Lara Croft Tomb Raider: Octagons
ULTIMA puntata online!
Bè se ti sei ispirato al film, indubbiamente è il primo, nel tempio, quando una volta posizionato l'orologio nell'"occhio", si mette in movimento tutto quel movimento con il liquido che scorre e converge al centro e dallo zampillo esce la metà tavoletta
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No no: era proprio un livello, con tante leve che andavano tirate in un certo ordine per accendere dei fuochi...
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Bravissimo Fil è proprio quello, la Libreria Perduta, nella stanza dei Serpenti, che vanno accesi o spenti in un preciso ordine
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aaaaaaaah...ma non bastava posizionarsi dal terzo a destr e farli tutti in fila procedendo verso sinistra??
cmq ora ricordo....eheh non ci avrei mai pensato..bravo FIL!!
Bronze Reviewer (21 )
cmq ora ricordo....eheh non ci avrei mai pensato..bravo FIL!!
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Sì Sasuke, andava come dicevi tu ma mi ci sono soltanto ispirato... sennò sai che noia ripetere le scene dell'Egitto a Castel del Monte
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ma che braviiiiiiii ( io i livelli non me li ricordo più.. per quello sto partecipando al reloaded )
Golden Reviewer (106 )
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Un piccolo omaggio ma ce ne sono a bizzeffe! Del resto qualche giorno fa Lara ha detto che non le interesserebbe trovare l'Arca dell'Alleanza perchè quella è materia del prof. Jones... chi sarà mai?
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Sì, il cui primo film è anche stato protagonista di un'intera scena/citazione a inizio romanzo
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Vediamo un po' cosa troveranno Lara e Ivan addentrandosi nelle profondità di Castel del Monte...
Capitolo 7- La Tomba del Templare (1/2)
I due si calarono nella botola che avevano appena aperto. Lara pregò con tutte le sue forze di riuscire a concludere tutto molto prima che fosse mattina e che arrivassero i turisti, in modo da riuscire a mettere più o meno tutto a posto.
Si trovarono in un corridoio scavato nella roccia, che scendeva in basso curvando a chiocciola, e Lara ipotizzò seguisse la curvatura del colle sul quale era costruito Castel del Monte. Man mano che si scendeva, aumentava il buio, mentre l’ampiezza della curva e soprattutto del corridoio stesso diminuivano. Lara sentì alle sue spalle Ivan respirare affannosamente e disperatamente.
“Non soffrivi di claustrofobia in Egitto” puntualizzò.
“Non è quello” rispose lui “Non mi sento… a mio agio, qui. Ti spiegherò…” disse, cercando di sorridere.
Pochi minuti dopo, il corridoio terminò, e i due si trovarono in un’ampia sala emisferica, che brillava di una strana luce rosata.
La camera, moderatamente grande, sembrava una chiesa: l’unico addobbo delle nude pareti laterali erano delle croci in legno. C’erano anche due ordini di panche di pietra, disposte in file parallele: tutto dava l’impressione che ci si trovasse in un tempio cristiano, con la sola differenza che, al posto dell’altare, c’era una specie di letto di pietra su cui era adagiato il corpo di un Templare, vestito e armato di tutto punto.
Lara si soffermò sulla parete di fondo, dove c’era un enorme affresco, straordinariamente ben conservato, che sembrava illustrare una storia. Su ogni disegno, simile a una vignetta, c’era una scritta in latino. Lara le tradusse.
Io sono Giovanni Ludovico Delle Aquile, sergente del Sacro Ordine dei Templari, in avamposto a Gerusalemme durante la Crociata voluta da Nostro Signore per liberare le Sue terre dalla mano degli infedeli.
Fui scelto per testimoniare la Sua immensa potenza e la Sua divina volontà, che mi portò, assieme a coloro che credevo nemici, a piangere lacrime di sangue davanti a prodigi altrimenti mai visti da occhio d’uomo.
Eravamo, con i nostri rispettivi eserciti, sprofondati in un’immensa grotta sotto il suolo della città che vide la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, quando improvvisamente la terra tremò, e con un boato comparve la mostruosa rappresentazione dell’Ira del Padre.La mia lingua e la mia mano non sono in grado di descrivere una simile mostruosità!
Lara si soffermò sulla scena dipinta sotto l’ultima frase. Si vedevano tre uomini sulla riva di un enorme lago, ricoperta da quelli che sembravano tantissimi cadaveri spaventosamente mutilati e sanguinolenti.
Gli unici tre che parevano essere stati risparmiati erano inginocchiati in atteggiamento remissivo davanti a una gigantesca macchia nera che sembrava raffigurare una non discernibile bestia serpentiforme che sbucava dal lago, le fauci spalancate e gli occhi infiammati.
