a rinsaldare l'amicizia tra i due colleghi?
E, soprattutto, durerà?

:D
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overhill
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Messaggio da overhill »

Martedì 26 Aprile – 11:10

Rizzo era seduto sulla solita scomoda sedia davanti alla scrivania del suo capo. Aveva la fronte corrugata, simile a quella di Gianrico Peano, a dimostrazione della sua ostilità.
Polloni cercò di scacciare dalla mente il pensiero del caso risolto così malamente, per concentrarsi su questo problema.
A le mej fe’ ‘na roba a la volta pensò filosoficamente.
Decise di muovere per primo: “allora, Giacu: cosa succede?”
“Veramente dovresti dirmelo tu” rispose il giovane con il solito tono piatto che Polloni iniziava ad odiare.
“Senti, è da un mese che mi parli appena, e solo quando è indispensabile, e ogni volta che lo fai utilizzi il minor numero possibile di parole e usi quel…quel tono da computer che mi sta facendo impazzire! Mi vuoi dire cosa ti è successo, oppure cosa ti ho fatto? Almeno così mi posso regolare e spiegarmi, oppure scusarmi oppure anche mandarti a quel paese!”
“Aspetta” rispose Rizzo alzandosi. Uscì dalla stanza e rientrò con un foglietto A4, una fotocopia. Lo porse al collega senza una parola.
Polloni lo prese, guardò il ragazzo con una espressione interrogativa e si mise a leggere: “io sottoscritto Pavone Emanuela…”; man mano che la lettura proseguiva la sua espressione cambiò.
Appena terminato rimase alcuni secondi a raccogliere le idee: la denuncia della signora era chiaramente riferita a sé stesso. Era la donna con cagnolino che l’aveva visto davanti a casa di Rizzo.
“Allora?” disse Rizzo “cosa facevi di bello davanti a casa mia con un binocolo proprio mentre stavo aspettando una persona?”
Polloni incrociò le mani sulla scrivania e le mosse su e giù un paio di volte, come a prendere tempo. “Giacomo, lo so che non mi sono comportato bene, ma ti assicuro che non avevo intenzione di spiarti. Anche se in effetti potrebbe sembrare così” terminò allargando le mani.
“In effetti…” interloquì Rizzo.
“Avevo sentito per caso che avevi dei problemi…”
“Per caso? Sei sicuro?”
“Dai, Giacu, non me la rendere peggiore di quello che è! E’ stato un caso che ho sentito una tua telefonata al cellulare, e lì ho capito che avevi qualcosa che non andava. Poi non ne hai voluto parlare e io…lo sai che per me sei come un figlio.”
Risso parve addolcirsi: “si, ma questo non ti autorizza a…”
“Lo so, lo so. E’ il mio carattere, è l’istinto del poliziotto, del segugio”
Polloni si alzò dalla scrivania e andò davanti alla sedia di Rizzo. Gli mise una mano sulla spalla: “scusami se puoi, pensavo davvero di fare il tuo bene.”
Rizzo pensò per alcuni secondi, poi alzò una mano e diede due pacche sulla mano di Michele, e disse: “va bene , ti concedo il beneficio del dubbio.”
Si alzò e uscì dall’ufficio.
Bene, e questa è fatta pensò Polloni con soddisfazione.
e ora andiamo a vedere se la carbonara di Gino è ancora la migliore della città.
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Blu
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Messaggio da Blu »

Pollon :asd:
overhill ha scritto:Oggi Polloni e Rizzo avranno finalmente un incontro chiarificatore... ma sarà sufficiente a rinsaldare l'amicizia tra i due colleghi?
E, soprattutto, durerà?
Difficile dirlo :) , nel senso che secondo me a questo confronto ne seguirà sicuramente almeno un altro :) : Rizzo sembra ancora un bel po' scottato dalla cosa e Polloni se ricapitasse non esiterebbe a rifarlo [:^] (e nulla esclude che non lo rifarà :asd: .. il fatto è che veramente gli vuole bene come ad un figlio :) )

