Benvenuti al secondo racconto in concorso! In questa avventura, Lara viaggerà con un nuovo personaggio in giro per il mondo, alla ricerca di due pietre dal grande potere...
(Poiché il racconto è di ampio respiro, verrà pubblicato in due puntate tra oggi e domani
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Ancora una volta, BUONA LETTURA
Fragment Rain
Ormai era davvero troppo affaticata. Non poteva farcela più: lasciò la presa e si lasciò trascinare dalla corrente...sotto la attendevano delle lame di ferro affilate rivolte verso l'alto, pochi secondi, e tutto sarebbe finito...
Nel preciso istante in cui mollò la presa, una delle rocce alla sua sinistra si spostò fluidamente, rivelando una figura in controluce... da un cespuglio di aspidistra spuntò Winston.
"Buonasera, Lady Croft, la trovo... stanca."
"Già" gli rispose Lara, che dondolava appesa ad un cavo di carbonio a pochi centimetri dalla trappola, adesso ferma "In effetti questa cascata con rampicata è davvero troppo, per oggi, sono stremata!".
"Se non altro, questo le fa capire quanto i miei discorsi sulla sicurezza casalinga non siano inutili".
"E quanto tu sia stato geniale a installare questo sistema di salvataggio. In ogni caso... dovevi dirmi qualcosa?">
"Si, è venuto a farle visita un certo professor Herman, dice che è molto urgente e che ha fretta di vederla."
"Arrivo subito!" disse Lara slacciandosi il gancio di sicurezza.
"Ma non si cambia?" rispose preoccupato Winston.
"Non ha detto che era urgente?"
"Si ma..." non ebbe il tempo di terminare la frase che la donna si avviò verso l'uscita della palestra ancora bagnata e con addosso i vestiti da allenamento.
Scendendo le scale che portavano all' atrio Lara salutò l' uomo che l' attendeva seduto sul uno dei due comodi divani, difronte al grande camino.
"Buon pomeriggio Professor Richard, la stavo aspettando...da qualche mese!"
"Buona sera Miss Croft, mi scusi se mi sono fatto vivo solamente adesso ma ho avuto qualche contrattempo di cui le parlerò più tardi...vado subito al dunque, lo ha sceso con se?"
Nel parlare dell' uomo spiccava un' accento tipico dell' Europa dell'Est. Era abbastanza alto, aveva capelli lunghi grigi, una barba gli copriva mezzo volto e portava gli occhiali.
"Si, eccolo qui!" rispose Lara, accomodandosi sul divano opposto. Estrasse poi dallo zainetto un cofanetto di legno e lo appoggiò sul tavolinetto che li separava. L' umo lo tirò prima a se e poi con un po di esitazione lo prese tra le mani per aprirlo: ne estrasse una piccola pietra appesa ad un laccio ,come un ciondolo perfettamente regolare. Era interamente scolpito in granito ed aveva forma quadrata con due piccoli fori regolari su di un lato. I restanti tre lati erano decorati con motivi decorativi elaborati e sui restanti lati vi erano incise alcune scritte incomprensibili.
“Mi mancava quasi...” esclamò il professore ironicamente.
“Come mai non lo ha voluto con se?” domandò al donna.
“Vede Lara, da qundo portai questo pezzo di pietra a casa, dopo lo scavo, non facevo altro che avere terribili incubi: distruzione più totale, dolore e oscurità, il tutto accompagnato da frequentissimi mal di testa..”
“E quindi ha pensato bene di regalarlo a me...esatto?”
“Non precisamente, gliel’ ho affidato momentaneamente, avevo bisogno di tempo per proseguire le mie ricerche su questi frammenti.”
“Questi?”
“Si, quando io e Miss. Dumas trovammo questo frammento, rinvenimmo, un po più in profondità, un altro frammento, molto simile a quello che ho tra le mani. Subito capì che erano parti di un solo oggetto, infatti le parti dentate combaciavano perfettamente. Solo che... una volta unite le due parti non avvenne ciò che immaginammo...dalla loro uninione si sprigionò una forza tale che scaraventò Miss.Dumas conto una roccia e... . I due frammenti vennero separati e portati in un luogo sicuro. Uno venne portato al Louvre, dove è tutt’ ora conservato, l’ altro lo portai con me. Da allora non ne volli più sapere di questi frammenti, così lo feci conservare al sicuro. Una notte di qualche mese fa, però, mi risvegliai con quel frammento tra le mani La cosa mi spaventò, ma decisi di fare alcune ricerche su questi. Così, sono venuto a conoscenza di un’ antica leggenda: la leggenda del frammento di pioggia, chiamato così perchè secondo la leggenda il dio lo aveva inviato sulla terra attraverso la pioggia. Lei conosce certamente la leggenda della città di Akakor, esatto?” Domandò l'uomo.