La bestia sembrò aver pietà di noi, e si inabissò nell’oblio, per non riemergerne mai più. Ma altri segreti ci attendevano all’interno del Tempio cui era a guardia, segreti talmente spaventosi e terribili che non ne parlerò qui.
Dirò solo che Dio stesso ci nominò custodi dei Suoi segreti, ripartendocene le tre chiavi. Una rimarrà per sempre nella sua terra; una riposerà nella terra degli infedeli, assieme alle anime di coloro che morirono in quella e in altre battaglie; una terza, infine, sarà quella cui io sarò fedele per tutto il resto della mia vita mortale e beata. Possa Dio aver pietà di me.
Lara osservò l’ultimo disegno. Vi erano raffigurati i tre ottagoni, e ciascuno aveva accanto un piccolo simbolo. Il primo aveva un colle con sopra tre croci, il secondo quello che sembrava un occhio malefico con all’interno la mezzaluna islamica, e l’ultimo un secondo ottagono, più piccolo, all’interno del quale risaltava la croce Templare.
Lara capì subito dov’era un altro degli ottagoni: era rimasto a Gerusalemme. Il secondo, quello per cui erano andati a Castel del Monte, era a pochi metri da lei. Ma il terzo… dove poteva essere? Osservò a lungo il simbolo dell’occhio con la mezzaluna… lo aveva già visto altre volte, ma cosa rappresentava?
Rilesse la frase associata a quel disegno: … nella terra degli infedeli, assieme alle anime di coloro che morirono in quella e in altre battaglie… Un flash le attraversò la memoria: la pianta ottagonale di una moschea ormai distrutta… i martiri… l’islam… ecco qual era la seconda tappa del viaggio!
Si girò per dirlo a Ivan, quando sentì il rumore di un colpo e il gemito del ragazzo a esso susseguente.
“Ivan!” gridò l’archeologa, estraendo istintivamente le pistole; la luce rosea era inspiegabilmente diminuita nella stanza senza che lei se ne accorgesse, e ora tutto ciò che riusciva a scorgere era la sagoma del suo amico rantolare per terra nel tentativo di alzarsi.
“Sto bene… credo” disse lui “Ma cosa è successo?”
Un brivido percorse la schiena di Lara.
“Ivan, alzati immediatamente e corri dietro di me!” la tensione di Lara servì come scossa al giovane, che subito eseguì. “Non siamo soli…” mormorò Lara.
“Complimenti per la perspicacia, Lady Croft!” rispose una voce femminile che rimbombava nella stanza. Lara puntò le pistole nel punto da cui pensava essa provenisse.
“Chi sei?” chiese rabbiosamente al nulla.
“Chi siamo” disse una seconda voce, maschile stavolta “meglio essere coerenti, no?” Lara puntò una pistola nel punto da cui sembrava provenire.
“Cosa volete da noi?”
“Oh, suvvia, Lady Croft” disse la voce femminile “non sia così dura… del resto abbiamo interessi comuni”
“E possiamo trovare un comune accordo” continuò l’uomo nascosto “siamo persone leali... o no?”
“Talmente leali da non mostrarvi al vostro avversario” rise amaramente Lara.
Le due voci rimasero per un attimo in silenzio. Poi, all’unisono, dissero “Touché.”
Da due colonne opposte all’altro lato della stanza sbucarono due figure. La luce parve tornare un po’ più luminosa, sebbene molto meno di prima. Lara distinse un ragazzo e una ragazza, parecchio più giovani di lei, vestiti con abiti assurdi. E armati di tutto punto.
“Io sono Lilith” disse la ragazza.
“E io sono Charon” disse il ragazzo. “La Demon Squad” dissero insieme, facendo un elegante inchino con la testa.
Lara guardò Ivan, e lo vide contrarre la bocca in una smorfia che sembrava dire “Va bene, quando mi diranno “sorridi, sei su Candid Camera?”.
“Ah, meno male” disse allora lei, puntando una pistola per ciascuno “Pensavo fosse arrivato il Team Rocket”.
I due persero il sorriso.
“Badi a come parli, Lady Croft” disse lei “siamo molto più pericolosi di quanto appaia.”
Proprio quello che temo, pensò Lara.
“Chi vi manda?” chiese l’archeologa “Zalahir?”
“Lei parla troppo, Lady Croft” disse il ragazzo “E siamo noi che facciamo le domande, qui. Dov’è l’ottagono?”
