L'universo comincia dietro casa e altri racconti

Leggende e sci-fi di casa nostra

Condividete le vostre creazioni: disegni, fumetti, racconti, 3D, foto, musica o altro ispirati a TR e non / Show here your creations: art, paintings, comics, literature, 3D, photo, music or other inspired or not to TR
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Greywolf
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Messaggio da Greywolf »

Da quanto tempo mancavo dal forum?
Da troppo! Forse dalla scorsa era geologica: temevo di non riuscire più a fare il login perché il mio nome utente e la mia password erano scaduti o erano stati dimenticati dal sistema.
Erano tempi senza dubbio più felici, almeno per me, ma (chissà!) forse ora potrei trovare del tempo per ricominciare a editare e portare avanti dei progetti che avevo lasciato in sospeso... Scusate mi stavo perdendo in voli pindarici e rischio di non arrivare al dunque.
002_Poggio Scali - Sky by casey-horner-fsJB3KT2rj8-unsplash.jpg
Dunque (ecco, appunto...) avevo iniziato a scrivere racconti per gioco e mi ero divertita a unire storie e leggende di luoghi che conosco molto bene, ovvero l'Appennino Tosco-Romagnolo e in particolare le Foreste Casentinesi, alla fantascienza con i suoi temi classici (buchi neri e wormhole, viaggi nel tempo, alieni dalle straordinarie tecnologie, ma forse un po' cialtroni... Ah, sì qua e là viene pure citata Lara).
Ne è uscito un libro. Già disponibile in pre-ordine fin da ora.
Se si arriverà a un minimo di pre-ordini allora il volume verrà stampato e arriverà a casa vostra e in libreria.
Non è facile pubblicare qualcosa in un paese dove chi legge è ormai ridotto a una sparuta minoranza. Quindi mi sono appoggiata a una campagna di crowdfunding.
Perciò avrò bisogno del sostegno di tutti coloro che vorranno darmi una mano, coinvolgendo i loro contatti e facendo il pre-ordine in questa pagina:

https://bookabook.it/libro/luniverso-co ... -racconti/

Ora che "sono rimasta da sola davanti al cielo" è un progetto molto importante per me e, se diamo retta a quanto dice chi ha letto le mie storie in anteprima, una piacevole scoperta per voi, che, se farete il pre-ordine, potrete leggere la bozza in formato pdf.




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Roberto web
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Messaggio da Roberto web »

E' un percorso che avevo intrapreso anch'io quello del crowdfunding ma poi sono andato direttamente a pubblicare su Amazon.it ed e' stata la scelta migliore da tutti i punti di vista. Costo praticamente nullo, solo il tempo di caricare il file, scegliere copertina , retro ecc. Lo pubblichi in versione ebook e cartacea. Scegli copertina flessibile lucida. puoi ordinarne quasiasi numero di copie anche 10 , magari per regalarle ad amici o parenti. Ad un costo che dipende dalle pagine ma sempre molto basso.

https://kdp.amazon.com/it_IT/

come pubblicare

https://kdp.amazon.com/it_IT/help/topic ... W2KQ3K4UU4


https://www.kdpcommunity.com/s/?language=it


ecco il mio libro publicato su Amazon,it. Le vendite procedono bene , nonostante sia un libro di fantascienza :) Certo non ci si arricchisce, ma la soddisfazione di averlo pubblicato e' massima :D


viewtopic.php?t=18114




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Greywolf
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Messaggio da Greywolf »

Grazie per i suggerimenti e i consigli.
Adesso vedrò cosa fare, siccome abito in un paesino abbiamo fatto una bella presentazione della campagna di crowdfunding in birreria (spero non mi sia sembrata bella solo per il tasso alcolico!) e tante persone hanno partecipato e sono interessate.

Per quanto riguarda il tuo libro ho visto il tuo post e, al più presto, farò l'acquisto (quasi certamente l'e-book: casa mia è talmente piena di libri che pare il Labirinto di Gardaland!).




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Messaggio da Roberto web »

Greywolf ha scritto:
14 novembre 2024, 19:37
Grazie per i suggerimenti e i consigli.
Adesso vedrò cosa fare, siccome abito in un paesino abbiamo fatto una bella presentazione della campagna di crowdfunding in birreria (spero non mi sia sembrata bella solo per il tasso alcolico!) e tante persone hanno partecipato e sono interessate.

