Tomb Raider Undeworld: CAPIRE LA STORIA

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Nillc
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Tomb Raider Undeworld: CAPIRE LA STORIA

Messaggio da Nillc »

Ragazzi, penso che molti di noi non abbiano capito la storia alla base di Underworld, così oggi mi sono messo di buzzo buono e ho fatto qualche ricerca sulla mitologia norrena: ho raccolto queste informazioni, sperando che possano esservi utili per una corretta comprensione della trama ;)

Nella mitologia norrena...

Innanzitutto, c'è da dire che i nordici ritenevano la terra divisa in nove mondi: a noi interessano in particolare tre di essi, che sono Asgard (terra degli dei), Midgard (terra degli uomni) e gli Inferi, che a loro volta hanno una loro suddivisione.
Ad Asgard abitano gli dei, a Midgard abitiamo noi umani; negli Inferi abitano, a seconda della zona, sia gli spiriti di chi è morto non eroicamente (agli eroi è riservato il Wahlallah), sia i nemici dell'umanità imprigionati dagli dei, sia la Morte stessa. Adesso vediamo un po' quali di questi abitanti ai tre mondi è utile ai fini della nostra trattazione.

THOR: Thor è il Dio del Tuono, figlio di Odino (l'equivalente norreno di Zeus) e per certi versi il più importante: se suo padre era considerato il dio per eccellenza, punitore dell'umanità e furente giudice, Thor è invece considerato il dio degli uomini; ne detiene il patrocinio e viene invocato durante le difficoltà.
Suoi attributi sono, oltre ai capelli rossi e ai muscoli, un carro trainato dai Destrieri del Vento (che poi donerà alle Valkyrie, il suo esercito personale formato esclusivamente da belle donne :P) e naturalmente Mjolnir, il Martello del Tuono. Quando c'è una tempesta, vuol dire che Thor sta dando sfogo al suo carattere bellicoso combattendo contro i nemici degli dei e/o dell'umanità ai confini del mondo: il vento è dovuto dallo sbatter d'ali dei destrieri suoi e delle Valkyrie, le nuvole sono il selciato su cui passa il carro e i tuoni e fulmini sono le emanazioni del potere di Mjolnir, mentre la pioggia sono le lacrime e il sangue dei suoi nemici abbattuti. I suoi nemici, per inciso, sono tutti i giganti, che nella mitologia norrena rappresentano tutti i pericoli che in natura esistono per l'uomo.

I FIGLI DI LOKI: Il miglior amico di Thor era un tempo Loki, il dio dello scherzo e della beffa, ma questo rapporto si incrinò quando, a causa della sua ingordigia e del suo insaziabile appetito sessuale, Loki generò con Angroboda, Dea della Terra, tre giganti: Hel, mezza donna e mezzo cadavere che diventa la Signora della Morte, Fenrir, un gigantesco lupo signore della paura e soprattutto Jormungandr (o Midgardjorm), un immenso serpente marino il cui destino è distruggere il mondo.
Poiché Loki non aveva saputo tenere a freno la sua ingordigia, a causa della quale erano nati Morte, Paura e Distruzione, le altre divinità decidono di punirlo: per prima cosa, creano gli inferi (dopo vedremo cosa in effetti essi siano) e, non potendo domarla, rendono Hel loro regina; qui vi incatenano Loki, destinato ad un eterno supplizio.

HELHEIM: Helheim si traduce letteralmente come la Terra di Hel; Hel, come abbiamo detto, è la Morte. E' il regno in cui Hel accoglie le persone morte, ed è organizzato in una maniera che ricorda un po' quella dell'Inferno dantesco: vi sono infatti varie zone contigue tra loro con diverse funzioni. Gli spiriti, tuttavia, buoni o cattivi che siano stati vengono relegati tutti nella zona del Niflehim, la Terra delle Nebbie; se quindi Helheim è la dimora della Morte, Niflheim è quella degli spiriti.

JORMUNGANDR: Come i suoi fratelli, Jormungandr è ingestibile; così Odino decide di scagliarlo e incatenarlo al fondo del mare. La sua testa è incastrata proprio nel punto in cui suo padre Loki è incatenato; da un dente del Serpente stilla del veleno che colpisce il dio incatenato in volto, facendolo sussultare (così nascono i terremoti). Nel corso dei millenni, Jormungandr crescerà fino ad abbracciare col suo corpo tutta la terra, e da qui viene il suo nome che vuol dire appunto Serpe di Midgard, della terra; quando avrà cinto l'intero pianeta, riuscirà a liberarsi dalle catene e andrà a prendere parte al Ragnarok.

RAGNAROK: Gli dei della mitologia norrena sono solo apparentemente in pace e in armonia, perché ciascuno di loro detiene un potere in contrapposizione netta con quello degli altri; dall'equilibrio millenario si arriverà un giorno alla Fine del Tempo, quando questi poteri non saranno più in grado di coesistere, e si avrà lo scontro finale, il Ragnarok (Crepuscolo degli Dei), alla fine del quale gli dei si saranno massacrati l'un l'altro e porteranno con sé il mondo, che rinascerà con una nuova forma e senza memoria del tempo precedente. Ciascun dio è destinato a misurarsi con un altro, i cui poteri sono diametralmente opposti ai suoi.
Jormungandr, liberatosi dalle sue catene, infurierà per terra e mare e distruggerà l'umanità intera col suo veleno; Thor, che è il difensore della razza umana, è il suo avversario designato: i due si affronteranno e Thor risulterà vincitore dello scontro grazie a Mjolnir, con cui fracasserà la testa al Serpente di Midgard; ma anche lui è destinato a perire subito dopo lo scontro, a causa del potentissimo veleno di Jormungandr che gli permetterà di fare nove passi prima di cadere morto al suolo.

