Reviews - [Back to Basics 2011] Lost in the Canyons

Il prologo che anticipa l’arrivo al Grande Canyon fa pregustare un gioco già abbastanza ricco nel gameplay e con una buona ambientazione. La struttura architettonica si mantiene ben dimensionata nei vari avvicendamenti delle aree, il grande Canyon con i suoi spazi all’aperto e le pareti rocciose pur discostandosi da una somiglianza reale è tuttavia convincente nella costruzione, le grotte e i percorsi dentro la miniera rilasciano un’atmosfera quasi surreale con una colorazione degli ambienti rossastra e dove le luci sono state inserite per far risaltare maggiormente questa colorazione caratteristica. La progressione è costante, interessante e divertente con un mix di salti e arrampicate da individuare e piccoli enigmi tra i quali spostamenti ci casse, il tutto condito da coriacei nemici raptor che dentro la miniera danno non pochi problemi se si incastrano o sono vicini alle pareti in quanto diventano quasi indistruttibili quindi la tattica di individuare un posto sicuro per abbatterli può rivelarsi controproducente per cui solo affrontandoli corpo a corpo saranno normalmente eliminabili, è un problema che potrebbe verificarsi. Spesso nell’incedere in avanti si lasciano in sospeso alcune cose come aperture non raggiungibili o anche leve poste in punti molto alti, saranno accessibili man mano si completano le numerose azioni da fare e questo rende il gioco pieno si sorprese anche quando si rifanno percorsi di ritorno dopo aver completato alcune fasi di gioco. Una insidia in particolare è data da due fantasmi nell’area della fabbrica, eliminabili con uno stratagemma ben strutturato anche se richiede tempo per l’attuazione. A livello grafico siamo su una buona impostazione generale senza eccessive enfatizzazioni ed anche le luci non particolarmente esaltate assolvono bene alla loro normale funzione. Adrenalinica la battaglia finale in una enorme stanza lavica contro quattro draghi sputa fuoco e locuste, ci sono diversi metodi per eliminarli ma è abbastanza importante avere anche armi potenti che possono essere recuperati con la scoperta dei segreti i quali forniranno una potenza di fuoco adeguata per lo scontro. Poco del tema Steampunk, ma il level è divertente e merita.
( - 01 Settembre 2011)

Buona la resa di ambientazioni come canyon, miniere e grotte in questo level. L'ho trovato più un gioco di salti e scalate che di enigmi anche se ce ne sono. A un certo punto del gioco si dovrà ragionare parecchio quando ci troveremo in una stanza con casse da spostare che serviranno ad accedere ad una leva. Non facile il percorso nel tunnel con rotaie che ho trovato molto buio, in questa zona dovremo usare la torcia per accendere dei fuochi ma appena si aprono alcune porte arriveranno dei dinosauri difficili da vedere e quindi da sconfiggere in poco spazio. Divertente e non facile da uccidere il drago a quattro teste e dopo aver recuperato un fusibile ci troveremo a dover affrontare anche dei ninja, quindi la parte finale non da respiro. Ben collocati i nemici. Vi divertirete giocandolo.
( - 29 Settembre 2011)

Ottime ambientazioni all'aperto danno proprio l'idea di un canyon, divertente il gameplay nessuna particolare difficoltà, anzi un livello piacevole e non noioso da giocare, molte porte da aprire e tavoli e massi per accedere a leve e a valvole... Del tema steampunk il livello non ha molto però nonostante tutto è fatto bene; non mancherà il nostro amico draghetto a fare visita a Lara e a lasciarci un bel souvenir :P
( - 04 Ottobre 2011)

Un buon livello tutto sommato, senza degenerare nel banale o confinare nel superlativo. Il gameplay è di per sé dispersivo, fornendo immediatamente una certa libertà al giocatore nella scelta di recarsi in un luogo piuttosto che un altro o nel compiere prima un azione piuttosto che un altra. Libertà però ridimensionata dalla richiesta di specifici oggetti o chiavi per accedere per lo più alla stanze finali. A rendere il gioco intrigante sono, piuttosto che gli enigmi, ridimensionati a pochi pushable, l'esplorazione e un mix di salti ed acrobazie che sfruttano sporgenze e rientranze naturali della vasta ambientazione messaci a disposizione dall'autore mostrando di aver raggiunto un buon grado di dimestichezza grafica, sebbene siano ancora visibili lacune nella texturizzazione e illuminazione degli ambienti. Nemici consistenti e tenaci, degeneranti nel finale a quattro draghi messi a custodia di un fusibile, particolarmente tenaci se si considera che le armi assumano il ruolo di segreti e lo scontro risulterà particolarmente difficile con le sole pistole. Segreti tutto sommato facili.
( - 09 Gennaio 2012)