Disney ITALIAN Story

Spin-off della Disney Story :)

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Nillc
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Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

Benvenutissimi ragazzi :) Apro con qualche giorno d'anticipo questo topic, dove troverà casa lo spin-off della fortunata rubrica Disney Story attiva qualche anno fa :)

Dalla settimana prossima, con giusto qualche annetto di ritardo, partirà una nuova tranche della Disney Story, che vedrà alcune puntate speciali riguardanti l'avventura italiana della Disney!
Ricostruiremo insieme quella che è stata definita una "storia d'amore" tra Disney e l'Italia, partendo dall'arrivo di Mickey Mouse nei nostri cinema e seguendo tutta la vicenda editoriale di "Topolino", uno dei giornali più letti e venduti al mondo! E nel mentre vedremo la nostra Italia evolversi, cambiare, trasformarsi...
Non mancheranno, come di consueto, interessanti retroscena nei lati più oscuri della storia, segreti svelati e soprattutto tanto, tanto materiale originale d'epoca :)

Appuntamento dunque a MERCOLEDI prossimo con la prima puntata di DISNEY ITALIAN STORY... su questo topic! Vi aspetto :)




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Blu »

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Isoka
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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Isoka »

Wow, finalmente!! Sei un vero archeologo Nillc, per riuscire a scovare tutto quel materiale! :asd:
Aspettiamo te! :approved:




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

Io mi sto divertendo davvero tantissimo, ci sono aspetti davvero interessanti nella storia della Disney italiana :) inoltre, come per l'epigono, dedicherò le puntate finali alle curiosità più straordinarie della faccenda :D




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Nillc
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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

Bene ragazzi, siamo pronti a partire per il nostro viaggio nel mondo Disney... italiano? In questa puntata introduttiva faremo un po' il punto della situazione nel momento immediatamente precedente all'arrivo di Disney in Italia...

DISNEY ITALIAN STORY


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Recentemente il rapporto tra il mondo di Walt Disney e l'Italia è stato definito “una storia d'amore”, in un bel documentario proiettato in testa al film Saving mr. Banks. Non potrebbe esserci una descrizione migliore, poiché il Bel Paese è uno dei territori dove la grande eredità di zio Walt ha maggiormente attecchito: basti pensare che i prodotti Disney arrivano nella loro quasi totalità nelle nostre zone, sottoforma di film, programmi televisivi e storie a fumetti di importazione; e non solo: l'Italia è anche uno dei maggiori produttori di intrattenimento targato Disney. L'esempio più calzante è sicuramente quello del settimanale Topolino, completamente realizzato in Italia, che è in edicola da oltre sessant'anni, con all'attivo più di tremila numeri che continuano a vendere milioni di copie ogni settimana.

Immagine

Lo scenario attuale è di certo incantevole e pari a pochissime altre aziende di portata mondiale... ma è sempre stato così?
In questa nuova tranche della Disney Story approfondiremo lo speciale rapporto che si è instaurato tra la Disney e il nostro Paese, dalle origini alla situazione attuale, soffermandoci sulle curiosità e le circostanze particolari che ci hanno condotto a questi risultati.

Puntata 1: Le origini

Chi ha letto le precedenti puntate della Disney Story saprà che gli anni '30 del ventesimo secolo hanno rappresentato un'età d'oro per la cinematografia d'animazione; abbiamo visto come l'operato di Walt Disney sia stato una vera e propria manna per questo tipo di intrattenimento, a partire dalla nascita di Topolino (1928) per culminare con la realizzazione del primo film a cartoni animati, Biancaneve e i Sette Nani (1937).
A onor del vero, tuttavia, bisogna dire che già molto prima dell'arrivo di Mickey Mouse si erano innescati dei processi socio-culturali che avevano fatto sì che il cinema d'animazione non venisse più considerato intrattenimento di second'ordine: negli anni precedenti al 1928, infatti, i cartoni animati erano trattati alla stregua di un qualsiasi film proiettato al cinema, ed era tutt'altro che raro che gli adulti andassero al cinema per vedere un bel cartone animato piuttosto che un lungometraggio. Questo, del resto, fu essenziale al grande successo di Topolino: la lungimiranza di Walt non avrebbe certo avuto modo di esistere se non avesse avuto terreno fertile nel gradimento delle persone.
In Italia le cose andavano diversamente: il cinema d'animazione non era ancora stato “sbolognato” da questi preconcetti. I cartoni animati, semmai, erano proiettati in testa o in coda ad altri film, in maniera non troppo diversa dai classici cinegiornali. Raramente, e in selezionatissime sale, venivano organizzate rassegne di cartoni durante le quali si trasmettevano più episodi di personaggi appartenenti a case di produzione diversissime tra loro. Queste rassegne erano dichiaratamente dedicate a un pubblico infantile, tanto che si pagava la tariffa ridotta e in genere venivano organizzate nel primo pomeriggio, onde tener libera la sala per la proiezione della sera.

