Ho scelto un titolo particolare, "L'altro Disney", ma premetto subito che ciò non vuol dire dare a Fleischer una posizione subordinata rispetto a Walt: i punti di contatto tra i due sono veramente tantissimi, e cercheremo anche di fare luce su alcuni "lati oscuri" e diatribe che sussistono tra le due figure. Ne parleremo a tempo debito
Inoltre, vedremo come la storia di Fleischer sia in realtà quella dell'animazione stessa, dai suoi stessi albori mi piacerebbe farvi scoprire l'evoluzione di questa magnifica arte, e chiacchierarne con voi.
Infine, in coda alle puntate, non mancheranno degli approfondimenti sui personaggi di Fleischer... personaggi che almeno una volta avrete visto o nominato, ma che non sapevate appartenessero a lui e dei quali non conoscevate la storia completa
L'appuntamento quindi sarà ogni LUNEDI' per una nuova puntata:) Partiamo con la prima!
L' "altro" Disney
PUNTATA 1
Le origini di Max Fleischer e... dell'animazione!
Max Fleischer nacque a Cracovia nel 1884 (quasi vent'anni prima di Walt Disney); si sa davvero poco della sua infanzia e dell'adolescenza, se non che fu il secondo di sei figli e che quando lui aveva solo quattro anni la sua intera famiglia, originaria della Germania, emigrò in America e si stabilì a New York.
Max frequentò le scuole pubbliche newyorkesi e in pochi anni divenne un perfetto cittadino americano, ma, a differenza di Walt Disney, la cui passione per il disegno si manifestò sin dalla giovane età, non curò particolarmente il suo estro.
Nel 1905 Fleischer sposò Ethel "Essie" Gold, una ragazza che era stata sua amica sin dall'infanzia: sarà un amore lungo una vita, poiché lei gli rimarrà accanto per sempre.
Da giovane adulto, Max lavora come fattorino e strillone di giornali; è probabilmente grazie a questo lavoro che, nello stesso anno del suo matrimonio, firma un contratto con la Boston PBS, una casa editrice specializzata in cataloghi di vestiti, e diventa disegnatore, realizzando riproduzioni di abiti e modelle.
Fleischer è ambizioso e lavora sodo, e in pochi anni riesce a fare carriera e a diventare direttore artistico di Popular Science, una rivista newyorchese di divulgazione scientifica. Max ne cura l'impaginazione, le illustrazioni, i loghi e i colori, realizzando anche alcuni personaggi caricaturali che servivano a introdurre agilmente il lettore ad argomenti di particolare difficoltà.
Un'illustrazione di Fleischer per Popular Science.
Nel 1912, pochi mesi dopo aver intrapreso questa nuova avventura, avviene l'incontro che cambierà la vita di Max Fleischer: quello con John Randolph Bray.
Oggi questo nome dice davvero poco, surclassato da quelli di altri grandi animatori tra cui lo stesso Fleischer; per comprendere la grandezza di questo personaggio, però, dobbiamo fare il punto sulla storia dell'animazione.
Nel 1912, epoca dell'incontro tra Bray e Fleischer, i cartoni animati sono relativamente giovani. Nel 1908 era stato realizzato "Fantasmagorie", da molti ritenuto il primissimo cartone animato moderno della storia: questo evento aveva prodotto un certo interesse da parte dei cineasti per l'animazione, timidissimo all'inizio ma sempre maggiore col passare del tempo.
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"Fantasmagorie", il primissimo cartone animato moderno.
Con l'animazione, infatti, era possibile creare effetti speciali impossibili da realizzare in live action: basti pensare che, nel 1911, l'inglese Winsor McCray disse di aver riportato in vita un dinosauro... animandone i disegni!
Tuttavia, comprensibilmente, all'epoca i disegni animati non sono che brevissime sequenze inserite all'interno di film e cortometraggi; tuttavia, man mano che vengono sperimentate nuove tecniche, i cartoon si emancipano gradualmente dalla cinematografia live action per diventare un'arte a sé stante.
In tal senso il lavoro di John Randolph Bray fu pionieristico.
John Randolph Bray
Bray era nato nel 1879 e aveva esordito poco più che ventenne come disegnatore per giornali; tuttavia già nel 1910, affascinato dalle prime animazioni, aveva cominciato a studiarle e a produrne di proprie. Nel 1913, dopo aver rilasciato alcuni cortometraggi che contenevano sequenze animate, fondò i Bray Studios: gli storici ritengono che si possa trattare del primissimo esempio di studio cinematografico interamente dedicato alla produzione di cartoni animati.
Non è un caso che questi studios, chiusi negli anni '60 e oggi dimenticato, abbiano visto tra le fila dei loro artisti nomi che in seguito sarebbero diventati leggendari: vedremo Fleischer (e i suoi fratelli), ma anche Walt Lantz (ideatore di Picchiarello) e Pat Sullivan (padre di Felix The Cat, primo personaggio “seriale” dei cartoni animati).
Bray era interessato soprattutto al processo creativo alla base dei cartoni animati: nei suoi cortometraggi, in effetti, si nota una particolare attenzione alla tecnica, alla sperimentazione, all'uso di nuovi metodi. Ebbe modo di dire che i suoi erano “cartoni che parlano di cartoni”, cioè che si spiegano da soli; in tempi recenti Bray è stato paragonato a un “prestigiatore, che incantato dalle sue stesse magie le 'smonta' per capire come funzionano e inventarne di più elaborate”.
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"The Artist's Dream", primo approccio di Bray al mondo dei cartoni animati
Nel 1912, dunque, alla vigilia della grande avventura dei suoi studios, Bray incontra Max Fleischer e nota in lui un grande talento e una particolare inclinazione per l'animazione, e gli propone di collaborare con lui. Nei Bray Studios Fleischer imparerà dunque tutti i segreti dell'animazione a una velocità impressionante, tanto che in pochi anni arriverà a superare il maestro e a creare qualcosa che cambierà per sempre la storia del cinema.
FINE PRIMA PUNTATA
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Quale fu il grande contributo di Max Fleischer alla storia dell'animazione? Scopriamolo insieme tra una settimana!
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