Qualche novità
Venerdì pomeriggio ho parlato con Alberto (l'Editore, per chi non lo sapesse), che mi ha confermato due cose importanti:
1) è ancora molto interessato a "il vizio dell'odio",
2) vuole aspettare un po' per la sua pubblicazione.
Questo perché è appena uscito "Vederla Morire" del collega Stephano Giacobini, e a causa di alcuni problemi logistici dell'azienda, fanno fatica a lavorare su tanti progetti contemporaneamente...
Perché ne parlo nel topic dedicato a un altro romanzo?
Perché gliene ho parlato e mi ha detto che gli piace moltissimo!
Andrà a finire che "il vizio dell'odio" dovrà ancora aspettare, se riesco a finire questo
Posso semrpe "non riuscire a finirlo"...
Torniamo a bomba: la trama piace molto ad Alberto, che mi ha espresso qualche dubbio legittimo su un paio di punti della trama, e che mi ha consigliato qualche elemento interessante.
Innanzi tutto la figura, anzi le figure, dei tre o quattro "cattivi": la presentazione dei personaggi deve portare il lettore ad avere in antipatia gli elementi del branco, ma contemporaneamente anche una certa empatia con uno o più di loro, grazie alle dinamiche interne del gruppo.
Poi la protagonista, l'ultima vittima:
► Mostra testo
chi è, cosa fa nella vita? Come fa a organizzarsi per fare quello che deve fare? Come fa a sapere chi sono i rapitori?
A queste e ad altre domande ho già la risposta, ma sono quasi sicuro che lavorandoci salterà fuori qualcos'altro
Infine la collocazione geografica: Alberto è convinto che sarebbe meglio non ambientare la vicenda in un posto specifico come "la Granda", la provincia di Cuneo.
Meglio rimanere sul vago, accennare al fatto che ci si trovi "in Piemonte", senza specificare.
Proprio per questo sto pensando di creare un paese fittizio dove ambientare questa e magari anche altre storie. Come la Vigata di Camilleri oppure la città di Stephen King (non ne ricordo il nome in questo momento...)
Da qualche tempo ho in testa il nome
Sanmèco Casàvola, paese di circa 15, 20.000 anime (grande, ma non troppo, piccolo, ma non eccessivamente), dove ambientare questa storia.
Il nome arriva da un mio carissimo parente, che è mancato l'anno scorso, con ili quale ho anche vissuto per un periodo: si chiamava Domenico Vola, e io lo chiamavo zio Meco (da cui Sanmeco, San Domenico), mentre la seconda parte del nome del paese, che è chiaramente il cognome di mio zio, lo farò derivare da "della casata dei Vola".
Mi piace l'idea, e chiaramente adesso potrò cominciare a ragionare su tutto quello che riguarda geografia, alture, paludi, laghi, fiumi, spelonche, baratri e tutto quello che mi viene in mente