[TWC] Fragment Rain

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Nillc
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[TWC] Fragment Rain

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Benvenuti al secondo racconto in concorso! In questa avventura, Lara viaggerà con un nuovo personaggio in giro per il mondo, alla ricerca di due pietre dal grande potere...

(Poiché il racconto è di ampio respiro, verrà pubblicato in due puntate tra oggi e domani :)

Vi ricordo che su questo topic potrete esprimere i vostri commenti e le ipotesi su chi sia l'autore; potete votare il racconto mandando un pm a me, Blu o Overhill esprimendo un voto da 1 a 10 per ognuno dei seguenti paramentri:
► Mostra testo
(Maggiori info sul topic base del TWC ;)).

Ancora una volta, BUONA LETTURA :)

Fragment Rain

Ormai era davvero troppo affaticata. Non poteva farcela più: lasciò la presa e si lasciò trascinare dalla corrente...sotto la attendevano delle lame di ferro affilate rivolte verso l'alto, pochi secondi, e tutto sarebbe finito...
Nel preciso istante in cui mollò la presa, una delle rocce alla sua sinistra si spostò fluidamente, rivelando una figura in controluce... da un cespuglio di aspidistra spuntò Winston.
"Buonasera, Lady Croft, la trovo... stanca."
"Già" gli rispose Lara, che dondolava appesa ad un cavo di carbonio a pochi centimetri dalla trappola, adesso ferma "In effetti questa cascata con rampicata è davvero troppo, per oggi, sono stremata!".
"Se non altro, questo le fa capire quanto i miei discorsi sulla sicurezza casalinga non siano inutili".
"E quanto tu sia stato geniale a installare questo sistema di salvataggio. In ogni caso... dovevi dirmi qualcosa?">
"Si, è venuto a farle visita un certo professor Herman, dice che è molto urgente e che ha fretta di vederla."
"Arrivo subito!" disse Lara slacciandosi il gancio di sicurezza.
"Ma non si cambia?" rispose preoccupato Winston.
"Non ha detto che era urgente?"
"Si ma..." non ebbe il tempo di terminare la frase che la donna si avviò verso l'uscita della palestra ancora bagnata e con addosso i vestiti da allenamento.

Scendendo le scale che portavano all' atrio Lara salutò l' uomo che l' attendeva seduto sul uno dei due comodi divani, difronte al grande camino.
"Buon pomeriggio Professor Richard, la stavo aspettando...da qualche mese!"
"Buona sera Miss Croft, mi scusi se mi sono fatto vivo solamente adesso ma ho avuto qualche contrattempo di cui le parlerò più tardi...vado subito al dunque, lo ha sceso con se?"
Nel parlare dell' uomo spiccava un' accento tipico dell' Europa dell'Est. Era abbastanza alto, aveva capelli lunghi grigi, una barba gli copriva mezzo volto e portava gli occhiali.
"Si, eccolo qui!" rispose Lara, accomodandosi sul divano opposto. Estrasse poi dallo zainetto un cofanetto di legno e lo appoggiò sul tavolinetto che li separava. L' umo lo tirò prima a se e poi con un po di esitazione lo prese tra le mani per aprirlo: ne estrasse una piccola pietra appesa ad un laccio ,come un ciondolo perfettamente regolare. Era interamente scolpito in granito ed aveva forma quadrata con due piccoli fori regolari su di un lato. I restanti tre lati erano decorati con motivi decorativi elaborati e sui restanti lati vi erano incise alcune scritte incomprensibili.
“Mi mancava quasi...” esclamò il professore ironicamente.
“Come mai non lo ha voluto con se?” domandò al donna.
“Vede Lara, da qundo portai questo pezzo di pietra a casa, dopo lo scavo, non facevo altro che avere terribili incubi: distruzione più totale, dolore e oscurità, il tutto accompagnato da frequentissimi mal di testa..”
“E quindi ha pensato bene di regalarlo a me...esatto?”
“Non precisamente, gliel’ ho affidato momentaneamente, avevo bisogno di tempo per proseguire le mie ricerche su questi frammenti.”
“Questi?”
“Si, quando io e Miss. Dumas trovammo questo frammento, rinvenimmo, un po più in profondità, un altro frammento, molto simile a quello che ho tra le mani. Subito capì che erano parti di un solo oggetto, infatti le parti dentate combaciavano perfettamente. Solo che... una volta unite le due parti non avvenne ciò che immaginammo...dalla loro uninione si sprigionò una forza tale che scaraventò Miss.Dumas conto una roccia e... . I due frammenti vennero separati e portati in un luogo sicuro. Uno venne portato al Louvre, dove è tutt’ ora conservato, l’ altro lo portai con me. Da allora non ne volli più sapere di questi frammenti, così lo feci conservare al sicuro. Una notte di qualche mese fa, però, mi risvegliai con quel frammento tra le mani La cosa mi spaventò, ma decisi di fare alcune ricerche su questi. Così, sono venuto a conoscenza di un’ antica leggenda: la leggenda del frammento di pioggia, chiamato così perchè secondo la leggenda il dio lo aveva inviato sulla terra attraverso la pioggia. Lei conosce certamente la leggenda della città di Akakor, esatto?” Domandò l'uomo.
“Certo!” Rispose Lara quasi offesa! “L' ho letta tempo fa quando, durante una ricerca sulle civiltà precolombiane, ebbi l'opportunità di studiare un manoscritto Maya risalente a molto prima della data ufficiale della nascita dell' impero stesso. Racconta che un tempo gli uomini che popolavano la terra possedevano un artefatto che loro stessi chiamavano “Il frammento della pioggia”. Questo artefatto era in grado di donare l' immortalità a chi lo possedeva. L' avidità dell' uomo però, prese il sopravvento e un giorno, un sacerdote ne abusò e riuscì a distruggere se stesso e il proprio mondo. Il loro dio, Virachocha, allora decise di privarli di questo potere e di rinchiuderli in una città segreta, senza tempo e senza luogo, una città che non avrebbe mai smesso di essere viva ma che avrebbe privato della vita a coloro che vi vivevano: la città di Akakor!”
“Esatto Lara” rispose il professore” ma la vicenda si perse tra le sabbie del tempo e gli altri popoli dimenticarono ciò che era accaduto ricordandolo solo come leggenda..
“Io vorrei il suo aiuto per riportare alla luce questa città, la mia età e la mia condizione fisica purtroppo non me lo permettono. Sono oramai più che convinto della reale esistenza di questa..! Se vuole accettare la mia proposta si rechi il prima possibile dal suo amico Christopher, si trova in Perù, lui ha lavorato con me su queste ricerche ed ha iniziato già a scavare. Aspetta una sua risposta per proseguire.”
“Amico?”
“Sono certo che lo diventerete presto, è un professore della mia università ad Amsterdam!”.
L' uomo si alzò dalla comoda poltrona, il peso degli anni si faceva sentire. Diede a Lara le informazioni di cui aveva bisogno e se ne andò.

