Disney Story

Storia, gloria e... lati nascosti dell'Impero Disney

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Nillc
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Disney Story

Messaggio da Nillc »

Come detto nel topic dello "Scoop Disney", voglio condividere con voi le mie conoscenze a proposito di una delle più grandi istituzioni del nostro tempo, la Walt Disney: dagli esordi ai giorni d'oggi, passando per segreti, lati oscuri e aneddoti, ripercorreremo la storia di questo immenso impero ;)

Indice

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Pronti? Via che si parte, precisamente da dove tutto cominciò...

PRIMA PUNTATA

Walt Disney amava dire che "tutto iniziò con un topo", in riferimento al fatto che il suo grandioso Impero (circa ottant'anni di cinema d'animazione, record mai eguagliato) venne costruito sui proventi datigli dall'enorme successo di Mickey Mouse, Topolino, il suo personaggio più famoso e amato.
In realtà non è esattamente così: la storia di Disney ha inizio molto prima, nel primo ventennio del 1900, in un momento in cui la scissione tra cinema e animazione non è ancora eccessivamente marcata.
Prima dei fratelli Lumière, infatti, le sperimentazioni cinematografiche venivano fatte sovrapponendo in sequenza una serie di fotografie che, fatte "girare" velocemente, davano l'illusione del movimento. Ma le fotografie allora costavano tanto ed erano poco disponibili, così spesso venivano utilizzati i disegni, più economici e soprattutto facili da lavorare: spesso una sola lunga scena veniva animata modificando solo le bocche o al massimo le mani dei personaggi disegnati, così che uno stesso artwork potesse essere sfruttato all'osso. Ma mentre nel 189o circa la macchina da presa Lumière risolse questo problema, i disegni non furono messi da parte, ma si cercò di perfezionare questa tecnica in modo da poterla in qualche modo "sovrapporre" a quella cinematografica.
Ed è da questa premessa che partì il giovane Walter Elias Disney, quarto di cinque figli di una famiglia d'origine francese (sembra che il loro vero cognome fosse "D'Isigny", americanizzato in Disney) e artista NON diplomato alla School of Art di Kansas City, quando, lavorando per un'agenzia pubblicitaria, incontrò il suo coetaneo Ubert "Ub" Iwerks. Le loro menti e la loro abilità unite diedero vita alla Iwerks-Disney Artist Society, embrione degli studi di animazione che oggi conosciamo. Fu qui che, oltre ad acquisire le prime nozioni sulle tecniche animative, Walt iniziò a sperimentare nuove tecniche; tuttavia il loro lavoro era per lo più destinato alle aziende pubblicitarie, essendo il cartone animato ancora poco diffuso come mezzo di intrattenimento.
Più tardi (1922) questa società si trasformerà in Laugh O'Grams, che si occupava di scarne animazioni applicate però al racconto di fiabe e racconti popolari; più tardi questo diventerà una peculiarità di Disney.
Questa società dura circa due anni, nei quali l'animazione compie diversi passi avanti: addirittura, cosa mai successa prima, Disney riesce a realizzare un corto, "Alice in Wonderland", in cui riesce magicamente a combinare il cartone animato alla live action!

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Alice's comedies, il primo successo Disney.

Ma, nonostante la discreta accoglienza di pubblico, i costi erano troppo alti perchè le entrate li coprissero: Disney prese quindi la decisione di lasciarsi tutto alle spalle racimolando i soldi per trasferirsi da suo fratello Roy in California, rischiando il tutto e per tutto.
Anche Roy è un animatore discretamente dotato; è con lui che, in un sottoscala, Walt fonda i Disney Bros Studios. Con lui porta avanti due progetti principali: Alice's Comedies, una serie di corti ispirati al Wonderland di cui sopra, e Oswald The Lucky Rabbit, le avventure animate di un simpatico coniglietto. Questi due progetti vengono prodotti e distribuiti dalla famosa casa cinematografica Universal, che utilizza i corti come "supporter" per le proiezioni dei suoi film destinati ad un pubblico giovane, al posto del classico cinegiornale.
Pian piano l'attenzione di Disney si sposta sul solo Oswald, probabilmente perché egli era maggiormente interessato alla sola animazione piuttosto che alla tecnica mista; ma proprio durante una riunione con Charles Mintz, suo produttore, Walt scopre che la Universal ha completamente acquisito i copyright del coniglietto, che adesso dunque non gli appartiene più. In pratica, Walt risulterebbe pari a tutti gli altri animatori, e la casa di produzione avrebbe potuto continuare a produrre film animati anche senza il suo supporto.
Deluso da questo colpo basso, Walt lascia tutto, perdendo, oltre al personaggio, molti dei suoi validi collaboratori.

