Disney Story

Storia, gloria e... lati nascosti dell'Impero Disney

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Messaggio da Fil »

Uhm leggendo queste puntate...mi è venuto il dubbio...MMM credo di averlo in videocassetta (non so se registrata o se originale), perchè la storia dei due cappelli mi è familiarissima, così come Gianni, la balena che voleva cantare al metropolitan (Ora non vorrei ricordare male, è molto che non lo vedo ma...era quella con tre ugole?) Very very interesting!

EDIt: no rileggendo la data è impossibile che abbia l'oroginale...cercherò! XD
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Walrus
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Messaggio da Walrus »

Bravo Nill, esattamente quei due. Sei stato gentilissimo a mettere il cartone The Little House, ma mi perdonerai se non lo guardo, o rischio un travaso di bile :asd:




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

In effetti Wal, è di una tristezza unica :D
Ma vedrai quando posterò alcuni dei cartoni "neri" di Walt Disney... mi sa che correrai subito a vederti questo, il topo volante e Dumbo :D




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Walrus
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Messaggio da Walrus »

Che devo fare? Chiamo Donatella Rettore? ("Dammi una lametta che mi taglio le vene") :asd:




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30th
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Messaggio da 30th »

Che topic splendido, Nillc! Complimentissimi! :approved:

Rivedere alcune immagini o alcuni filmati mi riportano alla mente tanti bei ricordi, e penso che succeda a tutti la stessa cosa. :)
Le locandine originali di "Biancaneve" e di "Dumbo" (il mio preferito :oops: ) non le avevo mai viste, ma guardandole, è come se le avessi sempre conosciute. Sarà lo stile inconfondibile, sarà che quelli sono stati i cartoni animati con cui sono cresciuto.. :)
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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Procediamo con la nuova puntata ;)

QUARTA PUNTATA

Nel 1950 fa la sua comparsa sugli schermi cinematografici Cenerentola, il dodicesimo Classico Disney, che segna un netto ritorno al passato dopo il momento buio degli anni ‘40. Il film rimanda chiaramente ai primi due classici, trattandosi di una fiaba fantastica realizzata con tecniche e sperimentazioni all’avanguardia, date soprattutto dalla lunga gestazione che Disney gli riservò non volendo sprecare l’occasione che una storia simile gli offriva durante il periodo bellico, e riservandosela per tempi migliori.

Immagine
Poster originale di Cenerentola. Da notare la dicitura "Il più grande dopo Biancaneve".

Cenerentola fu un grande e indovinatissimo successo, arrivato al momento giusto; Walt capì però che gli Studios, così com’erano, non potevano più far fronte alla nuova tendenza del mercato, e necessitavano di grandi rinnovamenti.
Il primo fu l’apertura ai film in live action: un anno dopo Cenerentola arrivò nelle sale “L’Isola del Tesoro”, il primissimo film Disney non animato. Il suo successo farà capire a Walt, che prima di tutto era un grande imprenditore di se stesso, di dover mettere un po’ da parte l’animazione, per dedicarsi a nuove strategie di intrattenimento. Fu così che, dopo Alice nel Paese delle Meraviglie (1952) e Peter Pan (1953), Walt si limitò a supervisionare la realizzazione dei lungometraggi animati, la cui produzione fu lasciata ai cosiddetti “Nove Saggi”, ovvero i collaboratori più stretti dell’animatore, che sulla falsariga dei successi dei film precedenti diedero ai Classici un’impronta prettamente fantasy. Capolavori di quel periodo (ma non successi commerciali) furono La Bella Addormentata, Lilli e il Vagabondo e La Spada nella Roccia.

Immagine
Peter Pan fu l'ultimo film Disney ad essere prodotto dalla RKO.

