La luccicanza.

E' stato di grazia, culo, o risponde a una vera e propria legge naturale?

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BVZM
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La luccicanza.

Messaggio da BVZM »

La lettura del libro "Le avventure di Zio Savoldi", tempo fa, di Gianluca Morozzi (edizioni Fernandel - ve lo consiglio), mi ha permesso di identificare e trasformare in parole scritte, queste che leggete, un principio che mi portavo dentro da un pezzo.
Un'idea, anzi, un concetto al quale ancora non ero riuscito a dare un nome, ma che il buon Morozzi (che ringrazio infinitamente) ha battezzato nel suo libro come "luccicanza", e mai nome, devo dire, fu più adeguato di questo.
Cos'è la luccicanza?
Il concetto di "luccicanza", ancorché senza nome, era sempre stato ben chiaro in me, forse fin troppo, sin dai tempi dell'infanzia.
Cambia aspetto e sapore, a seconda del contesto nel quale si manifesta, ma si fa riconoscere. Ognuno ha le proprie "luccicanze" nella vita, che potremmo, forse in maniera più complessa, chiamare "periodo positivo", "momento di grazia", "illuminazione", "attimi radiosi": luccicanza, appunto.
Io che ho tirato calci ad un pallone per trent'anni a livello sia agonistico che amatoriale, ho assimilato questo concetto con facilità, in quanto il calcio, al di là di tutto ciò che di male si può dir giustamente di esso, ha il potere talvolta di sintetizzare con disarmante semplicità certi aspetti della nostra esistenza.
Dal trovarsi impantanati per via del campo pesante, all'esser sotto di due gol al termine del primo tempo; dallo stare in panchina, al non riuscire ad esprimere il proprio gioco come si vorrebbe: il pallone a volte diviene, con le sue situazione, un significativa metafora delle cose della vita.
Certo, qualcuno potrebbe dirmi anche l'hockey su ghiaccio (sport che adoro) o il tiro al piattello, ma non avendo io mai praticato questi sport, non potrei esprimermi in merito; e poi, insomma, il calcio è il calcio.
Il calcio è quello sport in cui i campioni del mondo del 1982, nel novembre dello stesso anno, si fanno eliminare dalla qualificazioni per gli europei di Francia '84 pareggiando 1-1 a Cipro. Con Cipro!! (Cipro-Italia 1-1)
Insomma, difficilmente l'hockey o il basket possono regalare sorprese simili, pur rimanendo tuttavia sport ferse meno inquinati e magari anche più spettacolari del calcio (specie l'hockey).
La luccicanza quindi, per quanto mi riguarda, parte -almeno come concetto- dal mondo del pallone per poi abbracciare tutti gli aspetti della vita.
Per capirla dunque e, più difficilmente, per spiegarla, può aiutare aver giocato a calcio, soprattutto nel ruolo di attaccante.
Io la temevo, da attaccante, la "luccicanza" salvo invocarla nei momenti tristi.
Tipo quando sei sotto di un gol e ti serve almeno un pareggio; piove e tu sei più adatto ai campi asciutti; non arrivano palloni in area e tu sei un discreto opportunista.
In quel caso volgevo il mio pensiero ai numi del pallone, che solo raramente mi ascoltavano.
Evidentemente il sovrannaturale non esiste o, se esiste, non c'era "copertura" in quei campetti di provincia.
Ma come ripeto io temevo la luccicanza perché mi auguravo piuttosto la "costanza", dote che mi arrise solo durante il crepuscolo della mia vita calcistica, quando passai dal calcio al calcio a 5, (prima di lasciare l'ennesimo ginocchio sulla moquette verde, e di percorrere il viale del tramonto, non a piedi nudi, come dice Elio, bensì con le stampelle, ch'è peggio) e dove la buttavo dentro in media di 5/6 volte a partita. Regolarmente.
