|S|M|L|XL| Project: L'isola quantica
Inviato: 06 giugno 2009, 14:37
Questa piccola isola sperduta nell'oceano, come tanti piccoli scogli ed atolli, non ha un nome vero e proprio. Se un navigatore dovesse approdarvi avrebbe la strana sensazione di essere rinchiuso in una boccia per pesci rossi in cui il suolo sembra formarsi e disfarsi continuamente nella nebbia adamantina che lo avvolge.
Ma la vera particolarità di questo luogo è un'altra: quest'isola esiste contemporaneamente in vari universi e, percorrendola, è possibile passare da uno all'altro o viaggiare nel tempo oppure scivolare da una linea temporale all'altra.
Però tutti questi mondi hanno un punto in comune: un nucleo attorno al quale oscillano, dove è contenuta la straordinaria energia che alimenta l'isola quantica.
Per realizzare questa serie di livelli ho preso ispirazione dall'arte di Moebius, uno degli pseudonimi del grande disegnatore francese Jean Giraud, che fu l'autore di una grande rivoluzione nel campo dei fumetti, come riporta Wikipedia (mancano le fonti, ma quanto riferito è sostanzialmente corretto):
"La grandezza di Moebius sta nel fatto di aver ribaltato gli schemi classici del fumetto, allora visto come arte minore, trasformando le classiche strisce in pagine piene. La sua filosofia era che una pagina a fumetti non è il cinema, per tanto le vignette non devono essere per forza di cose schematizzate in un insieme geometrico perfetto, bensì, l'autore ha a disposizione uno spazio immenso, la pagina, da riempire a suo piacimento. Così una vignetta può avere benissimo la forma di un cerchio, di una farfalla, di un elefante, di un tosaerba, e senza per questo snaturare il fumetto. Scrive Infatti Moebius stesso in un editoriale di Métal Hurlant del 1975: "Non c'è alcuna ragione perché una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può benissimo immaginare una storia a forma d'elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino...". La rivoluzione fumettistica era stata attuata.
Si inizia così a parlare di scrittura automatica, una mancanza di vera e propria sceneggiatura, nient'altro che avanzare con il disegno seguendo il vorticare delle proprie idee e dei propri pensieri. Il disegnatore eliminava lo sceneggiatore, diventando egli stesso direttore della sua opera.
Così Giraud, indossando i panni di Moebius, si libera di scomode vignette e di scomodi limiti entrando in un mondo potenzialmente infinito, dove unici limiti sono la fantasia e la propria bravura. Esempio lampante di questa filosofia fumettistica lo abbiamo nel "Garage Ermetico", somma e apoteosi delle sue idee e della sua poesia."
Per non appesantire troppo la presentazione vi metto in spoiler un altro po' di immagini realizzate da Moebius:
E, dopo la doverosa presentazione dell'Artista che mi ha fornito l'ispirazione (la maiuscola non è casuale!), un po' di screenshot dei miei livelli:
In spoiler, causa dimensioni, vi metto pure la schermata di caricamento:
Ho preparato anche un trailer: potete scaricarlo qui (è di circa 18,8 Mb)
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Ma la vera particolarità di questo luogo è un'altra: quest'isola esiste contemporaneamente in vari universi e, percorrendola, è possibile passare da uno all'altro o viaggiare nel tempo oppure scivolare da una linea temporale all'altra.
Però tutti questi mondi hanno un punto in comune: un nucleo attorno al quale oscillano, dove è contenuta la straordinaria energia che alimenta l'isola quantica.
Per realizzare questa serie di livelli ho preso ispirazione dall'arte di Moebius, uno degli pseudonimi del grande disegnatore francese Jean Giraud, che fu l'autore di una grande rivoluzione nel campo dei fumetti, come riporta Wikipedia (mancano le fonti, ma quanto riferito è sostanzialmente corretto):
"La grandezza di Moebius sta nel fatto di aver ribaltato gli schemi classici del fumetto, allora visto come arte minore, trasformando le classiche strisce in pagine piene. La sua filosofia era che una pagina a fumetti non è il cinema, per tanto le vignette non devono essere per forza di cose schematizzate in un insieme geometrico perfetto, bensì, l'autore ha a disposizione uno spazio immenso, la pagina, da riempire a suo piacimento. Così una vignetta può avere benissimo la forma di un cerchio, di una farfalla, di un elefante, di un tosaerba, e senza per questo snaturare il fumetto. Scrive Infatti Moebius stesso in un editoriale di Métal Hurlant del 1975: "Non c'è alcuna ragione perché una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può benissimo immaginare una storia a forma d'elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino...". La rivoluzione fumettistica era stata attuata.
Si inizia così a parlare di scrittura automatica, una mancanza di vera e propria sceneggiatura, nient'altro che avanzare con il disegno seguendo il vorticare delle proprie idee e dei propri pensieri. Il disegnatore eliminava lo sceneggiatore, diventando egli stesso direttore della sua opera.
Così Giraud, indossando i panni di Moebius, si libera di scomode vignette e di scomodi limiti entrando in un mondo potenzialmente infinito, dove unici limiti sono la fantasia e la propria bravura. Esempio lampante di questa filosofia fumettistica lo abbiamo nel "Garage Ermetico", somma e apoteosi delle sue idee e della sua poesia."
Per non appesantire troppo la presentazione vi metto in spoiler un altro po' di immagini realizzate da Moebius:
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