Perù, nei pressi di Ica
All' orizzonte si intravedeva, tra le onde distorte dal sole, un piccolo puntino che diventava ogni secondo più grande, circondato da una nube di fumo e di terra. L' uomo che sotto il sole cocente e accecante faceva fatica a vedere già da vicino, strizzò gli occhi per mettere a fuoco la vista. Quando li riaprì si trovò di fronte una Jeep che non cessava di correre. Repentinamente il ragazzo si butto di lato per la paura che la jeep lo travolgesse, rotolando il più lontano possibile. Il veicolo frenò di botto e concluse il viaggio con un testacoda alzando più sabbia di quanta ce ne fosse già nell' aria. Il ragazzo spaventato gridò al conducente se fosse impazzito. Lo sportello del lato del conducente si aprì e dalla nube di fumo che circondava il mezzo uscì Lara, che avvicinandosi al ragazzo lo aiutò a rialzarsi!
“Piacere di conoscerti Christopher! Sorpreso di vedere una donna?”
Il ragazzo si sistemò gli occhiali impolverati e balbettando salutò la donna.
“Pia-piacere mio! No, non sono sorpreso! Richard mi ha avvertito con che tipo di persona avrei dovuto lavorato!”
L' uomo era di media statura, non molto muscoloso. Portava gli occhiali da vista e indossava i classici indumenti di un archeologo: pantaloncini verdi, maglietta bianca, giacca con tasche multiuso marrone chiaro e cappello all' Indiana Jones, ma sfortunatamente, di quest' ultimo non aveva nessuna qualità esporativa e avventuriera...
“Ah, mi fa piacere, ma non illuderti! Nessuno mi conosce veramente! Bene! Richard mi ha detto che sai già tutto!” gli rispose la donna.
“Si, abbiamo svolto le ricerche assieme.”
“Quindi possiamo iniziare?”
“Si, infatti, nell' attesa ho preparato tutto ciò che ci serve e ho organizzato un piano per entrare nei sotterranei del Louvre!”
“Louvre?” Rispose Lara sorpresa!
“Si esatto, il secondo frammento si trova li, è messo al sicuro sotto chiave nei laboratori di restauro, lo rinvenne Miss. Dumas durante uno scavo qui, in Perù!”
“E perchè ci troviamo qui se dobbiamo andare a prendere la seconda pietra in Francia?”
“Perchè questa baracca che vedi qui alle mie spalle, costruita da quattro tavole, è il mio “campo-base” e non distante da qui sto lavorando ad uno scavo, ho rinvenuto l' entrata di una galleria che, a giudicare dai graffiti incisi sull' entrata, risale a molto prima delle civiltà precolombiane”.
“Dimmi Christopher, questo scavo è collegato alla città di Akakor?”
“Esatto Lara!” ribattè Christopher “Ma ne riparleremo più avanti, adesso ci aspetta una visita al Louvre..”

