L'oggetto della prima email, e perfetto titolo per il suo contenuto, è CreepyRaider
[Edit: ecco i link per il racconto completo in .pdf CREEPYRAIDER e per il suo Making of "Nome in codice: CreepyRaider" ]
Oggetto: CreepyRaider
Data: Wed, 28 Sep 2016 11:41:59
Mittente: Unknown
A: blu@aspidetr.com
Tomb Raider è sempre stata la mia serie di videogames preferita, e tra i capitoli delle avventure di Lara Croft quello che amavo di più era Tomb Raider II.Oggetto: Non riuscii a trattenere un urlo
Avrete notato che parlo al passato... il che non significa che da un momento all'altro ho smesso di amare quel capolavoro videoludico che è l'avventura del Pugnale di Xian. semplicemente parlo al passato perché da quando mi è successa quella cosa non ci ho mai più giocato.
Ho troppa paura che succeda di nuovo...
Ancora oggi, nonostante sia passato tanto tempo da quel maledetto giorno, mi porto dentro l'incubo di quello che accadde... ve ne parlo oggi perché caderci dentro è così dannatamente facile... vi prego, leggete cosa mi accadde e soprattutto come mi accadde, e state attenti che non succeda mai a voi.
Non ricordo esattamente quanto tempo sia passato... il tempo per me è diventato qualcosa di molto relativo, da allora.
Tomb Raider II è stato il mio primo videogame in assoluto. All'epoca dei fatti ce lo avevo già da moltissimi anni e lo avevo giocato un mare di volte. Ne avevo esplorato ogni angolo, ne conoscevo tutti i trucchi, tutte le scorciatoie, tutti i segreti.
Tutti... tranne uno.
Avevo deciso di rigiocarlo per l'ennesima volta in un momento in cui andava tutto bene, avevo un lavoro part-time, un minimo di vita sociale e tanto, tanto tempo a disposizione. Oggi rimpiango di non essermi accontentato di quella noiosa normalità.
In sole due o tre sessioni di gioco intenso ero arrivato al mio livello preferito, il Monastero di Barkhang, quello in cui Lara deve perlustrare un enorme monastero buddhista in cerca di cinque ruote della preghiera che le aprono la via al livello successivo; lo avevo giocato quasi tutto e mi ero divertito da matti a esplorarne tutti gli anfratti, superare le trappole, risolvere gli enigmi e lasciare che i monaci facessero il lavoro sporco per la mia eroina uccidendo i suoi nemici.
Per poterlo terminare mi mancava solo l'ultima ruota, quella che si trova in una piscina da svuotare. Avevo fatto arrampicare Lara sull'enorme statua dorata del Buddha a quattro braccia che si trova al centro del livello, per poi lasciarle inserire la gemma che apre l'accesso al sotterraneo dove risolvere l'enigma.
Era notte inoltrata, le palpebre mi si chiudevano dal sonno ma volevo comunque finire il livello, quindi ho deciso di usare un escamotage per terminarlo in tempi brevi... maledico di non aver avuto pazienza e di non aver perso quei pochi secondi...
Per farvela breve, invece di scendere con metodo per tornare sul braccio del Buddha e lasciarmi scivolare lungo di esso feci fare a Lara un salto con tuffo in avanti, sperando che raggiungesse direttamente lo scivolo; in altre circostanze quella mossa azzardata mi sarebbe riuscita senza problemi, ma i miei riflessi erano rallentati dal sonno, così sbagliai mira, Lara saltò troppo a destra e andò a sfracellarsi tra le gambe dell'enorme statua.
Per un breve attimo la cosa mi sembrò addirittura simpatica; ridacchiai, forse.
Ma pochi secondi dopo già notai qualcosa che non andava: invece di aprire l'inventario per selezionare il salvataggio da cui ripartire, la telecamera rimaneva ferma sul cadavere di Lara.
Pigiai il tasto Esc: non accadde nulla.
Schiacciai Invio: ancora nulla.
Mi misi a smanettare sulla tastiera, ma nulla.
Alla fine sbuffai e spensi il computer, sicuro che si fosse trattato di un malfunzionamento o di un crash; andai a dormire un po' infastidito da quello che era successo; tuttavia al risveglio me ne ero già dimenticato. Uscii di casa e andai a fare ciò che dovevo fare... oggi nemmeno ricordo cosa. Lavoro? Amici? Incombenze? Non lo ricordo... perché ciò che successe dopo cancellò pian piano tutto il resto.
Data: Sun, 02 Oct 2016 18:04:01
Mittente: Unknown
A: blu@aspidetr.com
Quando tornai a casa riaccesi il computer, deciso a riprendere la partita; avevo completamente dimenticato il piccolo incidente della sera prima, e in ogni caso il PC sembrava funzionare correttamente.Oggetto: In quel momento l'orrore riuscì a farmi reagire
Lanciai di nuovo Tomb Raider II.
Quando mi trovai di fronte la schermata principale, però, notai qualcosa di molto strano: la solita immagine di Lara su scenario verde era sparita, e l'inventario scorreva su uno sfondo completamente nero. Anche il rilassante tema musicale di Tomb Raider non si sentiva più: al suo posto si sentiva una musica bassa e disarmonica, come qualcosa che stridesse in lontananza.
Ancora una volta pensai a un errore delle schede audio e video... del resto sia il mio pc che il cd del videogame erano molto vecchi e riuscivo a giocarci solo grazie a una patch scaricata da internet.
Comunque aprii il passaporto di Lara e selezionai lo slot dove avevo salvato l'ultima partita.
Non appena premetti invio udii un suono che mi fece sobbalzare: sentii quello che sembrava l'urlo di Lara quando cade da una notevole altezza, ma era più realistico e lacerante, inoltre diventava sempre meno percettibile, come se la persona cui apparteneva la voce stesse precipitando in una voragine profondissima.