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"Feline Follies" (1919) è il primo cartone animato con protagonista Felix the Cat, uno dei primi personaggi ad approdare in Italia nei primi decenni del XX secolo.


Come mai tante differenze? Impossibile elencare tutti i motivi socio-culturali alla base di questa abnorme cesura tra i due continenti: molto faceva la mentalità completamente diversa dei popoli, la differente disponibilità economica, i gusti più conservatori che progressisti; non si può ovviamente non citare il fatto che ci si trovasse nel pieno del Ventennio, e che il Regime Fascista fosse molto più interessato a prodotti nostrani (documentari e film “tradizionali” realizzati in Italia) che non a quelli d'avanguardia statunitensi.
È in questo quadro generale che, nel 1932, timidamente arriva in Italia Topolino.

Topolino sbarca in italia

Su La Stampa del 13 dicembre 1930 compare la seguente réclame:

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Già all'occhio di un conoscitore della storia Disney questo annuncio potrebbe apparire singolare per il solo fatto che in esso il nome di Topolino è accostato a quello di Rorò, che altri non era se non... Oswald, il coniglio fortunato, personaggio perduto di Walt Disney! Ed effettivamente fuori dal Salone Ghersi fu affissa una locandina nella quale i due personaggi camminavano a braccetto.
In realtà queste poche righe hanno fatto la storia per un motivo ben più ingente: fu nel corso della rassegna pubblicizzata che per la primissima volta vennero proiettati ben tre cartoni animati di Topolino (per la precisione The Picnic, The Cactus Kid e Fire Fighters, tutti del 1930). Si tratta dunque della prima uscita pubblica di Mickey Mouse in Italia!
Al suo esordio nello Stivale, come si può vedere, Topolino ha già questo nome, traduzione decisamente poco fantasiosa dell'originale americano. È impossibile stabilire chi abbia operato questa scelta, ma si può fare un'ipotesi verosimile sulla sua origine: in alcune strisce a fumetti Felix the Cat, personaggio creato nel 1919 da Pat Sullivan e celebre in Italia come Mio Mao, interagiva con un topo dispettoso che nell'originale era chiamato semplicemente “The Mouse”. Gli episodi in cui compariva erano stati pubblicati in Italia sul celeberrimo Corriere dei Piccoli, e il nome del roditore era stato tradotto “il Topolino” (con la T maiuscola e l'articolo determinativo sempre presenti).

Immagine
Un'illustrazione di Felix alle prese con "The Mouse", chiamato in Italia "Il Topolino".

Questo personaggio era del tutto diverso da Mickey Mouse, tanto nell'aspetto quanto nei comportamenti; tuttavia è probabile che i primi adattatori dei cartoon Disney abbiano voluto cavalcare l'onda di un personaggio già conosciuto, cristallizzando il Topolino Disney con quello Sullivan.
Del resto, nello stesso matinée torinese del 13 dicembre 1930 furono proiettati anche tre cortometraggi di Felix, assieme a tre del congilio Oswald: ciò che in America era oggetto di rivalità e contenziosi, in Italia... andava a braccetto!

FINE PRIMA PUNTATA

Come fu accolto Topolino in Italia? Ebbe da subito un gran successo o dovette fare... gavetta? Scopriamolo insieme VENERDI' prossimo, con la seconda puntata di Disney Italian Story!