Nel frattempo, Disney, probabilmente anche a causa della vecchiaia incombente, si dedicò alla gestione delle attività imprenditoriali degli Studios: la scelta più indovinata fu forse quella di scindere il contratto con la casa di distribuzione RKO e fondare la sua personale Buena Vista: dal 1955 fino ai giorni nostri tutti i prodotti Disney faranno capo a essa.
La decisione forse più travagliata fu forse quella di chiudere le serie di cortometraggi nel 1956; tuttavia, la produzione di corti speciali, a volte anche all’interno delle serie ormai fuori produzione, continuò ad essere oggetto di lavoro negli anni seguenti.

Verso la metà del 1949 la famiglia di Walt si era trasferita in una grande villa a Los Angeles; per divertire le sue figlie e i suoi amici, il cartoonist vi aveva fatto installare un trenino elettrico in scala ridotta che faceva il giro del giardino. Vedendo il divertimento che questa piccola invenzione regalava, cominciò a pensare di estendere l’idea e realizzare un posto in cui non solo lui e i suoi amici, ma anche i suoi collaboratori e colleghi potessero ritrovarsi e passare del tempo con le loro famiglie. Pian piano, anche questa idea assunse prospettive sempre maggiori, finché non divenne il prototipo di un vero e proprio parco divertimenti, sulla falsariga di un Luna Park, nel quale trovassero spazio anche i personaggi di film e cartoni Disney, e dove le attrazioni ricalcassero le situazioni vissute al cinema. Per far ciò, Walt creò una succursale della sua casa cinematografica che si occupasse esclusivamente di questo progetto, composta da quelli che lui chiamava “Imageneers” (gioco di parole tra le parole inglesi “Imaginers”, sognatori, e “Engineers”, ingegneri). Per la realizzazione di questo progetto, Walt pretese un massiccio impiego dell’ingegneria robotica e le nozioni più all’avanguardia dell’elettronica, allora ancora agli albori.
Il primo parco divertimenti a tema disneiano aprì nel 1955 ad Anaheim, nei paraggi di Los Angeles, e il suo nome era Disneyland.

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Maggio 1955: a costruzione quasi ultimata, Walt fa visita al celebre Castello della Bella Addormentata

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Il discorso ufficiale di Walt all'apertura di Disneyland.

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La prima apertura dei cancelli.

E qui, in un rarissimo filmato, potete vedere lo stesso Disney promuovere l'apertura del suo parco in tv :) Vi lascio con questa chicca d'epoca. [youtube][/youtube]

Nella prossima puntata: gli ultimi progetti e l'improvvisa scomparsa di Walt Disney. La difficile eredità degli Studios.




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Blu
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Messaggio da Blu »

Bellissimo vederlo ed ascoltarlo nella tua "chicca" :) .. trovo straordinaria la vita di quest'uomo che aveva un sogno (e che sogno :D ) e ha dato tutto per riuscirci (per nostra fortuna :) ) .. ancora grazie Nillc per il bellissimo e dettagliatissimo resoconto/story :)




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Di nulla Blu, come sempre grazie a tutti voi che leggete ;)
Dopo questa puntatina un po' triste, ce ne sarà un'altra per concludere la storia di Disney e poi finalmente parleremo dei lati oscuri del suo impero!!!
Ecco, nell'ordine, quali saranno gli argomenti trattati:
- Disney e la censura
- Disney e la Seconda Guerra Mondiale
- I cartoni "neri" o proibiti
- Le leggende metropolitane
E poi, finiti questi, vari ed eventuali ;) Per il momento ecco a voi la...

QUINTA PUNTATA

Nei dieci anni successivi all’apertura di Disneyland, l’Impero Disney acquistò un potere e una popolarità sempre più grandi, dati anche dall’esplorazione di nuovi settori all’avanguardia nella diffusione di massa: in primis, Walt stipulò un contratto in esclusiva con la rete TV ABC per un programma televisivo basato sui suoi personaggi. Nascono così programmi come Walt Disney Presents e il celeberrimo Mickey Mouse Club, entrambi trasmessi ancora oggi.

Immagine
Il logo del Mickey Mouse Club.