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Oswald il coniglio, il personaggio "perduto" da Walt Disney. Solo in tempi recenti la Disney ne ha riacquisito i diritti.

Ma è proprio questo episodio che risulta fondamentale per la genesi dell'Impero Disney: in gran segreto, Walt lavora con Iwerks ad un nuovo personaggio, nato sulla falsariga di Oswald. Secondo una leggenda, fu durante il viaggio in treno al ritorno dal disastroso colloquio con Mintz che l'animatore disegnò un topo, molto simile a Oswald ma senza l'handicap delle lunghe orecchie da coniglio che lo rendevano complesso da ricordare. Il personaggio venne sviluppato e chiamato prima Mortimer Mouse, e poi... Mickey Mouse.
Dal 1926 al 1927 Disney e Iwerks realizzarono due cortometraggi di prova con Topolino: Plane Crazy e Gallopin' Gaucho. I due corti, proposti a varie case di produzione, non ottennero il successo sperato.
Ma Disney teneva troppo a questo personaggio per lasciarlo, probabilmente scottato dall'esperienza con la Universal: fu per questo che, sapendo dell'uscita del primo film sonoro della storia del cinema The Jazz Singer (prima del quale i film venivano "doppiati" e musicati in sede di proiezione, dal vivo), decise ancora una volta di compiere una scelta azzardata. Vendette quindi la sua auto e acquistò, probabilmente di contrabbando, un macchinario Cinephone, necessario alla sincronizzazione di immagine e sonoro.
Il 18 novembre 1928, al Colony Teather di New York, debuttò Steambot Willie, primo cartone di Topolino, ma anche un successo senza precedenti: per la primissima volta, e a solo un anno di distanza dall'introduzione del suono preregistrato al cinema, un cartone animato era completamente sonorizzato!
Il successo fu enorme: gli incassi furono tali e tanti che, in capo a meno di un anno, Disney aprì i suoi primi studios. Ma si trattava solo dell'inizio del suo impero...

Chiudo la prima puntata con Steamboat Willie ;) Buona visione!

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Nella prossima puntata: L'ascesa degli Studi Disney, le Silly Simphonies, i grandi personaggi e... la grande pazzia di Walt!





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Walrus
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Messaggio da Walrus »

Molto bella e interessante Nill. Conoscevo Oswald il coniglio (anche se è una pagina Disney di cui si parla poco) ma ignoravo completamente l'esistenza del corto Alice in the Jungle. Sarebbe bello riuscire a vederlo :)

Aspetto con ansia la seconda puntata, perché è davvero un argomento che mi attira, da buon giovane cresciuto con i cartoon Disney :)




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peppe
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Messaggio da peppe »

Non sapevo di alice in the jungle.
Di Oswald il coniglio ricordo qualcosa perchè una volta guardai un documantario su disney, compresa una prima animazione fatta dallo stesso disney e fratello :D
adesso aspetto la seconda puntata :wink:
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TombM4ster
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Messaggio da TombM4ster »

Si dovrebbe parlare anche dei mesasgi subliminali dei suoi film in questo topic?