overhill ha scritto:.. anche perché dovete ancora conoscere "Mony".
Nessuno che faccia qualche ipotesi? :)
Ne ho tantissime :D .. potrebbe semplicemente essere un amica/o :) , o qualcosa di più di un amica/o :D , oppure si va dalla Huglybettiana sorella di Rizzo che si è operata ed ora è un "lui", magari immischiato in qualcosa di poco chiaro :asd: , alla possibilità che Rizzo stia collaborando a qualche indagine come infiltrato [:^] , al fratello/amico che deve dire ai suoi qualcosa di molto importante che lo fa viver male (" “Certo...No, no: vivila con tranquillità, vedrai che tutto andrà a posto, Mony...” "), alla possibilità che Mony al telefono NON sia la persona che poi è passata a prenderlo (in fondo mica l'ha detto :P: ".. “D'accordo...si va bene...si...sotto casa mia? Ok...alle nove...no, prima non riesco...lo so...ok, ci provo....si, anche io...ciao.”.. "), o magari è un'amica in stato interessante o che vuole fare l'attrice, o trasferirsi a Miami e non sa come dirlo ai suoi ("..Dai, vedrai che i tuoi capiranno.....") .. ho tantissime altre ipotesi, ma stamattina fra la connessione che non va ed il "traffico" che c'è in ufficio mi fermo qui :D




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overhill
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Messaggio da overhill »

Hai fatto delle belle ipotesi, e alcune sono piuttosto vicine alla verità, ma dovrai aspettare un paio di giorni.
Domani Polloni farà il suo show di spiegazione della prima parte di questo mistero, e questo probabilmente lo metterà di buon umore... forse anche troppo, e quando ci si rilassa... ma mi pare di averlo già detto questo ;)
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Messaggio da Blu »

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Messaggio da Blu »

Blu --> 6_46 ( :asd: )


Ansia è venuta a trovarmi a casa in pausa pranzo, tutto bene Over :O_o: ? Devo chiedere a Polloni di indagare :mumble: ? .. partirei da questa traccia:
overhill ha scritto:In effetti... forse sto postando un po' troppo :D

"Commissario, Mario postava quasi più di una puntata al giorno, difficile trattenerlo, ma d'altra parte faceva la gioia di noi suoi fans.. ed ora nulla, solo un foglio trovato sul pavimento sotto la sua scrivania con il messaggio riportato sopra.. so che stava lavorando per "eliminare" un investigatore privato :| .. che sia rimasto coinvolto nell'incidente :shock: ? .. Commissario, la prego, ci aiuti.."





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Messaggio da overhill »

:huahua: Avuto paura, vero?

(è che oggi ero da un cliente che NON ha il collegamento a Internet.. e sono arrivato a casa solo ora :D )

Bene, oggi cominciamo a tirare le somme: il geniale Polloni spiegherà a tutti CHI ha organizzato il rapimento, e porterà come prova la famosa poesia...
Spero di scioccarvi come sempre ;)

Buona lettura :)
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overhill
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Messaggio da overhill »