La mia era più una performance dunque da porno-attore che non da attaccante.
Tuttavia, a parte questa fase tardiva delle mie vicissitudini sportive, la luccicanza, e con essa l'alternanza fra campo e panchina, mi ha accompagnato per quasi tutta la vita. Perfino in amore.
Sì, l'alternanza fra campo e panchina. Perché la luccicanza in allenamento non viene considerata. E se il Mister si fissa con quel centravanti di uno e novanta, perché tu sei troppo piccolo (o giovane), la luccicanza te la attacchi all'attaccapanni in spogliatoio, insieme ai blue jeans ogni domenica.
Ed allora comincia un'altra battaglia mistica, fra forze sovrannaturali: la tua luccicanza lotta in una dimensione lontana dall'umano contro la luccicanza dell'energumeno ch'è in campo col numero 9 al posto tuo.
E non basta.
La tua luccicanza, se ti vuol davvero bene, dev'essere crudele, cinica, massacratrice.
E quando riesce ad aver ragione della luccicanza dell'ariete, dato che per la summenzionata mancanza di copertura di comunicazioni interdimensionali, il Mister difficilmente se ne accorge, deve meschinamente andare a trattare con la luccicanza dello stopper avversario, o con quella di qualche zolla del terreno, e far sì che il plinto da area, tanto caro all'allenatore, esca dal campo ululando e con le mani strette attorno alla rotula, come se volesse impedire che questa se ne vada a familiarizzare con uno dei pochissimi spettatori sulla tribuna di quel campetto di provincia.
Ed allora sì, se il nume è sintonizzato sulla tua partita, che la luccicanza la senti; e la vedi. E la vedono, tutti cazzo.
Te ne accorgi perché il centrale avversario, che a certi livelli difficilmente ha il piede di Bruno Conti, ma che comunque di solito non sbaglia nulla, fa uno stop talmente sballato che sembra un assist per te, e ti regala una posizione di tiro in piena area che quel pirla del tuo regista, per tutta la partita, non è stato capace di regalarti.
Lui e quel cacchio di numero 10 usurpato che porta sulle spalle.
E lì il portiere ti viene incontro a valanga, ti chiude lo specchio della porta e tu dici "caxxo, chiudo gli occhi e tiro un missile, lo faccio secco, ma se sbaglio? Se il mio missile si frantuma fragorosamente sullo sterno di quel portierone in uscita che sembra una slavina? Accidenti, quella panchina me la attaccano alle chiappe con dei punti di sutura, ed il mio monumento nella piazzetta del paese, fra 100 anni, mi vedrà proprio così. Seduto su quella cavolo di panca.
E allora che faccio? Faccio un tocco di fino, lo dribblo e lo costringo al fallo? Rigore?
Sì, così poi lo tira quel pirla del nostro 10.
Fanculo, faccio il pallonetto!
Sì, sono matto. Sono appena entrato in campo, è il primo pallone che tocco, mi trovo col portiere in uscita e io, porca di quella troia, gliela scucchiaio"
GOL!
Ma allora sei bravo? Direte voi.
Una sega! Se sei bravo il pallonetto lo fai sempre, e prima o poi ti notano e non rimani nei campetti di provincia.
No amici; nessuna bravura o, comunque, nulla di più di quella che dovrebbe avere un discreto attaccante di terza categoria.
Quella è la luccicanza. E te ne accorgi perché poi segni, nella stessa partita, anche di testa. Tu: uno e settanta; anticipi il difensore e la piazzi dove il portiere la può solo guardare. Luccicanza!
