Disney Story

Storia, gloria e... lati nascosti dell'Impero Disney

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Walrus
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Messaggio da Walrus »

Mi prenoto per la prossima puntata Nill. Prima fila centrale. Non mancherei per nulla al mondo :D




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Greywolf
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Messaggio da Greywolf »

Che bello si torna ai cartoni classici!!! Non che l'animazione computerizzata mi dispiaccia, ma i cartoni tradizionali mi mancano un po'... :)

Per il resto pure io mi prenoto per le prossime puntate, tengo poco spazio (sono piccola, pratica e maneggevole...)! :D Al massimo resterò al lavoro un po' di più (con questa scusa l'altra sera ho fatto ritorno a casa oltre un'ora dopo per leggere le prime puntate!)

Ho bisogno di un chiarimento tecnico: ad un certo punto hai parlato dell'innovazione apportata con sfondi in acetato. Mi puoi spiegare di più? So che i personaggi vengono disegnati a china, fotografati e stampati su fogli "da lucido" (che dovrebbero essere appunto in acetato... o polipropilene o polietilene... insomma un qualche polimero che ora non mi ricordo!) e poi colorati sul retro (in modo da non perdere "brillantezza") e quindi sovrapposti allo sfondo che viene realizzato a parte su un foglio molto grande. Credevo che lo sfondo fosse su un normale cartoncino da disegno, forse solo di dimensioni maggiori... Ma forse le mie conoscenze sono alquanto imprecise: in fondo, per quanto riguarda la grafica e tutto ciò che ci sta intorno sono autodidatta (anche se a volte ho ottenuto dei discreti risultati)! :oops:




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Allora Grey, come penso tu sappia l'animazione degli esordi consisteva nel "fotografare" diversi disegni che venivano realizzati alla stregua di fotogrammi (in modo che il personaggio disegnato si muovesse impercettibilmente dall'uno all'altro); gli sfondi invece erano fissi disegnati su un solo pannello, e i personaggi venivano ritagliati e fatti "muovere" su questi fondali.
Ora, Disney perfezionò questa tecnica in questo modo: realizzava un primo pannello con le cose che nello sfondo dovevano apparire in secondo piano, quindi su dell'acetato disegnava ciò che invece doveva apparire in primo piano, e lo sovrapponeva al pannello con lo sfondo... e al tutto sovrapponeva i personaggi.
Il risultato di questo era un maggior senso di profondità, dato dal fatto che il personaggio sembrava meglio intercalato in ciò che aveva vicino, mentre ciò che aveva lontano sembrava essere molto più... lontano appunto :D e la poca lucentezza dell'acetato giocava un ruolo fondamentale in questo ;)
Per Bambi addirittura Disney si fece costruire una macchina gigantesca capace di ospitare fino a sette fogli di acetato PIU' il pannello con lo sfondo "lontano", e di distribuire sul tutto una luce uniforme, in modo da poter ottenere una profondità quasi tridimensionale anche in un singolo oggetto, come un albero o una roccia.

Comunque i giochetti con l'acetato non si limitavano solo agli sfondi ;) Avete presente il vestito della fatina turchina di Pinocchio? Bene, Disney lo realizzò disegnando i lineamenti del personaggio su acetato, e mettendo i colori senza contorni su un foglio, in modo che ad ogni movimento le stelline potessero accendersi e spegnersi indipendentemente. Fu una trovata geniale se si pensa che il vestito di Jessica Rabbit fu realizzato alla stessa maniera... quarant'anni dopo ;)




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Greywolf
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Messaggio da Greywolf »

Wow che velocità! Grazie della spiegazione: in pratica potrebbe essere un'estensione della prospettiva aerea di Leonardo Da Vinci, in cui, anziché le velature di colore, sono gli strati di fogli sovrapposti a dare l'idea della profondità...




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Precisamente ;)

Tradotto in esempio pratico, se nel nostro cartone un personaggio deve raccogliere una mela da un albero nel cortile di casa, si disegnerà prima il pannello con la casa, poi l'acetato con l'albero e infine al tutto si sovrapporrà l'animazione del personaggio che raccoglie la mela (e anche della mela che sta sull'albero... anche se è immobile non deve far parte dello sfondo ;))
Sembra una cosa semplice, ma intanto prima di Biancaneve nessuno ci aveva pensato ;)




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Ed eccoci qui con la nuova puntata, la prima della nuova serie :)