“Certo!” Rispose Lara quasi offesa! “L' ho letta tempo fa quando, durante una ricerca sulle civiltà precolombiane, ebbi l'opportunità di studiare un manoscritto Maya risalente a molto prima della data ufficiale della nascita dell' impero stesso. Racconta che un tempo gli uomini che popolavano la terra possedevano un artefatto che loro stessi chiamavano “Il frammento della pioggia”. Questo artefatto era in grado di donare l' immortalità a chi lo possedeva. L' avidità dell' uomo però, prese il sopravvento e un giorno, un sacerdote ne abusò e riuscì a distruggere se stesso e il proprio mondo. Il loro dio, Virachocha, allora decise di privarli di questo potere e di rinchiuderli in una città segreta, senza tempo e senza luogo, una città che non avrebbe mai smesso di essere viva ma che avrebbe privato della vita a coloro che vi vivevano: la città di Akakor!”
“Esatto Lara” rispose il professore” ma la vicenda si perse tra le sabbie del tempo e gli altri popoli dimenticarono ciò che era accaduto ricordandolo solo come leggenda..
“Io vorrei il suo aiuto per riportare alla luce questa città, la mia età e la mia condizione fisica purtroppo non me lo permettono. Sono oramai più che convinto della reale esistenza di questa..! Se vuole accettare la mia proposta si rechi il prima possibile dal suo amico Christopher, si trova in Perù, lui ha lavorato con me su queste ricerche ed ha iniziato già a scavare. Aspetta una sua risposta per proseguire.”
“Amico?”
“Sono certo che lo diventerete presto, è un professore della mia università ad Amsterdam!”.
L' uomo si alzò dalla comoda poltrona, il peso degli anni si faceva sentire. Diede a Lara le informazioni di cui aveva bisogno e se ne andò.
Perù, nei pressi di Ica
All' orizzonte si intravedeva, tra le onde distorte dal sole, un piccolo puntino che diventava ogni secondo più grande, circondato da una nube di fumo e di terra. L' uomo che sotto il sole cocente e accecante faceva fatica a vedere già da vicino, strizzò gli occhi per mettere a fuoco la vista. Quando li riaprì si trovò di fronte una Jeep che non cessava di correre. Repentinamente il ragazzo si butto di lato per la paura che la jeep lo travolgesse, rotolando il più lontano possibile. Il veicolo frenò di botto e concluse il viaggio con un testacoda alzando più sabbia di quanta ce ne fosse già nell' aria. Il ragazzo spaventato gridò al conducente se fosse impazzito. Lo sportello del lato del conducente si aprì e dalla nube di fumo che circondava il mezzo uscì Lara, che avvicinandosi al ragazzo lo aiutò a rialzarsi!
“Piacere di conoscerti Christopher! Sorpreso di vedere una donna?”
Il ragazzo si sistemò gli occhiali impolverati e balbettando salutò la donna.
“Pia-piacere mio! No, non sono sorpreso! Richard mi ha avvertito con che tipo di persona avrei dovuto lavorato!”
L' uomo era di media statura, non molto muscoloso. Portava gli occhiali da vista e indossava i classici indumenti di un archeologo: pantaloncini verdi, maglietta bianca, giacca con tasche multiuso marrone chiaro e cappello all' Indiana Jones, ma sfortunatamente, di quest' ultimo non aveva nessuna qualità esporativa e avventuriera...
“Ah, mi fa piacere, ma non illuderti! Nessuno mi conosce veramente! Bene! Richard mi ha detto che sai già tutto!” gli rispose la donna.
“Si, abbiamo svolto le ricerche assieme.”
“Quindi possiamo iniziare?”
“Si, infatti, nell' attesa ho preparato tutto ciò che ci serve e ho organizzato un piano per entrare nei sotterranei del Louvre!”
“Louvre?” Rispose Lara sorpresa!
“Si esatto, il secondo frammento si trova li, è messo al sicuro sotto chiave nei laboratori di restauro, lo rinvenne Miss. Dumas durante uno scavo qui, in Perù!”
“E perchè ci troviamo qui se dobbiamo andare a prendere la seconda pietra in Francia?”