E la parita dopo il mister che, piuttosto di farti segnare altri due gol e fare una figuraccia con la società (che gli chiederà come mai non t'ha fatto giocare prima) si mangerebbe una cacchina di brontosauro, è costretto a metterti in campo perché il suo pilone del cuore è in tribuna con le stampelle e fa pure il tifo per te, 'sto coglione, e tu segni ancora.
E segni perché il portiere non trattiene la palla e tu gliela cacci dentro.
E tutti sopra di te come ai mondiali.
E poi la domenica dopo cominci a prendere confidenza, e vai in porta da solo. E poi ancora tiri da fuori area e fai gol.
Ecco quella è la luccicanza. Perché, se tutti sanno che hai il piedino da pallonetto, tutti sanno anche che non sei uno bombardiere da fuori area. Eppure segni anche così.
E' lì che cominci a sentire il terrore. Perché la luccicanza non ha una durata standard (come invece sostiene il buon Morozzi, talentuoso scrittore); e te ne accorgi quando cominci a sbagliarne uno facile. Tutti te lo perdonano perché tu hai tolto le castagne dal fuoco per cinque/sei domeniche di seguito.
Ma tu sai che l'orrore è lì che ti attende: ha la faccia apparentemente qualunque di quel portiere e quelle maglie avversarie delle quali ti sembra di sentire l'odore (quando senti l'odore del detersivo delle maglie avversarie son cazzi amici; cazzi amarissimi), e senti un certo nervosismo che ti pervade, perché già sai.
E lo sente anche il tuo marcatore che ti vede reagire come una checca isterica per un fallo di normalissima amministrazione; e lo vede l'arbitro che che ti francobolla la faccia con un cartellone giallo e che ti pronuncia un demagogico "alla prossima ti caccio fuori".
E tu sai che cosa è successo. Oh sì che lo sai.
Quella stronza della tua luccicanza, che per te aveva perfino staccato i legamenti crociati ad un tuo compagno di reparto, oggi se ne starà puttaneggiando con qualche altro giovane promettente in qualche altro campetto argilloso. Quella troia.
Ragazzi, la luccicanza, secondo me, è uno status generico dell'individuo.
Una specie di irradiazione che colpisce una persona, fluidificandone l'esistenza.
Per un po', poi se ne va. Bisogna quindi sfruttarla al massimo e fare un po' di "scorta" per i momenti tristi che di certo si presenteranno non appena questa si distrae da te un attimo.
Ecco perché se hai giocato a pallone, la riconosci meglio la luccicanza.
E' un po' come quando ci provi con due, tre ragazze, e tutte ti danno il due di picche, ma appena stai con una che ti piace, ti accorgi che ne hai altre due che ti ronzano attorno. Luccicanza. Tu stai luccicando!
O come quando spedisci il tuo curriculum a decine di aziende che ti snobbano, e poi di colpo, mentre in qualche modo bene o male ti sei sistemato, sembra che tutte le ditte della tua regione non possano fare a meno di te e ti imbarazzano proponendoti contratti irrinunciabili.
Luccicanza cazzo! Luccicanza!
Non è culo, è qualcosa di diverso. C'entrano anche le tue capacità, c'è qualcosa di tuo dentro la luccicanza.
Non solo casualità di eventi. Pare che d'improvviso tutto quello che sei o che hai tentato di trasmettere invano per mesi, anni, diventi chiaro all'umanità tutto d'un tratto.
Però fa sempre paura la luccicanza. Infatti, prima o poi se ne va.
Bisogna godersela, quindi, ‘sta cacchio di luccicanza.
Non so cosa fare dopo la scuola dell'obbligo, nel frattempo mi sono preso un trentennio sabbatico.
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Messaggio da Blu »