In concomitanza con l’avvento dei nuovi programmi aerospaziali, la NASA si accordò con gli Studios circa la produzione di filmini educativi basati sul fascinoso mondo dello Spazio.
All’inizio degli anni ’60, con il rilascio del film Mary Poppins, probabilmente gli Studios trascorrevano il loro momento più bello, avendo all’attivo produzioni animate e non capaci di mettere sempre d’accordo pubblico e critica, e detenendo un potere commerciale sull’intrattenimento di massa che rasentava il monopolio.

Immagine
Locandina originale di Mary Poppins (1963)

Ma nel frattempo la salute di Disney inizia a dare segni di cedimento: fumatore impenitente, inizia ad accusare seri problemi respiratori. Il suo lavoro va comunque avanti, con l’annuncio della costruzione di un nuovo parco divertimenti in Florida, a Orlando, associato all’ambizioso programma EPCOT: una città, annessa al parco, i cui abitanti potessero vivere a stretto contatto con i più moderni ritrovati scientifici, atti a migliorare lo stile di vita umano. Lo studio e lo sviluppo degli Animatronics, robot dalle sembianze umane presentati per la prima volta da Disney all’Esposzione Universale di New York (1964), migliora inoltre le attrazioni di Disneyland e quelle ancora in costruzione.
Nel 1966 Disney ha un primo collasso, e durante la degenza in ospedale gli viene diagnosticato un tumore ai polmoni. Alla sua ultima apparizione, per la conferenza stampa di presentazione del nuovo parco, Walt è pallido e smagrito.

Immagine
In questa rara foto, si vede Disney alla sua ultima apparizione, mentre illustra il punto esatto dove sorgerà il suo secondo parco.


Pochi mesi dopo, il 21 dicembre, Walt muore improvvisamente in seguito ad un secondo collasso cardiaco.

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La storica copertina di "Epoca", disegnata da Giovanni Battista Carpi, che nel 1966 annunciò al pubblico italiano la morte di Walt Disney.

La morte improvvisa di Walt, il quale lasciava aperti diversi (e fin troppo ambiziosi) progetti, fu un grande choc per gli Studios. Suo fratello Roy, che era stato sempre al suo fianco durante tutta la sua ascesa, ne assunse il comando, ma l’assestamento fu molto difficile: dopo il “postumo” Libro della Giungla (1967), ultimo film che Walt aveva potuto supervisionare completamente, Roy promosse i progetti de Gli Aristogatti e di Robin Hood, che uscirono, senza eccessivo successo, nel 1970 e nel 1973, ben tre anni dopo l’ultimo film. Roy si batté anche per portare avanti la costruzione del nuovo parco, il cui nome fu cambiato da Disneyland Florida a Walt Disney World.
Anche Roy, però, morì nel 1971, senza aver purtroppo dato un assetto ben definito agli Studios: questo sarà un problema che si ripercuoterà per molti anni su di essi e sulla loro produzione.
Alla morte di Roy Disney il nuovo presidente divenne Card Walker, personalità storica negli Studios che ne aveva curato il settore promozionale per anni.
Il successo della Disney in questi anni è più che altro commerciale, grazie soprattutto alla nascita del mercato Home Video; sulle nuove produzioni, invece, aleggia la poca originalità e la sensazione di “spento” data dall’assenza di Walt. Di questo periodo fanno parte Le Avventure di Winnie The Pooh e Bianca & Bernie (entrambi usciti nel 1977) e Red & Toby (1981). L’agguerrita concorrenza, i tempi di sviluppo troppo lunghi e soprattutto l’investimento di risorse in altri progetti commerciali fanno il resto.

Immagine
Poster originale di Bianca & Bernie.

Nel 1983 la Disney tenta inutilmente di acquistare i diritti cinematografici della saga del Signore degli Anelli, di Tolkien, ma essi gli vengono sottratti dalla Warner (peraltro quelli di un solo libro della trilogia) che ne realizza un film a cartoni; per la prima volta in difficoltà contro la concorrenza, gli Studios acquisiscono i diritti di un altro libro fantasy, “Le Cronache di Prydain” di Lloyd Alexander. Il film che ne venne prodotto, Taron e La Pentola Magica, risultò troppo fuori dalle abitudini disneyane fino a quel momento, avendo per la prima volta una totale assenza di canzoni ed essendo troppo “adulto” per gli standard dei film d’animazione fino a quel momento (nonostante, in tempi più recenti, la formula abbia funzionato alla grande per altri film). Per molti anni fu considerato il flop più grande della Disney.

