Le pubblicità
la più bella e la più brutta!
Anche perché mi piacerebbe capire cosa intende per "frames": non credo che una televisione professionale utilizzi video compressi, quindi i "frames" non credo siano i leader dei gop, al che deduco che la parola frames (che in italiano sarebbe "frame", non si fanno i plurali delle parole straniere) sia un sinonimo di fotogramma... ma a 25 fotogrammi al secondo cinque fotogrammi sono decisamente pochi... un quinto di secondo...
Insomma; per me ha detto una ca**ata...
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Re: Le pubblicità
Oggi casualmente mi sono imbattuta nella pubblicità della nuova Beetle Volkswagen, non è adorabile ?
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Re: Le pubblicità
Oh faccio una specifica per Over in riferimento al suo post qui sopra:
La tv italiana (sia analogica che digitale, salvo i canali Premium a pagamento in HD) trasmette in formato compresso 720x576 4:3. La compressione dipende esclusivamente dall'apparecchiatura utilizzata per la messa in onda dei programmi. Per farti un esempio, noi qui trasmettiamo a 25 fotogrammi al secondo, 720x576 4:3. Normalmente tutti i servizi e le riprese live utilizzano il formato Canopus P2, nativo delle telecamere Panasonic. Si tratta di un formato piuttosto particolare, sia per la sua gestione (normalmente si può aprire tranquillamente su Edius e Premiere, ma Premiere, che non lo supporta dalle sue prime versioni, tende a rallentarsi all'inverosimile quando lo si utilizza) che per le sue caratteristiche: mantiene una alta qualità di immagine, ma con un peso estremamente contenuto. Una clip di 30 secondi in formato AVI PAL non compresso 720x576 pesa qualcosa come 300 e passa Mb. Una clip Canopus P2 della stessa durata e frame format ne pesa circa 200, senza perdita di qualità. È un formato estremamente fedele, del tipo "ciò che registri, vedrai". In Mediaset e Rai utilizzano lo stesso tipo di camere e formato file, che per la messa in onda viene esportato in Clip P2 e poi convertito dalle loro apparecchiature in un formato cmq compresso, per risparmiare spazio server e aumentare la velocità di trasmissione. Nella parte che strettamente mi riguarda, se creo uno spot in grafica, esporto la clip video da After Effects in formato .avi non compresso, ma solo perché, pur potendo effettuare il montaggio direttamente in AE, la preview del video non avviene in tempo reale, ma tramite una RAM Preview piuttosto macchinosa e cmq limitata nella quantità di dati da elaborare. Trasporto quindi la clip ottenuta in Premiere (o Edius, ma che trovo veramente macchinoso nella gestione di piccole cose come i livelli audio e i fade in/out) dove eseguo il montaggio di audio, voiceover e musica, esportando poi il risultato in formato .avi compresso (720x576, qualità immagine massima, 48.000khz per l'audio). Per la messa in onda, il video deve essere acquisito dal software di trasmissione, nel nostro caso usiamo un software chiamato Viper che acquisisce il video ma per immagazzinarlo e trasmetterlo lo riconverte in formato .mpeg. Questo numero di passaggi, stranamente, non pregiudica più di tanto la qualità finale del video. Il Viper, riconvertendo in mpeg, crea una conversione del tutto fedele all'originale, con una perdita di qualità veramente minima, e senza alterazioni della scala colore o della qualità audio trasmessa. Si nota una differente qualità solo su televisori LCD, plasma o LED, che comunque varia da modello a modello: quelli a LCD che ho qui sulla parete di fronte tendono a visualizzare un po' tutto con un vago aspetto da artefatto jpeg. Il mio LED a casa invece non mostra nessuna perdita di qualità. Sui televisori a tubo catodico non si nota nulla... anzi, devo dire che ho notato, confrontando i miei export con quelli del vecchio grafico, che, vuoi perché ormai utilizzo quasi sempre formato vettoriale per la grafica degli spot, vuoi perché non comprimo eccessivamente il video finale, la qualità e la nitidezza dell'immagine è piuttosto alta.