Per quanto riguarda il tuo libro ho visto il tuo post e, al più presto, farò l'acquisto (quasi certamente l'e-book: casa mia è talmente piena di libri che pare il Labirinto di Gardaland!).
Potresti pubblicarlo su Amazon e poi comprare da Amazon stessa i libri.Arrivano in pochi giorni. La quota di ognuno dei donatori del crowdfunding puo' essere mutata in costo libro. Il resto in PM -

Il mio libro " La Stele delle Stelle " sarebbe bello averlo in cartaceo, stiamo pubblicando anche la versione in Inglese / americano e spagnolo. :D




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Messaggio da Greywolf »

In questi mesi ci sono stati vari pre-ordini del mio libro, siamo ancora distanti dai 200 previsti per la pubblicazione vera e propria, ma SIAMO ARRIVATI A 60, ovvero la cifra prevista perché i volumi richiesti VENGANO STAMPATI.
Chi ha già ordinato oppure chi ordiner+ da ora in poo tra qualche mese riceverà il libro a casa.

Rimangono 13 giorni disponibili per i pre-ordini.

Siete ancora indecisi?

Inizio a pubblicare alcuni stralci del primo racconto: L'universo comincia dietro casa.


Castagno d’Andrea – comune di San Godenzo (Firenze).

Zio Argante era il fratello di nonna Rina. Era più giovane di lei di una decina d’anni, ma non per questo era un ragazzino, sebbene lui si ostinasse ancora a comportarsi come tale.
Fino al momento in cui non aveva avuto un mancamento: aveva perduto i sensi per alcuni istanti, probabilmente a causa di uno sbalzo di pressione, per fortuna mentre era a casa e non mentre era in giro per i boschi a cercare funghi. I figli lo avevano accompagnato immediatamente al più vicino pronto soccorso dove il loro babbo era stato visitato scrupolosamente, per verificare che lo svenimento non avesse causato traumi e per accertarne le cause, poi i medici lo avevano rispedito a casa con la raccomandazione di riguardarsi e di non affaticarsi troppo.
Nonna Rina lo aveva saputo ed era andata in fibrillazione, sebbene i suoi nipoti l’avessero rassicurata che, nonostante lo spavento che avevano passato, non era nulla di grave. Ma nonna Rina era di tutt’altro avviso e voleva andare a visitare il fratello immediatamente, anzi, se fosse stato per lei, anche prima di subito.
In quei giorni, però, la figlia e il genero erano in viaggio per una meritata vacanza. I cugini li avevano tranquillizzati, perché non era necessario che interrompessero la vacanza e facessero i salti mortali per tornare in Italia, dato che zio Argante stava benone (a sentire loro quasi meglio di prima), per cui i genitori di Lore misero in programma una doverosa visita allo zio al loro rientro, dopo un paio di settimane.
Quindi nonna Rina invocò Lore. Anche lei pensava di aspettare i genitori per andare a trovare lo zio Argante, ma la nonna la assillò fin oltre il limite dell’esasperazione, tanto che alla fine Lore disse di sì e che l’avrebbe accompagnata a Castagno a trovare il fratello in quel fine settimana.
Partirono il venerdì sera con l’intenzione di restare fino alla domenica sera, in modo che la nonna (che già al momento di salire in auto era al settimo cielo) avrebbe potuto trascorrere un paio di giorni con lo zio e con i suoi nipoti.
Già all’arrivo cominciarono le libagioni, come sempre succedeva in occasione degli incontri familiari, e, sebbene circondata dall’incombente presenza del Monte Falterona con i boschi e la foresta che cingevano l’abitato, Lore si rilassò e si divertì a chiacchierare amabilmente con tutti.
Ma, dopo aver trascorso un sabato ameno tra i parenti, aveva già deciso che, di domenica mattina, avrebbe fatto una scarpinata fino alla Gorga Nera, per vedere finalmente da vicino il luogo che tanto la assillava e per sfidare le proprie ansie e paure irrazionali. Infatti, quando era partita con la nonna, aveva già messo nella sua borsa abiti comodi per l’escursione, un paio di scarponcini, la cartina del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e, non meno importante, il suo lettore mp3.
Stava albeggiando a malapena quando Lore salì sulla sua vetturetta e imboccò la strada che da Castagno risaliva verso la Falterona. Voleva evitare in ogni modo il traffico dei gitanti domenicali, infatti, quando arrivò alla sbarra che limitava l’accesso ai soli mezzi autorizzati, trovò subito il parcheggio. Per fortuna non era stagione di funghi, altrimenti i veicoli dei cercatori avrebbero occupato ogni piazzola e spazio libero lungo la strada.
Lore si sfilò le scarpe da ginnastica con cui aveva guidato e indossò gli scarponcini, si caricò lo zainetto in spalla e si cacciò le cuffiette del lettore mp3 sulle orecchie: dentro c’erano vari giga di musica rock, hard rock e blues, insieme a tanti altri “classici”; erano quasi tutti brani usciti vari anni prima che lei nascesse, ma che lei amava ascoltare e che, “pompati” a tutto volume, le avrebbero tenuto la mente occupata. Gli alberi sembravano incombere minacciosi sopra di lei. Fece partire la sua playlist (Led Zeppelin – Kashmir) e si tuffò nell’oscurità della foresta.