Da notare come molti elementi della mitologia norrena combaciano alla perfezione con quelli di altre culture: il peccato di Loki come il Vaso di Pandora, il suo supplizio come quello di Prometeo; il Ragnarok è l'Apocalisse dei Cristiani.

In Tomb Raider: Underworld...

Mjolnir è un artefatto primordiale prodotto dalla stessa civiltà che aveva fatto Excalibur e probabilmente lo Scion, forse la stessa da cui proviene Natla; Si tratta quindi di una civiltà evoluta, i cui abitanti poi avrebbero preso l'accezione di dei dalle generazioni future, che si tramandano con nomi diversi gli avvenimenti e le persone di quella civiltà.
In base a questo, tutto quello che la mitologia norrena tramandava come divino e/o avente a che fare con gli dei assume una dimensione più umana, e alla luce di questo dobbiamo considerare che Jormungandr non sia una divinità serpentesca, ma un'immensa macchina che percorre tutto il globo andando a terminare nel punto "cardine", nel centro, mantenendolo in equilibrio; da notare che in effetti ne cola del veleno :P
Helheim e Niflheim sono due luoghi separati, anche se in effetti vengono tutte e due identificate come Avalon: Niflheim è quella che vediamo nel Mar Mediterraneo, col Kraken, che serve un po' come "anticamera" (vi si trova un guanto di Thor, si scoprono i legami ecc), mentre Helheim è il vero e proprio regno della Morte. Se notate bene, Natla apre i cancelli di Helheim facendo combaciare metà volto di donna con metà volto di cadavere, in una citazione chiara di Hel.
Liberando la Serpe di Midgard, ovvero distruggendo l'equilibrio, Natla vuole dare il via al Ragnarok, o, come dice lei, alla Settima Era: il regno del caos e della distruzione. Da notare che erano i Maya a identificare l'Apocalisse col nome di Settima Era.
Strano, visto che in economia per Settima Era si intende anche l'epoca delle consolle di nuova generazione, come la PS3 e l'X360 :P

Per il momento è tutto... ritenetemi a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento ;)




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ciccino
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Messaggio da ciccino »

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deskj
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Messaggio da deskj »

posso postare la trama che ho scritto io? E' un po' lunga.. :P

cmq ottimo lavoro :approved:
io ho chiesto a lindstrom se i morti viventi del valhalla sono gli Einherjar e mi ha detto di si :D
probabilmente non lo ha scritto nel diario di lara per non creare ancora più confusione, che già era abbastanza xD
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Sora
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Messaggio da Sora »

bellissima spiegazione nillc grazie :approved:




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SirCroft
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Messaggio da SirCroft »

deskj ha scritto:posso postare la trama che ho scritto io? E' un po' lunga.. :P
Certo che puoi :D

@Nillc: ottimo lavoro :)




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deskj
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Messaggio da deskj »

ok grazie sir :D in origine l'avevo scritta per aiutare alcune persone a comprendere meglio la trama che può sembrare un po' contorta la prima volta che si gioca :P
Faccio copia/incolla da un altro forum, se è troppo invasiva la metto fra i tag di spoiler Immagine


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Data la confusione che molti hanno avuto nel seguire la trama del gioco e gli innumerevoli e sfuggevoli riferimenti alla mitologia norrena, ho cercato di raccontare il tutto in questo testo. Ho riscritto sia la trama passo passo, sia approfondito ogni singolo passaggio riprendendo il mito o la spiegazione che c'è dietro... Ovviamente al momento opportuno nello sviluppo della storia. (Queste mini-spiegazioni si distinguono dallo scandire della trama da andate a capo per fare spazio)

Non è da prendere come sacrosanta verità, non sono uno degli sceneggiatore della CD :lol:
Quindi non chiedetemi cose fuori dalla mia grazia e che non mi competono per cercare a tutti i costi quelle falle che ci sono in tutte le trame che si rispettino xD
Ma almeno questa è la mia interpretazione dei fatti :ID

Comunque vi consiglio di rigiocare il gioco in inglese con i sottotitoli... Le traduzioni spesso sono davvero inesatte, e poichè i dialoghi sono molto immediati credo che la comprensione ci abbia un po' rimesso (senza contare il fatto che una frase di Natla è tradotta in modo talmente sbagliato da perdere completamente senso).

PS. Non vogliatemene per eventuali errori della lingua italiana o per passaggi poco chiari e contorti... Nel caso correggo subito! :P

Ovviamente, *Spoiler*



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Alla fine di Legend, abbiamo lasciato Lara che aveva intenzione di contattare il prof. Eddington, amico di suo padre Richard Croft. Quest’ultimo scomparse durante la ricerca di Avalon, il mitico luogo di riposo di Re Artù. Il prof. era a conoscenza delle coordinate dove Richard aveva intenzione di investigare successivamente, nonostante non avesse la più pallida idea di come fossero state trovate. Dice inoltre a Lara, che suo padre aveva identificato in quel luogo la locazione della via di Avalon. Dal momento che è disposta a tutto pur di trovare risposte circa la scomparsa di sua madre Amelia, Lara se ne fida ciecamente. E nonostante lo stesso Alister trovi assurdo che la madre possa trovarsi viva e vegeta in un mondo sotterraneo celtico, è comunque decisa ad andare avanti.



