Sono reduce da una giornata terribile... tento di farvi un resoconto il più possibile oggettivo e diretto, lasciando i miei personali commenti alla fine.
In pratica una mia amica mi chiama per andare con lei al "firmacopie" di Marco Mengoni alla Feltrinelli di Bari, che in soldoni sarebbe una specie di meeting con il cantante per chi ha acquistato il cd presso quella libreria; a me il cantante non fa né caldo né freddo, ma acconsento sia perché la mia amica mi chiede di "prestarmi" a far firmare una copia per un'amica che lo ha acquistato ma non può venire, sia perché questa mia amica vive lontano, ci vediamo poco e mi fa piacere passare la giornata con lei.
L'incontro dovrebbe essere alle 16, noi arriviamo poco prima delle 13 per metterci in fila fuori della Feltrinelli; troviamo un bel po' di gente, ma tutto sommato la calca è accettabile e sembra anche abbastanza ordinata, anche se l'unico mezzo per creare il classico "serpentone" da coda sono due transenne a cui è stato attaccato un nastro biancorosso tipo polizia.
In capo a un paio d'ore la gente raddoppia, triplica, quadruplica; il filo biancorosso si spezza in breve e le transenne iniziano a transumare per la strada. La folla, ormai priva di qualsiasi ordine, inizia ad accalcarsi di fronte alla feltrinelli, disperdendo anche quella minima coerenza che c'era all'inizio.
Marco Mengoni arriva con oltre tre quarti d'ora di ritardo ed è solo dopo le 17 che il personale della Feltrinelli inizia a far entrare le prime persone; a quel punto però, vuoi per l'attesa, vuoi per la mancanza d'ordine, iniziano a scaldarsi gli animi.
La gente che era in fila magari dalla prima mattina inizia a vedersi passare davanti persone che magari erano lì da poco prima; la regola vorrebbe che si entrasse solo con il pass dato dalla Feltrinelli, ma molta gente pretende di entrare (e a volte ci riesce) solo con il cd acquistato da chissà dove o addirittura senza.
Il risultato è che ben presto si scatena il caos: si parte dai coretti di scherno nei confronti di chi entra (e ormai che abbia o meno il pass nemmeno conta più) e si finisce con spintoni, gomitate, tirate di capelli, parolacce e quant'altro. In breve la folla sembra prendere letteralmente d'assedio la Feltrinelli. Gente che sviene, gente che si sente male, gente che sale sulle auto e inizia a battere i piedi sul tettuccio, gente che si arrampica sui pali e percuote i segnali stradali... il tutto con poliziotti e finanzieri che, dopo aver cercato inutilmente di riportare l'ordine, si asserragliano dentro la Feltrinelli con la scusa di mantenere l'ordine una volta dentro.
In tutto questo io e la mia amica siamo riusciti ad arrivare molto vicini all'ingresso, precisamente nella zona compresa tra l'ingresso principale e una porta d'emergenza che si apre solo dall'interno; la gente entra a scaglioni di 30-40 persone, ma ormai il caos è ingestibile, tanto che improvvisamente io mi trovo schiacciato tra la fiumana e il muro che divide le due porte, con gente che mi tira da una parte e dall'altra e soprattutto spintoni contro al muro.
Mentre cerco di mantenere la calma i gestori della Feltrinelli decidono di aprire anche la porta d'emergenza in modo da far entrare qualcuno anche di là; la mia amica riesce ad acciuffarmi e togliermi dal muro, ma intanto il finanziere preposto al compito di far entrare le persone afferra me e lei per portarci dentro, ignorando una transenna che si trova in mezzo. Tra lui che ci tira e la folla che mi spinge il mio piede rimane incastrato nel piede della transenna, e a nulla valgono i miei tentativi di gridare che stanno per spezzarmelo: ormai né lui né nessuno degli intervenuti riesce a sentirmi.
Non so quale santo mi abbia guardato, ma riesco a svincolarmi e a lasciarmi tirare dentro; appena dentro, ovviamente, non ho avuto nemmeno il tempo di tirar fuori cd e pass, e quindi mi bollano come un infiltrato e mi spintonano violentemente da parte separandomi dalla mia amica. Il panico ormai mi è arrivato alle stelle e a malapena riesco ad aprire la borsa e mostrare il cd... solo allora capiscono e mi consentono di raggiungere la mia amica.
In quella sento i sintomi dell'attacco di panico (freddo, mondo che diventa bianco e voglia di piangere e urlare)... fortunatamente so riconoscerli, applico la tecnica di rilassamento Buddhista e riesco a evitare il peggio.
Una volta dentro la situazione è incredibilmente più rilassata, distesa, praticamente eterea: c'è un lungo percorso molto ben delineato (da transenne) e la gente avanza come se stesse normalmente camminando; questo perché una volta arrivati da Mengoni ti tolgono il cd dalle mani, ti buttano al suo fianco per farti la foto mentre lui te la firma e poi ti precipitano fuori dalla porta antincendio. Fine del racconto.
E inizio del mio sfogo.
Tralasciando la modalità del firmacopie... per me è stata un'avvilente macchina succhia soldi e onestamente ho avuto pietà del povero Mengoni ridotto a una macchina autografante, ma capisco che per un fan anche la sola opportunità di vedere per mezzo secondo il proprio idolo faccia vedere il tutto sotto un'altra ottica.
Vivo in una Regione che si lamenta che non succede mai nulla, dove non viene mai nessuno e dove non ci sono mai eventi di gran pregio.
E meno male, dico io... perché se il risultato è quello di oggi, allora per l'incolumità nostra e degli intervenuti è davvero meglio!
La colpa è sicuramente di chi ha organizzato... probabilmente non ci si aspettava un successo del genere, ma bisogna anche tenere in conto che la Feltrinelli di Bari non è assolutamente adatta a ospitare eventi di questo genere... e soprattutto, se si intendeva smistare le code tra il fuori e il dentro, bisognava programmare egualmente entrambi gli ambienti. Due transenne in croce non terranno mai a bada migliiaia di persone: non ci vuole davvero nulla a fare richiesta al comune per qualche transenna, a me personalmente è capitato di doverne chiedere decine per eventi che ho organizzato e mi sono sempre state date.
Se qualcuno si fosse sentito male, se fosse caduto e/o se avesse avuto qualcosa di veramente serio, là sarebbe rimasto. Non c'erano vie di fuga, le ambulanze sono arrivate solo dopo tre ore e sembravano lì giusto per far scena, tanto più che si sono fermate ai margini della strada. Per non parlare del servizio d'ordine inesistente.
Ma la cosa più VERGOGNOSA, le colpe maggiori, sono del pubblico barese. Puerile, cafone, del tutto incapace di autogestirsi, di rispettare le regole e di capire il semplice assunto che solo l'ordine genera ordine.
Due anni fa, a Parigi, mi sono trovato al Musée d'Orsay durante la domenica in cui si entrava gratis: c'era una folla grande il triplo di quella di oggi, eppure tutti si misero spontaneamente a serpentone senza bisogno di transenne e in capo a un'oretta scarsa di coda eravamo dentro.
E invece no: meglio schiamazzare, accalcarsi, fare i prepotenti per entrare a tutti i costi per primi. Che schifo.
Scusate la lunghezza dello sfogo... ma ero davvero nervosissimo.
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(A onor del vero sono stato in iperminima parte ripagato dal fatto che Marco Mengoni sia un bel pezzo di ragazzo dal vivo, ma questo ho preferito non scriverlo
)
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