Ecco qui la mia recensione con tanto di analisi track- by- track
sono al secondo ascolto, quindi ciò che dirò è un mix tra le mie prime impressioni e la successiva rianalisi.
1) Good Morning
L'album si apre con una canzone molto bella e decisamente adatta a fare da opening: malinconica e pervasa da un'atmosfera sognante, è anche quella che alla fine dell'ascolto ricorderà di più quelle classiche di Norah; gli strumenti sono sfumati in favore della sua voce, quasi come se stesse uscendo piano piano da dietro le quinte.
VOTO: 8,5
2) Say Goodbye
L'avevo sentita live e mi era piaciuta già molto... la versione studio è, se possibile, ancora più accattivante: il sound è un mix tra swing e funky, contaminato dal pop anni '60. E' una canzone che definirei "simpatica"
VOTO: 9
3) Little Broken Hearts
Questa è la prima vera sorpresa dell'album; anche questa l'avevo sentita dal vivo, ma è decisamente una delle migliori dell'intero album, una di quelle che ti rimangono facilmente in testa e che, appena finite, vorresti riascoltarle immediatamente. Il suo sound è un acid jazz minimalista con inserti indie rock.
VOTO: 10
4) She's 22
Un altro bellissimo brano che ricorda le atmosfere dei brani sperimentali del terzo album, in particolare l'indimenticabile "The sun doesn't like you". In sottofondo, appena accennati tra gli archi lamentosi, sono ben riconoscibili gli accordi di pianforte di Norah.
VOTO: 9
5) Take it back
Fino a questo brano, le canzoni sono state piuttosto omogenee dal punto di vista del sound e comunque molto vicine allo stile classico di Norah; questa dà inizio alla seconda parte dell'album, più sperimentale e meno "Noresca"
il brano inizia molto lentamente, poi nel bridge irrompono improvvisamente degli accordi di chitarra "graffiati", che a dire il vero un po' stonano col resto del brano. Ho trovato il suo sound un po' troppo sperimentale e con troppi inserti rockeggianti... e questa canzone è la prima (forse l'unica) che non mi è piaciuta. Magari cambierò idea
VOTO: 5
6) After the fall
Il sound qui è decisamente votato all'indie rock: ricorda alcune canzoni dei Dire Straits. La base musicale è ricca di accordi ossessivi e graffiati di chitarre e pianoforte. La voce di Norah è senza dubbio la migliore sentita in tutto l'album, poiché passa con disinvoltura dalle note basse agli acuti, a grande vantaggio dell'espressività.
VOTO: 9
7) 4 broken hearts
Si apre con una schitarrata elettrica piuttosto evocativa che si ripeterà ossessivamente per tutto il brano; la strofa ha un ritmo sincopato molto accattivante, il ritornello invece viene cantato su una base di tastiere vibrate che ricordano un gospel. La voce di Norah è molto valorizzata, ed è un brano originalissimo (ma decisamente non di immediato impatto).
VOTO: 8,5
Travelin'on
Questa la conosciamo tutti: solo la chitarra, gli archi e la voce di Norah, in una canzone malinconica, cupa e minimalista.
VOTO: 8,5
9) Out on the road
Insieme a Say Goodbye, questa è la canzone con il mood più allegro e accattivante dell'album (il che, dopo il brano precedente, ci voleva); è una canzone da road movie, dal sound tipicamente americano; non è male, ma nel contesto dell'album perde di potenziale.
VOTO: 7,5
10) Happy Pills
Anche questa l'abbiamo sentita abbastanza, e devo dire che, se presa da sola perde un po', nell'album è decisamente al posto giusto. Sicuramente è accattivante e ossessiva al punto giusto, ma sappiamo tutti che Norah sa fare molto di meglio
VOTO: 7
11) Miriam
La canzone migliore dell'album. Si riallaccia idealmente a Travelin'on e She's 22, minimalista ma con qualcosa in più. La voce di Norah, bellissima, sognante e dark, viene appena sfumata e riecheggia sul tappeto musicale con dolcezza. Forse sul finale si poteva evitare di sintetizzare gli archi, ma funziona ugualmente benissimo. Menzione d'onore per il testo, nel quale Norah si rivolge alla ragazza che le ha fregato il fidanzato cantandole una dolce ninna nanna dark... nel quale rende evidente il suo intendo di ucciderla
VOTO: 10 e lode
12) All a dream
Probabilmente gli ultimi due brani avrebbero dovuto essere invertiti di posizione: dopo Miriam, infatti, questa canzone perde un po', specie nel suo ruolo di closing track. Però il sound è indovinato, simile a quello di 4 broken hearts ma più sarcastico e omogeneo. Il fraseggio di Norah è molto bello, specie sul finale quando si lancia in un vocalizzo malinconico perfettamente sposato al suono del violino che conclude il brano.
VOTO: 9
GLOBALE
Dark, sarcastico, irriverente: Little Broken Hearts è un album incredibilmente ben studiato, capace di offrire una grande varietà di mood e al tempo stesso di rimanere in una zona ben definita di espressività.
Meno facile è ascriverlo ad un sound particolare: è sempre e comunque facile riconoscere lo stile di Norah, perché la sua voce è messa sempre in primo piano (e comunque chi la segue da tempo non faticherà a riconoscere la sua mano nelle basi musicali), ma, come ho messo in evidenza, ogni canzone ha in sé elementi molto diversi e apparentemente in contraddizione tra loro. L'esperimento, a parte rarissimi casi, funziona, e il sound creato (un fusion jazz minimalista con forti influenze indie) è davvero originale.
Certo, è un album che a tratti entra prepotentemente in testa e in altri va riascoltato per essere capito; incredibilmente maturo, con la bellissima voce di Norah perfettamente a suo agio in ogni situazione.
VOTO: 9
Platinum Reviewer (301 
) :: 
Best Reviewer Apr 2021 :: | Bronze Award 19 | | Golden Award 20 | 
io la trovo davvero bellissima, e ad essere sincero questa è la prima canzone di LBH che sento e mi piace totalmente dall'inizio 
tutto il resto invece lo confermo!
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