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All’inizio della storia Lara raggiunge tali coordinate con il suo yatch, nel mezzo del mar mediterraneo. All’orizzonte nulla fa presagire la presenza di terraferma, l’unica via disponibile è quella verso il fondale marino, ricoperto da antiche rovine.
Dopo aver sbloccato una via d’accesso subacquea, Lara si ritrova all’asciutto di fronte all’ingresso di un tempio, in presenza del quale rimane stupita. Incise sulla pietra vi sono infatti rune proto-norrene, una lingua indoeuropea parlata in Scandinavia fra il terzo e il settimo secolo, mentre le rovine in cui si trovano risalgono ad un periodo sicuramente ben antecedente. Lara traduce l’incisione sopra l’ingresso: “Terra delle nebbie”. “Ossia Niflheim, il regno dei morti. Non proprio Avalon, ma l’equivalente norreno”, commenta.

Niflheim è la metafora di uno dei nove mondi collegati, secondo la mitologia norrena, dall’Yggdrasil, l’Albero del Mondo. Mentre con i suoi rami sostiene l’intera volta celeste, le sue radici sprofondano fino agli inferi. Ai suoi piedi si diramano tre fonti, fra cui quella di Mìmir, che cela la sapienza.

Proseguendo la sua esplorazione, Lara giunge in una sala con una statua raffigurante Thor, il dio vichingo del tuono. Secondo l’Edda (un manoscritto di poetica islandese che contiene storie di mitologia norrena, scritto nel 1220 da Snorri Sturluson), Thor necessitava di guanti speciali per poter maneggiare il suo martello, Mjölnir, una mitica arma di grande potere descritta come un’ascia o un martello da guerra. Di fronte alla statua, un piedistallo in pietra regge proprio uno dei due guanti del mito. Quando Lara, incredula, lo tocca, il rivestimento si frantuma al tatto, ma la pietra centrale e il metallo lavorato di contorno rimangono intatti. Inoltre, venendo a contatto con il dorso della sua mano, il guanto si modella a misura di essa. Ma Lara è adesso ancora più confusa: cosa c’entrano Mjölnir e Thor con Avalon? E come mai il guanto è collocato qui a Niflheim?
Non fa in tempo a porsi altre domande, quando viene colta di sorpresa da un gruppo di mercenari, il cui capo la attacca alle spalle rendondola priva di sensi e sottraendole l’artefatto appena rinvenuto. Fa appena in tempo a riprendersi per sentirsi dire “Amanda Evert manda i suoi saluti” e ripararsi dall’esplosione che l’uomo provoca per tapparle l’unica apparente via di fuga.
Una volta tornata in superficie, a bordo dello yatch con cui è arrivata, Lara vede la nave dei mercenari che l’hanno attaccata poco prima e decide di avvicinarsi e salirvi a bordo con l’intento di recuperare il maltolto e vederci chiaro.
A bordo della nave, durante lo scontro a fuoco con il capo dei mercenari, rimane danneggiato un serbatoio di gas infiammabile che subisce così delle perdite. Lara se ne accorge appena in tempo per scappare, proprio mentre l’uomo sta per sparare un colpo che provoca un’inevitabile esplosione. Ciò danneggia la nave che comincia inesorabilmente a calare a picco. Addentrandosi verso l’area non danneggiata del ponte, sente Amanda che cerca di indossare il guanto di Thor, ma senza successo: era ormai modellato sulla forma della mano di Lara. Oltre alla sua voce ce n’è anche un’altra, ma non c’è tempo, adesso: la nave sta affondando e va evacuata. Amanda così se ne va e Lara si avvicina: “È un vero piacere incontrarti di nuovo, Lara.”
Sembrerebbe che Amanda abbia scovato Natla nell’isola remota in cui Lara, anni prima, l’aveva seppellita, e la tiene ora prigioniera in una capsula a prova dei suoi poteri. È stata proprio Natla a parlare ad Amanda di Avalon fin dall’inizio, plagiandola per i suoi interessi: fin dai tempi in cui era regina di Atlantide, l’unico scopo di Natla era quello di dare inizio alla Settima Era. Nessuno sa di cosa si tratti esattamente, nemmeno Lara; e perora le sfugge anche se potrebbe esserci un qualsivoglia collegamento con Avalon.
Ma il tempo stringe: la capsula in cui Natla è rinchiusa è pronta a staccarsi dal pavimento della sala per abbandonare via elicottero insieme ad Amanda la nave che sta affondando. Lara chiede di getto a Natla cosa ne sa di sua madre Amelia. Natla spiega che l’altare all’interno del monastero in Nepal fa parte di una rete dimensionale che ha condotto Amelia ad Avalon.
Il padre di Lara credeva che in quelle rovine nel mezzo del mediterraneo si potesse celare Avalon, ma Lara ha appena scoperto che li’ si trova Niflheim, e le sfugge il collegamento con i norreni. Natla spiega che Richard ha trovato il mondo norreno sbagliato, dato che Amelia non si trovava a Niflheim, bensì ad Helheim, un altro dei nove mondi norreni.
Quindi secondo lei Avalon corrisponde a questo mondo della mitologia norrena, ma non svela ancora a Lara dove si trovi, le dice solo che per accedervi è necessario il martello di Thor. Prima che la capsula si alzi in volo e si allontani definitivamente, l’unico indizio che le da sono delle coordinate che conducono sulla costa ovest della Thailandia.
Un attimo prima di saltare via dalla nave, Lara vede Amanda aggrappata a una scala penzolante di un elicottero e le spara ferendole il viso. Amanda, sorpresa dalla presenza di Lara e sapendo di non poter comunque maneggiare il guanto, lo lancia in mezzo al mare, dove Lara si butta prontamente per recuperarlo.
Non resta che viaggiare verso la Thailandia nel luogo indicato da Natla.



