Ho quasi concluso il gioco e condivido qui le mie prime impressioni su questo episodio.
Premetto che la campagna pubblicitaria legata a RE7 è stata quasi completamente orientata a sottolinearne le differenze rispetto ai predecessori (soprattutto rispetto a RE6, deludente per moltissimi aspetti) e a evidenziare una sorta di "ritorno alle origini" (quasi anche questo fosse un reboot) che nello stesso tempo introduceva nuove meccaniche (in primis la visuale in prima persona).
L'esperimento è (almeno in grande parte) riuscito. La differenza si sente, soprattutto in termini di atmosfere. Entrare in casa Baker è letteralmente un incubo e quello che accade là dentro ha dell'incredibile: è disturbante, cattivo, malato e terribilmente angosciante. Il senso di terrore è totalmente pervasivo mentre si cammina fra i corridoi consapevoli che un qualunque membro della famiglia potrebbe spuntare fuori da un momento all'altro con tutte le peggiori intenzioni nei nostri confronti. La casa dei Baker strizza l'occhio alla prima grande villa che i veterani della serie hanno esplorato in RE, nel 1996, ma ad essa aggiunge dei lati disturbanti e misteriosi che rendono le prime 4/5 ore di gioco una sorta di caduta libera nell'orrore, fra attacchi improvvisi, sequenze degne dei migliori film horror e il disperato tentativo di sopravvivere a tutto questo, con pochissime munizioni nella fondina e la necessità di risolvere enigmi (non troppo complicati, a dire la verità, ma davvero originali e comunque divertenti), anch'essi simili a quelli visti agli albori della serie.
Usciti dalla casa dei Baker, però, l'incantesimo sembra rompersi, o quantomeno attenuarsi (o almeno questa è stata la mia impressione). Dopo una boss-fight piuttosto prevedibile si è posti di fronte ad una scelta morale (che si rivelerà essere chiave, dal momento che influenzerà direttamente il finale) e si entrerà in una lunga sequenza dalle ambientazioni nuove per RE ma già viste in diversi altri giochi (TR2013, per esempio) che condurrà piuttosto rapidamente, se si è abbastanza esperti del genere, a un'ultima location, nella quale, dopo pochissime stanze, ci si trova (con non poca sorpresa, aggiungerei, visto che la sensazione è quella di essere praticamente a metà della storia) alla boss-fight finale e la festa è già praticamente finita, perché l'avventura si conclude lì.
Senza dare spoiler alcuno sulla storia né sulle location, si può dire che, sì, la storia è decisamente più originale delle precedenti e che, sì, è anche raccontata bene - ma è troppo corta, secondo me. RE6 mi aveva richiesto decisamente più tempo per essere completato (ok, era anche differente come impostazione, certo), ma non mi sarei aspettato di poter completare la campagna principale di RE7 in meno di 10 ore (e ne ho impiegate 10 perché mi sono impegnato a ricercare tutto il trovabile). Certo, la modalità di gioco "Manicomio" (assai difficile) sicuramente può giovare alla longevità (come il fatto che ci sia una scelta morale da ripetere per vedere il finale alternativo). I nemici sono numericamente meno (ma comunque molto forti) e alcune "vecchie conoscenze" si riaffacciano in edizione HD a farci saltare dalla sedia (una cosa in cui RE7 è decisamente molto efficiente è farti saltare di paura quando meno te lo aspetti, almeno dentro casa Baker), ma il senso di disgusto che si avvertiva per i nemici di un tempo è stato sostituito da un senso di orrore per la situazione in sé, più che per la natura dei mostri che si incontrano.
La visuale in prima persona contribuisce, entro certi limiti, ad aumentare il senso di immersione. Molti non l'hanno gradita, io dirò invece che, in effetti, aiuta molto a vivere la storia con più partecipazione, specie perché Eithan non è (quasi mai) mostrato in modo dettagliato nel viso, e questo aiuta ad identificarsi con il protagonista e con le sue avventure.
Avendo giocato su One, non posso dire niente sull'esperienza con il visore, riservata ai giocatori PS4, se non che, probabilmente, si può avere l'impressione che una buona parte del gioco sia stata sviluppata esattamente con l'intenzione di renderla fruibile col visore, prima che col solo controller.
In generale, quindi, posso dire che questo gioco mi è molto piaciuto, sì. Avrei solo voluto che fosse un po' più lungo e longevo.
Consigliato agli appassionati della serie per rivivere un po' di quelle ambientazioni che in RE5 e RE6 ci erano mancate, ma anche a chi a Resident Evil non ha mai giocato, perché in effetti si tratta di uno dei migliori survival horror in circolazione (e uno dei migliori a cui si possa dire di avere giocato). Certo, se ci si aspetta una vera rivoluzione in termini di gameplay, forse si rimarrà (un pochino) delusi, ma vale comunque la pena entrare un'altra volta in una delle storie più terrificanti e meglio scritte della storia dei videogames.
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