Parigi
La pioggia fuori non cessava oramai da due giorni. L' ultima luce ancora accesa si spense. Tra i corridoi scesero un buio e una calma agghiaccianti, non c'era anima viva, neppure una mosca. La donna chiuse la porta e, aiutandosi con una torcia elettrica, azionò degli interruttori sulla destra attivando così dei raggi di luce rossi che attraversavano da un lato all' altro ogni corridoio, aprì la porta di fianco, si tolse il camice da laboratorio e salì quella rampa di scale che le permetteva di uscire dalla struttura. Il silenzio che vigeva dappertutto venne bruscamente interrotto da un suono stridente, come un pezzo di metallo che cadeva giù da qualche metro. Infatti era appena caduta una botola dei condotti di areazione. Dall' apertura si calò una donna, vestita con un paio di pantaloni color militare e con una felpa nera.
“Chris, mi senti?” sussurrò la donna.
“Si! Lara? ti sento forte e chiara!” rispose l'uomo.
“Bene, quando avrò bisogno di indicazioni ti chiamerò, ma fino ad allora non fiatare!”
“Ok!” rispose l'uomo. “Ti terrò d' occhio sullo schermo. Ci sentiamo più tardi!”
La donna uscì dalla piccola stanza dalla quale era entrata e si diresse nel corridoio. La sua meta era una di quelle due porte in fondo. La “sola” cosa che le separava erano quei fasci di raggi rossi che non si fermavano un solo secondo. Lara lanciò il suo fidato rampino verso il soffitto e lo attaccò su di una lampada poi aggrappata a questo, prendendo la rincorsa, saltò evitando tutti i laser.
“Ben fatto Lara!” Esclamò gridando Chris.
“Cosa ti avevo detto Christopher, mi sbaglio o dovevi startene in silenzio?” borbottò la donna con tono scherzoso.
“Ah già! Perdonami non succederà di nuovo!” obbedì preoccupato l' uomo.
La donna silenziosamente aprì la porta e si avvicinò alla teca che conteneva il frammento. Questo era protetto da un codice e da un vetro antiproiettile. Estrasse dallo zainetto, che portava sulle spalle, una boccetta contente della polvere bianca. La sparse sul tastierino della teca e individuò quelli che erano gli ultimi tasti premuti. Lara si avvicinò al computer che si trovava sulla scrivania di fronte.
“Chris, Chris mi senti?”
“Si Lara dimmi!”
“Gli ultimi tasti premuti sono L, V, C, N, A, D ed R, almeno per queste lettere sono sicura!”. Detto questo prese un' aggeggio simile ad una pen-drive e lo collegò al computer. “Io sono pronta!” esclamò.
“Ok aspetta un momento...hai a disposizione poco tempo prima che il sistema si disconnetti! Ti sto inviando il segnale!”
Ad un tratto sullo schermo del computer comparirono delle lettere e automaticamente iniziò a provare tutte le possibili combinazioni di quelle lettere.
“Mi sembra impossibile che il codice sia composto solamente da così tante consonanti e da una vocale, nessun numero premuto, questo vuol dire che non è una password alfanumerica e deve sicuramente essere una parola leggibile!”
“Lara sai che non abbiamo molto tempo...vero?”
“Ti ho detto di non disturbarmi! A meno che non te lo domandi io!”
“Ok Ok, ma sbrigati...”
“Maledizione!” esclamò “Ci deve per forza essere qualche altra vocale”. Mentre il computer lavorava incessantemente Lara si osservò attorno: aprì tutti i cassetti della scrivania nella speranza di trovare qualche indizio, ma nient' altro che appunti di lavoro, rubriche e libri. Ad un tratto sobbalzò: il rumore di una porta che si apriva proveniente dal corridoio l' aveva distratta!
“Chris non fiatare!” sussurrò.
“Cosa succede Lara?!”
La porta si aprì e Lara si trovò difronte una donna, abbastanza alta e non troppo giovane.
“Chi sei tu? Che cosa stai cercando? ” domandò spaventata la donna.
“Non credo che siano affari suoi dottoressa!” rispose Lara.
La donna iniziò a correre per premere il pulsante di emergenza di fianco alla porta, Lara tentò inutilmente di fermarla, ma senza successo. Una luce rossa sopra la porta iniziò a lampeggiare e l' allarme risuonava per tutto il museo. La donna abbandonò i sotterranei, delle grate di metallo bloccarono ogni possibile passaggio. Lara si guardava attorno per cercare qualche via di fuga quando, di sfuggita, vide una copia della Gioconda appesa su di un armadietto. Allora si diresse subito al computer, aveva intuito quale fosse il codice di apertura per la teca?
“Lara! Ti sembra questo il momento più adatto per cercare una password? La sicurezza ti sta dando la caccia! Sei in trappola! Cerca di fuggire!” Gridò preoccupato l' uomo.
“Stai zitto Chris! Forse ci sono! Dammi ancora qualche secondo e sarò li da te! Spengo il collegamento!”
“Lara! Lara! aspett..”
La donna si tolse l' auricolare e lo gettò non troppo delicatamente nello zainetto, poi digitò sul tastierino L E O N A R D O D A V I N C I e la teca, dopo qualche secondo, si aprì. Lara sentiva le guardie avvicinarsi probabilmente accompagnate da grossi cani: sennò chi poteva sbraitare in quel modo?...estrasse delicatamente il frammento dalla teca e lo ripose in un piccolo contenitore di metallo imbottito all' interno.
“E sono due!” disse soddisfatta.
L' allarme continuava a suonare incessantemente e Lara doveva trovare una via d' uscita. Le guardie spingevano fortemente sulla porta tentando di romperla. Per guadagnare qualche minuto, spinse repentinamente contro questa l' intera scrivania, poi, si tolse lo zaino da spalla e rovistando dentro questo pensò tra se e se “Ma dove diamine è il mio coltello??”