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Lara non sa se suo padre è mai stato in questa zona della Thailandia, ne niente lo lascia presagire. Ma dal suo yatch non si vede nulla a parte una folta vegetazione: è quindi necessario addentrarsi a piedi.
Nel cuore delle rovine trova dei caratteri in sanscrito vedico: “Bhogavati, del settimo...”
Più di così è impossibile tradurre, le incisioni sono state rese illegibili dal tempo. L’incisione si riferisce a Bhogavati, la capitale di Patala, il mondo infernale più profondo della tradizione indù, popolato secondo il mito da uomini-serpente, detti Naga. Il mito dei Naga fu sicuramente alimentato dal particolare aspetto dei primitivi rettili presenti sul luogo e con cui anche Lara ha più volte a che fare nel corso della sua esplorazione.
Indipendentemente dal resto, la scoperta di Lara è importantissima: il sito archeologico che ha appena scoperto è il più antico di tutti gli altri rinvenuti fino a quel momento con quello stile architettonico, che non era mai stato visto così a sud-ovest. Sicuramente quindi la sua scoperta avrebbe riscritto parte della storia circa gli spostamenti delle popolazioni indù in Asia.
Esplorando il sito, trova una zona del sottosuolo con rovine identiche a quelle di Niflheim. Dopo aver aperto una nuova via verso il sottosuolo nascosta da una imponente statua rappresentante Shiva e Khalì, un grande portone di pietra blocca il passaggio. Appena Lara vi si avvicina, il guanto di Thor nel suo zaino comincia a brillare. Lara lo indossa e, avvicinando la mano al portone, che a sua volta comincia a brillare, riesce ad aprirlo col minimo sforzo, come se fosse privo di peso: è solo un assaggio della mitica forza di Thor. Aprendo il portone, accede ad una grande sala con un’enorme statua raffigurante Odino, dio norreno della sapienza nonchè padre di Thor e che secondo il mito sacrificò un occhio per poter bere dalla fonte di Mìmir. La parte in cui Lara si trova ora è molto più antica delle rovine sovrastanti: è evidente che gli indù vi costruirono sopra. E anche qui vi sono rune proto-norrene: “Figlio mio, i tuoi tesori presenti e lontani... Il guanto gemello, la cintura Megingjord, e il portentoso Mjölnir sono protetti dai morti per tenere Jörmungandr soggiogato”. Le rune sono accompagnate da una mappa distrutta in tempi moderni. Proprio al centro della sala di Odino si trova un piedistallo di pietra vuoto, su cui in passato era sicuramente appoggiato l’altro guanto di Thor. Guardandolo meglio, Lara nota che sulla roccia vi è incisa una scritta: “Natla, so cosa cerchi e non sarò più il tuo burattino – RJC”. Si tratta di un messaggio scritto dal padre di Lara. La prima cosa che nota leggendolo è però il modo in cui il padre ha firmato il messaggio, utilizzando il nome completo del nonno di Lara. Non le serve infatti molto tempo per capire che la firma insolita del padre non è altro che un indizio circa il luogo in cui è custodito il guanto e che solo Lara può cogliere: Richard ha sottratto da Bhogavati tutti i manufatti sbarazzandosi delle informazioni legate a Helheim, per tenere Natla all’oscuro. Evidentemente aveva colto che gli interessi di quest’ultima di raggiungere tale mondo erano men che pacifici.



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È già passata una settimana da quando Lara ha cominciato le sue ricerche nel mezzo del mar Mediterraneo. Con l’aiuto di Winston, Zip e Alister accede nella cripta di famiglia e mette in frutto l’indizio che il padre le aveva lasciato: esaminando la tomba del nonno, un interruttore fa spostare il sarcofago svelando un passaggio nel sottosuolo.
Entrando nel cuore della cripta, su una scrivania vi sono appoggiati il fatidico secondo guanto di Thor e un vecchio mangianastri. Avviandolo, Lara sente la voce del padre, che le spiega che in quella stanza si trovano tutti i reperti rinvenuti a Bhogavati, in Thailandia. La mette anche all’erta dai cosiddetti “schiavi” catturati nel luogo e le spiega della mappa distrutta nella stanza di Odino: essa mostrava l’ubicazione di tutti gli altri tesori nascosti indispensabili per raggiungere Avalon/Helheim. Distrusse la mappa per precauzione, ma ne fece prima delle foto, custodite intatte accanto al mangianastri.