In contrappunto una seconda voce, bassa e cavernosa, iniziò a ridere forte, sempre più forte.
Il cuore prese a martellarmi nel petto; l'inventario scomparì lentamente e il gioco fu caricato.
Quando ripresi controllo di Lara iniziò la mia dannazione.
Quello dove mi trovai non era più il Monastero di Barkhang di Tomb Raider II.
Gli somigliava molto, ne conservava la geometria, la disposizione delle stanze, qualche altro elemento... ma capii subito che si trattava di un altro luogo molto più oscuro e tetro. Mi sorprese, inoltre, vedere che la grafica era diventata improvvisamente straordinaria, realistica, come se più che giocare a un videogame stessi guardando un film: sporadiche candele illuminavano quegli ambienti enormi in cui adesso muovevo...
….Lara.
Già, Lara.
Mi bastò muovere qualche passo premendo i cursori con mani tremanti per capire che anche quella che le mie dita comandavano non era più la mia eroina preferita. Era un essere claudicante dalla forma vagamente umana, deforme, con gli arti scomposti e la testa penzolante di lato. Camminava trascinandosi lentamente, scivolando, a volte sbandando come una macabra marionetta, un cadavere tenuto in piedi da fili invisibili.
Iniziai a tremare, eppure quella visione mi terrorizzava e attirava al tempo stesso: per quanto spaventosa potesse essere, quella situazione era qualcosa di completamente nuovo, e volevo vedere, scoprire, capire.
Con gran fatica riuscii a far aggirare l'avatar nel livello; mentre percorrevo lentamente i corridoi bui che conducevano al salone principale mi resi conto che la musica di sottofondo era stata sostituita da bisbigli e lamenti come di persone agonizzanti e in pena.
A un certo punto incrociai un nemico di Lara (quello, perlomeno, sembrava essere rimasto lo stesso di prima); prima ancora che potessi estrarre le pistole per ucciderlo, arrivarono due monaci... ma anche quelli non erano più loro: erano diventati uomini con un saio nero, il cui cappuccio nascondeva il loro volto.
I due assalirono il nemico e la scena si fece confusa; li sentii chiaramente recitare una specie di mantra, ma non ne compresi il significato. Un attimo dopo l'uomo si portò le mani al collo e sembrò soffocare; cadde in ginocchio e in quel momento uno dei due monaci lo decapitò con una sciabola.
Il sangue macchiò il pavimento, e io provai disgusto e orrore per quella scena... e dire che fino a poco prima avevo odiato i nemici di Lara...
Sebbene fossero passati pochi minuti, volevo spegnere tutto e scappare via... ma non ci riuscivo: ero come ipnotizzato, dovevo necessariamente continuare a giocare.
La creatura avanzò lentamente fino al salone principale, che sembrava essere diventato infinitamente più grande.
Mi diressi verso la statua del Buddha, sempre accompagnato da quei tremendi suoni di morte.
Quando vidi cos'era diventata la statua, non riuscii a trattenere un urlo.
Data: Fri, 28 Oct 2016 23:10:07
Mittente: Unknown
A: blu@aspidetr.com
Al posto del Buddha dalle quattro braccia c'era una mostruosa, immensa figura umanoide nera seduta su un trono fatto di teschi.
Era un essere gigantesco dalla pelle color del bronzo, vestito solo di un perizoma della stessa tonalità, con una corporatura massiccia e muscolosa; ne vedevo le gambe e le braccia, grandi come un camion, gli ampi pettorali e l'addome altrettanto immenso; non riuscivo a scorgerne il volto immerso nell'oscurità del soffitto.
Ormai ogni singolo muscolo mi tremava, ma le dita continuavano a muoversi e a condurre il personaggio; quando ci fu davanti, partì una cutscene che non avevo mai visto.
L'entità che sedeva al centro del monastero parlò, e capii che non si stava rivolgendo a Lara (o a chiunque fosse quell'orribile avatar) ma direttamente a me.
“Benvenuto” disse, e la sua voce era la stessa bassa e cavernosa che avevo sentito ridere poco prima “So che ti stai chiedendo cosa sia successo... è molto semplice: offrendo un'anima in sacrificio a me sull'altare di un luogo sacro lo hai profanato... e mi hai evocato...”
“Ma è ridicolo!” gridai allo schermo senza nemmeno rendermene conto “Questo luogo sacro... non è reale! Nemmeno Lara lo è! E comunque non volevo ucciderla... è stato un errore....”
“Reale o no, voluto o no poco importa” rise l'entità “Oramai fai parte del mio regno... e non potrai uscirne mai più...”
E rise di nuovo.
In quel momento l'orrore riuscì a farmi reagire: mi alzai di scatto, spensi il computer e scappai in bagno, dove scoppiai in un pianto sconsolato.
Ma poco dopo, quando l'ultima lacrima si fu asciugata sulla mia guancia, sentii una nuova sensazione farsi strada nel mio stomaco...
Era qualcosa di strano, riprovevole, contraddittorio: avevo provato orrore, paura, sgomento nel trovarmi di fronte a quel macabro spettacolo; volevo starne lontano, dimenticarlo, nasconderlo a me stesso, far finta che non fosse mai successo e vivere sereno come avevo vissuto fino ad allora...
… Eppure una parte di me voleva, doveva tornare a quella oscura versione del Monastero di Barkhang... doveva esplorarlo, farne parte, viverlo.
E quella parte di me diventava sempre più violenta, inarrestabile...
Passarono pochi secondi, e come un automa mi alzai dal pavimento del bagno e, camminando lentamente, mi risedetti al computer.
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