Croft Manor, nel frattempo
Winston stava mettendo ordine nella camera di Lara, quando, sistemando gli abiti nel suo armadio, si accorse che c'era qualcosa sotto una maglia. Incuriosito, la alzò e sotto questa trovò un coltello.
“Mmm..” disse tra se e se “chissà se le serviva il suo coltello..., quella ragazza ha sempre la testa per aria, quando imparerà ad essere ordinata... fortuna che ci sono io ad aiutarla in questo...”

Dove eravamo rimasti?
“In alternativa dovrò utilizzare qualcos' altro” pensò la donna. Detto ciò afferrò una piccola piccozza trovata in un' angolo e diede un colpo secco ai sottili tubi che proteggevano i fili della luce. Con un po di coraggio raccolse tutti i fili in un pugno e li tirò fuori, strappandoli. L' allarme della sicurezza venne coperto da un altro allarme: quello della campana antincendio, e come se non bastasse dal soffitto iniziò a schizzare acqua.
“Questo giochetto mi ha salvato più di una volta...” pensò soddisfatta.
Il frammento cominciò ad illuminarsi. Lara lo conservò nello zainetto
Tutti i macchinari elettrici all' interno della stanza iniziarono a emettere scintille e a scoppiettare mentre metà delle guardie fuori, dall' altro lato della porta, fuggirono credendo che un incendio stesse divorando la stanza. Quando le guardie restanti sfondarono al porta, Lara impugnò le sue fidate amiche di avventura e iniziò a sparare contro questi e contro i cani che le venivano addosso. Prese la rincorsa e salì sulla scrivania che, ora, si trovava al centro della camera, utilizzò questa come rampa di slancio e con un salto superò quelli ancora vivi.
Correndo tra i corridoi ripescò l' auricolare nello zainetto e lo mise all' orecchio.
“Mi senti Chris?” gridò la donna affaticata dalla corsa.
“Si Lara, non benissimo, ma ti sento! Per caso hai bagnato l'auricolare?”
“Si..., sto tornando! Ho anche recuperato il secondo frammento di pioggia!”
“Ma come te la sei cavata?” domandò l' uomo sorpreso, “credevo fossi spacciata! Cosa sono quei rumori? Spari?”
“Non preoccuparti! Te l' ho detto che con me ci sono sempre delle belle sorprese!”
La donna attraversò la rampa di scale in un lampo di scale che portava al piano terra e si diresse ancora più velocemente alla porta di servizio più vicina. Una volta fuori salì sul furgoncino nel quale la attendeva Christopher.
“Lara, teni quelle due pietre lontane tra loro!” disse l' uomo.
“So quello che devo fare Chris... in ogni caso, grazie per avermelo ricordato!” rispose Lara scherzosamente.
“Adesso torniamo al mio campo-base”.

Fine Prima Puntata




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Ultima modifica di Nillc il 17 febbraio 2010, 10:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: [TWC] Fragment Rain

Messaggio da Nillc »

Ecco a voi la SECONDA PUNTATA di Fragment Rain :) Non dimenticate di votare!

