LARA CROFT: TOMB RAIDER
A Score for Death
PRIMA PARTE: Il Trillo del Diavolo
Croft Manor- Giorni prima…
(A. Tartini- Il Trillo del Diavolo)
“Perché dovrebbe interessarmi, mister Halley?” disse Lara mentre indossava degli strani occhiali molto spessi che le coprivano gran parte del volto; lei e il suo interlocutore, un giovane dall’aria stravolta con lunghi capelli neri spettinati, si trovavano in un’enorme stanza semibuia nella quale trasparivano le sagome di colonne di pietra e grossi infissi di legno. “Non vorrei risultarle sgradevole, ma penso di essere abbastanza esperta in materia di oggetti maledetti, e se devo esserne sincera ciò che mi ha appena proposto non mi incuriosisce troppo. E si metta dietro di me, la prego”.
“Ma Lady Croft!” esclamò il giovane, eseguendo l’ordine e sistemandosi gli occhiali che gli erano scivolati sulla punta del naso “A parte che il suo valore sarebbe inestimabile…Stiamo comunque parlando di una preziosissima reliquia! Le ho detto quali sono le condizioni dell’affare, mi sembrano molto vantaggiose, e…”
“Ne parleremo tra poco, se non le spiace… adesso sento qualcosa: stia in silenzio e si muova con circospezione, seguendo i miei passi.”
Halley, scornato, scrollò le spalle e obbedì.
L’unico suono nella stanza diventò quello dei passi incerti di Halley e di quelli sicuri di Lara Croft: il buio era pressoché totale, e l’impressione del ragazzo era di trovarsi in un posto terribilmente alieno e soffocante.
D’improvviso Lara si fermò, e Halley le andò quasi a sbattere contro.
“Cosa c’è?” chiese, preoccupatissimo.
“Stia fermo. Non si muova” intimò la donna.
“Ma perché, cos… AAAAAAAH!” gridò il ragazzo, terrorizzato: un enorme serpente grigio era apparso a pochi passi da lui, e aveva aperto la bocca in un sibilo orrendo.
Lara Croft balzò immediatamente tra lui e il serpente, estraendo le pistole; con un’elegante capriola sparò quattro proiettili al serpente, che si afflosciò come una vecchia sciarpa sul pavimento.
“Le avevo detto che non sarebbe stata una cosa tranquilla” disse seria Lara, caricando altri colpi in canna.
“Sì, ma… quel… pente… norme!” ansimò il ragazzo, portandosi una mano al cuore e indietreggiando malfermo. E subito un altro grido si levò nell’ambiente vuoto, quando il ragazzo andò a incespicare in uno scheletro che si stava dirigendo verso di loro, incastrandosi nelle sue braccia tese.
“Si tolga, mister Halley!” gli gridò Lara, puntando le sue pistole in direzione sua e dello scheletro: sparando avrebbe rischiato di ferire anche Halley. Il quale, ululando come una signorina, tentò di scappare dalle braccia ossute dello scheletro, ma fallì miseramente: lui e il suo rinsecchito carceriere caracollarono in avanti. Approfittando del momento, Halley tentò di strisciar via, ma la mano dello scheletro si allungò e ghermì la sua caviglia, facendolo urlare.
Lara sospirò, quindi corse in avanti e si lasciò scivolare in direzione dello scheletro; lo centrò con i piedi, riducendolo ad un mucchietto d’ossa. Il braccio rimase attaccato alla gamba del ragazzo, che parve non accorgersi della sua liberazione, e seguitò ad urlare come un indemoniato.
“La finisca, Halley, è tutto a posto adesso!” cercò di calmarlo Lara, che cominciava ad essere infastidita dalla sua presenza.
Lui, tremante, si rese conto della dipartita dello scheletro e afferrò ciò che restava della sua morsa, liberandosene con uno strattone.
“Lady Croft… questo è troppo per me!”
“Anche per me, se è per questo” lo rimbeccò Lara infastidita, rinfoderando le pistole e togliendosi gli occhiali, per poi incrociare rabbiosamente le braccia “Ma non penso di dovermi sentire in colpa, è lei che ha insistito nel vedermi pur sapendo che oggi mi sarei dovuta allenare.”
“Sì, ma chi credeva che lei si allenasse… così? Ho rischiato veramente di morire!”
“Non per colpa loro” disse indicando i rimasugli dello scheletro e del serpente “loro sono automi meccanici. Al massimo poteva ucciderla la sua paura”
Halley assunse un’espressione stolida di sorpresa e autocommiserazione: si era quasi dimenticato di trovarsi in una delle ottantatre stanze di un maniero vittoriano, quello dei Croft per giunta, e di conseguenza che tutti quegli esseri spaventosi non potevano essere veri.
“Ad ogni modo” sospirò Lara levando gli occhi al cielo “Penso che la concentrazione per oggi sia andata a farsi benedire. Sarà meglio andare a parlare nel mio studio. Mi segua, l’uscita è da questa parte”.
I due si mossero in direzione della piccola porta di ferro da cui erano entrati, quando improvvisamente si accese al centro della stanza un raggio di luce di un azzurro intensissimo; all’interno di esso, da un buco sul pavimento sorse un mostro volante dalle sembianze di uno sciacallo umanoide, che rise di una risata spettrale. Lara e Halley ci passarono davanti con nonchalance.
“A lui non spara?” chiese il giovane indicandolo, stavolta per nulla spaventato.
“Nah” disse Lara “Lui è il dio egizio Seth, ed è immortale. Specialmente se ho chi me lo disattiva, è inutile sprecare proiettili con lui”
“Un momento” si fermò allora Halley, perdendo di colpo tutta la sua baldanza “Mi sta dicendo che quegli spari erano… veri?”
Lara si voltò verso di lui, visibilmente alterata:
“Lei cosa ne dice?”
FINE PRIMA PARTE
Chi è John Halley, e cosa vuole da Lara? Qual è la preziosissima reliquia di cui vuole parlarle, e quali sono le sue intenzioni? Scoprite l'inizio di questa appassionante storia DOMANI, in esclusiva su ASP.com!
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