[Docu-Movie] Italian Sud-Est

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Talos
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[Docu-Movie] Italian Sud-Est

Messaggio da Talos »

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Salento 2003. Due storie si intrecciano durante il tragitto dei treni delle Sud-Est, la ferrovia locale che attraversa la provincia di Lecce. Caterina vaga per il Salento in cerca di storie del luogo, Gigellino, manovale costantemente preso in giro dai colleghi, cambierà il destino di Caterina.

Italian Sud Est non si può definire nè un documentario, nè un lungometraggio di finzione, probabilmente un "docu-fiction", dal momento che utilizza entrambi i mezzi espressivi per ottenere un film di due ore estremamente originale e ricco di idee.
Parlare di questo film non è facile, perché si rischia di dimenticare sempre qualcosa, in quanto i 120 minuti che lo percorrono sono talmente infarciti di storie, favole, miti, film nel film, interviste, gags …che difficilmente sono riassumibili.
Credo che sia proprio questo l’intento dei quattro registi di questo delizioso pastiche meta-cinematografico: esasperare, spiazzare, scuotere, svegliare lo spettatore leggermente assopito dai film che spesso si vedono nelle sale cinematografiche italiane per stimolarlo, stuzzicarlo con questo viaggio nella realtà e nell’immaginazione.
La Fluid Video Crew (composta per l’appunto da quattro registi trentenni) decide di viaggiare insieme allo spettatore per la regione del Sud recentemente "scoperta" dal giovane cinema italiano (primo fra tutti citiamo il "regista del Salento" Edoardo Winspeare, che compare infatti nei ringraziamenti del film) : il Salento e decide di farlo utilizzando il mezzo di trasporto più in disuso negli ultimi anni, il treno inter-regionale.
I quattro si improvviseranno così viaggiatori dallo sguardo incuriosito dei trenini gialli delle Ferrovie del Sud-Est, che collegano per 473 km tutti i paesini di questa affascinante e misteriosa regione, ricca di storie vere o immaginate, che man mano i protagonisti del film ci sveleranno.
A fare le veci sullo schermo dei quattro registi ci penserà la giovane giornalista Caterina (nella vita reale antropologa), che intervisterà, prendendo appunti con il suo registratore, i vari personaggi che incontrerà lungo il suo interminabile viaggio a bordo delle fedelissime ferrovie del Sud-Est .
Un percorso tracciato dunque dalle ferrovie, percorso che non avrà una meta, ma che si aggroviglierà per le rotaie del Salento.
Ad ogni stazione la nostra guida Caterina incontrerà ferrovieri/e di tutti i tipi: bizzarri, tristi, ingrigiti dal loro lavoro o nostalgici di un passato remoto in cui la ferrovia era il principale mezzo di trasporto, interpretando la ferrovia come la risorsa più importante della loro vita e commuovendosi solo all’idea che "Otranto è collegata direttamente a Madrid". Personaggi di altri tempi, usciti fuori da un film muto forse...ed infatti alcuni di loro si divertiranno ad essere protagonisti di alcuni sketch muti.
Un Salento surreale dunque, che assomiglia più ad uno sogno in cui scatenare la propria fantasia che alla realtà, come hanno proposto i Fluid Video Crew, dimostrando di aver assimilato la lezione sui generi cinematografici e di potersi permettere di giocare con il genere documentario ad esempio, esplorandone i limiti e i paradossi, in cui lo spettatore improvvisamente si perde e non sa come classificare alcune sequenze perché in bilico fra la realtà e l’immaginazione.
Chiaramente il punto di non ritorno è rappresentato dalla sequenza meta-cinematografica in cui assistiamo alle riprese di un film d’amore molto vicino ad una soap opera, in cui i trucchi del mestiere sono finalmente svelati, smascherando con autoironia (una volta tanto!) chi è dietro questo pastiche.
Questo divertissement non impedisce tuttavia agli autori di mostrare quel Salento che tanto affascina il cinema italiano, terra di contadini, di politici intraprendenti (a volte), di passeggeri con una storia da raccontare, di macchinisti, di cantastorie, di donne indipendenti e anche terra di immigrati che non dimenticano la loro provenienza (il Libano in questo caso) e denunciano il loro isolamento, o ancora la terra di capi stazione che si improvvisano cuochi per organizzare cene memorabili tra colleghi, e infine la terra di chi si è costruito il proprio tempio abusivo dove celebrare i propri riti, rifiutando le regole della convivenza sociale.
Il Salento è in ultima analisi un pretesto per scatenare la fantasia dei Fluid Video Crew, stuzzicando la realtà, il cinema (grazie anche alle citazioni da Carmelo Bene –salentino- e Fellini) e per mostrare come ci si possa divertire semplicemente viaggiando per fare un film.
Una piccola epopea di un sud onirico per raccontare l’unicità delle piccole storie che sono in ogni persona, per ricordarci che il cinema può scardinare i propri stereotipi e viaggiare tra i generi, esplorandone tutte le possibilità…
Grazie per avercelo ricordato.