“Venite a prendervelo, se proprio ci tenete!” disse Lara, e sparò una scarica di colpi in direzione dei due, che balzarono dietro le colonne da dove erano comparsi per poi uscirne e rispondere al fuoco.
Lara intanto era scivolata di lato, trascinando con sé Ivan. Lo portò dietro al sarcofago del Templare, e gli disse:
”Rimani qui, qualunque cosa succeda!”
“Ma…”
“Niente ma, sei disarmato. Lascia fare a me, andrà tutto bene.” E prima che il giovane potesse rispondere, la ragazza scappò.
In pochi minuti la tomba diventò una polveriera. Detriti di intonaco aleggiavano nell’aria, e ogni pochi secondi il lucore degli spari illuminava la semioscurità del luogo. Lara riusciva a intravedere ogni tanto il volto di uno dei due sicari apparire da dietro una colonna o una panca di pietra, che man mano venivano scheggiati dai suoi proiettili; spesso, inoltre, sentiva i loro sibilarle accanto, per andare a infrangersi contro il povero affresco alle sue spalle. Caspita, ci sapevano fare davvero quei due.
Improvvisamente, però, tutto tacque. Lara si trovò ad aggirarsi nella polvere con le pistole sguainate, mentre tutto attorno l’eco degli spari si affievoliva pian piano.
Finché…
“Bene, adesso vediamo chi ha il coltello dalla parte del manico.”
Lara udì due click quasi simultanei alle sue spalle. Si voltò e vide la ragazza, che aveva parlato, puntarle contro la pistola; il ragazzo, invece, aveva ghermito Ivan e lo stava costringendo ad alzarsi.
“Possiamo collaborare” le disse Lilith “Abbiamo totale facoltà di ucciderla o lasciarla libera. Magari risolviamo tutti insieme questa faccenda degli ottagoni e poi, da buoni amici, vi consegniamo a Zalahir. Che ne pensa?”
Lara sembrò sarcasticamente riflettere sull’offerta.
“Devo dire che la cosa mi alletta” disse “ho sempre adorato gli affari vantaggiosi.”
Le due donne si guardarono per un attimo in cagnesco, poi Lilith disse, senza ironia:
“Abbiamo scherzato anche troppo, Lady Croft. Ci dica dov’è l’ottagono, o uccideremo prima il suo amico prete lingualunga e poi lei.”
Lara assunse un’espressione seria e determinata. Con lo sguardo cercò Ivan, che era tenuto sotto tiro da Charon. Sembrava spaventato, ma deciso: le fece un cenno con la testa, quasi a dire “non dirglielo”. Lei le rispose con un’impercettibile sorriso. Si voltò verso la sua aguzzina e disse:
“Sì, credo che ve lo dirò”.
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Qual è il piano di Lara? Forse la Tomba del Templare nasconde segreti che solo lei può aver già carpito? La risposta nella PROSSIMA PUNTATA, online LUNEDI' in esclusiva solo su ASP.com!
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Capitolo 7- La Tomba del Templare (1/2)
I due si calarono nella botola che avevano appena aperto. Lara pregò con tutte le sue forze di riuscire a concludere tutto molto prima che fosse mattina e che arrivassero i turisti, in modo da riuscire a mettere più o meno tutto a posto.
Si trovarono in un corridoio scavato nella roccia, che scendeva in basso curvando a chiocciola, e Lara ipotizzò seguisse la curvatura del colle sul quale era costruito Castel del Monte. Man mano che si scendeva, aumentava il buio, mentre l’ampiezza della curva e soprattutto del corridoio stesso diminuivano. Lara sentì alle sue spalle Ivan respirare affannosamente e disperatamente.
“Non soffrivi di claustrofobia in Egitto” puntualizzò.
“Non è quello” rispose lui “Non mi sento… a mio agio, qui. Ti spiegherò…” disse, cercando di sorridere.
Pochi minuti dopo, il corridoio terminò, e i due si trovarono in un’ampia sala emisferica, che brillava di una strana luce rosata.
La camera, moderatamente grande, sembrava una chiesa: l’unico addobbo delle nude pareti laterali erano delle croci in legno. C’erano anche due ordini di panche di pietra, disposte in file parallele: tutto dava l’impressione che ci si trovasse in un tempio cristiano, con la sola differenza che, al posto dell’altare, c’era una specie di letto di pietra su cui era adagiato il corpo di un Templare, vestito e armato di tutto punto.
Lara si soffermò sulla parete di fondo, dove c’era un enorme affresco, straordinariamente ben conservato, che sembrava illustrare una storia. Su ogni disegno, simile a una vignetta, c’era una scritta in latino. Lara le tradusse.