Martedì 26 Aprile – 18:00

“Io vorrei sapere per quale motivo siamo tutti qui” sbraitò Gianrico Peano. “Noi avremmo alcune cose da fare, come seppellire nostra figlia!”
Polloni alzò le mani per contenere la furia dell’uomo. “Si calmi, signor Peano. Lei ha tutte le ragioni per essere arrabbiato, non ultima la perdita di sua figlia. Non oso neanche immaginare come si senta ora.”
Questa ammissione calmò un poco l’uomo.
“Vi ho convocati qui, perché finalmente abbiamo capito tutto.”
I presenti si guardarono tra loro, sbigottiti. C’erano tutti i protagonisti della vicenda: i coniugi Peano, seduti su un piccolo divanetto, l’amico Marotta su una sedia a lato della scrivania, e Rizzo vicino alla porta, in piedi.
“Vuole dire che sapete chi ha fatto questo…questa cosa?” disse con un filo di voce la madre di Anna, parlando per la prima volta.
“Signora, ora ho il quadro completo di quello che è successo, tranne che per un paio di particolari che spero verranno risolti più avanti, ma che non sono fondamentali per sapere come sono andate le cose.”
“Ma…” iniziò Gianrico, ma il commissario lo interruppe dolcemente: “la prego, mi lasci spiegare.”
“Come sapete eravamo nella condizione peggiore per condurre delle indagini: non esistevano testimoni, indizi neanche. La comunicazione attraverso i sistemi elettronici, SMS o anche fax, impediscono di avere una voce dalla quale estrarre un dialetto o un accento straniero. Non c’erano luoghi dove cercare, nemici. Insomma, non avevamo nulla.”
Polloni aprì un cassetto della sua scrivania e estrasse il famoso dépliant del ‘Mago Athenai’.
“Durante un sopralluogo ho avuto la fortuna di trovare questo foglietto” lo diede ai genitori. Gianrico lo lesse e disse “non capisco…”
Polloni sorrise comprensivo. “Neanche io capivo all’inizio. Pensavo che c’entrasse questo ‘mago’, ma è probabile che il foglio sia stato utilizzato per caso. Magari Anna ha avuto l’ispirazione per questo componimento e ha preso il primo pezzetto di carta che ha trovato. Questo” terminò alzando il foglietto.
“E’ una poesia strana, senza rime. E poi per quale motivo era stata nascosta con tanta accuratezza? Per fortuna, circa tre settimane fa, questo foglietto è stato visto dal signor Marotta” indicò l’amico, che alzò una mano in segno di saluto. “E’ un mio caro amico, e ogni tanto ci fa delle consulenze in tema di informatica ed elettronica.”
Si rivolse direttamente all’amico “scusa Silvio, non ti do la parola perché sei troppo tecnico. Se riesco a spiegarlo con le mie parole sarò più chiaro.”
“Nessun problema, Michele” rispose Marotta.
Tornò a rivolgersi a tutti. “Allora, pare che Marotta fosse stato colpito dal termine ‘skierati’. Mi ha spiegato che in tutti i linguaggi di programmazione esiste un modo di memorizzare i dati che si chiama, a seconda del linguaggio appunto, schiera, modulo, sequenza e altre cose del genere. In pratica si tratta di una serie di contenitori tutti uguali ai quali si accede indicando il numero della posizione che occupano. Proprio questo gli ha fatto pensare che il documento fosse una specie di programma.”
Gianrico aprì gli occhi: “in effetti Anna era molto brava in informatica, e programmava spesso.”
Polloni rivolse un cenno di assenso. “Esatto. Solo che non riusciva a capire quali erano i riferimenti del programma. Cosa c’entravano ‘gli sguardi vuoti’? E ‘gli occhi nel buio’? E cosa vuole dire ‘affinché non si perdano’?”
Polloni tornò a sedersi alla scrivania.
“La chiave di tutto è stata l’ultima frase: ‘il tesoro, ora si, ora no, è qui.’”
Fece una breve pausa, per lasciare il tempo a tutti di assimilare il concetto.
“In pratica il testo andava letto una riga si e una no.”
Rizzo si lasciò scappare un “oh porca miseria!”. Polloni sorrise all’idea di averlo stupito. Segnava un altro punto per lui.
“Ora il testo diventa un pochino più chiaro”. Prese un foglio di carta preparato precedentemente e lo mostrò a tutti.
GLI OCCHI NEL BUIO
di tutti, skierati in ordine,
prendi il meno che agli altri sia uguale.
alterna la tua classe,
sul quarto.