Per i 5 frame di dissolvenza: io ne uso 4 Mandare a nero il finale dello spot è pratica necessaria per indicare ai tecnici della messa in onda che lo spot è finito e che possono interrompere l'acquisizione. Se uno spot normalmente dura 30 secondi, a 0:00:29:20 assegno fotogrammi chiave per indicare un'opacità del video del 100%, ma a 0:00:29:24 abbasso l'opacità allo 0%, lasciando il 0:00:30:00 secondi completamente nero. Talvolta la compressione avi tende ad eliminare immagini completamente nere, o comunque immagini fisse, interrompendo prima la conversione. L'effetto risultante è una specie di fantasmino dell'ultimo frame. Ma c'é fortunatamente un'opzione preconversione che permette di renderizzare le immagini fisse, forzando il Media Center di Premiere ad esportare e renderizzare nel video anche fotogrammi completamente neri o identici.
Guest Reviewer (6)
La tv italiana (sia analogica che digitale, salvo i canali Premium a pagamento in HD) trasmette in formato compresso 720x576 4:3. La compressione dipende esclusivamente dall'apparecchiatura utilizzata per la messa in onda dei programmi. Per farti un esempio, noi qui trasmettiamo a 25 fotogrammi al secondo, 720x576 4:3. Normalmente tutti i servizi e le riprese live utilizzano il formato Canopus P2, nativo delle telecamere Panasonic. Si tratta di un formato piuttosto particolare, sia per la sua gestione (normalmente si può aprire tranquillamente su Edius e Premiere, ma Premiere, che non lo supporta dalle sue prime versioni, tende a rallentarsi all'inverosimile quando lo si utilizza) che per le sue caratteristiche: mantiene una alta qualità di immagine, ma con un peso estremamente contenuto. Una clip di 30 secondi in formato AVI PAL non compresso 720x576 pesa qualcosa come 300 e passa Mb. Una clip Canopus P2 della stessa durata e frame format ne pesa circa 200, senza perdita di qualità. È un formato estremamente fedele, del tipo "ciò che registri, vedrai". In Mediaset e Rai utilizzano lo stesso tipo di camere e formato file, che per la messa in onda viene esportato in Clip P2 e poi convertito dalle loro apparecchiature in un formato cmq compresso, per risparmiare spazio server e aumentare la velocità di trasmissione. Nella parte che strettamente mi riguarda, se creo uno spot in grafica, esporto la clip video da After Effects in formato .avi non compresso, ma solo perché, pur potendo effettuare il montaggio direttamente in AE, la preview del video non avviene in tempo reale, ma tramite una RAM Preview piuttosto macchinosa e cmq limitata nella quantità di dati da elaborare. Trasporto quindi la clip ottenuta in Premiere (o Edius, ma che trovo veramente macchinoso nella gestione di piccole cose come i livelli audio e i fade in/out) dove eseguo il montaggio di audio, voiceover e musica, esportando poi il risultato in formato .avi compresso (720x576, qualità immagine massima, 48.000khz per l'audio). Per la messa in onda, il video deve essere acquisito dal software di trasmissione, nel nostro caso usiamo un software chiamato Viper che acquisisce il video ma per immagazzinarlo e trasmetterlo lo riconverte in formato .mpeg. Questo numero di passaggi, stranamente, non pregiudica più di tanto la qualità finale del video. Il Viper, riconvertendo in mpeg, crea una conversione del tutto fedele all'originale, con una perdita di qualità veramente minima, e senza alterazioni della scala colore o della qualità audio trasmessa. Si nota una differente qualità solo su televisori LCD, plasma o LED, che comunque varia da modello a modello: quelli a LCD che ho qui sulla parete di fronte tendono a visualizzare un po' tutto con un vago aspetto da artefatto jpeg. Il mio LED a casa invece non mostra nessuna perdita di qualità. Sui televisori a tubo catodico non si nota nulla... anzi, devo dire che ho notato, confrontando i miei export con quelli del vecchio grafico, che, vuoi perché ormai utilizzo quasi sempre formato vettoriale per la grafica degli spot, vuoi perché non comprimo eccessivamente il video finale, la qualità e la nitidezza dell'immagine è piuttosto alta.