Immagine
Poster originale di Taron e la Pentola Magica.

Vi lascio con non uno, ma con ben due regali, davvero spassosi stavolta: le due sigle originali del Mickey Mouse Club, la cui canzone è assolutamente celebre!
Di questo programma c'è da specificare che all'inizio si trattava di un contenitore di cartoni animati e/o film, introdotti volta per volta da un brevissimo sketch animato di Topolino cui seguiva uno spettacolino di danza o canto. Più avanti, verso gli anni '70, si pensò di farlo diventare una specie di varietà, con dei conduttori "umani" che introducessero non solo cartoni, ma anche giochi e ospiti famosi. Ricordiamo che alla sua conduzione (che negli anni '80/'90 fu affidata a degli adolescenti) sono passati Justin Timberlake e Britney Spears!
Ecco a voi la sigla originale in bianco e nero (con conseguente spettacolino) del 1955...

[youtube][/youtube]

... E quella a colori (1961).

[youtube][/youtube]

NELLA PROSSIMA PUNTATA: Le nuove tecnologie, il Rinascimento Disney e... i giorni nostri!




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Walrus
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Messaggio da Walrus »

Bellissima anche questa puntata, Nill. :)

Devo però dire che nonostante la critica consideri gli anni '70 un'era oscura per i Disney Studios, la maggior parte dei cartoni usciti in quel periodo mi piacciono tantissimo. Ad esempio Bianca e Bernie o gli Aristogatti (e da fanatico dei gatti non poteva essere altrimenti), pur appartenendo ad un nuovo stile di design meno "classico" rispetto ai film usciti in precedenza sono comunque dei film godibilissimi. Mi ha un attimo sorpreso non sentirti parlare de "La Carica dei 101", davvero un ottimo film.

Stupenda la sigla del club di Topolino (per non parlare della caustica battuta apparsa su Smemoranda 1999: "Topolin, Topolin, a morte Topolin" :asd: )

Ciò che ancora oggi mi fa specie ogni volta che guardo un cartone animato targato Disney (anche le Silly Simphonies, o i singoli episodi di Topolino, Paperino e compagnia) è l'imprescindibile legame tra musica e immagine, un qualcosa che pochissimi possono vantarsi di avere. Esattamente come in Fantàsia, la musica Disney racconta le immagini e viceversa. Considerando che i cartoni Disney sono moltissimi e che tutti o quasi possiedono questa magia, ancora mi chiedo come diavolo facessero a fare una cosa del genere. Nei cartoni della Warner, per dire, questo connubio non c'é. Sono forse un po' più ironici, ma non possiedono la magia di questi.




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Esatto Wal, i cartoni classici Disney hanno di "magico" proprio questo, e come vedrai nella prossima puntata la musica giocherà un ruolo fondamentale nel "Rinascimento Disney" :)

Per quanto riguarda La Carica dei 101, non l'ho inserita nella puntata (come nelle scorse puntate non ho inserito molti dei Classici Disney) per non appesantire eccessivamente la grande mole di materiale che c'è già da analizzare :) rientra comunque nel discorso che ho fatto, anche se non è propriamente un "fantasy", ma per stile grafico e tecniche di realizzazione è assolutamente appartenente a quel periodo... fu uno degli ultimi, tra l'altro, ad essere supervisionato da Walt in persona ;)
Se volete, a fine dissertazione posso pubblicare una lista di tutti i Classici Disney :)




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Greywolf
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Messaggio da Greywolf »

@ Nillc:

Che meraviglia!!! La Disney ha tirato su tutti quanti, anche se abbiamo età diverse (non a caso nelle ultime uscite mi sembra che i film si rivolgono non solo ai bimbi, ma pure agli ex bimbi che sono cresciuti con i classici!).