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Messaggio da Greywolf »

Avete finito di scapicollarvi sui Led Zeppelin?
Bene, allora facciamo partire la colonna sonora del prossimo capitolo:



E con questo sottofondo proseguiamo il racconto:

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Non fu facile arrivare sino al piccolo acquitrino, non tanto per i sentieri, che erano ampi e con indicazioni chiare, ma proprio per quella terribile sensazione di essere circondata da presenze ostili in ogni punto della foresta, sebbene non vedesse nessuno intorno a sé né potesse udire voci, mormorii o altri rumori a causa della musica che le entrava direttamente nella testa.
Il cartello recava inciso il nome della località, “Gorga Nera”, e davanti a lei c’era un piccolo stagno, circondato da qualche rustico parapetto in legno e da alcune panchine, anch’esse di legno. Un denso strato di vegetazione color verde marcio galleggiava sulla superficie dell’acqua ricoprendola completamente. Lore afferrò un ramo caduto a terra e si avvicinò alla pozza per scostare un po’ quello strato e vedere se davvero l’acqua sottostante fosse nera e impedisse di scorgere il fondo.
In quel momento una voce confusa che le arrivò in mezzo a un riff di chitarra attirò la sua attenzione: un giovane gesticolava verso di lei e chiaramente le stava dicendo qualcosa, ma lei non poteva sentire le sue parole. Allora si sfilò le cuffiette, il suono bruscamente attutito del ritornello “Still I hear … BBBUUURRRNNN!” si diffuse intorno a lei e finalmente poté udire che il ragazzo stava gridando: “…TTENTA ALLE RANE!”
“Eh?” Lore non aveva ben compreso di che stesse parlando quel tipo, che pure le pareva familiare, ma lui indicò a terra, verso la fanghiglia nera su cui lei posava i piedi e Lore si accorse che lì dentro c’era qualcosa che si muoveva: alcune minuscole rane, lunghe all’incirca un centimetro e che portavano ancora la coda da girino, saltellavano e arrancavano nella melma.
Con un balzo Lore tornò all’asciutto, per non fare del male a quelle bestiole che aveva rischiato di calpestare.
“Mi spiace, io…” tentò di scusarsi, mentre dalle cuffiette usciva un assolo smorzato di organo Hammond, il quale suonava qualcosa in stile barocco che ricordava una fuga di Johann Sebastian Bach, anche se molto più fracassona.
“Questo laghetto è una delle principali zone riproduttive per la rana montana (o Rana temporaria) e per altre specie di anfibi come la rana agile, il rospo comune o la salamandra pezzata… Bisogna aver rispetto quando si entra in casa di qualcun altro. A proposito, non male Burn dei Deep Purple, anche se credo sia uno dei brani più rumorosi della storia del rock.
“Sebbene la voce storica del gruppo fosse Ian Gillan, a me non dispiace la voce nera di David Coverdale, accompagnata da quella più acuta di Glenn Hughes.”
“Eh? Ah sì certo… Mi scusi tanto, sa… Non volevo far del male alle sue rane… Sono in multa?” Borbottò Lore mentre il suddetto Glenn Hughes strillava dentro alle cuffiette: “You know we had no tiiime…” Dove diavolo aveva già visto quella faccia incorniciata da barba e da capelli castani?
“Ma no, guardi, non ha fatto grandi danni: per fortuna si è fermata in tempo. Spesso i danni maggiori li fanno i bambini e i ragazzini che leggono quel tabellone che spiega cos’è la Rana temporaria e perché va protetta e si avvicinano impunemente alla Gorga Nera per vederne una: è già capitato che qualcuno ci scivolasse dentro! E per cortesia mi dia del tu.”