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Certo, a suo tempo ;) per il momento ricostruiamo un po' la storia della Disney, poi parleremo di messaggi subliminali, propaganda bellica, massoneria e leggende metropolitane... penso che sia necessario avere ben chiara la storia e la "magnitudo" di questo fenomeno unico nel suo genere ;)




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Zephiro
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Messaggio da Zephiro »

Grazie Nillc :) mi fa proprio piacere ripercorrere un po' di storia Disney, e tu sei un ottimo presentatore :)
Non conoscevo nemmeno io Alice in the jungle, ma il coniglietto qualcosa mi ricorda.
Asppetterò le prossime puntate molto volentieri ;)
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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Ragazzi, voglio precisare una piccola cosa: quel manifesto di "Alice in the jungle" è di UNO dei vari corti della serie "Alice's comedies"... ce ne sono molti altri ;) Se non sbaglio esiste un DVD della serie "Disney Treasures" che le raccoglie tutte, ma ovviamente qui in Italia non è (e chissà se sarà mai) disponibile...




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Blu
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Messaggio da Blu »

Ho divorato la prima puntata :D .. è bello scoprire le origini di quello che è uno dei mondi in cui siamo più o meno tutti cresciuti :D
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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Guarda Blu, tempo fa stavo lavorando ad una piccola enciclopedia dei Classici Disney... ma, come puoi ben vedere da questo topic, Disney non è solo animazione (per carità, comunque straordinaria e a mio modesto parere senza pari), ma ha una sua epopea, un vero e proprio universo a sé stante... scrivere qualcosa sarebbe sempre e comunque riduttivo, anche perchè ci sono persone che ne sanno addirittura MOOOOOOOOOLTO più di me ;)

E sotto con la seconda puntata :)

SECONDA PUNTATA

I proventi dati dal grande successo di Topolino furono tali e tanti che, dal sottoscala dove erano nati, i Disney Bros Studios (ribattezzati Walt Disney Studios) si spostarono nella loro prima sede ufficiale in Hyperion Avenue, nella città californiana di Silver Lake. Per quasi dieci anni Disney si dedicò esclusivamente alla produzione di cortometraggi animati, forte anche delle nuove tecnologie d’animazione che finalmente poteva permettersi di acquisire e sperimentare a suo piacimento.
Fino al 1930 l’unico prodotto su cui si concentrava la produzione degli studios furono i cartoon di Topolino; pian piano a questo personaggio erano stati dati un maggior spessore psicologico, e le sue storie diventavano sempre più complesse e appassionanti. Quando si trattò di farlo parlare, Disney non ebbe dubbi su chi scegliere come doppiatore: fu così che nel cartone animato “La casa infestata” del 1929 Mickey Mouse pronunciò le sue prime parole (“Io non so suonare!”) con la voce del suo stesso creatore. Oltre alla fidanzata Minnie e al nemico Gambadilegno, poi, gli furono dati diversi comprimari di tutto rispetto, tra cui Pippo (in origine chiamato Dippy e poi ribattezzato Goofy) e Pluto.

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Prima apparizione di Pluto nel cartone animato "The Chain Gang"
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Prima apparizione di Pippo (Dippy Dawg) nel cartone animato "Mickey's revue"

Il 1930 fu un anno di grandi avvicendamenti: innanzitutto, in seguito ad un nuovo contratto con la Columbia Pictures, Walt e Ub Iwerks si separarono. In seguito, Disney decise di dare il via ad una nuova serie di cartoni animati con storie e personaggi indipendenti, basati su un contrappunto musicale: erano nate le celebri Silly Simphonies, le “Sciocche Sinfonie” che contendono a Topolino il primato di longevità. In realtà, Disney le utilizzava come banco di prova per la sperimentazione di nuove tecniche e personaggi, evitando così di mettere a rischio il “suo” Topolino: così nel 1932 rilasciò il cortometraggio “Fiori e Alberi”, ancora una volta il primo nella sua categoria essendo il primissimo cartone animato colorato in Technicolor; due anni dopo, nella Sinfonia dal titolo “La Gallinella Saggia” fa la sua prima apparizione Donald Duck, il nostro Paperino.
Oltre a lui, personaggi irripetibili fecero la loro prima e spesso unica apparizione, come i Tre Porcellini dal successo inimmaginabile, Max Leprotto e così via; la serie che Disney aveva immaginato di nicchia diventò una fonte di grandi guadagni. Il suo successo costrinse Walt a “colorizzare” anche Topolino, le cui avventure continuarono in bianco e nero fino al 1935, anno d’uscita de “Il concerto bandistico”.