“Devo ammettere che a questo punto ho smesso di capire come il signor Marotta riuscisse a capire il meccanismo, ma il processo, una volta capito, è piuttosto semplice: si devono prendere le quattro parole del titolo e metterle in ordine alfabetico, poi stabilire quale parola sia la più corta, e ce ne sono due gli e nel, e rendere tutte le parole lunghe uguale, prendendo le prime tre lettere delle altre due parole. A questo punto abbiamo una sequenza di lettere strana: bui gli nel occ.”
Piccola pausa per prendere fiato. Tutti erano estremamente attenti. Marotta ogni tanto faceva segno di sì con la testa, sorridendo.
“Ora abbiamo il riferimento alla classe, che la parola grazia rendeva ambigua. Anna era del 1984, giusto?” Disse questo rivolgendosi al signor Peano, ma la madre fu più lesta a rispondere: “si, di ottobre…”
Polloni sorrise alla donna. “Ora dobbiamo alternare le cifre dell’anno di nascita di Anna alle lettere ottenute, ponendo le cifre in quarta posizione: BUI1GLI9NEL8OCC4.”
Questa volta Peano non si fece sorprendere: “ma non vuole dire assolutamente niente! E’ una serie di lettere e numeri un po’ meno che casuale! Ci avete convocati per prenderci in giro?”
“Signor Peano, abbia ancora un attimo di pazienza e vedrà che tutto le sarà chiaro.”
Si alzò nuovamente, prese il telefono e lo mise al centro della scrivania, rivolto verso i presenti. Premette un tasto. “Ora dobbiamo fare una telefonata. Metto il vivavoce, perché possiate sentire tutti.”
Polloni estrasse un foglietto da una tasca della giacca e consultandolo compose un numero curiosamente lungo. Dall’apparecchio si udirono i due segnali di squillo e poi rispose una voce femminile che parlava francese. Polloni rispose in italiano “Buongiorno, posso parlare con un operatore dei conti?”. La voce rispose “bien sur” e mise in attesa.
Dopo alcuni secondi una voce maschile dal vago accento tedesco rispose: “buongiorno, posso esserle utile?”
“Buongiorno. Vorrei accedere al conto 1483115.” Peano fece quasi un balzo dalla sedia “ma è il conto sul quale ho pagato il riscatto!”. Polloni alzò una mano indicando di tacere.
La voce dall’altra parte del telefono disse: “mi dà il codice di accesso?”. Polloni prese il foglietto con la soluzione della poesia e iniziò ad elencare: “Bologna, Udine, Imola, Uno…”
La madre di Anna emise un mugolio nel quale a Polloni parve di sentire un “non è possibile…”
Il commissario concluse la breve sequenza: “Otranto, Como, Como, Quattro”. Si udì un attimo di silenzio dall’altra parte, dovuta all’attesa di conferma da parte del computer centrale. Poi la voce riprese: “bene, l’accesso è confermato. Come posso aiutarla?”
La signora Peano scoppiò a piangere. Il padre di Anna invece restò, per una volta, senza parole. Silvio Marotta, che non sapeva degli ultimi sviluppi, esclamò “ma roba da matti! Questa non me l’aspettavo!”
Polloni aveva lo sguardo grave, ma la voce restò risoluta: “mi può dire il contenuto del conto?”
“Certo”. Rumore di tasti. “Due milioni e trecento cinquanta euro”. Il pianto della signora Peano aumentò, di fronte alla nuova conferma. Ma la voce non aveva finito: “più la cassetta di sicurezza”
“Quale cassetta?” disse Polloni.
“Il conto prevede anche un contenitore.”
“Ah” disse il commissario che non se l’aspettava. Riprese subito il controllo “può dirmi il contenuto?”
La voce suonò vagamente imbarazzata: “veramente non potrei. Ma se ho la sua autorizzazione…”
“Ce l’ha”
“Attenda, prego.” E mise nuovamente in attesa.
La musichetta di attesa era una snervante versione delle quattro stagioni di Vivaldi, la primavera per la precisione, in versione digitale. Alla quarta ripetizione smise improvvisamente e la voce tornò. “Eccomi. Mi scuso per l’attesa. La cassetta contiene un libro; si direbbe un diario”. Polloni si fregò mentalmente le mani: un altro indizio, bene!
“Me lo può mandare alla questura di Torino? All’attenzione di Polloni”
“Certamente: con il corriere espresso dovrebbe arrivare domani o dopodomani al massimo”
“Molto bene. Grazie e arrivederci”. “Buonasera”
Chiuse la comunicazione.
Guardò i genitori della ragazza. Erano distrutti. La madre aveva smesso di piangere e continuava a dondolarsi avanti e indietro sul divanetto, in modo preoccupante. Il padre abbracciava la donna e cercava di tranquillizzarla, ma non aveva parole sufficienti. Guardava nel vuoto, assecondando i movimenti della moglie. Avanti e indietro, avanti e indietro.
Polloni allargò le braccia, e disse: “mi dispiace. Sinceramente, mi dispiace”
Peano continuava a guardare nel vuoto. La voce suonò lontana: “non ci posso credere…non è possibile…”
“Lo so, signor Peano. Purtroppo è un dato di fatto. Ora speriamo che quel diario serva a fare chiarezza sul perché sua figlia era coinvolta nel suo stesso rapimento”.
Ecco, l’aveva detto. Peano si riscosse: “già. Speriamo.”
Si alzò, gli occhi pieni di lacrime, si mise davanti al commissario. Gli tese una mano: “grazie, commissario. Grazie per il suo lavoro”. Polloni allungò lentamente la mano, la strinse saldamente e la mosse dolcemente due volte su e giù.
Avanti e indietro. Su e giù. Avanti e indietro. Su e giù.
Polloni lasciò la presa e indicò la donna, sempre in stato catatonico. “Vada, ora. Aiuti sua moglie. La chiamo io nei prossimi giorni per gli sviluppi”
Peano raccolse quello che restava della moglie e uscì.
Marotta si avvicinò a Polloni: “be’, complimenti! Non me lo sarei mai aspettato! Io ho trovato la chiave, ma tu hai trovato la serratura dove infilarla! E non era per niente facile! Mi sa che stavolta la trattoria te la pago io!” terminò sorridendo.
Polloni accettò i complimenti con uno sguardo triste. Disse all’amico “non credo che sia sufficiente. Ora dobbiamo capire chi ha aiutato Anna.”
“In che senso?” chiese Marotta.
Rizzo si intromise: “caspita, è vero! Come ha fatto la ragazza ad andare fino alla zona industriale senza nessun mezzo? La sua macchina l’abbiamo trovata vicino all’università”
“Esatto” rispose Polloni. “Evidentemente qualcuno l’ha aiutata, anche solo accompagnandola fino a lì. E dobbiamo capire se è lui, o lei, il responsabile del mancato arrivo dell’ultimo messaggio. Insomma: la storia non è ancora finita”
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overhill
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Messaggio da overhill »