Per i 5 frame di dissolvenza: io ne uso 4 Mandare a nero il finale dello spot è pratica necessaria per indicare ai tecnici della messa in onda che lo spot è finito e che possono interrompere l'acquisizione. Se uno spot normalmente dura 30 secondi, a 0:00:29:20 assegno fotogrammi chiave per indicare un'opacità del video del 100%, ma a 0:00:29:24 abbasso l'opacità allo 0%, lasciando il 0:00:30:00 secondi completamente nero. Talvolta la compressione avi tende ad eliminare immagini completamente nere, o comunque immagini fisse, interrompendo prima la conversione. L'effetto risultante è una specie di fantasmino dell'ultimo frame. Ma c'é fortunatamente un'opzione preconversione che permette di renderizzare le immagini fisse, forzando il Media Center di Premiere ad esportare e renderizzare nel video anche fotogrammi completamente neri o identici.
Guest Reviewer (6)
Re: Le pubblicità
Odio le pubblicità in generale, ma quelle che proprio non reggo sono quelle che mostrano prodotti intimi femminili
invece l'unica pubblicità che ho veramente adorato è stata quella dei gelati Magnum.. ma non i semplici magnum, ma la serie sette peccati capitali.. mmm.. volevo che arrivasse la pubblicità solo per gustarmi quel breve spot che racchiudeva mille emozioni ...
[youtube][/youtube]
accidenti e come erano buoni.. la pubblicità è un po' vecchiotta ma sempre gradevole da guardare
Double Platinum Reviewer (504 ) | Bronze Award 11 | | Silver Award 12 |
invece l'unica pubblicità che ho veramente adorato è stata quella dei gelati Magnum.. ma non i semplici magnum, ma la serie sette peccati capitali.. mmm.. volevo che arrivasse la pubblicità solo per gustarmi quel breve spot che racchiudeva mille emozioni ...
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accidenti e come erano buoni.. la pubblicità è un po' vecchiotta ma sempre gradevole da guardare
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Re: Le pubblicità
Uh, Walrus, ho visto adesso la tua risposta
Scusami per il ritardo (solo qualche mese, che sarà mai?! ).
Estremamente interessante, come sempre quando spieghi qualcosa (e si vede che il tuo lavoro ti piace nonostante tutto ), però mi rimane il dubbio dei cinque frame: quindi la tipa non ha detto una minch** ehm, sciocchezza?
Nel senso che dalla spiegazione che hai fatto si tratta di cosa davvero riservata agli addetti ai lavori, per cui è inutile quello che ha detto per due motivi:
1) non lo capisce nessuno, tranne i Walrus all'ascolto
2) il tecnico che ha di fianco non ne ha bisogno perché lo fara comunque, anche senza che fai la fighetta e glielo dici tu...
Giusto?
Scusami per il ritardo (solo qualche mese, che sarà mai?! ).
Estremamente interessante, come sempre quando spieghi qualcosa (e si vede che il tuo lavoro ti piace nonostante tutto ), però mi rimane il dubbio dei cinque frame: quindi la tipa non ha detto una minch** ehm, sciocchezza?
Nel senso che dalla spiegazione che hai fatto si tratta di cosa davvero riservata agli addetti ai lavori, per cui è inutile quello che ha detto per due motivi:
1) non lo capisce nessuno, tranne i Walrus all'ascolto
2) il tecnico che ha di fianco non ne ha bisogno perché lo fara comunque, anche senza che fai la fighetta e glielo dici tu...
Giusto?
Re: Le pubblicità
Effettivamente è così La cosa dei quattro/cinque frame è piuttosto tecnica e molto specifica per chi lavora in televisione, infatti mi sono accorto che quando mi mandano spot da trasmettere realizzati da altre agenzie pubblicitarie, NON usano i 4 frame in dissolvenza alla fine, perché ovviamente non sanno che questo serve per l'acquisizione e messa in onda. Se guardate la pausa tra uno spot e l'altro su qualunque emittente televisiva noterete che ci sarà sempre una rapidissima dissolvenza (i famosi 4 frame) e qualche breve istante di nero prima che parta lo spot successivo. Lo spazio nero tra uno spot e l'altro è generato automaticamente dal sistema di messa in onda per "caricare" lo spot seguente (in realtà non carica nulla: la messa in onda avviene tramite playlist su file acquisiti, quindi è già il sistema che crea uno spazio nero tra spot e spot). Nello spot Sky in particolare bisognerebbe poi specificare che la tipa forse intende una dissolvenza tra clip e clip in timeline.