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Locandina originale del cortometraggio "I Tre Porcellini", definito uno dei più grandi successi di Walt Disney.
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Paperino come appariva al suo esordio, nel cartone animato "The Wise Little Hen"

I lavori degli studios procedevano con molto apparente successo; in realtà i proventi servivano esclusivamente a mandare avanti la produzione, e qualsiasi altro progetto meno alla portata avrebbe potuto essere letale. Nel 1931, Disney si ammala gravemente (alcune fonti parlano di una depressione) e va in vacanza; Al ritorno è completamente guarito e inizia ad ideare quella che oggi viene considerata la sua “Grande Pazzia”.
Secondo la leggenda, chiamò a raccolta tutti i suoi collaboratori, e per due ore… recitò la fiaba di Biancaneve e i Sette Nani, interpretando man mano i differenti personaggi. Alla fine, vedendo il loro sconcerto ma anche il divertimento, disse “Bene, adesso lo dobbiamo disegnare!”. La sua idea era di realizzare un lungometraggio completamente animato, dove i personaggi disegnati avrebbero sostituito gli attori.
Per fare questo, con le dovute tecniche di animazione e di coloritura, Walt dovette ipotecare la sua casa. Non bastò nemmeno: i lavori, iniziati nel 1935, si interruppero a pochi passi dalla fine nell’estate del 1937. Si dice che per convincere la American Bank a fornirgli gli ultimi finanziamenti, Walt si presentò alla loro sede con alcune scene del film.
Se Biancaneve avesse fallito, Disney si sarebbe trovato con una colossale perdita cui far fronte, e probabilmente la sua casa avrebbe fallito. Non fu così: il 21 dicembre 1937 il film completo fu presentato al Chartay Theater di Hollywood, e fu accolto con un’ovazione immensa.
Ancora una volta, Disney era stato il primo a creare qualcosa di meraviglioso: in questo caso, era stato il creatore del primo lungometraggio animato.

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Il poster originale di Biancaneve e i Sette Nani. Per realizzarlo Disney utilizzò nuove tecniche, come la sovrapposizione di fondali disegnati su acetato per dare l'idea di profondità e l'applicazione di cosmetici veri perchè la pelle di Biancaneve risultasse credibile.

Vi lascio con "The Band Concert", il primissimo cartone animato di Topolino a colori :)
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Nella prossima puntata: l'epoca d'oro dei Classici Disney, i primi grossi problemi, la Guerra e i film... contenitore!





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peppe
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Messaggio da peppe »

E' straordinario come disney sia stato coraggioso a rischiare tutto per mettere all'impiedi il suo sogno/pazzia, di certo ancora oggi è un opera magnifica.
Questo comunque dimostra tutta la fatica che c'è sotto a un film di animazione, che solo da noi in italia vengono attribbuiti come "cose per bambini" :?
bbah comunque questa è tutt'altra storia
Aspetto la prossima :D
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raidergale
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Messaggio da raidergale »

Interessante... certo che è stato moooolto rischioso ipotecare la casa ecc... però ne è venuto fuori un cartone stupendo...




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Ecco la nuova puntata ;)

TERZA PUNTATA

Le conseguenze del successo di Biancaneve furono incommensurabili: innanzitutto, fu grazie agli incassi di questo film che Disney riuscì ad ampliare ulteriormente la sua cerchia di collaboratori e a trasferire i suoi Studios in quella che poi sarebbe stata la loro sede storica fino agli anni ’80, a Burbank. Inoltre, finanziò la nascita di ben tre nuove serie animate da affiancare alle preesistenti due, dedicate ai tre comprimari di Topolino per eccellenza: Paperino, Pluto e Pippo.
Ma soprattutto era iniziata l’era d’oro dei Classici Disney: a partire da Biancaneve, Walt decise di impiegare i proventi delle sue opere per finanziare ulteriori lungometraggi tratti da fiabe, miti o romanzi per ragazzi, da far uscire a cadenza più o meno annuale, prodotti dalla casa cinematografica RKO.
Il secondo Classico fu Pinocchio, tratto dal nostrano romanzo di Collodi: così come per Biancaneve, Disney impiegò le migliori tecniche di animazione disponibili, affiancate come sempre alla sua maestria. Contemporaneamente a questo film, gli animatori lavorarono al progetto probabilmente più ambizioso (e rischioso) della loro storia: realizzare un lungometraggio che raggiungesse il target di adulti e bambini trasponendo in immagini animate la musica classica suonata dal grande maestro Leopold Stokowskji. Il film si chiamava Fantasia (da pronunciarsi “Fantàsia”).