Perù – Ica, l' indomani
Il cielo era colmo di nubi e non vi era neppure una lontanissima traccia di sole. I due scesero dalla jeep e si diressero all' interno del campo-base.
La donna posò lo zainetto su un tavolo che si trovava a muro, ne estrasse poi i due frammenti e li poggiò delicatamente su questo.
“Ma questo fiume così vicivo alla tenda non ti ha mai dato problemi?” domandò la donna.
“No, vorrei vedere da dove sgorga l' acqua però, me lo sono sempre domandato.” rispose l'uomo. “Wow! E' normale che emettano quella luce?” continuò.
“Cosa?” Lara si girò e osservò i due frammenti che emettevano una flebile luce bianca. “Non lo so, ma se lo fanno deve esserci un motivo, non lo avevano mai fatto prima!...questi frammenti furono ritrovati in questa zona, vero?”
“Si, per essere precisi, a qualche metro verso nord da qui!”
“Nello stesso luogo dove hai rinvenuto quella cavità di cui mi hai parlato prima, vero?”
“Si, esatto!”. “Bene andiamo!”. Christopher condusse Lara ad un fosso, non molto profondo, dopo il quale era impossibile proseguire a causa della vegetazione troppo fitta.
Lara portava i frammenti nelle mani e, ad un tratto, si fermò. “La luce emessa dai frammenti diventa sempre forte. Da cosa dipenderà?” si domandò.
“Dalla vicinanza di qualche cosa?” rispose l' uomo.
“Mmm..probabile..” detto ciò Lara scese all' interno del fosso si calò con un. Questo, dopo gli scavi di Christopher, era alto quasi quanto Lara. Quando la donna poggiò i piedi sul fondo, echeggiò nell' aria un tonfo, come se fosse caduta su di un pietra cava all' interno.
“Hai sentito?” domandò retoricamente la donna. “Si, ho sentito!”. Passami quella pala che hai in mano. L' uomo passò la pala a Lara e questa, iniziò a dare forti colpi sul terreno. Ad un tratto questo iniziò a tremare. Improvvisamente Chris vide scomparire Lara davanti ai suoi occhi. Si affacciò leggermente per vedere dove fosse finita la donna ma vide solamente un grosso e profondo buco.
“Laaraaaa!” gridò “Doveeeeeee seiiiiiiiiiiiii?!”
“Chris, non c'è bisogno di urlare, sono qui sotto...di qualche metro...! ” rispose Lara “Ah...aspettami , ti raggiungo”. Detto ciò l' umo fece un salto e si gettò all' interno della cavità.
Arrivato giù trovò Lara con un flare acceso. La donna ne accese un' altro e lo lanciò all 'umo. Dopodichè iniziò a scrutare il pavimento per trovare qualche cosa.
“Cosa stai cercando esattamente Lara?” domandò incuriosito Christopher.
“Una qualunque cosa che ci permetta di fare luce”.
“Tipo questa?” rispose Chris indicando una torcia appesa ad una parete. “Esatto!”. La donna afferrò la torcia e la accese. “Lì ce n'è un' altra, prendila tu Chris.”
“Grazie” rispose. “Ma dove ci troviamo esattamente?”
“In una caverna credo”. Lara proseguì avanti per qualche metro e l' uomo la seguiva prudentemente.
La fiamma sulla torcia illuminava la strada stretta e buia e, nonostante questa fosse priva di deviazioni, non risultava facile proseguire scoscesa e irregolare come era . Il cunicolo li condusse in una piccola stanza di forma irregolare, scavata nella roccia. Spostandosi lungo le pareti la luce mise in risalto una lastra sporgente e bassa, sulla quale si intravedevano piccole macchie di colore. La donna si inginocchiò per studiarla meglio. Estrasse dallo zainetto un piccolo pennello e spostò la polvere che ricopriva la lastra, sperando che fosse in grado di tradurre cosa vi fosse scritto. Dopo una breve lettura capì che si trattava di una lingua antichissima, poco conosciuta, la lingua degli dei, ma fortunatamente, Lara aveva le conoscenze adatte per riuscire a tradurre ciò che gli antichi avevano scritto. La lastra riportava: “Questa è la via per il mondo perduto, perduta sarà l' anima vostra se il mondo oltrepassate. Il riposo di...” Lara dovette interrompere la lettura proprio in quel punto, il tempo aveva cancellato il testo rimanente per una buona parte, ma spolverando ancora più sotto, Lara proseguì la lettura “...non deve essere interrotto o il soffio della vita lo avvolgerà”.
Terminata la lettura Christopher suppose incertamente “Forse si tratta di una specie di tempio segreto, dedicato a qualche culto pagano antico..!”
“Questa volta ti sbagli Chris, non si tratta di una specie di tempio dedicato a qualche culto, ma si tratta di una tomba e, a giudicare dall' epigrafe e dal linguaggio utilizzato per scriverla il defunto doveva essere davvero importante, forse un imperatore...ma non vorrei avanzare ipotesi azzardate.”
“L' esplorazione termina qui, ma se è una tomba, le spoglie dove sono ?”
Repentinamente Lara estrasse dallo zainetto una piccozza e incastrando la becca tra la lastra e la roccia che la sosteneva, fece leva su questa e staccò la lapide dal muro rivelando una leva nascosta. Lara posò lo strumento e tirò la Leva in pietra verso di se. Nel momento stesso in cui Lara terminò di tirare la leva una roccia, nell' angolo alla destra della leva, sparì tra la terra che ricopriva il pavimento, rivelando un piccolo passaggio.
“L' esplorazione è appena iniziata Chris...!” esordì la donna. Detto questo si chinò per addentrarsi nel piccolo tunnel, alto abbastanza per permetterle il passaggio. Percorso qualche metro Lara e Christopher arrivarono in un' altra camera, questa volta il buio era talmente fitto e il luogo talmente grande che neppure le due torce bastavano a fare luce sufficiente per avere una visione completa.