“Dia… dammi del tu pure tu.” Rispose Lore che proprio non amava sentirsi dare del lei, specie da qualcuno che poteva essere un suo coetaneo. In quel momento ebbe l’illuminazione e con un gesto del dito mise a tacere il riff di chitarra di Ritchie Blackmore, l’organo Hammond di Jon Lord e la batteria di Ian Paice. “Ma tu sei Danilo Rossi, lo zoologo del canale Youtube e del blog A passeggio tra i boschi!” Esclamò.
“Zoologo… non esageriamo!” Si schermì Danilo. “Sono solo un naturalista appassionato di fauna minore, cioè di tutte quelle bestiole che non sono famose come lupi, cervi e aquile, ma che è necessario tutelare alla stessa maniera. Questioni di biodiversità. Ma non credevo di avere una fan.”
Lore si presentò.
“Lore… che sarebbe il diminutivo di Lorenza?” Chiese Danilo.
“No.”
“Loredana.”
“No.”
“Lorella.”
“No.”
“Loretta?”
“Neppure. In realtà mi chiamo Loreley.” Tagliò corto Lore prima che Danilo esaurisse le idee.
“Chi è il melomane in famiglia?” Le chiese allora lui, ricordando che quello doveva essere il personaggio di una qualche opera lirica.
“Il mio babbo. È stato lui a scegliere il mio nome, nonostante qualche protesta della mamma.”
“E tu, invece, ascolti i Deep Purple. Freud potrebbe scrivere pagine e pagine su tutto ciò, se fosse ancora vivo. Anche il tuo otorino potrebbe aver qualcosa da ridire, se ascolti sempre la musica in questa maniera! Ma guardati: sei in mezzo a una foresta e, anziché prestare attenzione ai suoni della natura, ti spari nelle orecchie musica a tutto volume (con tutto il rispetto per i Deep Purple)!”
“Ecco, appunto!” Rispose lei. “Non mi piacciono le foreste o i boschi. Mi danno ansia. E la musica mi aiuta a superarla.”
“E’ una cosa abbastanza comune. C’è molta gente che, trovandosi sotto la fitta copertura vegetale di un bosco o di una foresta, prova come un senso di oppressione.”
“Non la definirei semplicemente un senso di oppressione: penserai che sono pazza, ma a volte mi pare addirittura che intorno a me ci siano delle presenze.”
“Anche quello è meno strano di quanto non sembri. Di solito capita a chi si trova in ambienti estremi come i deserti, i ghiacciai artici o le alte montagne. È comunissimo tra gli scalatori che arrampicano al di sopra dei 6000 metri. Quasi tutti loro hanno avvertito come una presenza, a volte corporea e a volte incorporea, a volte ben definita e a volte indefinita. Di solito questa presenza, però, è benigna e sembra voler confortare e consigliare chi la sente dietro di sé. Non è però un’allucinazione (anzi la si può percepire senza perdere lucidità), in realtà è una sorta di autodifesa della mente che immagina qualcuno che ti assista quando temi di essere prossimo alla morte. Forse per te che vieni da una città anche la foresta è un ambiente sufficientemente estremo e il fatto che tu vada in giro da sola di certo non ti aiuta. Non potevi portarti qualche amica, amico o fidanzato?”
“Ero a Castagno in visita ai parenti e ho pensato di fare una piccola escursione per vedere la Gorga Nera, di cui avevo sentito tanto parlare.” E Lore riassunse brevemente la vicenda di nonna Rina che con tanto entusiasmo le aveva raccontato di quel posto.
Danilo ascoltò attentamente la storia e interruppe Lore solo per chiederle: “Nonna materna o paterna?”
“Materna, perché?”
“Così.” Le rispose lui sedendosi su una delle panchine allestite intorno al piccolo stagno e tirando fuori un panino, mentre invitava Lore a fare altrettanto.
Anche lei era affamata dopo la passeggiata in montagna per cui si unì volentieri allo spuntino. Però non era tranquilla e spesso si guardava intorno come se percepisse qualche presenza che non riusciva a vedere. Ma, a differenza di quanto le aveva detto Danilo, quelle presenze le parevano decisamente ostili.