Anch'io ho amato molto i film d'animazione della fine anni '60 e degli anni '70 come Il Libro della Giungla, Gli Aristogatti, Robin Hood, Bianca e Bernie o Red e Toby e non capisco come mai abbiano avuto poco successo al momento della loro uscita.
Ho apprezzato pure Taron e la pentola magica, ma forse perché avevo già superato l'infanzia da qualche anno e le atmosfere cupe di quel film mi piacevano.

Mi sono sorpresa invece a leggere l'altro post, quello in cui hai scoperto che il Re Leone era ispirato all'Amleto: eppure mi ricordo che quando il film uscì se ne parlò da qualche parte, tant'è che, quando andai a vederlo notai subito le somiglianze. Ma forse poi non si è messo molto l'accento su questa cosa perché si riteneva che i genitori lo ritenessero un film troppo "impegnativo" per i loro bambini. Chissà...

Penso anch'io, comunque, che dovresti scrivere un libro sulla storia della Disney: se non un vero e proprio saggio (che richiederebbe davvero molto tempo, lavoro e probabilmente occuperebbe più volumi di una enciclopedia!), magari un bel romanzo in cui la trama si intreccia con la storia di Walt Disney e delle sue case di produzione! :approved: :approved: :approved:

@Walrus:

A me Bambi è piaciuto, però so che persino Quentin Tarantino, che aveva sei anni quando lo vide per la prima volta, fu portato fuori dal cinema in lacrime prima della fine del film: in effetti la morte della mamma di Bambi è estremamente drammatica e rende tragicamente il senso di abbandono e solitudine del cerbiatto. In più si vede apparire il Principe, enorme e cupo (quasi come Darth Vader!), che può mettere più timore che rassicurare un bimbo piccolo.

Per rifarti, magari leggiti un racconto esilarante di Stefano Benni, "Il pornosabato dello Splendor" (è ne "Il bar sotto il mare"), in cui si fa riferimento anche a Bambi!!! :asd:




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Blu
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Messaggio da Blu »

Bellissima puntata anche questa Nillc, un po' triste però [:^] , sia per la morte di Walt sia perché dal tuo racconto traspare come da allora tutto sia un po' cambiato perdendo un po' del suo tocco.. nell'attesa della lista di tutti i Classici Disney ( ;) ), mi trovo d'accordo con Wal sul fatto che la critica ha troppo colpito alcuni dei loro lavori degli anni '70/'80 (personalmente trovo ancora godibilissimi produzioni come Bianca & Bernie e Red & Toby)

Bellissime anche le sigle in B/N e colori di Disney Club :) (nello spettacolino non vi sembra di riconoscere qualche volto familiare? O è solo una mia impressione :mumble: ? )

greywolf ha scritto:Penso anch'io, comunque, che dovresti scrivere un libro sulla storia della Disney: se non un vero e proprio saggio (che richiederebbe davvero molto tempo, lavoro e probabilmente occuperebbe più volumi di una enciclopedia!), magari un bel romanzo in cui la trama si intreccia con la storia di Walt Disney e delle sue case di produzione! :approved: :approved: :approved:
Giusto.. un romanzo :D
greywolf ha scritto:Per rifarti, magari leggiti un racconto esilarante di Stefano Benni, "Il pornosabato dello Splendor" (è ne "Il bar sotto il mare"), in cui si fa riferimento anche a Bambi!!! :asd:
"Giovedì Bambi fece sessanta spettatori e trecento gelati." :D .. il racconto me l'ero perso, ma ho appena rimediato online, fortissimo :D .. grazie Grey :D




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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Beh non sarebbe male scriverci un bel romanzo :D Magari ci penserò... ora ho in progetto due romanzi già avviati e uno che mi sta tormentando da qualche giorno e che probabilmente scriverò durante l'estate ;) Poi... beh, perché no :) Sarebbe una storia affascinante, certamente...

