Anna Marchesini era una di questi artisti.
Che fosse malata lo si sapeva da tempo, ma si sapeva anche che non aveva la minima intenzione di soccombere alla sua malattia: prova ne sia che fino a pochissimi mesi fa Anna era in tournée con uno spettacolo bellissimo, dal titolo "Cirino e Marilda non si può fare".
Ho avuto la fortuna, anzi il privilegio di andare a vederlo a marzo scorso, e conservo nel cuore quello spettacolo come una delle esperienze più devastanti della mia vita.
Se sulle prime ho provato una grandissima tristezza nel vedere questa donnina minuta affrontare un palco enorme tutta sola in un cono di luce, se ho pianto nel sentire la sua voce venir fuori disarticolata e goffa.... pochissimi minuti dopo il suo talento ha compiuto la magia. Non era il palco a essere troppo grande per lei, era lei a essere troppo grande per il palco e per la mia mente limitata dalla pena che il mio affetto per lei mi causava.
Pur stando semplicemente seduta a leggere il suo racconto, Anna mi aveva portato con sé in un vortice di emozioni, facendomi ridere e riflettere; incredibile come, limitata dal fisico ma anche da una rappresentazione tutto sommato semplice, Anna riuscisse a dare una profondità indescrivibile alla trama, alle emozioni, a ogni singolo personaggio, tanto che mi riesce difficile raccontare l'esperienza a chi non l'ha provata.
Confesso che avevo deciso di andare a vederla anche nella consapevolezza che difficilmente avrei avuto altre occasioni di vederla: quanto vorrei essermi sbagliato, quanto vorrei che questo mio pensiero non si fosse rivelato dannatamente profetico, così presto.
Ripensando a quello spettacolo, mi viene da chiedermi se la tournée non abbia contribuito ad affaticarla, a minare ancora di più il suo fisico... in questo caso quella serata sarebbe da interpretare come un dono a me e a tutti gli altri spettatori, un tassello del suo estremo sacrificio nei confronti della sua arte...
Però... basta. Oggi si piange, oggi si è tristi come se fosse mancata una grande amica, oggi ci si renderà conto di quale perdita abbia avuto lo spettacolo italiano.
Domani si torna a ridere: si guarderanno su youtube le performance di Anna Marchesini nei panni della Cameriera Secca, di Bella Figheira, della Signorina Carlo, si ascolterà la sua voce come Yzma nelle Follie dell'Imperatore e si riderà anche dopo dieci, cento, mille volte che si guarda questi pezzi d'arte. Non c'è altro modo di rendere omaggio a un personaggio di tale portata.
Anche perché, sono certo, le parole di Tullio Solenghi dicono il vero... nel vederci tutti tristi a compiangerla, lei direbbe "Che sono quelle facce? Sembra sia morto qualcuno!"
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