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Locandine originali di Pinocchio e Fantasia (1940)

Pinocchio uscì nella prima metà del 1940, seguito, pochi mesi dopo, da Fantasia. Disney riteneva che quest’ultimo dovesse essere più che un film un vero e proprio spettacolo, tale che le persone dovessero vestirsi eleganti per andare a vederlo, quasi si trattasse di un’opera; addirittura, fece preparare dei “libretti d’ascolto” che illustrassero i vari cambi di scena, e le musiche trattate nel film.
Oggi questo film, soggetto nel corso degli anni a svariati tagli e revisioni, è considerato un capolavoro ineguagliato: nel 1940, probabilmente, la lungimiranza di Walt fu troppa, e Fantasia non ebbe una buona accoglienza da parte del pubblico. Anche Pinocchio, che comunque ottenne un buon successo, non arrivò a toccare le vette di Biancaneve.
A complicare il tutto, all’inizio del 1941 arrivò un inaspettato e ingiusto sciopero degli animatori, in coda a quello degli sceneggiatori che aveva toccato Hollywood per ben altri motivi. Anche i venti di guerra che iniziavano a imperversare nel mondo davano la loro grande mano a rendere la situazione più antipatica.
Ma Disney non si perse d’animo, e decise di tagliare i costi per produrre un film semplice, ma sincero e toccante: Dumbo. Nonostante le premesse poco incoraggianti, il lungometraggio basato sulla storia di un elefantino volante ebbe un notevole successo.

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Locandina originale di Dumbo (1941)

Bambi, il film successivo (1942) poté godere, grazie agli incassi di Dumbo, di un trattamento migliore, comprensivo della cura animativa tipica degli Studios. Disney ripeté più volte che quello era il suo film preferito.
Ma la situazione nel mondo, nel frattempo, era cambiata, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’entrata in battaglia degli USA. Anche alla Disney se ne pagò lo scotto: molti animatori dovettero lasciare il loro lavoro per arruolarsi, e inoltre anche il pubblico, causa mancanza di soldi, si trovò ad essere pesantemente ridotto. Il governo statunitense, poi, decise di avvalersi della fama di Disney per fare propaganda antinazista, e gli chiese di investire una parte delle sue finanze in cortometraggi atti alla sensibilizzazione delle masse. Pur non essendone felice, l’animatore accettò (a suo tempo parleremo di questi cortometraggi).
La summa di queste premesse significò un drastico calo nelle risorse degli Studios; ma ben lungi dal rinunciare ai suoi lungometraggi, Disney adottò una singolare linea di pensiero. Essa consisteva nel realizzare lungometraggi “a episodi”, concentrando due o più storie indipendenti in un film, collegandole con degli intermezzi animati o in live action.
I primi due “film- contenitore”, come sono chiamati dagli storici, furono sponsorizzati dal governo americano, e rappresentavano un tentativo di comunicazione con l’America del Sud, che fino ad allora non aveva collaborato alla guerra. I loro titoli erano “Saludos, Amigos!” e “I Tre Caballeros”, e presentavano vari episodi riferiti alle usanze e ai costumi dei popoli sudamericani. Disney aveva inviato i suoi animatori in trasferta in quei paesi per trarne idee, ma entrambi i film superarono a stento i 41 minuti di durata e raggiunsero un pubblico poco onorevole.

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Locandina originale di Saludos, Amigos!