Per quanto riguarda il discorso dei cartoni animati anni '70/'80: personalmente io non li amo più di altri (per me i migliori in assoluto sono Pinocchio e La Bella e la Bestia), più che altro perché non hanno quel tocco di magia in più che li rendeva indimenticabilmente emozionanti. C'è da dire che questa è una peculiarità anche di film contemporanei al grande Walt (vedi Il Libro della Giungla, ad esempio), perchè bisogna ricordarsi che Disney non è solo grandi storie, ma anche sperimentazioni grafiche e artistiche, e dunque non sempre si possono fare continui colpi vincenti ;) Ad esempio, Taron è abbastanza carino, io ce l'ho in DVD... ma ricorda purtroppo da vicino certi film lievemente scialbi di altre case di produzione meno fortunate. Certo, se poi lo paragoniamo ai film Disney di oggi...

Beh, procediamo con l'ultima puntata della cronologia Disney ;)

SESTA PUNTATA

La situazione della The Walt Disney Company (nome che gli Studios assumono a partire dal 1980) all’inizio degli anni ’80 è questa: i suoi investimenti maggiori sono quelli che concernono i prodotti per la TV, tra cui le celebri serie animate del periodo e soprattutto la trasmissione via cavo del canale Disney Channel, e l’home video, il quale costringerà ben presto la compagnia a interrompere la tradizione di rilasciare al cinema i vecchi Classici in versione restaurata e ridoppiata ogni 7 anni, per dirottarli sulle VHS. I proventi dati dallo sfruttamento dei personaggi Disney per la produzione di fumetti nel panorama internazionale fa il resto.
I film d’animazione, soprattutto dopo il disastro di Taron, sono stati un po’ messi da parte, ed è stata aperta una divisione della compagnia atta alla produzione di film non destinati esclusivamente ai bambini, la Touchstone Pictures. Questa situazione di ristagno aveva portato, nel 1977, alle dimissioni di Roy Disney junior, figlio dell’omonimo fratello di Walt e ultimo rampollo della famiglia a lavorare agli Studios, poiché pensava che l’impostazione data da Walder alla compagnia fosse troppo distante da quella immaginata da suo zio.
Nel 1986 c’è però un colpo di scena: l’anno prima Card Walder aveva lasciato il posto per pensionarsi, e aveva nominato Ron W Miller suo successore; Roy Disney approfitta dell’apertura della Touchstone per rientrare nella compagnia e riassumerne il controllo, dimettendo Miller e ponendo come direttore generale il più tradizionalista Michael Eisner.
Questi si rivela il colpo vincente per la rinascita della società: nelle prime due produzioni sotto la sua egida, successive a Taron, egli reintegra il connubio tipicamente disneyano di animazione di qualità e storia emozionante e studiata. Avviene così che in Basil l’Investigatopo (1986) e Oliver & Company (1988) l’animazione, comprensiva delle primissime tecniche in computer grafica, compie un notevole balzo in avanti.

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In Basil e l'Investigatopo si trova il primissimo esempio di animazione computerizzata.

Ancora si tratta, però, di due film di transizione. La vera impennata si ha con l’arrivo, nel 1987, di Alan Menken e Howard Ashman, due celebri musicisti e scrittori di musical, che vengono chiamati a supervisionare i nuovi progetti. Sono loro a rivoluzionare il tutto portando ad un nuovo livello i film, trasformandoli in veri e propri musical dove le canzoni non servono solo a intrattenere ma soprattutto a far progredire la storia. A questo si aggiunge un impiego sempre più massiccio delle nuove nozioni informatiche per l’animazione, e soprattutto l’utilizzo di storie classiche ed emozionanti.
La Sirenetta (1989) è il capostipite di questo nuovo modo di concepire i film a cartoni animati, che darà il via a quello che critici e storici dell’animazione chiamano “The Disney Renaissance”, il Rinascimento Disney.

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Alan Menken e Howard Ashman.