“Perchè questa baracca che vedi qui alle mie spalle, costruita da quattro tavole, è il mio “campo-base” e non distante da qui sto lavorando ad uno scavo, ho rinvenuto l' entrata di una galleria che, a giudicare dai graffiti incisi sull' entrata, risale a molto prima delle civiltà precolombiane”.
“Dimmi Christopher, questo scavo è collegato alla città di Akakor?”
“Esatto Lara!” ribattè Christopher “Ma ne riparleremo più avanti, adesso ci aspetta una visita al Louvre..”
Parigi
La pioggia fuori non cessava oramai da due giorni. L' ultima luce ancora accesa si spense. Tra i corridoi scesero un buio e una calma agghiaccianti, non c'era anima viva, neppure una mosca. La donna chiuse la porta e, aiutandosi con una torcia elettrica, azionò degli interruttori sulla destra attivando così dei raggi di luce rossi che attraversavano da un lato all' altro ogni corridoio, aprì la porta di fianco, si tolse il camice da laboratorio e salì quella rampa di scale che le permetteva di uscire dalla struttura. Il silenzio che vigeva dappertutto venne bruscamente interrotto da un suono stridente, come un pezzo di metallo che cadeva giù da qualche metro. Infatti era appena caduta una botola dei condotti di areazione. Dall' apertura si calò una donna, vestita con un paio di pantaloni color militare e con una felpa nera.
“Chris, mi senti?” sussurrò la donna.
“Si! Lara? ti sento forte e chiara!” rispose l'uomo.
“Bene, quando avrò bisogno di indicazioni ti chiamerò, ma fino ad allora non fiatare!”
“Ok!” rispose l'uomo. “Ti terrò d' occhio sullo schermo. Ci sentiamo più tardi!”
La donna uscì dalla piccola stanza dalla quale era entrata e si diresse nel corridoio. La sua meta era una di quelle due porte in fondo. La “sola” cosa che le separava erano quei fasci di raggi rossi che non si fermavano un solo secondo. Lara lanciò il suo fidato rampino verso il soffitto e lo attaccò su di una lampada poi aggrappata a questo, prendendo la rincorsa, saltò evitando tutti i laser.
“Ben fatto Lara!” Esclamò gridando Chris.
“Cosa ti avevo detto Christopher, mi sbaglio o dovevi startene in silenzio?” borbottò la donna con tono scherzoso.
“Ah già! Perdonami non succederà di nuovo!” obbedì preoccupato l' uomo.
La donna silenziosamente aprì la porta e si avvicinò alla teca che conteneva il frammento. Questo era protetto da un codice e da un vetro antiproiettile. Estrasse dallo zainetto, che portava sulle spalle, una boccetta contente della polvere bianca. La sparse sul tastierino della teca e individuò quelli che erano gli ultimi tasti premuti. Lara si avvicinò al computer che si trovava sulla scrivania di fronte.
“Chris, Chris mi senti?”
“Si Lara dimmi!”
“Gli ultimi tasti premuti sono L, V, C, N, A, D ed R, almeno per queste lettere sono sicura!”. Detto questo prese un' aggeggio simile ad una pen-drive e lo collegò al computer. “Io sono pronta!” esclamò.
“Ok aspetta un momento...hai a disposizione poco tempo prima che il sistema si disconnetti! Ti sto inviando il segnale!”
Ad un tratto sullo schermo del computer comparirono delle lettere e automaticamente iniziò a provare tutte le possibili combinazioni di quelle lettere.
“Mi sembra impossibile che il codice sia composto solamente da così tante consonanti e da una vocale, nessun numero premuto, questo vuol dire che non è una password alfanumerica e deve sicuramente essere una parola leggibile!”
“Lara sai che non abbiamo molto tempo...vero?”
“Ti ho detto di non disturbarmi! A meno che non te lo domandi io!”
“Ok Ok, ma sbrigati...”
“Maledizione!” esclamò “Ci deve per forza essere qualche altra vocale”. Mentre il computer lavorava incessantemente Lara si osservò attorno: aprì tutti i cassetti della scrivania nella speranza di trovare qualche indizio, ma nient' altro che appunti di lavoro, rubriche e libri. Ad un tratto sobbalzò: il rumore di una porta che si apriva proveniente dal corridoio l' aveva distratta!
“Chris non fiatare!” sussurrò.
“Cosa succede Lara?!”
La porta si aprì e Lara si trovò difronte una donna, abbastanza alta e non troppo giovane.
“Chi sei tu? Che cosa stai cercando? ” domandò spaventata la donna.
“Non credo che siano affari suoi dottoressa!” rispose Lara.
