Ranpyon ha scritto:Fortissimo Taras, mi è piaciuto un sacco! Tra l'altro mio padre è (o meglio, era, visto che ormai non ne legge più
) un lettore di libri di fantascienza e giusto nella libreria di fronte alla mia camera ce ne sono diversi, tra cui troneggia proprio il tomo della trilogia in questione (risalente al 1981)... e pensa che ho giusto una mezza idea di darci un'occhiata!
Grazie.
Più o meno l'anno in cui l'ho letta anch'io, ero al secondo anno di università e non avevo mai sentito parlare di Asimov. Sicuramente hai questa edizione.
"Si chiamava Gaal Dornick ed era un semplice ragazzo di campagna che non era mai stato prima d’allora a Trantor.
Conosceva però il panorama di questa città per averlo osservato sullo schermo dell’ipervideo e sugli enormi trasmettitori tridimensionali che diffondevano le notizie dell’Incoronazione Imperiale e dell’apertura del Consiglio Galattico.
Pur essendo vissuto sempre nel mondo di Synnax, che ruotava intorno ad una stella ai margini della Corrente Azzurra, il ragazzo non era affatto tagliato fuori dalla Civiltà.
A quel tempo nessuno nella Galassia lo era.
I pianeti abitati della Galassia erano venticinque milioni e tutti facevano parte dell’Impero, la capitale del quale era Trantor.
Quella situazione però sarebbe durata solo per altri cinquant’anni.
Per Gaal, questo viaggio rappresentava la più importante esperienza della sua vita di studente.
Altre volte aveva viaggiato nello spazio e, di per se stessa, l’avventura spaziale significava ben poco.
In verità prima d’allora non era mai andato oltre l’unico satellite ruotante intorno a Synnax per raccogliere dati sul movimento delle meteore che gli servivano a completare la sua tesi; ma i viaggi spaziali si somigliavano tutti sia che ci s’allontanasse di poche centinaia di migliaia di chilometri, sia che il percorso fosse di molti anni luce.
Lo emozionava un poco il Gran Salto attraverso l’iperspazio, un fenomeno che non si sperimentava nei normali trasferimenti interplanetari.
Il Gran Salto era l’unico metodo pratico, e probabilmente rimarrà sempre tale, per superare le distanze fra stella e stella."