Il successo dei film successivi è pari a quello dei primissimi Classici Disney: La Bella e la Bestia (1992) ottiene per la prima volta una nomination all’Oscar come miglior film, cosa mai successa prima d’allora, e Aladdin e Il Re Leone (1993 e 1994) infrangono tutti i record di distribuzione home video. A questo successo si affianca per la prima volta quello del merchandising di produzione, fatto da giocattoli, articoli da regalo e videogiochi che recano il nome dei vari film.

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Teaser poster de La Bella e La Bestia, ritenuto da molti storici dell'animazione il più grande successo Disney dopo Biancaneve.

Segue una lunga stagione di successi, data da film leggendati come Pocahontas (1995), il Gobbo di Notre-Dame (1996) ed Hercules (1997). Nel frattempo, la Disney si associa ad una casa di produzione specializzata in cortometraggi in computer grafica, la Pixar, stipulando il contratto di produzione e distribuzione di un film d’animazione in CGI. Nel 1995, assieme a Pochaontas, esce quindi Toy Story, il cui enorme successo fa sì che il contratto venga prolungato per altri due film, che poi diventano tre e che man mano crescerà di importanza fino a divenire una vera e propria istituzione.
Nel frattempo, i film d’animazione tradizionale subiscono un nuovo, drastico calo all’alba del 2000: ciò è dovuto a vari motivi, tra i quali ci sono l’abbandono di Alan Menken e la morte di Howard Hashman, e la pressante concorrenza di altre neonate case d’animazione, come la Dreamworks. Questo porta, nel 2002, ad un voto di sfiducia nei confronti di Michael Eisner, che si dimette in favore di Geroge J Mitchell, che diviene così il nuovo CEO della Walt Disney Company.
Questi prende una decisione epocale: chiude i leggendari Studios in Florida e dichiara che, a partire dal 2004 (anno d’uscita del Classico Mucche alla Riscossa), la Disney produrrà esclusivamente lungometraggi d’animazione in computer grafica e Live Action come la trilogia Pirati dei Caraibi.

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Chicken Little è il primo Classico Disney completamente realizzato in computer grafica.

Questa, più o meno, è la situazione della Disney oggi. A molti può far storcere il naso, probabilmente… ma, quasi come se anche questa lunga epopea fosse un Classico, c’è una sorpresa finale: il malcontento dei fan e il successo del film Come d’Incanto, che riportava i fasti dell’animazione tradizionale, hanno fatto sì che Mitchell ritornasse sui suoi passi. Per il 2010 e il 2011 sono infatti previsti La Principessa e il Rospo e Raperonzolo, due film animati in maniera tradizionale.

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Prima (e finora unica) immagine de La Principessa e il Rospo, che segnerà il ritorno della Disney all'animazione tradizionale.

Probabilmente, lassù in cielo, il vecchio zio Walt ne sarà contento, specie se si ripensa che, in effetti, la sua storia è stata un crescendo di alti e bassi, un’ascesa senza pari al mondo che ancora oggi incanta grandi e piccini. Ma, soprattutto, la storia di un grande uomo che con la forza della volontà e della fantasia è riuscito a creare dal nulla un Impero di magia e di sogni, per la gioia di chi, come lui, vuole ancora sognare.

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NELLA PROSSIMA PUNTATA: Iniziamo a esplorare il "lato oscuro" della Disney! Walt Disney e la censura: fotogrammi rarissimi, autocensurati o meno, i messaggi subliminali e i segreti dell'animazione...





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Messaggio da 30th »

Nillc ha scritto:Immagine
Che splendore. :love:

Non l'avevo mai vista questa versione!
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Messaggio da Nillc »

Io sì :) in realtà prima dell'uscita del film, nel '92, i cinema esposero proprio questa immagine... sostituita poi dalla più famosa copertina in cui i personaggi appaiono chiaramente disegnati e delineati.

Bene ragazzi, ora avete tutti gli elementi per capire le prossime puntate: mi raccomando non perdetevele perchè sono veramente curiose e a volte "nere"... ho recuperato per voi alcuni spezzoni decisamente rari, specie per il mercato italiano... mi raccomando, non mancate ;)




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