Nell'immagine qui sotto ho usato una dissolvenza classica (la dissolvenza incrociata) tra due clip diverse. Come si vede dall'utility che appare quando c'ho passato sopra il mouse, la dissolvenza si estende per 12 fotogrammi. Normalmente la dissolvenza incrociata dalle preimpostazioni di Premiere (per default all'installazione) prende 30 fotogrammi, ed è quindi molto lenta e "delicata". Normalmente io ne utilizzo circa 10/12 rispetto all'impostazione di fabbrica, ed è quindi più veloce e più adatta al tipo di video che vado a realizzare (dove si fa di tutto per risparmiare anche un solo frame ed è quindi a prescindere molto rapido).
L'utilizzo di dissolvenze più o meno lunghe dipende dallo "stile" accoppiato con la musica: usare una dissolvenza molto lunga in un video comunque molto teso e veloce è una ridicolaggine, ecco quindi che effettivamente possono essere utili dissolvenze estremamente rapide sull'ordine dei 4/5 frame. A me non piace una dissolvenza del genere perché è quasi impercettibile se non viene accoppiata con il flash bianco (il FadeIn che vedete anche nell'immagine, poco più avanti rispetto alla dissolvenza) che effettivamente maschera il cambio d'immagine quel tanto che basta per indicare che è finita una ripresa e ne comincia un'altra. Nei contributi immagine usiamo molto questo "trucchetto". Nella sigla dell'immagine mi serviva un modo per "staccare" e annunciare, dopo 2 sequenze introduttive, la terza e ultima sequenza dove appare il titolo, ma in modo che fosse veloce senza essere frenetica. Poi ovviamente si deve considerare se va bene anche con il commento musicale: una certa "ritmica" va mantenuta
E visto che so già che me lo chiederete, il video l'ho postato qui
Guest Reviewer (6)
Nell'immagine qui sotto ho usato una dissolvenza classica (la dissolvenza incrociata) tra due clip diverse. Come si vede dall'utility che appare quando c'ho passato sopra il mouse, la dissolvenza si estende per 12 fotogrammi. Normalmente la dissolvenza incrociata dalle preimpostazioni di Premiere (per default all'installazione) prende 30 fotogrammi, ed è quindi molto lenta e "delicata". Normalmente io ne utilizzo circa 10/12 rispetto all'impostazione di fabbrica, ed è quindi più veloce e più adatta al tipo di video che vado a realizzare (dove si fa di tutto per risparmiare anche un solo frame ed è quindi a prescindere molto rapido).
L'utilizzo di dissolvenze più o meno lunghe dipende dallo "stile" accoppiato con la musica: usare una dissolvenza molto lunga in un video comunque molto teso e veloce è una ridicolaggine, ecco quindi che effettivamente possono essere utili dissolvenze estremamente rapide sull'ordine dei 4/5 frame. A me non piace una dissolvenza del genere perché è quasi impercettibile se non viene accoppiata con il flash bianco (il FadeIn che vedete anche nell'immagine, poco più avanti rispetto alla dissolvenza) che effettivamente maschera il cambio d'immagine quel tanto che basta per indicare che è finita una ripresa e ne comincia un'altra. Nei contributi immagine usiamo molto questo "trucchetto". Nella sigla dell'immagine mi serviva un modo per "staccare" e annunciare, dopo 2 sequenze introduttive, la terza e ultima sequenza dove appare il titolo, ma in modo che fosse veloce senza essere frenetica. Poi ovviamente si deve considerare se va bene anche con il commento musicale: una certa "ritmica" va mantenuta
E visto che so già che me lo chiederete, il video l'ho postato qui
Guest Reviewer (6)
Re: Le pubblicità
Ci metto il mio tempo, ma capisco...Effettivamente è così
Re: Le pubblicità
Beh è già tanto comunque che diventi intuibile Normalmente la stragrande maggioranza delle persone non ha interesse o concezione su ciò che c'é dietro. L'utente finale considera più o meno tecnicamente ciò che vede, ma il più delle volte non gliene frega nulla e si gode solo le tette push-uppate di Irina Shaykhlislamova nello spot Intimissimi o le chiappe (dure come il marmo, precisiamo ) di Charlize Theron nello spot Dior... Ma la mia sfortuna/fortuna è poi conoscere i meccanismi dietro una realizzazione del genere e smontare pezzo per pezzo lo spot sapendo le difficoltà che ci sono dietro, non ultima sudorazione profusa, secchezza delle fauci, occhi pallati e pantaloni improvvisamente troppo stretti quando lavori con donne del genere, anche se non è sempre così