Fonti: TNT Forum e cinemavvenire.it/venezia/una-fe...italian-sud-est

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Ho scoperto questo docu-film grazie a un libro, e devo dire che le scene di "far west" (le stazioni in mezzo al nulla ad esempio) sono affascinanti ma inquietanti :P




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Re: [Docu-Movie] Italian Sud-Est

Messaggio da Nillc »

Quanti ricordi :) Ho visto quel film anni fa, se non sbaglio proprio poco dopo l'uscita... e come sempre quando vedo il mio Salento sullo schermo ho provato una fortissima emozione :)

In effetti la realtà delle Ferrovie Sud-Est rasenta la poesia eroicomica :D a parte i vagoni dei treni che sembrano andare a vapore, la cosa più caratteristica sono proprio le stazioni immerse nel nulla... più che altro perché il Salento è fatto di paesi immersi nel nulla, separati gli uni dagli altri da km di campagna... e le stazioni si regolano di conseguenza :) e così si trovano stazioni con capistazione donne che appendono i pomodori alle paratie della sala d'aspetto per seccarli al sole... o i meravigliosi passaggi a livello a manovella :D le stazioni salentine sono un universo a sé stante, veramente meraviglioso... e in effetti il Salento stesso è un insieme di piccoli universi :)

Talos, se ti piace il cinema salentino ti consiglio di vederti i film di Edoardo Winspeare, un regista del mio paese :) ha fatto dei veri e propri piccoli capolavori, come Pizzicata, Sangue Vivo e Il Miracolo, che ha avuto anche un encomio al festival di Venezia ;)
Ti posto un estratto del primo ;)

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Re: [Docu-Movie] Italian Sud-Est

Messaggio da Nillc »

Ah e, Talos... guardati, se ce la fai, questo bellissimo documentario girato da Pier Paolo Pasolini sulla pratica dell' Anthus, ossia il lamento funebre tipico della Grecìa Salentina. Ti avviso che è molto molto forte... e io stesso non riesco a guardarlo senza provare una fortissima emozione.

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Re: [Docu-Movie] Italian Sud-Est

Messaggio da Talos »

Nillc ha scritto:Quanti ricordi :) Ho visto quel film anni fa, se non sbaglio proprio poco dopo l'uscita... e come sempre quando vedo il mio Salento sullo schermo ho provato una fortissima emozione :)

In effetti la realtà delle Ferrovie Sud-Est rasenta la poesia eroicomica :D a parte i vagoni dei treni che sembrano andare a vapore, la cosa più caratteristica sono proprio le stazioni immerse nel nulla... più che altro perché il Salento è fatto di paesi immersi nel nulla, separati gli uni dagli altri da km di campagna... e le stazioni si regolano di conseguenza :) e così si trovano stazioni con capistazione donne che appendono i pomodori alle paratie della sala d'aspetto per seccarli al sole... o i meravigliosi passaggi a livello a manovella :D le stazioni salentine sono un universo a sé stante, veramente meraviglioso... e in effetti il Salento stesso è un insieme di piccoli universi :)

Talos, se ti piace il cinema salentino ti consiglio di vederti i film di Edoardo Winspeare, un regista del mio paese :) ha fatto dei veri e propri piccoli capolavori, come Pizzicata, Sangue Vivo e Il Miracolo, che ha avuto anche un encomio al festival di Venezia ;)
Aahaha veramente XD mi sembrava di rivere la stazione di Zollino :lol: non c'era niente, inquietante ma affascinante :asd: io l'ho scoperto grazie a un libro che ho comprato, mi sono incuriosita e ho trovato il film (l'ho visto appunto ieri pomeriggio :P). Micidiale! In effetti i treni (che dico la verità, quelli arancioni li ho visti sui binari morti a Zollino, ora c'è quello rosso bello moderno e quelli azzurrognoli tutti a motore) sono molto strambi. Ricorda molto la Sardegna (gli spazi vastissimi immersi nel nulla sono tremendamente simili) e la Grecia. Pazzesco quando hanno cantato in Griko (ora non ricordo se alla stazione di Gallipoli porto nel film).

Winspeare ho letto sempre in quel libro ("Salento amore mio", un viaggio verso il Rinascimento salentino) che è un "guru" possiam dire. Proverò a reperire anche questi film.

Sto scaricandomi i filmati (con la mia rete lo streaming non esiste xD)




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