Per quanto riguarda gli “schiavi” che Richard cita nella registrazione, si tratta di due scheletri di tigre animati e particolarmente pericolosi. Il nome con cui li ha battezzati fa sicuramente riferimento agli schiavi di Thor, fra cui due capre che trainavano il suo carro e che poteva cucinare e mangiare ogni notte: a patto che i loro scheletri rimanessero intatti, Thor le avrebbe potute far tornare in vita con un solo tocco. Questo spiega in parte cosa volesse dire Odino a proposito dei manufatti di Thor protetti dai morti, ma la loro origine resta per il momento ancora ignota.

Uscendo dalla cripta, un’esplosione fa crollare parte del soffitto del corridoio e manda tutto in fiamme. Raggiunto l’ingresso, anche Winston e Zip stanno cercando di fuggire, ma appena quest’ultimo vede Lara, le spara. In un momento di calma le spiega di aver visto lei stessa aprire la cassaforte con la scansione retinica e rubare la pietra spettrale di Amanda, per poi scappare. Lara, incredula, si dirige al laboratorio con l’intento di dare un’occhiata ai video di sorveglianza. Una volta li’, vede dietro il vetro una sagoma nell’ombra che segue i suoi movimenti come uno specchio. Quando la sagoma si mostra alla luce, Lara rimane incredula: l’essere in questione è identico a lei anche nell’aspetto. Proprio in quel momento Alister passa di li’ dirigendosi verso l’ingresso della mansione, ma l’alter ego gli spara, per poi sopraffare Lara. Non è solo in grado di imitare i suoi movimenti sul momento, ma anche di anticiparli, e con la sua velocità e agilità sovrumane la disarma e scappa via. Lara corre a soccorrere Alister, ma non c’è ormai niente da fare e le muore fra le braccia. Raggiunto l’esterno, parlando con Zip, Lara dice di aver visto qualcosa del genere solo un’altra volta, quando Natla, anni prima, aveva creato un suo alter ego che però, a differenza di questo, non era senziente. Ovviamente, in questa occasione, Natla l’aveva creato per far riottenere ad Amanda la sua vecchia pietra spettrale. Nonostante l’accaduto, Lara è comunque decisa a proseguire le sue ricerche: le fotografie del padre della mappa di Odino indicano la posizione della cintura di Thor nel Messico del sud, mentre del martello Mjölnir tra la Groenlandia e la Norvegia. Mentre Lara si sarebbe diretta in Messico, Zip avrebbe potuto lavorare sulla coordinate precise della locazione del martello.



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La zona del Messico in cui si trova Lara è la regione più rurale e incontrollata, tant’è che i contadini che la abitano parlano ancora la lingua maya. Qui vi sono anche bracconieri di pantere nere, o più precisamente di giaguari con melanismo, ignari che le antiche rovine della zona non sono altro che l’inizio di quello che si cela sottoterra.
Il calendario maya aveva solo 360 giorni, i restanti 5 erano i Giorni perduti, giorni aggiuntivi per completare l’anno tropicale. I maya credevano che ogni anno, al giungere dei Giorni perduti, i cancelli del mondo sotterraneo, Xibalba, si aprissero. Xibalba è il luogo della paura, considerata una meta sovrannaturale dopo la morte o forse una città di gente che venerava la morte stessa. Secondo la cultura maya, i signori di Xibalba spaventavano e umiliavano i suoi visitatori per poi condurli in stanze disseminate di trappole mortali. Queste prove erano state inventate per soppesare il valore del visitatore, ma fondamentalmente il loro era solo uno scopo ludico. Inoltre i Maya erano convinti che Xibalba si trovasse proprio sotto il campo da gioco della pelota.
In prossimità del campo di gioco del sito in cui si trova, Lara sblocca un accesso al di sotto di esso che conduce nel sottosuolo. Entrando con la moto, le iscrizioni maya indicano: “Il luogo di paura”, “ovvero Xibalba, la terra dei morti Maya”, aggiunge Lara. Raggiunta la parte più profonda, delle incisioni raccontano l’epica battaglia di Ragnarök, durante la quale, secondo la mitologia norrena, avvenne la fine del mondo con la distruzione di dei, mostri e civiltà.

I grandi protagonisti della battaglia furono Thor e Jörmungandr, la Serpe di Midgard. Questa è descritta dal mito come un serpente talmente grande da cingere il mondo sul fondale oceanico. Durante Ragnarök, la serpe si sollevò causando inondazioni e sputando veleno. Thor la distrusse grazie al martello Mjölnir, ma rimanendo infetto dal veleno compì nove passi prima di morire, come a rappresentare l’eterna lotta fra bene e male.