La prima parte del mistero è risolta...

Visto che vi ho fatto aspettare, vi metto anche questo altro capitolo, breve per la verità, ma che porta verso la soluzione di un altro piccolo problema (e alla creazione di un altro ;) )
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overhill
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Messaggio da overhill »

Mercoledì 27 Aprile – 10:30

Polloni si era concesso il solito giro al parco dell’Arrivore. Sperava senza ammetterlo di incontrare il professor Barovero sulla sua panchina, e rimase leggermente deluso a constatare come invece questa fosse stata invasa da una coppia di ragazzini che si cambiavano effusioni.
Non era ovviamente il caso di andarsi a sedere proprio lì, e il commissario continuò il giro del parco, in direzione della città.
Stava passeggiando con le mani dietro la schiena quando una specie di vibrazione lo colpì al fianco sinistro. Gesù, cus a l’è sta storia? Si disse preoccupato. Sembrava in tutto e per tutto un piccolo attacco di colite.
Ma non sentiva nessun dolore. Com’era possibile un attacco di colite, uno dei dolori più grossi che si possa avere, senza provare nessun altro sintomo?
Preoccupatissimo che la visita della sera prima in trattoria con Silvio fosse stata un po’ troppo per il suo apparato digerente, Polloni si mise una mano nel posto dove sentiva il tremore e immediatamente si diede dell’imbecille: era il telefonino agganciato alla cintura. Normalmente teneva il volume piuttosto basso: non si sa mai, magari poteva essere in mezzo ad un inseguimento e il trillo era una cosa che avrebbe potuto fare la differenza.
Prese il piccolo oggetto (vaire a l’è cit! pensò per la millesima volta) e controllò il numero chiamante.
“L’ufficio?” disse ad alta voce, provocando una risata in un paio di ragazzini che stavano passando. Fece un sorrisino, quasi a scusarsi, senza riflettere che a quell’ora di un mercoledì i ragazzi avrebbero dovuto essere a scuola, e premette il pulsante di risposta.
“Michele? Ciao, sono Rizzo” disse la voce del giovane finalmente con un po’ di calore.
“Ciao. Che succede?”
“E’ arrivato un po’ di materiale: i risultati dell’autopsia, dai quali non si ricava nulla, se non che la ragazza è morta di fame e sete, che aveva profonde ferite ai polsi. Crota ha anche trovato tracce di droga, e il segno di una iniezione. Questo non ti piacerà: l’esame dello stomaco conferma che ha provato a nutrirsi con la carne del topo”. Polloni ebbe un piccolo conato di vomito a pensare alla carcassa che aveva visto solo nelle foto.
Si riprese e disse a Rizzo: “una ragazza di grande carattere. Con una grande voglia di vivere se si è piegata alla necessità. Come avrà fatto a prendere il topo?” Giacomo rispose in tono dubbioso “potrebbe essere stato quel cagnolino che stava con lei. Un randagio, ma mi è sembrato piuttosto tranquillo e sveglio.”
“Già” rispose laconico Polloni, che aveva in bocca ancora il retrogusto amaro dello sforzo represso.
“E poi è arrivato un rapporto della scientifica su quella impronta trovava nella cera. Pare che sia un battistrada come quello di una bicicletta. Ho provato a fare un indagine sul database dei pneumatici da bicicletta, ma non ho trovato nulla che gli assomigli. Però potrebbe essere lì da anni, oppure appartenere ad un modello non più in uso”
“Direi la seconda che hai detto” interloquì Polloni “la cera col tempo cambia. Quella sembrava relativamente fresca.”
“Vero. Che fai, vieni in ufficio?”
“Mah, faccio ancora un giretto e poi…”
Rizzo sembrava eccitato: “cerca di venire, volevo presentarti una persona. Qualcuno che non sei riuscito a vedere neanche col binocolo” concluse con la voce sorridente.
La misteriosa Mony! Disse tra se Polloni e subito, senza riuscire ad impedirselo oppure IL misterioso…
“Va bene: mezz’ora e sono lì”
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Messaggio da Blu »