Nel 1946 fu la volta di “Make Music Mine”, in italiano “Musica, Maestro!”, che sulla falsariga di Fantasia presentava diversi episodi in musica, stavolta non classica ma contemporanea. Si trattò di un vero e proprio fiasco, tanto che in molti paesi (tra cui l’Italia) questo film non fu mai più ridistribuito dopo l’uscita ufficiale.
Anche a guerra terminata gli Studios faticavano a riprendersi, complice anche il clima di insicurezza che pervadeva il mondo: con grande sforzo, Disney riuscì a produrre altri tre film a episodi usciti tra il 1947 e il 1949, “Lo scrigno delle sette perle” (versione riveduta e corretta di Musica Maestro), “Bongo e i tre Avventurieri” e “Le Avventure di Ichabod e Mr Toad”.
Pian piano, il successo di pubblico tornò ad arridere a Disney: negli ultimi due film, che a differenza degli altri erano costituiti da soli due episodi ciascuno, si poteva scorgere un tentativo di tornare ai fasti dei film degli anni ’40. Risparmiando pian piano sui proventi dei film-contenitore, Walt riuscì a gettare le basi per una nuova era del suo impero, lasciandosi alle spalle il primo momento nero della sua storia.

Vi lascio con una piccola chicca, che probabilmente non avrete mai visto: la storia di Gianni di Feltro e Alice di Paglia tratta da "Make Mine Music", cantata, nella versione francese, da Edith Piaf!
Di questo film vorrei inoltre dire che molte delle sue storie sono spesso state trasmesse in Italia come dei cortometraggi a sè stanti, oppure ne fu realizzata una versione "sonora" destinata al mercato delle audiocassette per bambini.


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Nella prossima puntata: La rinascita degli Studios Disney, l'epoca Fantasy e... i parchi a tema!




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Walrus
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Messaggio da Walrus »

Non avevo mai visto questo "Musica maestro"... Non questo episodio almeno. Credo che della stessa serie faccia parte anche uno dei cartoni animati più odiosi che io abbia mai visto (paragonabile come fastidio che mi procura guardarlo ad un altro in cui un topo vuole a tutti i costi volare facendosi dare da una fata o quello che era un paio d'ali da pipistrello) che racconta la storia di una casetta che ne passa di tutti i colori. Sono episodi della Disney veramente poco azzeccati. E sebbene la critica (o morale di fondo) sia giusta e sacrosatna, è come il tema è stato affrontato a farmeli profondamente odiare (come la scena di Dumbo in cui rinchiudono la madre nel carrozzone: odio quel film proprio per quella scena, a cinque anni c'ho versato fiumi di lacrime su quel film :asd: ).

Anche Bambi... dio ci scampi! A vederlo da bambino si rimane traumatizzati quando il cacciatore uccide la mamma. Non si può negare un certo sadismo nell'affrontare certi temi.

Noto comunque che la Disney non è stata quella fabbrica di successi continui che pensavo (e che ti fanno credere leggendo le loro pubblicazioni) ma che ha avuto i suoi begli alti e bassi.

Aspetto la quarta puntata con ansia :)




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Messaggio da TombM4ster »

Fantasia, che film! Un opera! :love:




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Messaggio da Nillc »

Walrus, mi sono informato e quello di cui parli tu dovrebbe essere questo cortometraggio, intitolato "The Little House" ;)

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Non fa parte di Make Music Mine, ma nemmeno è parte di una qualche serie tipo le Silly Symphonies: come vedremo andando avanti con la storia, alcuni cartoni Disney fanno parte di una serie a sé stante (ma mai ufficialmente riconosciuta) chiamata Walt Disney Presents (più tardi chiamata "Disney Specials").
Probabilmente però, considerando che le Silly Symphonies chiusero nel 56, si tratta di un'animazione scartata per MMM (anche se mi sembra più plausibile sia stata scartata dallo Scrigno delle Sette Perle) che poi fu presentata da sola.
Di MMM facevano parte cartoni come Pierino e il Lupo e Gianni, la Balena che voleva cantare al Metropolitan ;)

(Il cartone del topo che dici tu è invece The Flying Mouse del 1933, io ce l'ho in DVD e mi piace parecchio, anche se in effetti non capisco come mai la Fata Farfalla, cui poi si sarebbe ispirato Disney per il look della Fata Turchina di Pinocchio, non desse delle ali meno maledette al povero topino :D)




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