Reviews - Return to the Valley of the Kings - Tomb of Achnaton

Livello ambientato in Egitto, dove Lara torna per trovare il vero amuleto di Horus; il game si divide in due livelli, tra interni ed esterni dallo stile egiziano. Forse le parti interne sono leggermente più curate rispetto a quelle all'esterno, dove si nota una ripetitività delle texture e meno cura nei dettagli. Le parti interne sono ricche di colori anche se lo stile è un po' troppo lineare e con poca modellazione. Gameplay scorrevole senza troppi problemi tranne che nel secondo livello, ogni volta che Lara muore il gioco crasha. Molti oggetti da recuperare in stile egizio e nemici classici da uccidere, il secondo livello è più articolato rispetto al primo che invece scorre in maniera più lineare. Piccoli trabocchetti da superare ma nulla di difficoltoso, una volta recuperato l'amuleto di Horus, il game finisce. Lo consiglio per chi ama lo stile egiziano, il livello si lascia giocare nonostante qualche piccolo problemino che però non incide più di tanto.
(YoungLara89 - 26 Marzo 2018)

C’è una diversificazione netta nella sostanza dei due livelli per quantità di gioco immessa che risulta molto più spiccata nel secondo ma allo stesso tempo e in modo proporzionale anche una manifesta criticità sotto certi aspetti. L’andamento più lineare dell’inizio, dove l’obiettivo principale è quello di trovare tre cartouche mediante un avanzamento abbastanza semplice ma divertente con azioni che non richiedono grossi impegni attuativi di gioco, è contrapposto al secondo livello molto più denso di gameplay e articolazioni di percorsi che però evidenziano anche le prime problematiche. Il bug della telecamera, che non permette di individuare cosa si è sbloccato o aperto, pone seri problemi al gameplay basato su ambienti anche molto grandi, come la grande sala centrale a più livelli, per cui bisogna rivisitare le numerose diramazioni e/o aperture possibili. Queste trovandosi anche a diverse altezze influiscono negativamente sulla fluidità del gioco che così pecca di ripetizioni che si sarebbe potuto evitare eliminando il bug. Si nota indistintamente il grande lavoro che il costruttore ha realizzato nella progettazione cercando di immettere azioni sempre diverse ogni volta si arriva in nuove camere molto numerose e abbastanza curate così come le luci e come in generale l’attenzione che è stata rivolta a tutti gli ambienti. Apertura di porte e cancelli con leve, ma anche uso di corde viziate però da un altro bug che può capitare e in questo caso bisogna ripartire da un save precedente per cui è bene salvare prima che si tiri la prima corda qualunque essa sia in quanto dislocate in diverse posizioni alle quali si arriva mediante elaborate azioni di avanzamento. Non molto rappresentati gli enigmi, la sala con pavimento trasparente, dove occorre trovare punti di appoggio obbligati per arrivare nell’altro versante, è anticipata da un indizio che alla fine risulta abbastanza vago e poco preciso. Buon inserimento di ninja, mummie, cani egizi e scorpioni con anche a tratti pipistrelli svolazzanti. Non ben decifrabile il collocamento delle sabbie del tempo e ancora una volta mancante di indizio che può far girare parecchio per trovare la statua ed anche la costruzione di una grande caverna con passerella invisibile dove, oltre al passaggio obbligato, si cela anche un segreto molto scorretto. Infine l’ulteriore problema del crash ogni volta che Lara muore che rende frustrante una buona parte del secondo livello. Bicchiere mezzo pieno dopotutto, va riconosciuto al costruttore tanto impegno che però non è stato supportato dal punto di vista tecnico nella risoluzione di criticità che hanno un po' minato il giudizio finale, ma resta positivo.
(Siphon - 06 Marzo 2014)