A volte le notizie arrivano in maniera non solo inaspettata, ma anche molto anomala.
Sabato scorso, il 14 marzo, era la giornata del pi-greco e guardavo delle foto inviate da una insegnante di matematica con alcune torte salate a tema che aveva portato a scuola. Oltre alle torte c'era una frase dello scrittore inglese Terry Pratchett e, accanto al nome, era riportato "1948 - 2015".
Colpita da quanto avevo letto ho fatto subito una ricerca in rete e ho scoperto che Terry Pratchett ci aveva lasciati due giorni prima, il 12 marzo 2015 (e, per una curiosa coincidenza, io avevo acquistato uno dei suoi libri "Buona Apocalisse a tutti!", scritto a quattro mani con Neil Gaiman, proprio il giorno successivo, ignara di tutto
).
Per chi non sapesse chi era questo signore, consiglio la lettura della pagina a lui dedicata da
Wikipedia. In breve Terry Pratchett era uno scrittore inglese, che
Wired definisce l'analogo per il fantasy di ciò che Douglas Adams e la sua "Guida Galattica per autostoppisti" erano stati per la fantascienza: "
Eccentrico e geniale, Pratchett non era il classico autore fantasy carico di toni epici ed eventi drammatici, al contrario, i suoi romanzi erano un modo per fare satira sulla nostra realtà, distorcendola con la lente della comicità e della parodia."
Dal 2007 Terry Pratchett era malato di una forma di Alzheimer che gli stava togliendo tutto, perché ormai non era più in grado di scrivere e di parlare, tanto che aveva pure avviato le procedure per un suicidio assistito presso una clinica svizzera; ma non ce n'è stata necessità e lo scrittore è morto nel suo letto, con i familiari e il suo micio intorno. Inoltre lo scorso anno era comunque riuscito a pubblicare l'ultimo romanzo della grande saga del "Mondo Disco".
Il Post riporta anche il primo capitolo del suo romanzo "Tartarughe divine", il tredicesimo della serie del "Mondo Disco".
Lo ricopio in spoiler:
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E accadde che in quel tempo il Grande Dio Om parlò a Brutha,il Prescelto:
« Psst! »
Brutha si fermò con la zappa a mezz’aria e si guardò intorno nel giardino del Tempio.
« Prego? » chiese.
Era una bella giornata di inizio primavera; le ruote di preghiera giravano allegramente nella brezza che soffiava dalle montagne. Le api bighellonavano tra i fiori di fagiolo, ma ronzavano molto per dare l’impressione di lavorare sodo. In alto, un’aquila volava in cerchio.
Brutha scrollò le spalle e tornò a occuparsi dei meloni.
Eh, sì, il Grande Dio Om parlò ancora a Brutha, il Prescelto:
« Psst! »
Brutha esitò. Qualcuno gli aveva indubbiamente parlato dal nulla. Forse era un demone. Il maestro dei novizi Fratello Nhumrod era ferratissimo in materia di demoni. Pensieri impuri e demoni, gli uni portavano agli altri. Brutha si rese sgradevolmente conto di essere indietro di un demone.
Non c’era altro da fare che ripetere con determinazione i Nove Aforismi Fondamentali.
Una volta ancora il Grande Dio Om parlò a Brutha, il Prescelto:
« Sei sordo, ragazzo? »
La zappa cadde con un tonfo sul suolo arso. Brutha si girò di scatto. C’erano le api, l’aquila e, all’estremità del giardino, il vecchio Fratello Lu-Tze che smuoveva il letame con aria sognante. Le ruote di preghiera giravano rassicuranti lungo le mura.
Fece il gesto con cui il Profeta Ishkible aveva scacciato gli spiriti.
« Dietro di me, demone » mormorò .
« Io sono dietro di te ».
Brutha si girò di nuovo, lentamente. Il giardino era sempre vuoto.
Scappò.
(…)
Molti pensano di essere chiamati al sacerdozio, ma ciò che sentono in realtà è una vocina che dice: «Lavoro a domicilio e niente di pesante, vuoi fare il contadino come tuo padre?». Invece Brutha non si limitava a credere. Lui Credeva. Questo è generalmente motivo di imbarazzo in una famiglia timorata di Dio, ma Brutha aveva solo sua nonna, e anche lei Credeva. Lei credeva come il ferro crede nel metallo. Era il tipo di donna che ogni prete teme come il fuoco, quella che conosce tutti i salmi, tutti i sermoni. Nella Chiesa Omniana le donne erano a malapena tollerate nel tempio, e dovevano restare in assoluto silenzio ben nascoste nello spazio a loro riservato dietro il pulpito, nel caso che la vista di metà della razza umana causasse nei membri maschi della comunità l’ascolto di voci non dissimili da quelle che tormentavano Fratello Nhumrod per tutte le ore di sonno e di veglia. Il problema era che la nonna di Brutha aveva una personalità che piegava le lamiere, e una devozione implacabile unita alla forza di una trivella a punta di diamante.
Se fosse nata uomo, l’Omnianesimo avrebbe trovato il proprio Ottavo Profeta prima del previsto. Così com’era, lei organizzava la pulizia del tempio, la lucidatura delle statue e i turni di lapidazione-delle-sospette-adultere con terribile efficienza.
Così Brutha era cresciuto nella certezza totale della conoscenza del Grande Dio Om. Brutha era cresciuto sapendo che gli occhi di Om non lo lasciavano un momento, soprattutto al bagno, e che i demoni lo assalivano da tutte le parti e venivano tenuti lontani solo dalla forza della sua fede e dal peso del bastone di sua nonna, custodito dietro la porta nelle rare occasioni in cui non veniva usato. Poteva recitare ogni versetto di tutti i sette Libri dei Profeti, e ogni singolo Precetto. Conosceva tutte le Leggi e le Canzoni. Soprattutto le Leggi. Gli Omniani erano un popolo timorato di Dio. Avevano parecchio da temere.
Copyright © Terry and Lyn Pratchett 1992
First published by Victor Gollancz Ltd, London
Copyright © 2011 Adriano Salani Editore s.r.l. a socio unico dal 1862
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
Milano
“
NON VEDERLO COME MORIRE disse la Morte, VEDILO COME ANDARSENE PRIMA PER EVITARE LA RESSA” -— Good Omens/Buona Apocalisse a tutti!
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