Beh non sarebbe male scriverci un bel romanzo
Magari ci penserò... ora ho in progetto due romanzi già avviati e uno che mi sta tormentando da qualche giorno e che probabilmente scriverò durante l'estate
Poi... beh, perché no
Sarebbe una storia affascinante, certamente...
Per quanto riguarda il discorso dei cartoni animati anni '70/'80: personalmente io non li amo più di altri (per me i migliori in assoluto sono Pinocchio e La Bella e la Bestia), più che altro perché non hanno quel tocco di magia in più che li rendeva indimenticabilmente emozionanti. C'è da dire che questa è una peculiarità anche di film contemporanei al grande Walt (vedi Il Libro della Giungla, ad esempio), perchè bisogna ricordarsi che Disney non è solo grandi storie, ma anche sperimentazioni grafiche e artistiche, e dunque non sempre si possono fare continui colpi vincenti
Ad esempio, Taron è abbastanza carino, io ce l'ho in DVD... ma ricorda purtroppo da vicino certi film lievemente scialbi di altre case di produzione meno fortunate. Certo, se poi lo paragoniamo ai film Disney di oggi...
Beh, procediamo con l'ultima puntata della cronologia Disney
SESTA PUNTATA
La situazione della The Walt Disney Company (nome che gli Studios assumono a partire dal 1980) all’inizio degli anni ’80 è questa: i suoi investimenti maggiori sono quelli che concernono i prodotti per la TV, tra cui le celebri serie animate del periodo e soprattutto la trasmissione via cavo del canale Disney Channel, e l’home video, il quale costringerà ben presto la compagnia a interrompere la tradizione di rilasciare al cinema i vecchi Classici in versione restaurata e ridoppiata ogni 7 anni, per dirottarli sulle VHS. I proventi dati dallo sfruttamento dei personaggi Disney per la produzione di fumetti nel panorama internazionale fa il resto.
I film d’animazione, soprattutto dopo il disastro di Taron, sono stati un po’ messi da parte, ed è stata aperta una divisione della compagnia atta alla produzione di film non destinati esclusivamente ai bambini, la Touchstone Pictures. Questa situazione di ristagno aveva portato, nel 1977, alle dimissioni di Roy Disney junior, figlio dell’omonimo fratello di Walt e ultimo rampollo della famiglia a lavorare agli Studios, poiché pensava che l’impostazione data da Walder alla compagnia fosse troppo distante da quella immaginata da suo zio.
Nel 1986 c’è però un colpo di scena: l’anno prima Card Walder aveva lasciato il posto per pensionarsi, e aveva nominato Ron W Miller suo successore; Roy Disney approfitta dell’apertura della Touchstone per rientrare nella compagnia e riassumerne il controllo, dimettendo Miller e ponendo come direttore generale il più tradizionalista Michael Eisner.
Questi si rivela il colpo vincente per la rinascita della società: nelle prime due produzioni sotto la sua egida, successive a Taron, egli reintegra il connubio tipicamente disneyano di animazione di qualità e storia emozionante e studiata. Avviene così che in Basil l’Investigatopo (1986) e Oliver & Company (1988) l’animazione, comprensiva delle primissime tecniche in computer grafica, compie un notevole balzo in avanti.
In Basil e l'Investigatopo si trova il primissimo esempio di animazione computerizzata.
Ancora si tratta, però, di due film di transizione. La vera impennata si ha con l’arrivo, nel 1987, di Alan Menken e Howard Ashman, due celebri musicisti e scrittori di musical, che vengono chiamati a supervisionare i nuovi progetti. Sono loro a rivoluzionare il tutto portando ad un nuovo livello i film, trasformandoli in veri e propri musical dove le canzoni non servono solo a intrattenere ma soprattutto a far progredire la storia. A questo si aggiunge un impiego sempre più massiccio delle nuove nozioni informatiche per l’animazione, e soprattutto l’utilizzo di storie classiche ed emozionanti.
La Sirenetta (1989) è il capostipite di questo nuovo modo di concepire i film a cartoni animati, che darà il via a quello che critici e storici dell’animazione chiamano “The Disney Renaissance”, il Rinascimento Disney.
Alan Menken e Howard Ashman.
Il successo dei film successivi è pari a quello dei primissimi Classici Disney: La Bella e la Bestia (1992) ottiene per la prima volta una nomination all’Oscar come miglior film, cosa mai successa prima d’allora, e Aladdin e Il Re Leone (1993 e 1994) infrangono tutti i record di distribuzione home video. A questo successo si affianca per la prima volta quello del merchandising di produzione, fatto da giocattoli, articoli da regalo e videogiochi che recano il nome dei vari film.
Teaser poster de La Bella e La Bestia, ritenuto da molti storici dell'animazione il più grande successo Disney dopo Biancaneve.
Segue una lunga stagione di successi, data da film leggendati come Pocahontas (1995), il Gobbo di Notre-Dame (1996) ed Hercules (1997). Nel frattempo, la Disney si associa ad una casa di produzione specializzata in cortometraggi in computer grafica, la Pixar, stipulando il contratto di produzione e distribuzione di un film d’animazione in CGI. Nel 1995, assieme a Pochaontas, esce quindi Toy Story, il cui enorme successo fa sì che il contratto venga prolungato per altri due film, che poi diventano tre e che man mano crescerà di importanza fino a divenire una vera e propria istituzione.
Nel frattempo, i film d’animazione tradizionale subiscono un nuovo, drastico calo all’alba del 2000: ciò è dovuto a vari motivi, tra i quali ci sono l’abbandono di Alan Menken e la morte di Howard Hashman, e la pressante concorrenza di altre neonate case d’animazione, come la Dreamworks. Questo porta, nel 2002, ad un voto di sfiducia nei confronti di Michael Eisner, che si dimette in favore di Geroge J Mitchell, che diviene così il nuovo CEO della Walt Disney Company.
Questi prende una decisione epocale: chiude i leggendari Studios in Florida e dichiara che, a partire dal 2004 (anno d’uscita del Classico Mucche alla Riscossa), la Disney produrrà esclusivamente lungometraggi d’animazione in computer grafica e Live Action come la trilogia Pirati dei Caraibi.
Chicken Little è il primo Classico Disney completamente realizzato in computer grafica.
Questa, più o meno, è la situazione della Disney oggi. A molti può far storcere il naso, probabilmente… ma, quasi come se anche questa lunga epopea fosse un Classico, c’è una sorpresa finale: il malcontento dei fan e il successo del film Come d’Incanto, che riportava i fasti dell’animazione tradizionale, hanno fatto sì che Mitchell ritornasse sui suoi passi. Per il 2010 e il 2011 sono infatti previsti La Principessa e il Rospo e Raperonzolo, due film animati in maniera tradizionale.
Prima (e finora unica) immagine de La Principessa e il Rospo, che segnerà il ritorno della Disney all'animazione tradizionale.
Probabilmente, lassù in cielo, il vecchio zio Walt ne sarà contento, specie se si ripensa che, in effetti, la sua storia è stata un crescendo di alti e bassi, un’ascesa senza pari al mondo che ancora oggi incanta grandi e piccini. Ma, soprattutto, la storia di un grande uomo che con la forza della volontà e della fantasia è riuscito a creare dal nulla un Impero di magia e di sogni, per la gioia di chi, come lui, vuole ancora sognare.
NELLA PROSSIMA PUNTATA: Iniziamo a esplorare il "lato oscuro" della Disney! Walt Disney e la censura: fotogrammi rarissimi, autocensurati o meno, i messaggi subliminali e i segreti dell'animazione...
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