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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Blu »

Che differenza fra Italia e America [:^] , sarebbe bello riuscire a vedere/trovare la locandina con Oswald/Rorò e Topolino :D ... bellissimo inizio Max :D :approved:




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

Detto e fatto Blu :) In realtà avevo previsto di postarla già in puntata, ma è molto piccola e sfocata essendo tratta dal libro da cui ho preso gran parte delle info di questa puntata...

Il trafiletto della Stampa invece viene proprio dall'Archivio digitale del giornale torinese :)




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Blu »

Grande :D ... caspita, un pezzo di storia :o :)




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

Notare che sulla locandina si trova scritto TopolinI :D




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

E adesso andiamo avanti con la SECONDA PUNTATA, nella quale scopriremo... il primissimo Topolino italiano! :shock:

2° puntata
Guasta: il primo Topolino italiano


Nei mesi successivi Topolino approdò nelle sale cinematografiche di altri paesi italiani, ma il suo successo fu molto tiepido. La fama di Walt Disney, del resto, non si era ancora diffusa nel Bel Paese quel tanto che bastava per rendere Mickey riconoscibile dagli altri personaggi non suoi.
Nel frattempo, in America, il personaggio aveva già abbandonato da tempo la dimensione cinematografica, e già dal 1929 godeva di una sua striscia quotidiana a fumetti pubblicata sui maggiori giornali statunitensi. Topolino si stava dunque dimostrando un personaggio multimediale, capace di riscuotere successo non solo sullo schermo ma anche su giornali, libri e così via.
Nei primi mesi del 1931, forse sulla scia delle rassegne cinematografiche, alcune strisce arrivano in Italia e vengono pubblicate sporadicamente su L'illustrazione del popolo, supplemento del giornale torinese La Gazzetta del Popolo. Si tratta di disegni originali di Gottfredson, originariamente parte di una storia (ricordiamo che in America ogni striscia era parte di una macrotrama che si sviluppava giorno dopo giorno) che però venivano pubblicate come autoconclusive, con una traduzione arbitraria dei dialoghi, l'aggiunta delle classiche didascalie in rima tipiche dei fumetti italiani e un lettering corsivo illegibile.

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L'esperienza torinese è però destinata a esaurirsi nel giro di pochissime settimane: già a marzo 1931 Topolino viene sostituito da un pagliaccio di nome Allegretto, completamente autoctono.
Non dobbiamo però aspettare troppo per rivedere Mickey su pagine tricolori: il 16 aprile 1931 sulla testata Il Popolo di Roma, costola laziale de Il Popolo d'Italia, compare una nuova tavola di Topolino.
C'è un'importante novità, tuttavia, che distingue il Topolino romano da quello piemontese: per la prima volta, infatti, le avventure del personaggio sono realizzate in Italia!

Immagine

Le tavole sono infatti disegnate da Guglielmo Guastaveglia, in arte il Guasta, disegnatore ufficiale del Popolo e inventore di un personaggio che fino a poco prima aveva occupato la pagina domenicale dedicata ai bimbi, di nome Zizì al zoo.
Il Topolino del Guasta è notevolmente differente da quello di Gottfreddson: a parte le didascalie in rima e il disegno, che nelle prime storie appare incredibilmente grossolano, vediamo un Topolino... formato topo, che si ficca nei buchi dei muri (seguendo la classica iconografia italiana del roditore) e che si batte con Mio Mao (naturalmente ispirato a Felix) per conquistare Minnie, qui chiamata Topolina.
► Mostra testo
Nonostante si tratti di un prodotto lontano anni luce da quelle che saranno le grandi produzioni Disney italiane, possiamo affermare che il Topolino del Guasta reca in piccolo un importante elemento che caratterizza ancora oggi le storie tricolori: le avventure, infatti, riflettono la mentalità italiana, profondamente diversa da quella americana, e ne mutua usi, costumi e stereotipi.
Negli USA Topolino viveva avventure di ampio respiro battendosi contro i criminali e esplorando castelli incantati; in Italia vive storielle semplici e immediate nelle quali vince la prepotenza con l'astuzia. Inoltre nelle storie del Guasta non è raro vederlo alle prese con dinamiche tipiche della cultura italiana, quali l'acquisto della mortadella, l'utilizzo dell'elioterapia e l'amore per l'opera lirica.
Settimana dopo settimana il Topolino del Guasta evolve nel tratto e nelle dinamiche: a giugno Mio Mao viene sostituito da un altro gatto bizzoso di nome Maramao, e in queste tavole è facile riconoscere il ricalco di alcuni disegni di Gottfreddson tratti dalla storia Topolino in guerra contro il Gatto Nipp (1930). È un chiaro segno del fatto che i disegni americani sono ormai approdati ufficialmente in Italia.
► Mostra testo
La striscia di giugno disegnata dal Guasta con protagonista Maramao, messa a confronto con l'originale di Gottfredson.


