Da qualche tempo non scrivevo nulla della vostra CoverBand preferita, ma adesso le cose sono cambiate (in peggio) e mi sembra giusto parlarvene.
Partiamo dall'inizio: come forse ho accennato da qualche parte, il nostro Mauro, detto Ciccio, bassista e fondatore del gruppo, ha dovuto spostare la sua simpatica figura in quel di Shangai per alcuni mesi.
Sabato scorso avevamo un concerto, al quale Mauro sarebbe arrivato al pelo (praticamente il giorno stesso...). Abbiamo risolto con un registratore in MP3: noi quattro si andava in sala prove e si provava senza basso, registrando. Poi io lo mandavo al nostro eroe, che si allenava sul basso che si era portato dietro.
Il concerto di per sé è andato relativamente bene: molte vaccate da parte di tutti (io non mi perdonerò mai di avere cannato IN PIENO la parte ostinata di "Final Countdown"!! L'unico pezzo in cui sono DA SOLO!! Cacchio! E durante le prove era PERFETTO!! Va be', pazienza...), vaccate dicevo, ma comunque ben coperte grazie all'ormai decennale esperienza. Il migliore in campo, come spesso capita, è stato Dario (batteria).
Ma veniamo alla parte complicata.
Domenica sul tardi mi chiama Mauro, dicendomi con molta semplicità: "Adesso basta, mi chiamo fuori".
Cos'è successo? Semplicemente che nel posto dove siamo andati a suonare, il Pronto Soccorso degli Artisti, le prove si devono chiudere entro le 19:30, e questa è cosa che sappiamo da sempre.
Ora Mauro si chiede: sapendo questo, perché Elena si è presentata alle 19:20, per di più incazzata perché noi abbiamo osato chiedere il motivo di tanto ritardo?
Questa ovviamente è la classica goccia che fa traboccare il proverbiale vaso: quando ci sono le prove, regolarmente Fabio ed Elena arrivano un quarto d'ora, venti minuti dopo l'inizio teorico, poi impiegano dieci minuti a piazzarsi, ed Elena regolarmente passa il tempo a lamentarsi del suono della voce.
Senza contare che la sala prove è a cinque minuti di macchina da casa loro, mentre lui e Dario arrivano dall'altra parte di Torino, e di solito in orario.
A questo aggiungiamo un altro elemento.
DUe parole sul posto dove abbiamo suonato: il nome l'ho detto prima, ma tra di noi lo chiamiamo "il lurido", non per il titolare, GIorgio, che è molto simpatico, ma per come viene tenuto: lurido, appunto. Camminando si sentono le scarpe che si attaccano al pavimento, il camerino è confinante con una stanza dove tengono un cane, per cui non vi dico l'odore. Hanno ricevuto una visita (?) dell'Ufficio d'Igiene che gli ha fatto una multa da un metro e mezzo, ma, curiosamente, non li ha fatti chiudere.
Oltre a tutto questo, ci pagano la bellezza di 150€. In cinque.
A conti fatti sono 30€ a testa, neanche la benzina.
Considerando che dei miei amici/parenti non viene più NESSUNO quando sanno che suoniamo lì, io durante la pizzata che precede il concerto, ho detto: "Ragazzi, tempo fa ho detto che non volevo più suonare qui, ma vedo che forse non ci siamo capiti, per cui adesso lo dico con parole diverse e più chiare: io qui NON CI SUONO più. Se prendete una serata qui, ci venite voi, e io, se volete, vi do la base delle tastiere".
Risate, scherzi e ilarità, ma bene o male pensavo che il messaggio fosse stato recepito.
Sempre domenica, dopo Mauro, mi chiama Dario (che ancora non sapeva della storia di Ciccio), e mi dice che ha appena sentito Fabio il quale ha detto che, non avendo potuto registrare il concerto (vorrei saperne il motivo...), voleva sapere se martedì 22, invece di provare in sala prove, potevamo andare dal Lurido a suonare e a registrare.
Ora, a parte che avevo già detto tempo addietro che durante la settimana non esiste proprio che si possa fare un concerto (al massimo al venerdì, ma solo alla Carnegie Hall...), mi dite voi cosa c'è di non chiaro nella frase "NON CI SUONO PIU'"?
Insomma, la misura è quasi colma, direi.
Le soluzioni possibili sono relativamente poche, ma temo nessuna sia senza dolore:
1) cambiare cantante; però vorrebbe dire perdere anche il chitarrista, questo è quasi sicuro; e poi un nuovo cantante (maschio o femmina, non cambia) non è detto che sia "meglio"
2) cambiare cantante e chitarrista; che però vuole dire ricominciare da capo con altri
3) cambiare bassista; ma è il meno percorribile, perché io e Mauro ci conosciamo da trent'anni, e siamo amici, prima che musicisti.
E poi c'è l'incognita Dario: è un amico di Fabio, ma abbiamo legato molto e temo che uno scisma potrebbe creargli dei grossi problemi...
Uffa, che pasticcio!
.. dev'essere stata una scena fortissima 
(almeno leggendoti nei tuoi resoconti), ed è una gran cosa perché se vi divertite voi per primi, il pubblico segue a ruota 
)
, ma se poi la mettete sul ridere anche il pubblico vi seguirà: tante volte è meglio il gruppo che fa qualche pasticcio, ma è simpatico, piuttosto che suonano perfettamente, ma poi sono statue di cera! 
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, praticamente nulla è andato come programmato, ma come dici tu può esser stato un buon allenamento, ogni tanto una "verifica con pubblico" ci vuole, altrimenti resta solo un divertimento fra voi 
anche perché conosco bene la tipologia di certi locali sozzi e, come spesso mi è capitato, pieni di gentaglia