Lara continua ad esplorare la zona: come nel caso della Thailandia, si tratta di un’antica civiltà che si è insediata sui resti di una civiltà ancora più antica. Questo è spiegato dal fatto che anche questa volta lo stile architettonico sul quale i Maya hanno edificato è lo stesso rinvenuto a Niflheim e Bhogavati.
In effetti, questi luoghi antichi sotterranei hanno ispirato i miti dell’oltretomba nelle culture successive. Questo signfica che quelli che Lara ha scoperto in Thailandia e ora in Messico sono altri due dei totali nove mondi norreni, che furono in passato scoperti da civiltà più moderne e alle quali ispirarono i miti di Bhogavati, nel caso della cultura Indù e Xibalba, per quella Maya. Il fatto che tali due mondi diventarono in queste due culture proprio mondi dell’oltretomba, è dovuto al fatto che fossero tutti protetti dai morti che camminano, ovvero quelli che Richard chiamò gli “schiavi”.
L’origine degli “schiavi” è presto detta. L’area profonda che Lara ha appena varcato è immersa in un liquido tossico e fluorescente: si tratta di quello che nella mitologia norrena era chiamato eitr. L’eitr era un elisir che donava l’immortalità divina e che proveniva dal veleno di serpenti come, in questo caso, la Serpe di Midgard. In verità, la sostanza si trattava indubbiamente di un veleno che conferiva una parvenza di vita eterna, animando i cadaveri. Qualsiasi cosa precipiti in questo liquido muore, ma rimane animata con lo scopo di uccidere i trasgressori e spingerli nella pozza, in modo da allargare il rango dei non morti.
Le culture successive, ovvero quella indù e quella Maya, costruirono sopra le rovine norrene per impedire a questi schiavi di raggiungere la superficie e anche in modo da ostruire il passaggio ai curiosi che si sarebbero addentrati ignari in profondità. Anche in Thailandia, gli indù posizionarono Shiva e Khalì sopra le rovine per sigillarle e proteggersi dall’area sottostante infestata da schiavi tigre, come quelli rinvenuti dal padre di Lara. La pozza di eitr di Bhogavati si è però adesso prosciugata o forse è stata eliminata in qualche modo da Richard.

Nella zona appena scoperta, dopo aver azionato una serie di condotti che abbassano ed alzano a piacimento il livello di eitr del quale la sala è sommersa, Lara recupera finalmente la cintura di Thor. Nel frattempo zip ha individuato le coordinate del luogo dove è custodito il martello di thor.



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Le coordinate di Zip portano a Jan Mayen, isola della Norvegia situata tra l'Oceano Atlantico e il Mar Glaciale Artico. Una volta in contatto con Zip, questi informa Lara che la nave di Amanda colata a picco nel mar mediterraneo ha una gemella, la Tisifone, ancorata nei pressi della zona tailandese, nel Mar Andaman. Lara sa così dove recarsi nel caso riesca a recuperare il martello. Dopo aver raggiunto le rovine individuate dalle coordinate ed aperto un portone con i poteri dei guanti e della cintura, Lara si ritrova di fronte a un grande portale. Le rune su di esso dicono “Paradiso degli eroi”: si tratta del Valhalla.

Secondo il mito, le valchirie sceglievano e scortavano metà dei morti caduti nel campo di battaglia a Valhalla, il paradiso degli Eroi (l’altra metà rimanente spettava di diritto alla dea Freyja). Questi guerrieri prendono il nome di Einherjar, i quali si massacrano ogni giorno in preparazione dello scontro finale di Ragnarök. Alla fine della giornata, quando sono tutti fatti a pezzi, miracolosamente guariscono e ritornano nel Valhalla a banchettare, in attesa che Odino li chiami per il grande scontro. Quelli che nel mito sono gli Einherjar, altri non sono che gli “schiavi”, i cadaveri animati con cui da questo momento in poi Lara avrà continuamente a che fare. Le valchirie del mito rappresentano comunque una metafora dei corvi e dei lupi che sopraggiungono nel campo di battaglia per scegliere fra i cadaveri.

Il portale cui Lara si trova di fronte è Valgrind, il cancello degli uccisi nonchè Cancello Sacro a protezione del Valhalla.
Raggiunta la sala che custodisce il martello, le incisioni dicono: “Thor, il più grande dei miei figli, e l’arma più potente della terra sono finalmente riuniti. Una volta ritornato, con antichi rituali e il potere di Mjölnir, spezzeremo insieme i sigilli di Helheim e compiremo il nostro destino”.
Il martello è circondato da vapori e scariche elettriche, ma è come attratto dai guanti e dalla cintura di Lara. Le incisioni su di esso dicono “Mjölnir, assassino di giganti e della Serpe di Midgard”. Nonchè chiave d’accesso ad Helheim.



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Lara raggiunge la Tisifone armata del martello Mjölnir, con lo scopo di costringere Natla a rivelarle la posizione di Helheim ed eliminarla per sempre. Raggiunto il ponte della nave dove si trova la capsula in cui la dea è rinchiusa, questa dice a Lara che è necessario un rituale per poter accedere ad Helheim e che vuole raggiungerla tanto quanto lei, anche se non ne spiega il motivo. Lara dovrà rimandere i suoi programmi, dal momento che ha bisogno del rituale conosciuto solo da Natla. Mentre sta per distruggere la capsula nella quale è rinchiusa, compare Amanda che cerca di impedirglielo con i poteri della pietra spettrale. Ma in quel momento il doppelganger attacca Amanda rendendola fuori combattimento, per poi fuggire via ai continui attacchi di Lara.
Dopo aver liberato Natla, questa mostra a Lara le coordinate da raggiungere rimaste scritte su un coccio di vetro, per poi volare via.