“Forse è meglio che aspetti qui Chris” esordì Lara.
“Si, lo credo anche io, tu va, io ti aspetto!” La voce dei due echeggiava fortemente dappertutto.
“Ti ringrazio per la gentilezza, non ci sono più i gentiluomini di una volta” commentò scherzosamente la donna.
“Prrrr...” borbottò l' umo. “Credo che ti sia più utile qui che dietro!”
“Non posso darti torto...” finì la donna. Avanzava a tentoni, avendo come punto di riferimento una delle tante e pericolose pareti ma fortunatamente c'era la torcia a farle vedere dove metteva i piedi, non sicura di dove si trovasse, ma sicura di essere rinchiusa in una tomba. Questa sua sicurezza era destinata a durare poco. La torcia illuminò il limite del percorso, che terminava a strapiombo gettandosi nel vuoto. Almeno così pareva. La donna tirò fuori il rampino e lo legò attorno ad un palo, e piano piano si calò lungo la parete verticale della cavità. Una volta arrivata giù la prima cosa che incontrò fu una sorta di specchio, grande quanto lei e attaccato a due rocce attraverso un' asta orizzontale in modo che potesse girare su se stesso. Era interamente oscurato dalla polvere che si era depositata nei millenni, ci passò la mano sopra per spostarne un po, poi girò lo specchio e incredibilmente un raggio di luce solare, che penetrava da un piccolissimo foro nella parte superiore della caverna, lo colpì, riflettendosi su un altro specchio, e questo a sua volta si diresse su un altro specchio e così via ancora per due, tre, quattro volte finchè tutta la zona venne illuminata incredibilmente da tantissimi raggi di luce.
Nel frattempo Christopher si era assopito aspettando che Lara tornasse; era oramai passato un po di tempo; stava seduto su un piccolo masso nella stanza antecedente e a fargli compagnia c' era solamente il fuoco della torcia. Improvvisamente fu costretto a chiudere gli occhi e a ripararsi con le mani da una forte luce: l' intera camera era illuminata da un' intensa luce. “Qui c'è la mano di Lara..!” pensò. Attraversò velocemente il piccolo tunnel e raggiunse Lara, utilizzando il rampino ancora attaccato. Non appena arrivò giù strizzò gli occhi e si pulì gli occhiali, per accertarsi che ciò che vedeva fosse vero e non un miraggio.
“Ma...ma...è imp...impossibile Lara! Non si trattava una tomba?” esordì l' uomo incredulo.
I due si trovavano nel mezzo di quella che una volta era una strada, la strada centrale di una grande città! Tutto era incredibilmente intatto, come se il tempo per la città non fosse mai trascorso. La strada sulla quale si trovavano i due era la più larga, era quella centrale sulla quale si affacciavano tutte le abitazioni. Accanto alle porte in legno di ogni casa c'erano ancora dei vasi, alcuni ancora colmi d' acqua e altri vuoti. L' intera città si trovava in un' immensa caverna, priva di irregolarità e da una delle immensi pareti di questa, quella frontale, a Nord, sgorgava un' impetuosa cascata, che si gettava a sua volta in un piccolo lago circondato da molte piante e arbusti di ogni genere. Nonostante fossero passati millenni, la vita li non era mai cessata di esistere: piante, volatili e acqua non mancarono mai.
“L' impossibile è sempre più interessante Christioher!” rispose la donna.
L' uomo si avvicinò ad una delle prime abitazioni e si chinò di fronte ad un vaso per prenderlo tra le mani, ma Lara lo bloccò all' istante “Non toccare nulla Chris!”
“Perchè mai non dovrei toccare niente?”
“Non sappiamo nulla, o quasi, su questa città, qualunque cosa potrebbe attivare qualche trappola!”
“Ok” obbedì l' uomo rialzandosi in piedi.
Lara proseguì lungo la strada, fino ad arrivare di fronte ad una grande piramide a gradoni, molto simile a quelle di Tenochtitlan o di qualunque altra piramide costruita nel Sud America. Una scala composta di piccolissimi gradini permetteva a chiunque di arrivare in cima alla piramide, sulla quale si erigeva una camera quadrata. Lara salì in cima, seguita da Christopher e una volta arrivati lassù si trovarono di fronte una porta sigillata, sulla quale vi erano incise delle frasi: “<La città senza tempo voluta da Virachocha>...” Lara iniziò a leggere “<la città senza luogo nella quale siamo rinchiusi ci ha donato vita eterna finchè Xolotl non ha fatto infuriare gli dei ed un dio lui stesso è diventato. Questa è la sua tomba e qui è conservato il frammento della pioggia, ma chiunque tenterà di ottenerlo dovrà scontrarsi con la furia di colui che solo l' unione delle chiavi temerà.. Il suo tesoro sarà il premio per colui che respingerà i defunti nell' al di la. >... Xolotl?”
“Ma non era il dio Azteco dell' aldilà?”
“Si esatto Chris...ma allora il sacerdote che abusò del potere del frammento di pioggia fu il dio Xolotl?” Si domandò Lara.
“A quanto pare si” rispose l' uomo.
“Egli era il dio del mondo perduto degli antichi nonché dell' oltretomba.”
“Vuoi dire che siamo nell' oltretomba?”
“Più o meno, siamo nella città che portava le anime dei defunti nell' al di là e Xolotl era la loro guida...non mi meraviglia che il frammento di pioggia sia stato conservato in un luogo come questo!” concluse Lara.
“Hai notato quella fessura sulla porta?” domandò l' uomo.
“Si Chris, ma non credo che siano le serrature, almeno non quelle giuste! Ce ne dovrebbero essere altre due qui vicino. Fidati, è un vecchio trucco, chiunque potrebbe caderci...”