Tempo fa (tra Novembre/Dicembre 2010, credo) ho fatto una serie di 6 speciali dedicati ad un centro estetico a Lecce. Centro dedicato quasi esclusivamente alle donne, dove si andava dai massaggi ai trattamenti dimagranti e anticellulite. Passato l'ovvio impatto iniziale di avere 3 modelle svestite (letteralmente nude, è il termine esatto), con formosità ed etnie tra le più varie (una italiana, una marocchina e una americana), collaboratrici uscite da Vogue e similari che ti ronzano intorno occhieggiando e ancheggiando che ti vorresti sparare, l'impatto finale è molto meno eccitante: spenti gli ormoni, ti ritrovi con una telecamera di 30 chili in spalla, sudi come un porco perché la temperatura media è di 40 gradi con un tasso d'umidità che sembra di stare in Colombia, aumentata da 3 riflettori da 500 watt e dal continuo movimento per fare riprese da tutte le angolazioni, devi badare alla messa a fuoco, alla durata delle batterie, al non andare a sbattere contro tutti gli ammennicoli come tavoli da massaggio, sedie, attaccapanni e roba simile, bilanciamento del bianco, non entrare nell'inquadratura dell'altro collega con altra telecamera da 30 chili addosso e apparecchiatura per la steadycam, badare ai livelli audio in entrata (ambientali e microfono) e tutto mentre hai un tempo di due ore per fare tutto... A quel punto cominci a fregartene di avere una stangona di un metro e 80 che pare 'na statua tutta nuda davanti a te e cominci a sperare di finire quanto prima perché non ne puoi più e vuoi solo una bibita fresca
Guest Reviewer (6)
Tempo fa (tra Novembre/Dicembre 2010, credo) ho fatto una serie di 6 speciali dedicati ad un centro estetico a Lecce. Centro dedicato quasi esclusivamente alle donne, dove si andava dai massaggi ai trattamenti dimagranti e anticellulite. Passato l'ovvio impatto iniziale di avere 3 modelle svestite (letteralmente nude, è il termine esatto), con formosità ed etnie tra le più varie (una italiana, una marocchina e una americana), collaboratrici uscite da Vogue e similari che ti ronzano intorno occhieggiando e ancheggiando che ti vorresti sparare, l'impatto finale è molto meno eccitante: spenti gli ormoni, ti ritrovi con una telecamera di 30 chili in spalla, sudi come un porco perché la temperatura media è di 40 gradi con un tasso d'umidità che sembra di stare in Colombia, aumentata da 3 riflettori da 500 watt e dal continuo movimento per fare riprese da tutte le angolazioni, devi badare alla messa a fuoco, alla durata delle batterie, al non andare a sbattere contro tutti gli ammennicoli come tavoli da massaggio, sedie, attaccapanni e roba simile, bilanciamento del bianco, non entrare nell'inquadratura dell'altro collega con altra telecamera da 30 chili addosso e apparecchiatura per la steadycam, badare ai livelli audio in entrata (ambientali e microfono) e tutto mentre hai un tempo di due ore per fare tutto... A quel punto cominci a fregartene di avere una stangona di un metro e 80 che pare 'na statua tutta nuda davanti a te e cominci a sperare di finire quanto prima perché non ne puoi più e vuoi solo una bibita fresca
Guest Reviewer (6)
Re: Le pubblicità
Da sganasciarsi dalle risate
Non so se avete visto recentemente la nuova pubblicità delle TicTac
per chi non lo conoscesse:
Oggi mi sono casualmente imbattuto in questo ^^
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Guest Reviewer (3)
Non so se avete visto recentemente la nuova pubblicità delle TicTac
per chi non lo conoscesse:
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Oggi mi sono casualmente imbattuto in questo ^^
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Guest Reviewer (3)
Re: Le pubblicità
Buahhahahahha il coniglio
E a proposito di coniglio... non lo so, è zuccheroso ma troppo originale non so se è stata messa, boh
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Golden Reviewer (106 )
E a proposito di coniglio... non lo so, è zuccheroso ma troppo originale non so se è stata messa, boh
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Golden Reviewer (106 )