SETTIMA PUNTATA
DISNEY E LA CENSURA

Uno dei segreti del successo dei film di Walt Disney è probabilmente l’empatia che egli riusciva a instaurare col suo pubblico: sapeva in anticipo cosa avrebbe fatto piacere a chi guardava i suoi film, che aspetto dare ai buoni perché risultassero amabili e ai cattivi perché fossero disprezzabili; questo portava ad un grande studio delle scene da inserire nel film, e Walt stesso ne eliminava parecchie se le riteneva offensive o fuori luogo. Un esempio emblematico è quello di Biancaneve, dove un’intera sequenza in cui il Principe, tenuto prigioniero dalla strega cattiva, assisteva ad una danza macabra degli scheletri che gli facevano da guardia: nonostante fosse piuttosto importante per lo spessore psicologico del personaggio, Disney fece cestinare la scena in quanto avrebbe aggiunto orrore gratuito e potenzialmente offensivo.
Forse il fatto di provenire da una zona particolarmente puritana dell’america incise parecchio su questa sua peculiarità, che oggi definiremmo come una sorta di “Politically Correctness” ante litteram: la sua “autocensura” verteva anche e soprattutto sugli stereotipi sociali del tempo che potevano essere ritenuti offensivi, anche se abitualmente usati nel linguaggio cinematografico e non. Vediamone alcuni esempi.

Nel famoso corto “I Tre Porcellini”, ad un certo punto il Lupo Cattivo si travestiva da venditore di spazzole per cercare di penetrare nella casa del Porcellino Muratore. Nell’edit iniziale era stata già animata una scena in cui il suo travestimento era completato da una maschera dalle tipiche fattezze ebree, come potete vedere nel seguente frame:

Immagine

Quando Disney vide la scena, ritenne che lo stereotipo era troppo forte per un prodotto dedicato all’infanzia, e avrebbe potuto scatenare delle polemiche; così fece ridisegnare parte dei fotogrammi in modo che il Lupo avesse delle fattezze più simili alle sue abituali:

Immagine

Una cosa simile successe per il lungometraggio Fantasia, notoriamente il Classico più sottoposto a tagli e rimaneggiamenti: al suo rilascio nei cinema, durante la scena della pastorale di Beethowen compariva il personaggio di un piccolo centauro dalle fattezze di una servetta di colore. Ecco i frames “incriminati”:

[youtube][/youtube]
[youtube][/youtube] [youtube][/youtube]

Notando il disappunto di alcuni spettatori, Disney fece tagliare completamente la sua apparizione e la sostituì con l’arrivo della bella centaura… senza seguito!

Ma i film Disney non furono immuni dalla censura vera e propria: Ne Lo Scrigno delle Sette Perle, per esempio, Disney fu costretto a togliere un’intera sequenza con Pecos Bill che fumava una sigaretta. La stessa cosa, pochi anni prima, era successa per Saludos Amigos, dove la scena in cui Pippo fumava un sigaro era stata completamente omessa.

Immagine

In tempi più recenti, la censura si è abbattuta su due film del Rinascimento Disney, gridando quasi allo scandalo. Si tratta de Il Re Leone e la Sirenetta, dove, a detta di molti, sarebbero nascosti dei messaggi subliminali di natura sessuale.

Nel primo caso (La Sirenetta), sin dal rilascio della versione Home- Video molte persone lamentarono la visione di un pene in erezione nel prete che celebrava il matrimonio della strega Ursula con il Principe Eric. Nonostante nessuno alla Disney abbia mai ribattuto e in rete fiocchino le teorie in proposito, nella versione DVD del 2006 la scena appariva epurata da questo dettaglio, come è possibile vedere da questa immagine:

Immagine

Ne Il Re Leone, invece, i fiori che Simba fa volare nel vento dopo essercisi sdraiato sopra formerebbero nel loro volo la scritta SEX. Anche da questo punto di vista niente conferme o smentite.

Immagine

La censura in materia Disney, al giorno d’oggi, è alquanto controversa: alcuni prodotti, come ad esempio quelli di propaganda in tempo di guerra, non vengono più mostrati se non nelle collezioni DVD destinate al mercato delle rarità.
Nelle prossime puntate vedremo alcuni esempi di questi cartoni, in particolare i cosiddetti cartoon “neri” perché decisamente angoscianti e non adatti al pubblico dei minori.

NELLA PUNTATA DI DOMANI: Il "difficile" rapporto di Disney con la guerra, i cartoni di propaganda e... il sospetto filocomunismo!





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DaviDM
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Messaggio da DaviDM »

Ma per me uno dei più eclatanti è quello che c'è in "Bianca e Bernie", dove si vede bene una donna nuda :shock: :O_o:
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Gli altri potrebbero essere soggettivi , ma qua è evidente :huahua:
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Nillc
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Messaggio da Nillc »

E' vero David :D mi ero proprio dimenticato di quel messaggio subliminale... che peraltro è molto controverso ;)




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30th
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Messaggio da 30th »

Bellissima puntata, attendo la prossima che si preannuncia molto interessante! :D

Ero a conoscenza di questi presunti messaggi subliminali (tranne quello di "Bianca e Bernie", che, a parer mio, mi sembra quello più inequivocabile), ma non conoscevo le originarie fattezze ebree del lupo cattivo e la danza macabra degli scheletri in "Biancaneve".