“Chiunque eccetto te!”
“Esatto!” rispose la donna sorridendo.
“Io cerco a destra”
“E io a Sinistra...”. Lara e Christopher iniziarono a cercare altre fessure, simili a quelle. I due perlustrarono ogni singolo centimetro della piramide, ma senza trovarne altre.
“L' unica cosa di insolito che ho notato sono queste scritte una per ogni gradone tra gli ultimi cinque.” spiegò l' uomo indicandone una proprio dietro di lui.
“Già, come ho fatto a non pensarci prima! Che stupida! Ho avuto la soluzione dell' enigma sotto il naso e non me ne sono accorta! In tutto le raffigurazioni sono quattro giusto?”
“Si, sul quint' ultimo c'è scritto <Tlazolteotl> dea della terra. Sul quart' ultimo <Ixtlilton> dio del raccolto....”
“Sul terz' ultimo <Ehecatl>”, proseguì la donna “dio del vento e sul pen' ultimo <Chantico> divinità del calore Vedi Chris, a volte si tratta di cercare ciò che non c'è...quale elemento fondamentale manca alla coltivazione?”.
“L' acqua?” rispose sicuro l' uomo.
“Esatto, nell' acqua troveremo quello che stiamo cercando!” Non fece in tempo a terminare la frase che Chritopher vide la donna tuffarsi nelle acque gelide del lago. Christopher seguì Lara fino alla pozza d' acqua. Si fermò proprio sulla riva e si piegò in avanti, sullo specchio d' acqua, per vedere cosa stesse facendo Lara, ma di questa non vi era nessuna traccia sennò una scia di bollicine e cerchi nell' acqua provocati dal tuffo. Mentre l' uomo tentava di scrutare all' interno del lago, la donna saltò fuori dall' acqua facendo indietreggiare velocemente Christopher.
“Ascolta Chirestopher...” disse la donna tra colpi di tosse e respiri più o meno profondi “qui sotto ci sono dei bassorilievi scolpiti nella roccia, da quanto ho potuto vedere i frammenti vanno inseriti nelle fessure allo stesso momento...il problema è che si trovano ai lati opposti, mi servirebbe il tuo aiuto.”
“Ok, mi sto tuffando!” rispose l' uomo togliendosi la solita giacca.
“Dopo che avremmo inserito i frammenti abbiamo a disposizione solamente una decina di secondi prima che la porta della camera funeraria in cima alla piramide si chiuda definitivamente. Ah, quasi dimenticavo: abbiamo una sola possibilità di farcela, te la senti?”
“Puoi starne certa!” disse l' uomo. Detto ciò si tuffo nell' acqua con uno stile non perfettamente aerobico. Una volta arrivati in fondo Lara diede all' uomo uno dei due frammenti, indicandogli la giusta fessura.
Lara si recò a sua volta dall' altra fessura e con la mano libera iniziò a conteggiare dal tre in giù.
Istantaneamente, appena l' ultimo dito alzato di Lara si calò i due inserirono i frammenti nelle apposite “serrature”. L' unica cosa che percepirono fu una lieve scossa, ma ne Lara ne Christopher ci badarono nella fretta di emergere. Una volta fuori però, non trovarono ciò che si aspettavano.
“Professor Richard??” Esclamò sorpresa Lara.
“Salve Lara, sorpresa di vedermi qui?” rispose l' uomo.
“Un po in effetti...” rispose Christopher.
Il professore si trovava proprio vicino al lago e aspettava solamente che i due emergessero. Però non si trovava solo, infatti, era accompagnato da alcuni uomini con tutte militari addosso che, a giudicare da come s comportavano, erano ai suoi comandi.
“Spero non vi dispiaccia se non mi trattengo a fare una bella chiacchierata ma avrei cose più urgenti da sbrigare...!” disse la donna.
“Non si disturbi Signorina Croft, ci penso io a terminare il suo lavoro!”
Lara rispose caustica “Non credo che tu o i tuoi scagnozzi sappiate terminarlo, quindi se non vi dispiace ci penso io a finire ciò che ho iniziato!”
“Prendeteli!” esclamò l' uomo e, con un gesto del braccio, fece segno ai suoi uomini di catturarli. I primi, i più grossi, due si diressero verso Lara e Christopher, li presero per i polis e li condussero di fronte al professore il quale, disse “Se farete i bravi e farete ciò che vi dico io i miei uomini non vi faranno del male”.
Lara tentando di liberarsi con forza dall 'uomo che la teneva prigioniera gridò a Richard “Solo io so dove si trova il frammento di pioggia e solo io so come prenderlo!...”
“Dammi un motivo valido per cui dovrei fidarmi di quello che dici Lara..”
“Perchè ci rimangono pochi minuti prima che la possibilità di recuperare il frammento di pioggia diventi impossibile!”
“Ok, mi hai convinto, ma ti conviene non utilizzare dei trucchetti Lara, altrimenti farete una brutta fine! Portami al frammento di pioggia e la libertà sarà tua!”
“Vabbene, ma dobbiamo sbrigarci!”
Lara e Christopher, circondati dagli uomini del professore, raggiunsero la base della piramide, la porta che ostruiva l' entrata era aperta ma lentamente stava iniziando a chiudersi.”Dobbiamo correre, su andiamo!” esortò Lara. Tutta il gruppo iniziò a camminare velocemente, fino a raggiungere la cime della struttura. Una volta lì la porta si era calata di un quarto, così Richard ebbe la possiblità di entrare repentinamente all' interno della camera. Non appena entrò le sue guardie lo seguirono.
“No!” gridò il professore ai suoi uomini. “Lasciate entrare solo Lara e voi restate fuori dalla camera, anche tu Christopher, restane fuori!” E così fu. Lara strisciò all' interno della camera, nonostante la porta stesse per chiudersi del tutto. All' interno della camera di sepoltura il professore e Lara trovarono solamente una colonna decorata con due teschi sporgenti al centro, e quattro monumenti ad ogni angolo, del tutto simili alle statue di Xochipilli.