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Lara ha compreso che la serpe di Midgard potrebbe essere una metafora per qualche congegno nascosto nelle profondità di Helheim e che rappresenta l’unico interesse di Natla. Ma ormai è decisa ad andare fino in fondo pur di dare una risposta definitiva alle sue domande.

In effetti la mitologia norrena è concentrata principalmente sul ruolo di Mjölnir come terrore di Jörmungandr, tralasciando convenientemente il fatto che Mjölnir stesso è l’unico mezzo con cui è possibile liberare la Serpe di Midgard.

Raggiunte le coordinate che portano al Mar Glaciale Artico a nord-est della Groenlandia, con dell’esplosivo Lara apre un varco nel mare di ghiaccio per immergersi.
Sotto il livello del mare si trova una grande costruzione introdotta da una strada malmessa e un ponte levatoio, quindi sicuramente un tempo questa zona si trovava sopra il livello del mare. Esisterà anche un’entrata più sicura in superficie, ma le coordinate di Natla non sono molto precise. Una volta abbassato il ponte levatoio, Lara attraversa i corridoi subacquei che la conducono nella grande sala che termina con il portale per Helheim.

Helheim è il regno della dea Hel, per metà donna e per metà cadavere, che regna sovrana sulle anime che dopo la morte che non hanno raggiunto il Valhalla.

Una volta sul luogo sopraggiunge Natla che, come promesso, compie il rituale spianando il terreno per Lara: adesso è compito suo usare il martello per aprire definitivamente l’ingresso. Di fronte ad esso il martello comincia a brillare e il fulmine che ne scaturisce abbassa il portale di pietra. Dopo essersi fatta strada fra una quantità innumerevole di schiavi, vede in lontananza una figura, in piedi, immobile: è Amelia. Lara è emozionatissima all’idea di poterla riabbracciare dopo tutti questi anni. Ma, quando al suo richiamo, si gira, rimane impressionata dallo spettacolo raccapricciante che le si presenta davanti. Amelia è diventata uno schiavo e, quel che è peggio, cerca anche di attaccarla. Lara è disgustata da quello che sta per fare, ma non ha altra scelta: le spara per allontanarla finchè quello che rimane di sua madre non cade in una grande e profonda pozza di eitr.
Nessuno può dire se Amelia, al suo arrivo ad Helheim, sia stata effettivamente uccisa dagli schiavi o se sia precipitata nell’eitr.
Se Lara è distrutta da quello che è appena accaduto, Natla ne è invece terribilmente divertita.
Quando aveva capito ciò che era successo alla madre di Lara, aveva cercato di convincere Richard a cercare quello che aveva sempre desiderato, ma poi fu tradita in Thailandia e per tale motivo lo uccise (qui c’è un madornale errore di traduzione. Ho dovuto vedere il video nella versione originale dove Natla dice “And for that i killed him myself”, mentre nella versione italiana dice “E per questo motivo mi uccisi”, che non ha completamente senso). Quando poi vide Lara presentarsi con il guanto di Thor, sapeva che avrebbe potuto farle seguire le orme del padre (anche in questa frase la traduzione è poco esatta). Il suo unico scopo era quello di raggiungere Helheim per risvegliare Jörmungandr. E ironicamente non ce l’avrebbe mai fatta senza Lara e Amanda. Quando il doppelganger attacca Lara e sembra essere ormai giunta la fine, è Amanda a trarla in salvo con i poteri della pietra spettrale, gettando l’essere nella stessa pozza dove poco prima era caduta Amelia. Mentre Amanda tiene a bada gli altri schiavi che sopraggiungono, Lara avrebbe potuto raggiungere e fermare Natla che nel frattempo era andata a risvegliare la Serpe. Una volta raggiunta, la vede trafficare con un gigantesco congegno di pietra a struttura circolare sormontato da quattro pilastri. Natla, sorpresa nel vederla, le spiega che quello non è il vero Jörmungandr. In verità la serpe di Midgard non è altro che una metafora della rete di ponti tettonici che circondano la Terra sul fondale marino, cioè si riferisce alle dorsali oceaniche nei punti in cui le placche continentali si incontrano.

Il punto in cui si trovano adesso è l’estremità più a nord della dorsale atlantica nonchè il suo punto più debole, lo stesso dove la Pangea nell’antichità si spezzò in due.
Qui gli antichi costruirono un potente congegno in grado di perforare la dorsale, creando eventualmente delle potenti eruzioni a catena. Quando questa grande costruzione avrebbe sprigionato la sua potenza verso il basso, avrebbe infatti fatto esplodere le linee di giunzione del pianeta. Ecco cosa intende il mito dicendo che Jörmungandr avrebbe provocato inondazioni e sputato veleno nei cieli: la settima era è il Ragnarök! Il Ragnarök, nel mito, termina con un mondo divorato dalle fiamme dei giganti che altri non sono che i vulcani che sarebbero esplosi. Il motivo che si cela dietro la costruzione di tale congegno è del tutto sconosciuta.