Io sono Giovanni Ludovico Delle Aquile, sergente del Sacro Ordine dei Templari, in avamposto a Gerusalemme durante la Crociata voluta da Nostro Signore per liberare le Sue terre dalla mano degli infedeli.
Fui scelto per testimoniare la Sua immensa potenza e la Sua divina volontà, che mi portò, assieme a coloro che credevo nemici, a piangere lacrime di sangue davanti a prodigi altrimenti mai visti da occhio d’uomo.
Eravamo, con i nostri rispettivi eserciti, sprofondati in un’immensa grotta sotto il suolo della città che vide la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, quando improvvisamente la terra tremò, e con un boato comparve la mostruosa rappresentazione dell’Ira del Padre.La mia lingua e la mia mano non sono in grado di descrivere una simile mostruosità!
Lara si soffermò sulla scena dipinta sotto l’ultima frase. Si vedevano tre uomini sulla riva di un enorme lago, ricoperta da quelli che sembravano tantissimi cadaveri spaventosamente mutilati e sanguinolenti.
Gli unici tre che parevano essere stati risparmiati erano inginocchiati in atteggiamento remissivo davanti a una gigantesca macchia nera che sembrava raffigurare una non discernibile bestia serpentiforme che sbucava dal lago, le fauci spalancate e gli occhi infiammati.
La bestia sembrò aver pietà di noi, e si inabissò nell’oblio, per non riemergerne mai più. Ma altri segreti ci attendevano all’interno del Tempio cui era a guardia, segreti talmente spaventosi e terribili che non ne parlerò qui.
Dirò solo che Dio stesso ci nominò custodi dei Suoi segreti, ripartendocene le tre chiavi. Una rimarrà per sempre nella sua terra; una riposerà nella terra degli infedeli, assieme alle anime di coloro che morirono in quella e in altre battaglie; una terza, infine, sarà quella cui io sarò fedele per tutto il resto della mia vita mortale e beata. Possa Dio aver pietà di me.
Lara osservò l’ultimo disegno. Vi erano raffigurati i tre ottagoni, e ciascuno aveva accanto un piccolo simbolo. Il primo aveva un colle con sopra tre croci, il secondo quello che sembrava un occhio malefico con all’interno la mezzaluna islamica, e l’ultimo un secondo ottagono, più piccolo, all’interno del quale risaltava la croce Templare.
Lara capì subito dov’era un altro degli ottagoni: era rimasto a Gerusalemme. Il secondo, quello per cui erano andati a Castel del Monte, era a pochi metri da lei. Ma il terzo… dove poteva essere? Osservò a lungo il simbolo dell’occhio con la mezzaluna… lo aveva già visto altre volte, ma cosa rappresentava?
Rilesse la frase associata a quel disegno: … nella terra degli infedeli, assieme alle anime di coloro che morirono in quella e in altre battaglie… Un flash le attraversò la memoria: la pianta ottagonale di una moschea ormai distrutta… i martiri… l’islam… ecco qual era la seconda tappa del viaggio!
Si girò per dirlo a Ivan, quando sentì il rumore di un colpo e il gemito del ragazzo a esso susseguente.
“Ivan!” gridò l’archeologa, estraendo istintivamente le pistole; la luce rosea era inspiegabilmente diminuita nella stanza senza che lei se ne accorgesse, e ora tutto ciò che riusciva a scorgere era la sagoma del suo amico rantolare per terra nel tentativo di alzarsi.
“Sto bene… credo” disse lui “Ma cosa è successo?”
Un brivido percorse la schiena di Lara.
“Ivan, alzati immediatamente e corri dietro di me!” la tensione di Lara servì come scossa al giovane, che subito eseguì. “Non siamo soli…” mormorò Lara.
“Complimenti per la perspicacia, Lady Croft!” rispose una voce femminile che rimbombava nella stanza. Lara puntò le pistole nel punto da cui pensava essa provenisse.
“Chi sei?” chiese rabbiosamente al nulla.
“Chi siamo” disse una seconda voce, maschile stavolta “meglio essere coerenti, no?” Lara puntò una pistola nel punto da cui sembrava provenire.
“Cosa volete da noi?”
“Oh, suvvia, Lady Croft” disse la voce femminile “non sia così dura… del resto abbiamo interessi comuni”
“E possiamo trovare un comune accordo” continuò l’uomo nascosto “siamo persone leali... o no?”
“Talmente leali da non mostrarvi al vostro avversario” rise amaramente Lara.
Le due voci rimasero per un attimo in silenzio. Poi, all’unisono, dissero “Touché.”