Ma anche l'avventura romana di Topolino è destinata a esaurirsi prestissimo: ad agosto, senza alcun preavviso, la pagina a lui dedicata cambia completamente forma e i fumetti vengono sostituiti da un racconto in prosa con personaggi “umani”.
Non è difficile capire il motivo di questa dipartita: né il Topolino torinese né quello romano recavano la minima traccia dei diritti d'autore americani. In poche parole, la realizzazione di storie di Topolino in Italia non era ancora stata legalizzata.
Proprio questa circostanza, di lì a poco, darà il via “ufficiale” alla grande storia italiana della Disney.

_______________________
Quando e come inizia la grande avventura Disney in Italia? Scopriamolo insieme LUNEDI' prossimo, con la terza imperdibile puntata della Disney Italian Story!




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Blu »

Bellissima anche questa puntata :) .. il lettering in corsivo è illeggibile a dir poco XD , pessima scelta direi :P ; sono curiosa di vedere come saranno le prime strisce "ufficiali" italiane :)

PS: sicuramente preparando le puntate conoscerai quasi tutto sui primi albi con Topolino, ti risulta un qualche formato rettangolare in orizzontale? Ho un flash della mia infanzia con delle vecchissime storie di Topolino su un albo di quella forma appartenente ai miei (o forse anche più vecchio), ricordo un Topolino un po' diverso da quello conosciuto da noi (ho iniziato a leggerlo intorno al numero 1000 XD ) e già allora quel volume mi sembrava "vecchio" [:^] ... spero di averlo ancora in garage da qualche parte, perché sicuramente lo apprezzerei di più oggi :D




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

Si Blu, si tratta degli Albi di Topolino ;) In forme diverse furono stampati ininterrottamente dal 1935 circa agli anni 2000... erano orizzontali perchè raccoglievano le strisce americane. Ne sentirai parlare tra qualche puntata :D




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Blu »

Non vedo l'ora :) ... e grazie :D (devo assolutamente andare in esplorazione in garage XD )




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

Io ci sono stato qualche giorno fa e sono tornato con una quindicina di Topolini :D la cosa forte è che guardando la copertina riuscivo a ricordare quali storie ci fossero dentro :shock:




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Re: Disney ITALIAN Story

Messaggio da Nillc »

Andiamo avanti con la TERZA PUNTATA di Disney Italian Story :)

3° puntata
Inizia l'era Nerbini


Anche dopo la sparizione dell'“apocrifo” del Guasta, Topolino non se ne andò mai del tutto dalle testate giornalistiche italiane: molte sue strisce venivano saltuariamente pubblicate nella pagina dei bambini di vari quotidiani, alternate a quelle di altri personaggi (a volte autoctoni) e sempre in maniera casuale, sacrificando la continuità della macrotrama in nome della singola gag.
L'anno di svolta per l'avventura disneyana in Italia fu il 1932: nei mesi finali, quasi improvvisamente esplose la mania per Topolino che, in forme mutevoli, riuscì a proseguire nel tempo fino ai giorni nostri.
Quali furono i fattori di questa svolta?
Per prima cosa, è opportuno specificare che, rispetto a due anni prima, la situazione socio-economica italiana era piuttosto cambiata: si stava virando sempre più verso la cultura medio-borghese che avrebbe caratterizzato l'Italia fascista e del secondo dopoguerra.
Nel frattempo, oltreoceano, Walt Disney vinceva un Oscar speciale per il merito di aver inventato Topolino: nonostante fama e diffusione fossero ormai alle stelle (almeno in patria), per la prima volta la rivoluzione che questo personaggio aveva rappresentato nel mondo cinematografico veniva riconosciuta ufficialmente. Naturalmente la notizia fece il giro del mondo e arrivò anche in Italia, dove alle strisce di Topolino, prima pubblicate in maniera anonima, viene apposta la firma “Walter Disney” come indice di qualità.