La donna iniziò a correre per premere il pulsante di emergenza di fianco alla porta, Lara tentò inutilmente di fermarla, ma senza successo. Una luce rossa sopra la porta iniziò a lampeggiare e l' allarme risuonava per tutto il museo. La donna abbandonò i sotterranei, delle grate di metallo bloccarono ogni possibile passaggio. Lara si guardava attorno per cercare qualche via di fuga quando, di sfuggita, vide una copia della Gioconda appesa su di un armadietto. Allora si diresse subito al computer, aveva intuito quale fosse il codice di apertura per la teca?
“Lara! Ti sembra questo il momento più adatto per cercare una password? La sicurezza ti sta dando la caccia! Sei in trappola! Cerca di fuggire!” Gridò preoccupato l' uomo.
“Stai zitto Chris! Forse ci sono! Dammi ancora qualche secondo e sarò li da te! Spengo il collegamento!”
“Lara! Lara! aspett..”
La donna si tolse l' auricolare e lo gettò non troppo delicatamente nello zainetto, poi digitò sul tastierino L E O N A R D O D A V I N C I e la teca, dopo qualche secondo, si aprì. Lara sentiva le guardie avvicinarsi probabilmente accompagnate da grossi cani: sennò chi poteva sbraitare in quel modo?...estrasse delicatamente il frammento dalla teca e lo ripose in un piccolo contenitore di metallo imbottito all' interno.
“E sono due!” disse soddisfatta.
L' allarme continuava a suonare incessantemente e Lara doveva trovare una via d' uscita. Le guardie spingevano fortemente sulla porta tentando di romperla. Per guadagnare qualche minuto, spinse repentinamente contro questa l' intera scrivania, poi, si tolse lo zaino da spalla e rovistando dentro questo pensò tra se e se “Ma dove diamine è il mio coltello??”
Croft Manor, nel frattempo
Winston stava mettendo ordine nella camera di Lara, quando, sistemando gli abiti nel suo armadio, si accorse che c'era qualcosa sotto una maglia. Incuriosito, la alzò e sotto questa trovò un coltello.
“Mmm..” disse tra se e se “chissà se le serviva il suo coltello..., quella ragazza ha sempre la testa per aria, quando imparerà ad essere ordinata... fortuna che ci sono io ad aiutarla in questo...”
Dove eravamo rimasti?
“In alternativa dovrò utilizzare qualcos' altro” pensò la donna. Detto ciò afferrò una piccola piccozza trovata in un' angolo e diede un colpo secco ai sottili tubi che proteggevano i fili della luce. Con un po di coraggio raccolse tutti i fili in un pugno e li tirò fuori, strappandoli. L' allarme della sicurezza venne coperto da un altro allarme: quello della campana antincendio, e come se non bastasse dal soffitto iniziò a schizzare acqua.
“Questo giochetto mi ha salvato più di una volta...” pensò soddisfatta.
Il frammento cominciò ad illuminarsi. Lara lo conservò nello zainetto
Tutti i macchinari elettrici all' interno della stanza iniziarono a emettere scintille e a scoppiettare mentre metà delle guardie fuori, dall' altro lato della porta, fuggirono credendo che un incendio stesse divorando la stanza. Quando le guardie restanti sfondarono al porta, Lara impugnò le sue fidate amiche di avventura e iniziò a sparare contro questi e contro i cani che le venivano addosso. Prese la rincorsa e salì sulla scrivania che, ora, si trovava al centro della camera, utilizzò questa come rampa di slancio e con un salto superò quelli ancora vivi.
Correndo tra i corridoi ripescò l' auricolare nello zainetto e lo mise all' orecchio.
“Mi senti Chris?” gridò la donna affaticata dalla corsa.
“Si Lara, non benissimo, ma ti sento! Per caso hai bagnato l'auricolare?”
“Si..., sto tornando! Ho anche recuperato il secondo frammento di pioggia!”
“Ma come te la sei cavata?” domandò l' uomo sorpreso, “credevo fossi spacciata! Cosa sono quei rumori? Spari?”
“Non preoccuparti! Te l' ho detto che con me ci sono sempre delle belle sorprese!”
La donna attraversò la rampa di scale in un lampo di scale che portava al piano terra e si diresse ancora più velocemente alla porta di servizio più vicina. Una volta fuori salì sul furgoncino nel quale la attendeva Christopher.
“Lara, teni quelle due pietre lontane tra loro!” disse l' uomo.
“So quello che devo fare Chris... in ogni caso, grazie per avermelo ricordato!” rispose Lara scherzosamente.
“Adesso torniamo al mio campo-base”.
Fine Prima Puntata
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