Da due colonne opposte all’altro lato della stanza sbucarono due figure. La luce parve tornare un po’ più luminosa, sebbene molto meno di prima. Lara distinse un ragazzo e una ragazza, parecchio più giovani di lei, vestiti con abiti assurdi. E armati di tutto punto.
“Io sono Lilith” disse la ragazza.
“E io sono Charon” disse il ragazzo. “La Demon Squad” dissero insieme, facendo un elegante inchino con la testa.
Lara guardò Ivan, e lo vide contrarre la bocca in una smorfia che sembrava dire “Va bene, quando mi diranno “sorridi, sei su Candid Camera?”.
“Ah, meno male” disse allora lei, puntando una pistola per ciascuno “Pensavo fosse arrivato il Team Rocket”.
I due persero il sorriso.
“Badi a come parli, Lady Croft” disse lei “siamo molto più pericolosi di quanto appaia.”
Proprio quello che temo, pensò Lara.
“Chi vi manda?” chiese l’archeologa “Zalahir?”
“Lei parla troppo, Lady Croft” disse il ragazzo “E siamo noi che facciamo le domande, qui. Dov’è l’ottagono?”
“Venite a prendervelo, se proprio ci tenete!” disse Lara, e sparò una scarica di colpi in direzione dei due, che balzarono dietro le colonne da dove erano comparsi per poi uscirne e rispondere al fuoco.
Lara intanto era scivolata di lato, trascinando con sé Ivan. Lo portò dietro al sarcofago del Templare, e gli disse:
”Rimani qui, qualunque cosa succeda!”
“Ma…”
“Niente ma, sei disarmato. Lascia fare a me, andrà tutto bene.” E prima che il giovane potesse rispondere, la ragazza scappò.
In pochi minuti la tomba diventò una polveriera. Detriti di intonaco aleggiavano nell’aria, e ogni pochi secondi il lucore degli spari illuminava la semioscurità del luogo. Lara riusciva a intravedere ogni tanto il volto di uno dei due sicari apparire da dietro una colonna o una panca di pietra, che man mano venivano scheggiati dai suoi proiettili; spesso, inoltre, sentiva i loro sibilarle accanto, per andare a infrangersi contro il povero affresco alle sue spalle. Caspita, ci sapevano fare davvero quei due.
Improvvisamente, però, tutto tacque. Lara si trovò ad aggirarsi nella polvere con le pistole sguainate, mentre tutto attorno l’eco degli spari si affievoliva pian piano.
Finché…
“Bene, adesso vediamo chi ha il coltello dalla parte del manico.”
Lara udì due click quasi simultanei alle sue spalle. Si voltò e vide la ragazza, che aveva parlato, puntarle contro la pistola; il ragazzo, invece, aveva ghermito Ivan e lo stava costringendo ad alzarsi.
“Possiamo collaborare” le disse Lilith “Abbiamo totale facoltà di ucciderla o lasciarla libera. Magari risolviamo tutti insieme questa faccenda degli ottagoni e poi, da buoni amici, vi consegniamo a Zalahir. Che ne pensa?”
Lara sembrò sarcasticamente riflettere sull’offerta.
“Devo dire che la cosa mi alletta” disse “ho sempre adorato gli affari vantaggiosi.”
Le due donne si guardarono per un attimo in cagnesco, poi Lilith disse, senza ironia:
“Abbiamo scherzato anche troppo, Lady Croft. Ci dica dov’è l’ottagono, o uccideremo prima il suo amico prete lingualunga e poi lei.”
Lara assunse un’espressione seria e determinata. Con lo sguardo cercò Ivan, che era tenuto sotto tiro da Charon. Sembrava spaventato, ma deciso: le fece un cenno con la testa, quasi a dire “non dirglielo”. Lei le rispose con un’impercettibile sorriso. Si voltò verso la sua aguzzina e disse:
“Sì, credo che ve lo dirò”.
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Qual è il piano di Lara? Forse la Tomba del Templare nasconde segreti che solo lei può aver già carpito? La risposta nella PROSSIMA PUNTATA, online LUNEDI' in esclusiva solo su ASP.com!
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Cosa è che fa stare a disagio il Don?... e come se la caverà Lara questa volta?... Come faremo noi ad aspettare fino a lunedi?
Golden Reviewer (106 )
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Già, perchè Ivan si sente tanto a disagio negli ambienti Lariani? Sarà che anche lui (mi sorprendo per quante volte lo sto ripetendo ) nasconde dei segreti?
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Quoto tutto .. non vedo l'ora che arrivi lunedìbashira ha scritto: Cosa è che fa stare a disagio il Don?... e come se la caverà Lara questa volta?... Come faremo noi ad aspettare fino a lunedi?
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