Alè.. conosceremo Mony :D .. grazie per la doppia puntata :) , come Polloni anche io speravo di rivedere il professore.. sarà per un altro romanzo :P

overhill ha scritto:".. la storia non è ancora finita”..
.. eh sì, la storia non è ancora finita :| .. che Anna fosse ipoteticamente coinvolta lo potevo immaginare, ma che avesse una mente così contorta per memorizzare il codice no :asd: : al prendere una frase sì e una no ci si arriva facilmente, quanto al resto tanto di cappello a Marotta per aver risolto l'arcano e a Polloni per averlo collegato al conto [:^] .. resta il profondo dubbio su chi sia il complice, ma soprattutto sul "perché" abbia deciso di lasciarla morire non spedendo il messaggio o, avendolo spedito ed essendosi accorta/o che Anna non veniva liberata, come mai non reinviarlo.. qui gatta ci cova, ci devono essere in ballo rancori non da poco.. non vedo l'ora che il diario arrivi a Polloni :D




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Messaggio da overhill »

Oggi faremo conoscenza di Mony.

E vedremo anche come alle volte rilassarsi può essere un errore ;)
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Messaggio da overhill »

Mercoledì 27 Aprile – 11:10

“Posso?” disse Rizzo infilando la testa nella fessura della porta.
Polloni alzò lo sguardo sul giovane. In realtà non vedeva l’ora ma preferì mantenere un tono distaccato: “vieni, vieni” disse facendo segno con la mano
Rizzo aprì di più la porta ed entrò. “Dai, entra: mica ti mangia!” disse a qualcuno dietro di lui.
Altezza di circa 1:80, capelli tagliati cortissimi, mascella quadrata e postura ben piantata su entrambi i piedi, braccia distese lungo il corpo, e seno praticamente inesistente. Una delle ragazze più mascoline che Polloni avesse mai visto. Per forza che dietro ai finestrini oscurati gli era sembrata un uomo.
“Michele, ti presento Morgana, detta Mony” disse Rizzo.
Polloni rimase alcuni secondi con un espressione vagamente stupita, poi si riprese e si alzò, fece il giro della scrivania e andò a stringere la mano alla ragazza. “Venga, entri pure. Come le diceva Giacomo, io di solito non mordo nessuno”
“Buongiorno, molto piacere”. La ragazza aveva una voce melodiosa, a dispetto del suo aspetto maschile. “Giacomo mi ha detto che c’è stata qualche incomprensione…”
Polloni invitò la ragazza a sedersi. “Si in effetti ero un po’ preoccupato. Avevo notato che il suo amico” indicò Rizzo “era in pensiero per qualcosa. Sa, qui siamo quasi tutti sbirri e per noi è naturale farci i fatti degli altri” concluse sorridendo.
“Si, immagino” disse lei.
Rizzo si intromise: “Mony, ti spiace se accenno alla cosa al commissario?”
“Certo, nessun problema” disse lei.
“Devi sapere che Mony è cintura nera di karate. Lo pratica da quando era piccola e ora è una delle migliori atlete a livello amatoriale. Ora ha deciso di fare il grande passo e diventare professionista, ma per fare questo deve trasferirsi a Roma, dove si trova il più grande centro di allenamento d’Italia. E qui nasce il problema: i suoi non sono d’accordo con il suo trasferimento. Potrebbero accettare il professionismo, ma di andare a Roma non se ne parla. Giusto?” concluse rivolgendosi alla ragazza.
“Esatto. Be’, poi ci sono anche altri problemi secondari ma questi non c’entrano…”
“Infatti” disse precipitosamente Rizzo.