Sposto il topic in Arts Café perché credo che, luccicanza e discussioni sulla luccicanza a parte :) , questo tuo sia una piccola perla di racconto :) .. mi piace come scrivi, specie quando personalizzi in questo modo :) , ma hai mai pensato di farlo per davvero? Come comunicatore nel campo della grafica, come illustratore e spacciatore/trafficante di orzoro sappiamo già che ci sai fare, ma anche come opinionist/cronista di te stesso vai alla grande :) .. a parte avere una tua rubrica potresti pensare di raccogliere i tuoi vari pensieri e vedere di farli pubblicare :) (sempre che tu non l'abbia fatto già [:^] )


Quanto alla luccicanza, lo stato di grazia cui il calcio si presta benissimo per far capire di che si tratta, credo che sia un fenomeno reale, ma purtroppo incontrollabile [:^] .. se qualcuno riesce a domarlo ci passi le istruzioni per l'uso o le pubblichi.. naturalmente per il bene dell'umanità :P :)



PS: sei poi andato al Lucca Comics?




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BVZM
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Messaggio da BVZM »

Blu ha scritto: mi piace come scrivi, specie quando personalizzi in questo modo :) , ma hai mai pensato di farlo per davvero?
Ora, non esageriamo.
Potrebbe esserci qualche vero professionista che, per caso, sta leggendo questa pagina; non vorrei si offendesse.
Forse qualche passaggio potrà apparire sfizioso, ma è una cosa scritta (tempo fa) di getto, senza troppe riletture; presenta delle ridondanze, una punteggiatura in parte da risistemare e qualche "cazzo" di troppo (e sai benissimo che io non sono certo un educando).
Vi è poi da chiedersi: ma a qualcuno potrebbe davvero interessare della mia luccicanza?
Non credo.
Scrivere è divertente, e quando scrivo mi somiglio un casino ma, francamente, non so se davvero potrei farlo a certi livelli.

Un po' mi fa piacere che tu abbia spostato questo topic in Arts Cafe, facendolo così diventare, in un certo senso, una piccola opera, ma davvero non credo che se lo meritu e la mia intenzione era quella di parlare di luccicanza; degli stati di grazia che ci investono nella vita e di quanto abbiamo controllo o merito su di essi.
Speriamo che la gente legga.
Ma sì, poi è anche domenica.
Blu ha scritto:PS: sei poi andato al Lucca Comics?
Non affondare il coltello nella piattola, per carità.
Un mese fa sembrava dovesse seguirmi il mondo; che si spogliassero di tutti i loro averi per condursi a Lucca con me.
Poi li ho persi tutti per strada (ho degli amici misantropi, misogini nonché sociopatici, in più tutte le mie fidanzate sono "illegali" e non possono farsi vedere in giro con me, quindi è anche un po' colpa mia che ho puntato sui cavalli sbagliati), così a 48 ore dall'evento ero solo e, francamente, fare una tirata in giornata o partire in totale solitaria mi fa un po' tristezza.
Per fortuna che non ho prenotato nulla.

L'anno prossimo, chissà.
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Messaggio da overhill »

Non porti problemi BVZM sul "chi": sono convinto che un sacco di gente non vede l'ora di sapere i cavoli altrui, e riviste come "chi" (di nuovo? :D ) o "Novella 3000" o "Gossip Selvaggio" stanno lì a dimostrarlo.
E poi la cosa incredibile è che quando mi capita di leggere dei sentimenti e delle vicissitudini altrui, scopro che le mie sfighe sono capitate a un sacco di gente, che le "intuizioni" che ho avuto sono di tutti, che in questo mondo di merda siamo in tanti a nuotare con lo stesso stile, e che a volte fa piacere guardare gli altri nuotare così bene... :)
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Messaggio da overhill »

Dimenticavo: secondo me di "luccicanza" non ce n'è abbastanza per tutti, ed è per questo che ogni tanto qualcuno ha sfiga e ogni tanto no... :)
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Messaggio da BVZM »

La mia teoria è che la "luccicanza" sia in buona parte autoprodotta; anche se va detto che, purtroppo, non tutti sono abilitati a questa autoproduzione.
L'incontrollabilità e l'assoluta sorpresa nella quale essa ci coglie, è dovuta al fatto che ni non ne siamo consapevoli.
Circoscriverla e brevettarla -come Blu paventava più su- sarebbe davvero fare il "colpo del millennio".

Noi abbiamo un nostro modo per fare le cose; un modo che può essere più o meno corretto per ottenere un buon risultato, e quando azzecchiamo la giusta formula e risultiamo, per tanto, vincenti, qualcosa nel nostro volto cambia. Lo sguardo si accende di una nuova luce, ostentiamo sicumera.
Piccoli, impercettibili ed inconsci movimenti e posture del nostro corpo; lievissime vibrazioni o cambi di tono nella nostra voce, lanciano messaggi di sicurezza e di determinazione a chi ci circonda, senza che noi ce ne rendiamo conto.
Acquisiamo credibilità, prestigio; chi ci sta intorno ci vede diversi: migliori.
Questa è la luccicanza.

Poi finisce, e torni sfigato.
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Messaggio da nadia »

scusate l'OT
BVZM mi saluti Venezia? 3_119 adoro quella citta'!
E complimenti per il blog, ipnotizzatore di cape sante :D :D :D :D :D :D
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Messaggio da BVZM »

nadia ha scritto:scusate l'OT
BVZM mi saluti Venezia? 3_119 adoro quella citta'!
E complimenti per il blog, ipnotizzatore di cape sante :D :D :D :D :D :D
Sarà fatto.
Grazie.
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