Mentre Natla parla, una delle quattro torri portanti si frantuma: l’unico modo per fermare il congegno è distruggere le rimanenti. Una volta distrutte queste, la struttura principale non ha più sostegno e comincia a cadere. Mentre Natla cerca di tenerla in equilibrio, Lara la coglie di sorpresa e la colpisce con il Martello, gettandola nel vortice di eitr al di sotto.
Essendo caduta l’enorme struttura nel lago di eitr, ne fa aumentare pian piano il livello fino a inondare l’intera zona. Lara e Amanda sono ancora una volta in trappola, il corridoio da cui sono arrivati è rimasto ostruito a causa di un crollo. Ma non tutto è perduto, Lara trova un portale dimensionale, probabilmente lo stesso da cui sua madre era arrivata e da cui aveva cercato, senza successo, di uscirne. Una delle colonne del portale è però rotta, dal momento che un frammento di pietra si è staccato ed è caduto a terra. Nel momento in cui Lara lo riappoggia al suo posto, il portale riprende a funzionare, ma non può reggerlo ed estrarre la spada dall’altare contemporaneamente. L’unico modo sarebbe quello di far estrarre la spada ad Amanda la quale avrebbe poi potuto afferrare Lara al volo.
Fatto ciò, vengono entrambe immediatamente catapultate all’altare in Nepal da cui tutto era cominciato. A terra ci sono ancora i fogli con dei disegni che Lara aveva strappato all’epoca dal suo diario. Adesso può salutare per sempre sua madre e voltare pagina dopo tantissimi anni di sofferenza per lei e suo padre.
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Sora
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Messaggio da Sora »

:shock: deskj è fantastico davvero complimenti :approved:

mi hai fatto capire molte piu cose su TRU grazie :)




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deskj
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Messaggio da deskj »

grazie sora :D
a me piacciono molto la sceneggiatura e la trama di tru, sotto alcuni aspetti

ci sono delle figure e dei riferimenti molto sottili

tipo il dualismo thor/lara
thor è l'unico in grado di liberare la serpe ma anche di ucciderla, con il suo martello
e lo stesso avviene con lara... in fondo lei decide di aprire le porte di helheim con tutte le conseguenze del caso (la settima era di natla) solo perchè vuole delle risposte circa sua madre, e contemporaneamente è solo lei che può fare fuori natla (mettendo "a tacere" la serpe di midgard)

mi piace molto anche l'immagine di lei che raccoglie di nuovi i suoi disegni con gli yeti... è un'angoscia che finalmente ha trovato pace :P lara aveva strappato e gettato via i disegni proprio quando era cominciata la disgrazia di sua madre, come a rappresentare la fine della spensieratezza della sua adolescenza... e adesso che ha risolto il mistero ed è in pace con se stessa li ha potuti raccogliere e portare con se di nuovo :P
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Messaggio da Sora »

sisi infatti!
però secondo me la storia poteva essere sviluppata meglio :)




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Messaggio da SirCroft »

Wow, deskji, un ottimo lavoro anche il tuo :)




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Messaggio da 30th »

Complimenti, ragazzi, ottimo lavoro! :D
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cico94
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Messaggio da cico94 »

già ragazzi davvero un ottimo lavoro :D ! ma vorrei dei piccoli chiarimenti

1 Il Niflheim dovrebbe essere simile al purgatorio di dante ?
2 Se l'avalon è il paradiso o\e il regno di re artù, e l'Helheim è l'inferno per i norreni come fanno ad essere l'uno l' equivalente dell'altro ? e perchè re artù avrebbe dovuto raggiungere avalon\Helheim quando la leggenda dice chiaramente che esso sarebbe dovuto essere traghettato in paradiso ovvero l'avalon (che da quello che si è visto in TR:U è in realtà l'inferno e non il paradiso) ?
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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Allora, Cico: innanzitutto non devi pensare con la mentalità cattolica di Paradiso-Purgatorio-Inferno, perché è praticamente l'unica cultura in cui viene fatta la distinzione buonissimi-buonini-cattivoni... in tutte le altre concezioni dell'aldilà gli Inferi (da non confondere con l'InferNo anche se l'etimologia è quella) non fanno distinzione "comportamentale", e buoni, meno buoni e cattivi stanno tutti insieme appassionatamente :D E' una differenza sostanziale, così come lo è il fatto che il nostro Paradiso (e in parte il Purgatorio) si trovano in cielo, accanto a Dio, mentre nelle altre culture il regno dei morti è sottoterra (underworld, appunto ;))
Ora, nella mitologia norrena in realtà c'è una piccola distinzione da fare: gli eroi andavano infatti nel Vahlallah, una zona a loro appositamente dedicata. In TRU questa distinzione non è stata fatta, quindi Re Artù va nel regno di Helheim perchè semplicemente va nel regno dei morti "unificato" ;)




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deskj
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Messaggio da deskj »

Nillc ha scritto:gli eroi andavano infatti nel Vahlallah, una zona a loro appositamente dedicata. In TRU questa distinzione non è stata fatta, quindi Re Artù va nel regno di Helheim perchè semplicemente va nel regno dei morti "unificato" ;)
perchè non è stata fatta? lara lo dice chiaramente che nel valhalla si trovano i morti in guerra portati dalle valchirie, e che li' si preparano massacrandosi e ricomponendosi ogni giorno in attesa che odino li chiama in battaglia per il ragnarok O.ò
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Nillc
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Messaggio da Nillc »

Uh :shock: deve essermi sfuggita quella parte... cioè, so qual è ma non avevo colto il senso ;) grazie Deskj!




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