Michele, che intanto si era seduto alla scrivania, appoggiò il peso all’indietro e allargò le braccia: “benissimo. Vi ringrazio di avermi messo a parte di questo problema. Voglio dire: non l’abbiamo risolto, ma almeno ora so cos’ha Giacomo. A questo proposito, c’è qualcosa che posso fare per darvi una mano? Vuoi che parli con i tuoi?” disse passando al tu senza che nessuno se ne rendesse conto.
Mony alzò la mano per schermirsi “no, grazie commissario. E’ un problema che devo risolvere da sola, anche se qualche aiuto morale mi torna molto utile.”
Polloni si rivolse a Giacomo e disse la frase della quale si sarebbe pentito per tutta la settimana seguente: “meno male, Giacu, avevo paura che fossi diventato cupio!”
Non appena ebbe pronunciato la parola, Polloni si rese conto che una cappa gelida era scesa nella stanza. Non c’era bisogno di avere il sesto senso che hanno tutti i poliziotti per rendersi conto che la situazione era improvvisamente cambiata.
Rizzo guardò negli occhi il suo capo e disse con voce gelida: “Ah. Allora era questo il problema. Non era che ti preoccupavi di me, dei miei problemi, ma avevi paura che fossi un gay, vero? Tu sei uno di quelli che dicono ‘meglio un figlio ladro che un figlio cupio’ vero?”
“No, ma io…” provò ad inserirsi il commissario, ma Rizzo ormai era fuori controllo.
“Certo! Nessun problema con gli omosessuali, fino a quando non si scopre che il frocio è un amico, o un collega! Allora si che sono guai, perché il frocio è un malato, vero? E’ uno che va curato! E magari è anche una malattia contagiosa, vero?”
“Giacomo, ti prego…” anche Mony provò a parlare, ma neanche il suono della sua voce riuscì a calmare Rizzo. Il ragazzo aveva deciso, senza deciderlo veramente, che era ora di dire tutto.
“E tanto perché ti metta il cuore in pace, anche Mony è gay! Infatti uno degli altri problemi è che lei a Roma vorrebbe andarci con la sua ragazza! E questo che effetto ti fa? Vorresti lavarti la mano, adesso?”
Polloni era senza parole, ma nonostante questo riuscì ad intravedere la parola anche che dava uno strano senso a tutta la frase.
“Giacomo, accidenti, ma non prenderla così! Era solo una battuta! Infelice, lo ammetto, ma solo una battuta!”
“Era una stronzata, non una battuta, cazzo!”
Detto questo Giacomo prese per mano la sua amica e insieme uscirono, sbattendo la porta.
Era la seconda volta in due giorni che la porta, già claudicante, veniva sbattuta e stavolta qualche piccolo pezzo di intonaco si staccò dal muro. Polloni però non se la sentì di richiamare Giacomo per fargli notare il danno.
Ai sun d’le volte c’ai saria da piète a sgiaflun! Pensò il commissario, infuriato con se stesso. Questa situazione sarebbe stata dura, molto dura da mettere a posto.
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14_60


Incredibile la velocità con cui la scena si è stravolta [:^] : dalla serenità dello scoprire il problema "semplice" dell'atleta, all'improvvisa ed imprevista reazione/rivelazione di Giaco.. insomma, alla fine sembra che il Commissario c'avesse visto giusto [:^] , ma alle volte aver ragione non un bene, specie se presi dagli eventi si affrontano le situazioni non come si vorrebbe :? (ed in effetti la sua battuta è stata poco felice :P ) .. speriamo che, non appena Rizzo ritroverà la calma, riescano a spiegarsi: non mi piace che ci sia questa tensione ed incomprensione fra loro :P [:^] (che poi non sappiamo ancora se la sua reazione è dovuta al fatto che sia veramente gay o perché pensa che anche il suo amico commissario, persona che stima parecchio, è un po' "chiuso" di mentalità :mumble: )




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