Alle radici della storia di Rise of the Tomb Raider

9 Dicembre 201620 Novembre 2023

Una cosa sulla quale tutti sono d’accordo per ciò che riguarda Rise of the Tomb Raider è che rispetto al suo predecessore è stata estremamente curata e approfondita la parte legata al mito, alla storia narrata che durante l’avventura va inesorabilmente a intrecciarsi con quella di Lara Croft, ossia il mito del Profeta di Costantinopoli e della città perduta di Kitezh, un lavoro di ricerca da parte del team di Crystal Dynamics che ha portato a dare al gioco quel qualcosa in più che lo ha fatto apprezzare anche a chi non aveva amato il capitolo precedente di Tomb Raider 2013.

Fondamentale, per apprezzare questo aspetto, è il recupero ingame di tutti i documenti, le testimonianze che Lara trova nelle varie fasi di gioco, durante la storia principale e nelle sue missioni secondarie. Per chi non recupera tutti i documenti o non ascolta tutti i dialoghi presenti, sono molte infatti le domande rimangono senza risposta, soprattutto per ciò che riguarda la fuga del Profeta da Costantinopoli fino all’arrivo nella Valle Geotermica e alla fondazione di Kitezh. Ma anche a coloro che hanno recuperato da buoni segugi tutto il materiale nella mappa, sono mancati dei filmati, delle cutscene che mostrassero come si fosse arrivati lì, in quel luogo e in quel momento della storia.

Talos, con un abile lavoro di tagli e utilizzando alcune cutscenes di Total War (Attila, Medieval) e immagini di Costantinopoli (The Fall of Constantinople, 1453) ha colmato questa lacuna realizzando un video, che di seguito vi proponiamo, in cui in pochi minuti trovate un ideale prologo all’avventura di ROTTR realizzato seguendo i diari di Decio, il primo apostolo del Profeta (970 d.C.), che narra dell’esodo dei seguaci braccati dai Cavalieri dell’Ordine della Trinità. In fuga dai deserti della Siria fino alle tundre siberiane, il popolo del Profeta fondò una grande città in grado di competere con Costantinopoli: Kitezh. Isolati dal mondo e dalla storia per mille anni, Kitezh fiorì in una sola generazione, per poi sparire sotto il ghiaccio… fino all’arrivo dei Sovietici.

Ecco a voi “Rise prima di Rise”, dai diari di Decio, primo apostolo del Profeta: