Cara Zaffiro, da persona che lavora spesso e volentieri "dietro le quinte", e che segue l'andamento (purtroppo sempre più declinante) dell'editoria italiana (non che quella mondiale sia messa meglio, beninteso), mi permetto di darti qualche consiglio. Perdonami se alle volte ti sembrerò duro o drastico, ma purtroppo la situazione è quella che è, i sogni spesso e volentieri si scontrano con una realtà che non cessa mai di peggiorare.
Mi sembra che la tua intenzione, al di là di un qualsiasi ritorno economico, sia principalmente quella di farti conoscere, di raggiungere lettori che possano recepire le tue storie e trarne un giovamento... bene, purtroppo anche questa cosa, allo stato attuale, resta molto difficile.
Scrivono tutti e soprattutto tutti pubblicano, servizi come quello Amazon o altri self-publisher sembrano così grandiosi nelle intenzioni, ma poi a ben vedere uccidono la qualità. Del marasma di autori o presunti tali che ogni giorno si autopubblicano, alle volte spendendo anche molti soldi di tasca propria, il 99,9% NON sa scrivere. Dello 0,01% di autori realmente bravi e che hanno da dire qualcosa, ahimé, la massima parte verrà fagocitata da questo sistema perverso che non premia nessuno. E a prescindere da questo, qualsiasi sia il grado di bravura dello scrittore, in una confusione del genere quello che si ha da dire arriverà sì a qualcuno, ma per la legge dei grandi numeri e non in seguito a un percorso dettagliato, strutturato e coerente fatto anche di marketing e promozione.
Tu dici di non essere una completa esordiente perché il tuo nome figura negli elenchi di partecipanti a concorsi. Perdonami la metafora spietata, ma è come equipararsi a un laureato perché ci si è iscritti all'università, si sono sostenuti gli esami ma non si è data la discussione finale. Magari si è pure più bravi di un laureato, ma alla fine non si viene riconosciuti come tali.
Stessa cosa per l'editoria: in sede di curriculum non conta se tu abbia dieci, venti o cento concorsi all'attivo, contano le pubblicazioni e nemmeno tutte. Se hai speso 1000€ per autopubblicarti una tiratura da 500 copie dal gruppo Albatros, gli editor ti ridono in faccia. Se hai pubblicato tramite Amazon o YouPrintIt, è meglio che non glielo fai nemmeno sapere. I concorsi? Sì, ci stanno, ma devono essere almeno del livello "Scuola Holden", e in ogni caso un conto è essersi piazzati quarti, un altro quattordicesimi e un altro ancora quattrocentesimi. In poche parole, come per qualsiasi lavoro, bisogna fare gavetta, mettere il proprio talento a pari passo con la ricerca personale, stilistica ed editoriale, e scegliere con criterio quali esperienze intraprendere e quali è meglio lasciare da parte. In poche parole, essere imprenditori di se stessi.
Questo perché le case editrici sanno bene che se non c'è interesse da parte del lettore, il ritorno sull'investimento non ci sarà, e nessuno si può più permettere di rischiare come accadeva una decina d'anni fa.
Paradigmatico è il caso di Over: numerosi libri pubblicati da un piccolo editore, due autopubblicati, solo con l'ultimo si è aperto alla media editoria e ovviamente il discorso è cambiato. Solo ora sta avendo un minimo di ritorno di pubblicità, partecipazione alle fiere e i festival, prima edizione esaurita e seconda in ristampa, recensioni da critici di livello più alto...
E io penso che lui si sia sempre mosso in maniera esemplare. Ci sono voluti dieci anni, ma alla fine ce l'ha fatta, e io personalmente sono orgoglioso del suo percorso autoriale.
Tutto questo senza parlare di soldini, perché aprendo questo discorso si aprono contestualmente certe voragini che farebbero deprimere un quokka!
Questo che ho fatto fino ad adesso è un discorso generale; di tuo ho letto solo alcuni racconti diversi anni fa, quindi preferisco basarmi su quello che leggo attualmente in questo topic.
La scelta di autopubblicarti su Amazon e altri marketplaces, come avrai capito, non la condivido per quanto su esposto... però la rispetto.
Per prima cosa, non so se il prezzo lo abbia scelto tu o sia stato generato automaticamente in base al numero di pagine, ma è davvero troppo elevato. Prova a metterti nei panni dell'eventuale acquirente: di fronte a un libro, chi mai penserebbe "Sì, costa molto, però è giusto che costi molto perché è grosso!"? Peraltro io adesso sto leggendo un'antologia di Marguerite Yourcenar, sono due volumi da 900 pagine ciascuno e ho speso in tutto 8 €... e si tratta della Yourcenar, non di un'esordiente.
Altra cosa: biografia e resumen.
Partiamo da quest'ultimo: tre righe in croce (peraltro c'è un vistoso errore di sintassi) che danno un'idea della trama vaghissima, frammentaria, tanto che uno rimane a chiedersi se quanto ha letto possa essere avvincente o no. Provo a riscrivertela io:
Kaelynn Davidson, Ashelynn Johnson e Laura Miller sono in viaggio, ufficialmente verso la Sicilia. In realtà le tre ragazze si sono imbarcate inconsapevolmente in un oscuro percorso alla ricerca della verità sulle proprie origini, talmente pericoloso che non è scontato che ce la facciano a portarlo a termine. O almeno non tutte e tre...
Un romanzo che in realtà ne racchiude quattro, avvincente e spietato, che parla di mistero, amicizia e del rapporto col proprio io.
Ovviamente non pretendo di aver scritto il resumen del secolo (nè ovviamente so se quanto ho scritto trova corrispondenze nelle tua opera

), però credo che in questa forma il lettore si senta maggiormente invogliato a leggerlo.
Discorso simile per la tua biografia... scrivi due righe che sembrano più voler gettare ombra su di te... e il resto sono lunghissimi link dei tuoi siti. Anche in questo caso è quasi impossibile che un lettore, trovandoseli di fronte, vada a vedersi il sito: è più probabile che perda interesse e se ne vada a cercare altro da leggere.
Mi riesce difficile pensare che tu ti voglia tanto male da non avere altro da scrivere sul tuo conto, anche perché solo in questo topic hai scritto già diverse cose di te, che secondo me fanno più autore di quanto non hai messo in bio
Insomma Zaffiro, non cadere nelle trappole dell'editoria moderna, che alle volte editoria nemmeno è. Coltiva i tuoi sogni e il tuo talento, ma non cedere alla facilità del mondo attuale, altrimenti le delusioni saranno sempre tante e cocenti. Studia, migliorati, non sentirti arrivata solo perché "cercando su google i risultati non sono pochi", possono anche essere due ma buoni piuttosto che duecento ma mediocri. E non dimenticare mai che esistono tanti modi "intermedi" di esprimerti, capaci di dare maggiori soddisfazioni senza necessariamente toglierti nulla

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