Sempre una fonte inesauribile di curiosità, grazie Nillc! :D
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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Grazie a te Ale, e ovviamente a tutti quelli che leggono questo topic ;)

Giusto per aggiungere curiosità alla curiosità, riguardo alla scena della "Danza degli scheletri": in realtà Disney aveva già realizzato un cartone animato simile, anzi erano addirittura due! Uno era questo del febbraio 1929, intitolato appunto "Skeleton Dance", che è, peraltro, la prima Silly Symphony in assoluto:
[youtube][/youtube]
E l'altro era Haunted House, sempre del 1929 (ma rilasciato a dicembre), famoso per essere il primo cartone in cui Topolino dice una frase e non si limita a strillare (ovviamente con la voce di Walt ;)):
[youtube][/youtube]

Come vedete, a livello grafico i due corti si differenziano notevolmente, e probabilmente una scena del genere in Biancaneve sarebbe stata sicuramente sensazionale... ma in effetti già le danze degli scheletri del 1929 erano spaventose, figuratevi con lo stile iper-realista di Biancaneve...

Comunque, se ci fate caso, una parte della scena è rimasta in Biancaneve: quando la strega scende verso la sua barca e vede uno scheletro proteso verso una brocca, e lo calcia via, quello doveva essere l'inizio della scena...
E poi si può notare che la scena del "Principe prigioniero" è stata poi comunque inserita in un altro Classico, La Bella Addormentata, secondo una politica tipicamente disneyana: le scene (o le canzoni o i personaggi) che venivno scartate per un film potevano essere tranquillamente utilizzate per un altro... ;)




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30th
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Messaggio da 30th »

Effettivamente in "Biancaneve" sarebbe stata piuttosto d'effetto una scena del genere.

E poi, mi spaventava anche la sola scena in cui Cucciolo controlla la camera da letto occupata da Biancaneve al piano di sopra, figuriamoci una danza di scheletri. :asd:
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Walrus
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Messaggio da Walrus »

Alcune animazioni per gli scheletri nel cartone The Haunted House (che, tra l'altro, avevo sempre visto a spezzoni su una raccolta di Silly Simphonies intitolata "Paperino e i racconti misteriosi") sono uguali a quelle apparse in The Skeleton Dance (uno dei miei preferiti: credo che sia stato quello, insieme a certe copertine di Tex, a dare il via ai miei gusti spiccatamente macabri :asd:), ma la cosa non deve sorprendere: in animazione, i tempi sono essenziali, spesso capita di riutilizzare più volte perfino le stesse textures, o di avere animazioni "preimpostate" che risolvono 3/4 del lavoro.

Aggiungerei anche il simbolo fallico chiaramente evidente in alcune locandine della Sirenetta.
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Messaggio da Nillc »

Sì Wal, quello in realtà l'avevo omesso apposta, poichè non riguarda espressamente la censura all'interno dei film... Inoltre quando anni fa ho saputo della sua esistenza, mi sono procurato una copertina originale della VHS italiana e ho visto che da noi è stata editata: il castello è più piccolo e lontano e il "simbolo" non è così evidente.

Comunque è interessante vedere come siano fiorite delle leggende metropolitane attorno a quell'immagine: si dice sia stata inserita per vendetta da un animatore che era stato licenziato e/o retrocesso a copertinista... a me sinceramente questo ricorda la vicenda del Munchkin impiccato nel Mago di Oz :D (perchè lo conoscete, vero? ;))




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Messaggio da Nillc »

Procediamo ragazzi ;)

OTTAVA PUNTATA
DISNEY E LA GUERRA

Leggendo la storia dell’Impero Disney, si evince come essa si intrecci, a volte pesantemente, con la Seconda Guerra Mondiale. In effetti, l’impatto del conflitto sui lavori di Walt fu alle volte molto pesante, ed è interessante vedere gli sviluppi di questo ambiguo rapporto da vicino.
Nel 1941, mentre stava ultimando i lavori per Bambi, Disney fu contattato dal governo USA: con l’imminente entrata in guerra dell’esercito americano, la Casa Bianca voleva sfruttare la sua fama, sempre più in crescita, per scopi propagandistici, e gli propose (o meglio, impose) di stanziare parte delle sue risorse alla produzione di film a tema “bellico”.
Come sappiamo, gli Studios Disney erano in un momento particolarmente difficile: dopo uno sciopero e col progressivo allontanamento degli animatori che si arruolavano, e soprattutto col drastico calo di pubblico (e quindi di entrate) le risorse erano al minimo. Inoltre, Walt non era entusiasta di inserire nei suoi lavori elementi che avrebbero potuto snaturarne i concetti e i valori, e soprattutto che lasciassero poco spazio alla fantasia e fin troppo alla realtà.
Fu così che l’animatore accettò l’incarico a metà, adottando una personale linea di pensiero: avrebbe continuato a produrre le sue tradizionali serie a cartoni animati facendo però vivere ai personaggi delle avventure “in linea” con la mentalità bellica.
In questo Disney fu all’avanguardia rispetto alle case di produzione sue concorrenti, in cui invece la propaganda era molto forte.