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Curisi di sapere come procede il racconto? Ecco qui un altro capitolo.

Gorga Nera – Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Era piacevole chiacchierare con Danilo e così Lore iniziò a raccontare della sua attività come ricercatrice a Cascina e delle onde gravitazionali cui dava la caccia, e lui le raccontò un po’ di cose sulla foresta.
Le disse che in realtà anche le piante possono comunicare tra loro o con altre creature: se una pianta viene aggredita da insetti parassiti emette particolari sostanze che informano le altre piante intorno a lei. E queste, a loro volta, emettono sostanze che richiamano i predatori di quegli insetti. E poi le raccontò di un’altra ipotesi, molto affascinante che riguarda proprio i boschi e le foreste. Nel suolo di boschi e foreste vivono i funghi ed è noto da tempo che, dove ci sono anche i funghi, le piante sono più rigogliose. Molti funghi sono simbionti con le piante, cioè le loro ife entrano in contatto con le radici delle piante e con esse scambiano sostanze necessarie alla vita di entrambi: il fungo prende dalla pianta gli zuccheri, la pianta riceve dal fungo azoto, potassio, fosforo e altri sali minerali.
Ovviamente Danilo fece una piccola digressione per spiegare che i funghi non sono semplicemente la parte con gambo e cappello che ci interessa tanto, perché può essere commestibile (e pure molto saporita!) oppure tossica: quella è solo il corpo fruttifero del fungo (un po’ come la mela sta al melo o la pera al pero). Il vero corpo del fungo è costituito dal micelio, che a sua volta è formato da una rete di lunghi e sottili filamenti, detti ife; il micelio si trova nel suolo e si può estendere per superfici molto ampie (l’organismo più grande al mondo è un fungo il cui micelio occupa circa un chilometro quadrato).
Qualche anno fa, però, un botanico italiano aveva ipotizzato che questa rete di filamenti costituisse una sorta di rete telefonica o di rete internet tra tutte le piante di un bosco o di una foresta, che così si trasformano in vere e proprie reti neurali. Forse anche queste reti possono apprendere, elaborare o fare previsioni come un vero e proprio organismo pensante? Era ancora presto per dirlo, certo ci volevano delle prove a sostenere questa ipotesi così intrigante e seducente, ma Lore ascoltava rapita e per un attimo la foresta iniziò a farle un po’ meno paura, così anche lei raccontò a Danilo delle sue ipotesi “fantascientifiche” su un buco nero o addirittura un wormhole dentro la Gorga Nera.
Finalmente Lore sembrava essere riuscita a rilassarsi nonostante la minacciosa presenza della foresta intorno a lei, almeno finché non le parve di sentire qualcosa che la riempì di sgomento: “ALLARME!
“Hai detto qualcosa?” Chiese a Danilo.
“No. Che cosa?” Ma si vedeva che pure lui era un po’ teso.
“Mi pareva di aver sentito gridare allar…”
PERICOLO!
“Oh no, di nuovo! L’hai sentito anche tu?” Chiese ancora molto spaventata (e l’idea di Pietro che commentava: “Anche Giovanna D’Arco sentiva le voci, ma la cosa non è finita troppo bene, almeno per lei!” non riuscì a strapparle un sorriso).
In quel momento la foresta fu squassata da un violento terremoto.
E’ difficile percepire un terremoto quando si è all’aperto, a meno che questo non sia molto forte. Un cupo ruggito che pareva uscire dalla terra li avvolse, mentre Lore e Danilo sentivano il suolo tremare sotto ai loro piedi.
Danilo la prese per mano e disse solo: “Presto! Vieni con me!”
E Lore lo seguì correndo lungo il sentiero, incapace di pensare ad altro che alla paura del terremoto, mentre nella sua testa risuonavano voci che dicevano cose per lei senza senso: “Grave instabilità! Apertura in corso! Situazione critica!
Questa è la Gorga Nera
Questa è la Gorga Nera
A questo punto, se volete sapere come andrà a finire la storia non vi resta che leggere il libro. ;)




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