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Walt Disney con l'Oscar speciale ottenuto nel 1932 per la creazione di Topolino

Infine, un terzo elemento contribuì indirettamente a permettere l'exploit italico di Topolino: la rivoluzione del fumetto tricolore.
La supremazia degli editori giornalistici sulla cultura stava cedendo in favore delle piccole case editrici, che riuscivano, grazie a investimenti non troppo esosi, a imporsi sul mercato e a offrire prodotti di divulgazione “alternativa” rispetto a quei mostri sacri che fino ad allora erano stati i quotidiani. Proprio una di queste, la milanese SAE Vecchi, propone un innovativo progetto editoriale: nel dicembre 1932 esce infatti Jumbo, il primo giornalino a fumetti italiano.
I più attenti potrebbero trovare una discrepanza in questa affermazione, poiché è risaputo che già dal 1909 esisteva un giornalino a fumetti in Italia, ed era il Corriere dei Piccoli (seguito peraltro da altri giornaletti di stampo locale, tutti nati e chiusi nell'arco di pochi mesi o anni); tuttavia il neonato Jumbo aveva diversi elementi che lo differenziavano notevolmente dal suo epigone. Il Corriere dei Piccoli altro non era che una costola dello storico Corriere della Sera, dal quale mutuava grafica e linea editoriale: in ciò non si differenziava molto dai classici supplementi settimanali per bambini, se non per il fatto di essere fisicamente separato dal resto del giornale e composto da numerose pagine (i supplementi erano in genere due fogli centrali non acquistabili senza il corpo principale).
Jumbo invece nasceva direttamente come giornale a sé stante, progettato e realizzato per un pubblico giovanile: per la prima volta i ragazzi italiani avevano un giornalino tutto per loro!

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Il primo numero di Jumbo, uscito nel dicembre 1932

Naturalmente la comparsa nelle edicole di Jumbo (precisamente il 7 dicembre 1932) non fu un evento improvviso: già nei mesi precedenti era iniziata quella che oggi chiameremmo una massiccia campagna mediatica basata sui mezzi dell'epoca. Volantini in edicola, pubblicità su altri periodici e perfino in radio... non c'è da stupirsi se, stando alle leggende dell'epoca, i bambini avessero preso d'assedio le edicole per accaparrarsi il primo numero, che peraltro costava ben venti centesimi in meno del suo diretto concorrente il Corriere dei Piccoli.
Dietro le quinte, invece, la SAE Vecchi si stava muovendo già da tempo per ottenere i diritti di molti fumetti realizzati all'estero: la linea editoriale di Jumbo era diretta ai ragazzi, per questo fu deciso di pubblicare fumetti prettamente realizzati in Inghilterra, più votati all'introspezione e alla trama rispetto a quelli americani pubblicati sul “Corrierino”.
Le operazioni di pubblicità e copyright di Jumbo non passarono inosservate, e molte case editrici decisero di cominciare ad attrezzarsi per realizzare un giornale che potesse concorrere con il nuovo nato: tra queste ci fu la Nerbini, anonima casa editrice fiorentina, che vide in Topolino, personaggio del momento, la chiave del successo.
Fu così che il 25 dicembre 1932, a sole due settimane da Jumbo, arriva in edicola il primo numero di Topolino “giornale”. È l'inizio di un'avventura che, passando per varie tappe e trasformazioni, dura ancora oggi.

____________________
Inizia la grande avventura di Topolino in Italia! Appuntamento DOMANI per una puntata speciale sulle caratteristiche del giornale e MERCOLEDI' per un nuovo tassello nella DISNEY ITALIAN STORY!





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