Subito Lara si domandò, osservando la camera, dove si trovasse il corpo del defunto, in fondo quella era una tomba e quindi doveva esserci una mummia o almeno un sarcofago, ma nulla di tutto questo.
“Richard, non ti sembra strano che non vi sia traccia di alcun defunto nonostante questa si tratti di una tomba?”
“Questo dovrebbe interessarmi secondo te? Allora dove si trova questo maledetto frammento di pioggia?”
Lara ricordò tra le esatte parole dell' epigrafe all' esterno della camera: <Il suo tesoro sarà il premio per colui che respingerà i defunti nell' al di la. > Si avvicinò quindì alla colonna e prendeno tra le mani i teschi li spinse indietro. Nonappena finì di spingerli degli si udirono nell' aria degli strani rumori, simile al rumore di un meccanismo che si era attivato. Dopo qualche secondo la parete opposta alla porta si aprì e incastonata nel muro cvi era una grossa perla lucente. Lara ricordò anche l' altra parte dell' epigrafe: <..ma chiunque tenterà di ottenerlo dovrà scontrarsi con la furia di colui che solo la luce dei vivi temerà...>
“Professore non tocchi quell' oggetto!”
“E perchè non dovrei? Finalmente sarò immortale Lara, sopravviverò a te, a tutte le generazioni future, vedò cio che ne tu ne gli altri potrete mai vedere...!”
“Si salvi finchè ne è in tempo, dopo che avrà preso il frammento di pioggia tra le mani non ci sarà più nulla da fare!.”
Richard ignorando le parole di Lara si accinse a prendere la perla tra le mani ma nel preciso istante in cui la toccò l' uomo iniziò a tremare in modo spaventoso., poi venne sospeso a mezz' aria, a qualche metro d' altezza dal pavimento, trafitto da un fascio di luce bianca che aveva inizio dal pavimento ma non si fermava al soffitto della camera. Gli uomini all' esterno videro questo raggio di luce che nasceva dalla camera per poi arrivare sino al soffitto della caverna. Preoccupato Christopher domandò “Va tutto bene Lara??”
“Christopher, questo non mi sembra il momento più adatto!” rispose la donna.
Ad un tratto Richard tornò alla normalità, cadde tramortito sul pavimento per rialzarsi dopo qualche secondo.
“Richard, sati bene?” domandò la donna.
“l primo requisito per l’immortalità è la morte.” Rispose l' uomo, o meglio, ciò che di lui ne restava, poi continuò “Avrebbe dovuto saperlo”.
“Ma...ma..tu non sei Richard!” esclamò Lara. Dal raggio di luce uscì in un' entità, alta, ma a quanto pareva con la capacità di volare visto che stava a mezz' aria.
“Io sono colui che si vendicherà di ciò che un tempo subì, una condanna ingiusta, condannato, recluso a fare compagnia alle anime perdute dei morti finchè starò in questo luogo, ma una volta uscito fuori avrò la vita e mi vendicherò sulla razza umana per tutto ciò che ho patito!”
Lara pensò ancora una volta a ciò che aveva letto: <ma chiunque tenterà di ottenerlo dovrà scontrarsi con la furia di colui che solo l' unione delle chiavi temerà..> e subito capì <Bisogna recuperare nuovamente le chiavi! Ma devo trovare un modo per uscire da qui!”
Lara si posizionò di fronte alla porta. “Ascolta Xolotl se vuoi uccidermi sono quì” così dicendo provocò il dio che lanciò un raggio luminoso contro di lei ma Lara lo evitò e fece colpire l aporta che si sgretolò in milioni di pezzi. Scappò subito fuori e correndo gridò: “Chris vai a recuperare le chiavi nel lago! Corriii! Io tengo impegnato il dio!”
Chris incredulo a quelle parole non esitò un istante e si gettò nelle acque del lago per recuperare le due chiavi! Nel frattempo Lara tenne impegnato il dio evitando i suoi attacchi!
Christopher uscì emerse dalle acque ed esclamò “Eccole qui Lara, prendile!”
“Non posso!” rispose “Devi venire qui ed unirli!”
Gli uomini di Richard che erano restati fuori vennero gettati dalla piramide e uccisi dal dio stesso.
“Hai idea di cosa è successo l' ultima volta che sono stati uniti?”
“Non è il momento di fare storie!” gridò correndo ed evitando altri attacchi.
“Ok Ok, corro!”. Christopher raggiunse Lara davanti alla piramide e unì le due chiavi. Al momento dell' unione il dio iniziò ad emettere urla strazianti “Non si può uccidere chi ha già sconfitto la morte!” per poi scomparire in una sfera di luce facendo cadere il frammento di pioggia.
“Questo lo dici tu!” rispose la donna. “Wow!” sospirò poi Lara “Ci è mancato poco!”, “Già!” rispose l' uomo “Adesso che si fa?”, “Adesso si torna a casa!”, “Ma, toglimi una curiosità Lara”, “Dimmi Christopher!”
“Ti capita spesso di uccidere un dio?”, “Mmm. Fammi pensare, si!”. I due, dopo aver ripreso il frammento di pioggia, ritornarono da dove erano entrati.
“Ascolta Christopher, sarebbe una buona idea non raccontare a nessuno questa storia! Non credi? Peccato però che il divertimento sia già finito”
“Questo tu lo chiami divertimento??”...

The End




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Alister
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Re: [TWC] Fragment Rain

Messaggio da Alister »

Finito di leggere oggi, ma perchè il logo del TWC non è centrato? E c'è un [/center] di troppo o forse manca il
prima del logo :secret:






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Re: [TWC] Fragment Rain

Messaggio da Nillc »

Già, non me n'ero accorto :) Grazie della segnalazione Alister.




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