Così, nelle loro rispettive serie, Pluto, Pippo e Paperino si trovavano ad essere di volta in volta soldati di stanza su una nave, o a marciare con un esercito, o a compiere imprese belliche… ma senza rinunciare all’humour e alle caratteristiche che li contraddistinguevano.
È per esempio il caso di Vanishing Private (1942), con protagonista Paperino.
[youtube][/youtube]
In altri casi, Disney rifiutò categoricamente di appesantire le sue storie con elementi di guerra, lasciando però in esse delle metafore a volte pesanti. Prendiamo ad esempio Chicken Little (che vedremo nella prossima puntata), o Plastic Inventor (1944): in esso Paperino costruisce un aeroplano di plastica, chiara metafora della volontà personale degli americani di armarsi e sentirsi sicuri. Gli stessi lungometraggi “Saludos, Amigos!” e “I Tre Caballeros” recavano in sé il velato invito ai paesi sudamericani di operare insieme agli USA per vincere la guerra.

Ma mentre la guerra diventava più buia (e, probabilmente, diventavano più pressanti le richieste del governo), Disney si rese probabilmente conto che la sua linea di pensiero era poco in linea con i nefasti avvenimenti che stavano accadendo: di conseguenza, a partire dal 1944 la guerra entrò di prepotenza nelle sue produzioni, rendendo i suoi cartoni molto più propagandistici e, in un certo senso, più neri.
In molti casi, in realtà, si trattava di spezzoni di vecchi film o shorts che venivano editati ad hoc. In questo brevissimo cartone dal titolo “The seven wise Dwarfs”, ad esempio, vediamo alcune animazioni di Biancaneve spostate in un contesto molto meno fiabesco: i sette nani decidono di impiegare i diamanti della loro miniera per comprare buoni di guerra e finanziare l’esercito.
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In un altro di questi brevissimi shorts dal titolo “The Thrifty Pig”, ricavato dalle animazioni de I Tre Porcellini, il Lupo Cattivo è stato in parte ridisegnato per sembrare un soldato nazista.
Immagine

Ma l’esempio più forte dell’influenza bellica in Disney è forse lo short di Paperino “Der Fuehere’s Face” (1944), che vinse l’oscar come miglior produzione animata di quell’anno. In esso si palesano la paura per il conflitto e per gli stereotipi che arrivavano da oltremare, e un chiaro senso di orgoglio patriottico tipicamente americano.
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A guerra terminata, come ben sappiamo, i piani di Disney tornarono a concentrarsi sulla sua produzione, ma probabilmente gran parte dello sviluppo dei suoi personaggi e delle sue storie è dovuto anche a quello che essi vissero in tempo di guerra.

E della guerra, stavolta quella fredda, fa parte un altro capitolo oscuro della storia di Walt Disney.
Nel 1947 l’animatore fu infatti chiamato di fronte alla Corte Suprema USA, dove fu obbligato a fare i nomi di suoi dipendenti che manifestassero simpatie filocomuniste. I suoi detrattori ipotizzano che gran parte di quei nomi fossero i retaggi di antipatie preesistenti all’interno degli Studios, risalenti probabilmente allo sciopero di sei anni prima… in realtà, quando nel 2007 è caduto il segreto di stato e sono stati pubblicati i fascicoli dell’inchiesta, si vede che lo stesso Walt fu indagato per sospette affiliazioni al comunismo.

NELLA PROSSIMA PUNTATA: esistono dei cartoni Disney proibiti, perchè "diversi" dalle sue produzioni o perchè trattano con poca innocenza degli argomenti decisamente seri... ne vedremo (e analizzeremo) alcuni insieme!





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Messaggio da Nillc »

Ragazzi mi raccomando, leggete attentamente anche questa puntata (anche se è un po' noiosa): Quella di domani ha molto a che fare con questa e con la precedente ;)

EDIT: Ehi Blu ho notato il banner che mi hai fatto!!! Grazieeeeeeeeeeee!!!




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