Piccola curiosità sulla
Storia del diamante maledetto "Blue Hope"
Gli antichi indicavano i diamanti come le
"lacrime degli dei"o i
"frammenti di stelle cadute sulla Terra", frasi appropriate per descriverne a pieno il fascino, la purezza e la lucentezza
I primi diamanti furono estratti più di 4.000 anni in India ed è proprio qui, in questa terra meravigliosa e allo stesso tempo misteriosa,
che inizia la storia del diamante Blue Hope, famoso perché ritenuto tanto bello quanto portatore di sventura a chi ebbe modo di possederlo
Si racconta che in origine il diamante fosse di grandi dimensioni, forse
112 carati
(un carato corrisponde a 200 milligrammi) come riportano alcune cronache, e che fosse
incastonato in un idolo indiano e da qui venne estratto e trafugato per iniziare il suo viaggio alla volta della
Francia dove venne acquistato da
Luigi XIV che lo fece tagliare a forma di cuore riducendolo a 67,5 carati. Il diamante fu portato in varie occasioni da Luigi XIV e da Luigi XV sino a che non fu
montato assieme ad altre pietre preziose e divenne proprietà di Maria Antonietta. Non staremo qui a raccontare i fatti che caratterizzarono la storia di questi personaggi famosi, basti pensare che l'ultima, Maria Antonietta, non ebbe una vita felice e morì altrettanto tristemente per mano del boia, ghigliottinata. Il suo corpo fu gettato a riposare nella fossa comune del cimitero della Madeleine sino a che i suoi resti non furono recuperati e deposti nella sua ultima e attuale dimora, più consona ad una figura regale, buona o cattiva che fosse, amata o meno che fosse dai suoi sudditi, nella cripta dell'abazia di Saint Denis dove è possibile visitare la tomba dedicata a lei e a Luigi XVI.
Ma torniamo al diamante Hope
Questo ed altri gioielli della corona vennero
rubati e per qualche motivo esso approdò in terra di
Londra dove fu di nuovo tagliato. Molto probabilmente il diamante che comparve in un'asta londinese era proprio il diamante di Maria Antonietta ed ora appariva nella sua ultima stupenda forma di
44.5 carati. E' a quell'asta che il
banchiere Hope
, a cui si deve il nome del diamante, ne venne in possesso pagandolo una ingente somma di danaro.
Il diamante, prima di quel momento, era già passato di mano in mano, venduto e trafugato, tagliato e mutato nell'aspetto, senza però cessare di emanare i suoi influssi nefasti a coloro che lo avevano posseduto: nel 1830, riportano le cronache, il gioiello fu rubato e, il gioielliere che lo aveva tagliato, morì di crepacuore quando seppe che era stato suo figlio l'artefice del furto. Lo stesso figlio si tolse poi la vita alla notizia della morte del padre per causa sua. Chi trovò il diamante tra gli averi del giovane fu colpito egli stesso da una morte improvvisa. Dopo questi luttuosi fatti il diamante ricomparve al collo di una ballerina delle Folie Bergere che fu uccisa proprio la prima sera che lo indossava.
Il diamante godeva quindi già di una reputazione negativa, ma gli Hope lo tennero sino a che non fu venduto al gioielliere
Pier Cartier che a sua volta lo vendette al magnate americano della stampa
Mc Lean, proprietario del Washington Post, che lo regalò alla moglie la Signora
Evelyn Walsh. La signora lo sfoggiava con grande orgoglio e sembrava che su di lei la maledizione non avesse alcun effetto
; fu la sua famiglia e le persone che vivevano attorno a lei a subire gravi disgrazie [|)] : per primo morì il fratello della signora, poi il figlio, ancora in giovane età e la figlia. L'attività del marito subì un tracollo improvviso e furono costretti a vendere il Washington Post. Caddero in disgrazia e gli anni di sfarzosa ricchezza e prosperità sembravano essere finiti. Anche la salute di Mc Lean sembrava essere minata.
Nel
1949 il diamante blu maledetto fu venduto al gioielliere
Hanry Winston per risollevare le finanze e questi, dopo alcuni anni, se ne disfece donandolo alla
Smithsonian Institution di Washington, che lo possiede ancora oggi
Che dire.. una storia davvero insolita
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